La storia di James deportato in Australia – Epilogo

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  1. itguy
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    ATTENZIONE
    CONTENUTO EROTICO E SESSALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA



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    L’ultimo albero

    Puntate precedenti
    Prima parte http://gayboysover17reloaded.forumcommunity.net/?t=36837094
    Seconda parte http://gayboysover17reloaded.forumcommunity.net/?t=36884232
    Terza Parte http://gayboysover17reloaded.forumcommunity.net/?t=36925176
    Quarta parte http://gayboysover17reloaded.forumcommunity.net/?t=36967844
    Quinta parte http://gayboysover17reloaded.forumcommunity.net/?t=37001369
    Sesta Parte http://gayboysover17reloaded.forumcommunity.net/?t=37277931
    Settima parte http://gayboysover17reloaded.forumcommunity.net/?t=37293184
    Ottava Partehttp://gayboysover17reloaded.forumcommunity.net/?t=37432460
    Nona Parte http://gayboysover17reloaded.forumcommunity.net/?t=41170427
    Decima parte http://gayboysover17reloaded.forumcommunity.net/?t=41189921
    Undicesima parte http://gayboysover17reloaded.forumcommunity.net/?t=41248742
    Dodicesima parte http://gayboysover17reloaded.forumcommunity.net/?t=41324110
    Tredicesima parte http://gayboysover17reloaded.forumcommunity.net/?t=41468386


    Era stata la rabbia accumulata in tutti quei giorni di tortura a farlo agire. L’istinto aveva avuto il sopravvento sulla ragione. Ora però doveva recuperare un po’ di lucidità se voleva sopravvivere. L’unica sua speranza era quella di riuscire a fuggire il più lontano possibile, alla ricerca di Ed.

    Con circospezione uscì dalla stanza, nel corridoio vuoto. Raggiunse l’esterno della casa senza incontrare ostacoli. Cercando di non fare rumore spalancò la porta della stalla. Non aveva mai cavalcato in vita sua. Era un privilegio riservato ai nobili, non certo ad un poveraccio come lui. Fra mille difficoltà riuscì comunque a sellare un cavallo. Pian piano, tirandolo con le redini, condusse l’animale all’esterno.

    Quando ritenne di essere a distanza di sicurezza salì in groppa al purosangue. Rischiò di cadere dalla sella più di una volta ma alla fine riuscì a trovare un precario equilibrio e si allontanò al trotto. Se tutto fosse andato bene si sarebbero accorti della morte del padrone solo il giorno dopo e lui avrebbe avuto parecchie ore di vantaggio.

    Ma non andò tutto bene. Nemmeno una mezzora dopo la sua fuga una cameriera – come ogni sera – si recò in camera del padrone per portargli la consueta tisana e preparare il letto per la notte. Non trovandolo, insospettita, incominciò a cercarlo per tutta la casa. Alla vista del cadavere iniziò ad urlare a squarciagola.

    Attratte dalle grida arrivarono le guardie e con loro Dan la Frusta. Ci vollero pochi minuti per capire cosa fosse successo e chi fosse l’autore di quell’omicidio. Fu subito organizzata una battuta di caccia con i cani. Una decina di uomini, armati fino ai denti, si misero sulle tracce di James.
    Bastarono solo due ore per raggiungerlo. Il giovane capì di essere finito quando udì il latrare dei segugi. Non conosceva il territorio ed era un pessimo cavallerizzo, due fattori che avevano determinato il fallimento della sua fuga.

    James si trovò di fronte Dan la Frusta. Il capo dei guardiani gli si accostò. Senza dire una parola gli assestò un violentissimo schiaffo in volto che lo disarcionò dal cavallo. Il ragazzo cadde malamente in terrà provando un dolore lancinante al fianco.
    Alcune guardie, scese dai loro ronzini, assestarono al ragazzo una serie di violenti calci.
    “Fermatevi” intimo Dan la Frusta prima che lo ammazzassero di botte.
    “Riportiamolo alla fattoria. Due di voi intanto si mettano in viaggio e vadano a chiamare John Rask, il cugino del nostro povero signore.” .

    James fu legato sul dorso di un cavallo e portato nel luogo da cui era fuggito poche ore prima. Al suo arrivo lo attendevano tutti gli abitanti della fattoria, in un silenzio irreale.
    Dan la Frusta diede una serie di istruzioni. In mezzo all’aia in pochi minuti fu portato un tavolaccio. Il fabbro fisso James a 90 gradi, con le catene.

    I mormorii erano saliti di tono e Dan la Frusta faticò non poco a far tacere la folla.
    “Ho inviato alcuni uomini a chiamare il cugino del signore, John Rask. Sarà lui a decidere cosa fare di questo assassino. Nell’attesa impegnerò tutto me stesso per vendicare la morte del nostro beneamato signore. Non potrò ridargli la vita ma certo potrò far si che il suo carnefice soffra le pene dell’inferno”. Tutti gli uomini di questa fattoria dovranno possedere questa bestia in ogni suo buco, accompagnando le penetrazioni con almeno due scudisciate a testa”.

    Come a dare l’esempio si mise alle spalle del ragazzo, si calò i pantaloni e dopo avergli assestato tre belle frustate sulla schiena lo possedette con inaudita violenza strappandogli urla di dolore. Per fortuna di James il suo fallo era di dimensioni normali. Fosse stato più grosso lo avrebbe sventrato tanta era la cattiveria e la foga con cui l’uomo lo penetrava senza sosta né pietà.
    “Tappagli la bocca” intimò ad una delle guardie che estratto il cazzo dai pantaloni, con le dita costrinse James ad aprire labbra e denti e vi infilò il membro puzzolente.

    Per James fu un crescendo di dolore ed umiliazione che continuò per ore ed ore. Perse la cognizione del tempo. Grondava di sangue e desiderava con tutto se stesso che arrivasse il cugino del signore. Sapeva di avere poche speranze di sopravvivenza ma gli interessava solo porre fine a quella tortura.
    Ormai semisvenuto riuscì comunque a percepire il rumore di zoccoli in avvicinamento.
    “Slegatelo, pulitelo e rivestitelo” ordinò poco dopo una voce a lui sconosciuta.
    Venne lavato e condotto di fronte al cugino del signore, un uomo di mezza età, la faccia segnata dal vaiolo. L’uomo lo squadrò. James stranamente non percepì nel suo sguardo né odio né disprezzo. Solo indifferenza. Gli si avvicinò e iniziò a parlargli sottovoce cosicché gli altri non potessero sentire “So che mio cugino era un depravato. Capisco quello che hai fatto”.

    L’uomo arretrò di qualche passo e a voce alta chiese “Sei stato tu ad uccidere mio cugino? Ti dichiari colpevole”?.
    James meditò qualche secondo e poi rispose consapevole del proprio destino ma sereno “Si l’ho ucciso io”.
    “Essendo tu un deportato privo di diritti ed essendo io tuo padrone per averti ereditato ti condanno all’impiccagione da eseguirsi subito. Avrai sepoltura cristiana”.

    Seguì una breve discussione fra John Rask e Dan la Frusta. Quest’ultimo avrebbe voluto eseguire la condanna li davanti a tutti, a mò di esempio. Il nuovo padrone però non voleva che la morte del ragazzo fosse uno spettacolo.
    Venne scortato da tre uomini oltre a John Rask in un boschetto. Un cappio venne fissato ad un albero . James fu fatto salire su una sedia portata li allo scopo. Il cappio gli venne infilato al collo.

    “Di le tue ultime preghiere ragazzo, se ne hai” gli concesse Rask.
    Dopo pochi momenti Rask lo guardò con compassione e poi sferrò un calcio nella sedia. James incominciò a scalciare nel vuoto, il suo corpo che si contorceva mentre la corda affondava sempre più nella pelle del collo. Tanti pensieri affollarono la mente del ragazzo. Vide frammenti di vita, alcuni dolci altri dolorosi scorrergli vorticosamente davanti agli occhi. Poi arrivò il buio e quello che era stato il corpo di un ragazzo tanto bello quanto sfortunato smise di agitarsi, per sempre.
    -----------------------
    Epilogo
    Erano solo in cinque ad assistere alla sepoltura. La cassa di legno veniva calata nella fossa dai becchini. Un uomo elegantemente vestito era scosso dai singhiozzi.

    Chiuso in quella bara c’era il suo amore, l’uomo che aveva amato come nessuna altra cosa al mondo. Quattro giovani di bell’aspetto, anch’essi vestiti alla moda, cercavano di consolarlo per quella perdita che nulla e nessuno avrebbe potuto colmare.

    La sua vita a fianco del conte Edward era stata molto più che felice.
    Pensava di essere morto impiccato a quell’albero. Quando aveva riaperto gli occhi pensava di essere nell’aldilà. Invece si era trovato nelle braccia del suo amato Ed. Il conte era sulle sue tracce da tempo ed aveva contattato John Rask perché gli facesse da mediatore, aiutandolo con il cugino nel difficile riscatto di James.

    Così quando arrivarono le guardie per avvertirlo dell’omicidio elaborarono un piano ed una finta impiccagione per far scomparire per sempre James Groom.
    Dalla sua “morte” nacque James O’Sullivan che visse la sua vita d’amore e di agi di fianco al compagno Ed. La vissero con discrezione, per non suscitare troppe chiacchiere. Con l’aiuto di due donne, le loro mogli di comodo, ebbero anche quattro figli, quei magnifici ventenni che ora, al suo fianco, salutavano per l’ultima un padre e compagno buono e generoso.

    Edited by Elchicoloco - 19/6/2014, 18:16
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    SinnoH

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    Hai uno stile di scrittura che toglie il fiato :cry:

    complimenti vivissimi!
     
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  3. itguy
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    Grazie
     
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    FIGO GAY

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    Bellissimo ho le lacrime nell'anima e un groppo al cuore.Non potevi finire la storia di james nel modo migliore che il tuo stile dà ai racconti.
    Complimenti!!!!!!
     
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  5. manu the beast
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    Ma gulp da dove l'hai tirato fuori questo finale?ébello bello
     
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  6. Clod94
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    Finale mozzafiato, non me lo aspettavo! Hai un ottimo stile e se volessi scrivere anche una terza serie di racconti sappi che non passeranno inosservati ;)
     
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  7. oldmanny
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    semplicemente grazie
     
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    Sì, grazie! E' stato proprio un bel viaggio in un altro secolo. E scrivi davvero bene!
     
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    DOLCE GAY

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    Grazie a tutti voi! Magari mi dedicherò a una nuova serie!
     
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    DOLCE GAY

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    Ma fatemi sapere che ambientazione vi piacerebbe!
     
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  11. Gale Noah
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    Che serie ragazzi! Wow
     
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  12. SBIGU' S CHANNEL
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    Mamma miaaaa waw 100e lode

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    DOLCE GAY

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    Grazie
     
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