La storia di James deportato in Australia – Tredicesima Parte

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  1. itguy
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    ATTENZIONE
    CONTENUTO EROTICO E SESSALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA



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    Il bastone della morte

    Puntate precedenti
    Prima parte http://gayboysover17reloaded.forumcommunity.net/?t=36837094
    Seconda parte http://gayboysover17reloaded.forumcommunity.net/?t=36884232
    Terza Parte http://gayboysover17reloaded.forumcommunity.net/?t=36925176
    Quarta parte http://gayboysover17reloaded.forumcommunity.net/?t=36967844
    Quinta parte http://gayboysover17reloaded.forumcommunity.net/?t=37001369
    Sesta Parte http://gayboysover17reloaded.forumcommunity.net/?t=37277931
    Settima parte http://gayboysover17reloaded.forumcommunity.net/?t=37293184
    Ottava Partehttp://gayboysover17reloaded.forumcommunity.net/?t=37432460
    Nona Parte http://gayboysover17reloaded.forumcommunity.net/?t=41170427
    Decima parte http://gayboysover17reloaded.forumcommunity.net/?t=41189921
    Undicesima parte http://gayboysover17reloaded.forumcommunity.net/?t=41248742
    Dodicesima parte http://gayboysover17reloaded.forumcommunity.net/?t=41324110

    Venne a prelevarlo Dan la frusta che lo portò verso una strana struttura di legno. Era una piccola macina per il grano che, con ogni evidenza funzionava non spinta dall’acqua o dal vento e nemmeno trainata da muli. La forza motrice erano i prigionieri. Era uno strumento molto diffuso nell’Australia di quei giorni, pensato anche e soprattutto come ulteriore strumento di tormento nei confronti dei deportati.
    James venne fatto sistemare con la testa e le braccia in un palo collegato ad un perno centrale. Altri tre prigionieri vennero messi in queste gogne e poi, accompagnato dallo schioccare della frusta, gli fu dato l’ordine di muoversi e spingere.

    Dopo l’iniziale resistenza il mulino incominciò a lentamente a girare. Ogni volta che rallentavano sulle schiene dei prigionieri calava inesorabile lo scudiscio. Andarono avanti così per tutto il giorno, sotto un sole cocente, ricevendo solo un po’ d’acqua ogni tanto. Furono liberati solo all’imbrunire. Gli altri vennero accompagnati verso le stalle dove si trovavano le baracche dei deportati.

    In totale nell’azienda lavoravano oltre trenta deportati, impiegati principalmente nei lavori agricoli. La ruota era il peggiore fra i possibili impieghi, una vera e propria punizione.
    La pelle di James era impastata di sudore e polvere. Gli doleva ogni singola parte del corpo e faceva fatica a reggersi in piedi. Venne portato nella casa del padrone e costretto nuovamente a quattro zampe. Ricevette la sua razione di cibo ed acqua sempre nelle ciotole. Il suo guardiano, però, forse mosso da pietà, lo lasciò qualche minuto solo, permettendogli così di usare le mani per rifocillarsi. Il ragazzo divorò avidamente la zuppa rancida in cui galleggiavano pezzi di carne secca. Fece la sua ricomparsa il guardiano che lo accompagnò in una stanza attigua alla camera da letto del padrone.

    Sembrava una vera e propria camera di tortura con fruste, catene, anelli alle pareti, tavoli, poltrone dalle strane fogge. La perversione del padrone non aveva davvero limiti, pensò il ragazzo.
    Il guardiano prese alcune catene che pendevano da una carrucola imbullonata al soffitto, le fisso agli anelli delle polsiere e cavigliere metalliche del ragazzo, gli fece passare una cinghia di cuoio sotto la schiena e poi lo issò.
    James restò così appeso nel vuoto, con gambe e braccia divaricate, solo e dolorante.

    Dopo un’oretta comparve il padrone. Chiuse la porta, fissandola con il chiavistello. Si avvicinò.
    “Eccoci bestia” disse.
    “Buonasera Signore” salutò con rispetto il ragazzo.
    “Puzzi davvero come un animale”
    “Mi spiace Signore, ma ho lavorato tutto il giorno alla ruota”
    “Lo so, lo so” rispose il padrone ridendo di gusto “Oh se lo so”.
    “Questa sera ho deciso di divertirmi un po’ con te e ti ho fatto accompagnare qui nella stanza dei giochi. Ti piace?”.
    “Mi fa paura Signore se posso essere sincero” rispose.
    “Fai bene ad aver paura bestia, fai bene”.

    Prese una grossa borraccia di pelle contenente del liquido e collegata ad un tubo che terminava con un tappo. Tolse il sughero e infilò la canna nel retto di James inondandogli le viscere. Il ragazzo si svuotò rapidamente anche perché era praticamente a digiuno da giorni.

    Il padrone regolò le catene così da portare il sedere del ragazzo all’altezza del proprio pube. Da uno scaffale prese una racchetta di legno ed incominciò a picchiare il sedere di James, strappandogli delle esclamazioni di dolore.
    “Sei stato cattivo lo sai?” gli domandò
    “Si Signore, ha ragione” rispose il prigioniero cercando di assecondare la follia dell’uomo.

    Dope avergli fatto diventare le chiappe violacee per i ripetuti colpi prese una bottiglia e gli versò del liquido viscoso, probabilmente olio, spalmandolo bene vicino e dentro il buco del culo. Si slacciò la cintura, si calò i pantaloni e le mutande ed estrasse un membro di dimensioni davvero impressionanti, largo e lungo. James non aveva mai visto nulla di così grande in vita sua e lo guardò preoccupato pensando l’uso che ne avrebbe fatto di li a poco il padrone.

    Quest’ultimo posizionò il ragazzo nella maniera migliore per possederlo ed all’improvviso lo penetrò. Il prigioniero si lasciò sfuggire un grido di dolore. Era talmente grande che all’inizio fece fatica a trovare la sua strada all’interno del corpo del ragazzo; poi, pian piano, aiutato dal lubrificante entrò ed allora il padrone si mise a scoparlo selvaggiamente, senza pietà. Ad ogni colpo il dolore era enorme, quasi insopportabile, ben diverso rispetto alle attente e dolci penetrazioni a cui l’aveva abituato Ed.

    Forse era anche peggio di quando era stato ripetutamente violentato nel ventre della nave, durante la traversata. In quella occasione almeno c’era qualche momento di pausa. Qui invece era continuo ed il dolore seguiva il succedersi di ciascun colpo. Il padrone doveva essere dotato di incredibile resistenza e riuscì a continuare imperterrito per parecchio tempo. Poi all’improvviso usci da lui.
    Manovrò le carrucole e lo fece scendere fino a terra.

    “Avvicinati ed apri la bocca” gli ordinò
    Il ragazzo ubbidì e spalancò le labbra.
    Il padrone gli afferrò la testa rasata ed inziò a scoparlo in bocca, senza nemmeno dargli la possibilità di riprendere fiato.
    “Succhia bestia, mangialo” gli ordinò.

    Quando ormai James credeva di morire soffocato il padrone si lasciò finalmente andare inondandogli la bocca del suo caldo e dolciastro liquido.
    “Bevilo tutto, gli ordinò, non farne uscire neppure una goccia”. Il ragazzo cercò di ubbidire temendo le conseguenze di un suo errore.
    Purtroppo la sborrata era direttamente proporzionale alla dimensione del cazzo ed i ragazzo non riuscì aad inghiottirla tutta. Una piccola quantità cadde sul pavimento.

    Il padrone che non attendeva altro si mise ad urlargli contro come un invasato insultandolo e colpendolo a calci. Si rimise rivestì, si avvicinò alla porta, tirò il cordoncino di un campanello ed aprì la porta. In pochi istanti comparve il guardiano Dan con un altro servitore.
    “Mettetelo sulla croce” ordinò loro “e dategli un assaggio dei vostri scudisci”. Detto questo abbandonò la stanza.

    Dan la Frusta con il suo aiutante issò James su una croce con i bracci aperti e fece onore al suo nome, tempestando di colpi il povero ragazzo che poi venne lasciato, così, appeso alla croce tutta notte. Il mattino dopo fu nuovamente prelevato ed accompagnato come il giorno precedente alla ruota della macina.

    Andò avanti così per giorni e giorni: la ruota di giorno, le torture del padrone di notte. James però anziché spezzarsi fisicamente e psicologicamente, superati primi giorni di smarrimento e terrore incominciò sorprendentemente ad adattarsi alla situazione, diventando più forte nel corpo e sempre meno spaventato dal padrone. Questo atteggiamento fece diventare sempre più crudele l’uomo che lo sottoponeva ad ogni fantasia perversa.

    Una sera lo legò ad un tavolo che aveva già usato parecchie volte per penetrarlo con il suo cazzo enorme, talvolta con oggetti, altri con il braccio “come si fa con le vacche” gli diceva. Quella sera usò un enorme fallo d bastone di legno. Poi lo slegò e lo fece inginocchiare davanti a se per fari fare un pompino, il suo modo preferito per venire.
    James, ormai assuefatto anche alle dimensioni enormi, incominciò a lavorare il cazzo del padrone.

    I suoi occhi però non si staccavano da quel bastone che era stato usato poco prima per penetrarlo e che era abbandonato alle spalle del padrone. James pian piano, senza che la cose apparisse sospetta, con la bocca spinse leggermente indietro l’uomo. Quando fu a portata, allungò una mano ed afferrò il bastone. Il padrone non si era accorto di nulla. Il ragazzo lasciò andare il cazzo e prese a leccare le palle. Poi all’improvviso gli diede un tremendo morso. L’uomo, si piegò istintivamente in due per il dolore e James incominciò a colpirlo in testa. Una bastonata, un’altra ancora. La rabbia accumulata in tutti quei giorni di sofferenza guidò le sue gesta e James lo colpì fino a che il padrone restò fermo sul pavimento, ormai privo di vita.

    Edited by Elchicoloco - 19/6/2014, 18:17
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    Uahoo fantastico spero che tu sappia il tuo da fare portando il racconto su questo piano comunue era normale far reagire James,mi sa tanto di epilogo da 'Fuga di mezzanotte' visto appena ieri .Dove il protagonista mentre il capo delle guardie si voleva far fare un pompino e lui lo spinse e il capo delle guardie ando spalle al muro andando a sbattere la nuca contro un appendiabiti di legno conficcandoselo e morendo sul colpo,così lui vestendosi da guardia riuscì a uscire dal carcere turco e con i soldi che aveva tornarsene in america Libero.Complimenti continua scrivi sempre magnificamente bene .
     
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  3. tripartist
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    complimenti davvero per il bel racconto ad episodi, spero che James potrà riabbracciare il suo Ed...
     
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    Speriamo che Ed si muova a trovarlo...ora che ha ucciso il padrone la situazione per lui non si mette tanto bene.
     
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  5. Matt87
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    Non lasciarci troppo in sospeso..
     
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    Ragazzo capisco le tue dificoltà ma non lasciarci a bocca asciutta per molto a quando la 14esima parte?
     
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  7. freemind73
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    quando arriva il prossimo?
     
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  8. freemind73
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    dai....continua....sei bravissimo
     
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    ciao! è da poco che seguo la tua storia,ma devo dire che hai davvero talento! mi chiedo quali saranno le prossime (dis)avventure del povero james! aspettiamo tutti con ansia il tuo prossimo capitolo! inoltre,posso permettermi di darti un consiglio? perché non provi a proporre delle canzoni da ascoltare durante la lettura, insomma, che introducano ancora di più nell'ambiente e siano a tema con il momento... è solo un consiglio,spero lo prenderai in considerazione...comunque ancora i miei complimenti per la magnifica vicenda! continua così! :)
     
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    DOLCE GAY

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    a proposito,nel primo capitolo hai parlato di primo Ottocento come ambientazione storica...sapresti dare delle date precise? sarebbe interessante... grazie e ancora complimenti! :)
     
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  11. itguy
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    Ti ringrazio per i complimenti. Prima o poi la continuerò. Proprio perchè è un racconto "evoluto" richiede tempo per essere scritto. Ma lo farò.
     
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  12. jekyll88
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    Anche io vorrei tanto il seguito, è molto bello.
     
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    A quando il prossimo?
     
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  14. zasa
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    aaaaaaaaaaa sbrigati è davvero bellissimo continua sono troppo impaziente image
     
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