La storia di James deportato in Australia - Settima Parte

La storia di James Groom diciottenne inglese deportato in Australia nel 1821, per un furtarello

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  1. itguy
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    ATTENZIONE
    CONTENUTO EROTICO E SESSALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA



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    La storia di James Groom diciottenne inglese deportato in Australia nel 1821, per un furtarello

    Prima parte http://gayboysover17reloaded.forumcommunity.net/?t=36837094
    Seconda parte http://gayboysover17reloaded.forumcommunity.net/?t=36884232
    Terza Parte http://gayboysover17reloaded.forumcommunity.net/?t=36925176
    Quarta parte http://gayboysover17reloaded.forumcommunity.net/?t=36967844
    Quinta parte http://gayboysover17reloaded.forumcommunity.net/?t=37001369
    Sesta Parte http://gayboysover17reloaded.forumcommunity.net/?t=37277931

    James rimase con i muscoli ed i nervi talmente tesi che nell’aria quasi si percepiva il vibrare del suo corpo. Alle spalle sull’assito di legno risuonarono i passi di due, forse tre persone.

    Non sprecarono neppure una parola per spiegare le proprie intenzioni. Con una cavigliera di legno presa dal ponte di manovra, usata a mò di manganello, gli sferrarono un brutale colpo alla schiena, appena sopra le natiche. Fu come se la spina dorsale venisse percorsa da una scarica elettrica che gli paralizzò le gambe per qualche istante.

    Alcune lacrime incontrollate gli solcarono il viso.
    Nel frattempo uno degli uomini gli si parò davanti. Gli afferrò i capelli e tirandoli con forza costrinse James ad alzare la testa ed a guardarlo.

    I marinai imbarcati sulle navi per la deportazione erano spesso molto peggio dei condannati che trasportavano. Gentaglia della peggior risma, senza morale né scrupoli, capace di uccidere per pochi scellini. Non faceva eccezione l’uomo che stava guardando James con disprezzo misto a derisione.

    “Allora troietta, ascoltami bene. Ci hanno detto che possiamo divertirci con te come vogliamo ed è ciò che faremo. Puoi tentare di renderci le cose difficili ma sarà peggio per te . Più ti darai da fare per soddisfarci e più saremo gentili” disse il marinaio prorompendo in una fragorosa risata.

    “Capito troietta?” gli chiese appena prima di sputargli in faccia e di lasciargli andare la testa di colpo.

    James sbattè il mento contro il tavolo ma non fece neppure in tempo a percepire il male che qualcuno da dietro lo colpì nuovamente con la cavigliera sulle natiche e poi infilò lo spesso bastone di legno nel culo. Il ragazzo pensò che gli si fossero squarciate le budella e proruppe in una serie di urli ferini.

    “Taci troia” gli intimò il marinaio davanti a lui, sbottonandosi i pantaloni ed abbassandoli.

    “Taci, apri la bocca e succhiamelo” intimò sventolandogli davanti al volto un membro di notevoli dimensioni. James aveva pensato di resistere a quell’ennesimo assalto. Ma con questi uomini opporsi avrebbe portato solo ad un crescendo di sofferenze.

    Socchiuse le labbra.

    Il marinaio sogghignò e afferrandolo di nuovo per i capelli lo scopò in bocca brutalmente.

    James come già era successo con Sean si sentì soffocare. Questa volta però aveva imparato la lezione. Respirò per quanto poteva solamente attraverso il naso e lasciò che il cazzo sporco e puzzolente dell’uomo entrasse ed uscisse dalla bocca. Con tutta probabilità era il capo del gruppetto. Ed infatti di li a poco incitò i compagni a farsi sotto.

    “Forza ragazzi. Fategli sentire un po’ di buona nerchia inglese”.
    Non si fecero pregare due volte e seguirono la strada aperta poco prima con la cavigliera.

    Lo presero, prima uno poi l’altro, ripetutamente, senza pietà alcuna. Lo stuprarono con rabbia inondandogli infine il culo con fiumi di liquido appiccicaticcio. Dopo il loro godimento decise di venire anche il loro capo. Lo costrinse ad inghiottire un primo fiotto. Quindi estrasse il cazzo dalla bocca e gli inondò il viso di sperma, ridendo a crepapelle.

    “Brava troietta. Bevilo tutto, senti come è buono” disse sempre ridendo a crepapelle in coro con i suoi compari.

    “ Ora voglio provare ad assaggiare il tuo culetto anche io”.
    James ormai prostrato dal dolore ed dall’umiliazione non reagì neppure davanti alla prospettiva di ulteriori patimenti. Era in uno stato di intontimento, di semi coscienza.
    Nella stanza però risuonò la voce di un nuovo arrivato

    “Fermatevi animali” ordinò il nuovo arrivato con la sicurezza di chi è abituato a comandare.
    “Ma signore non stiamo facendo niente di male Signore. Abbiamo il permesso del primo ufficiale signore, anzi è stato lui a chiederci di dargli una lezione”.

    “Non mi importa chi ve l’ha ordinato. Vi ho detto di smetterla immediatamente.

    "Vestitevi ed uscite subito da qui o vi farò assaggiare la mia spada”.

    Forse fu la minaccia, forse l’autorità con cui la pronunciò, fattostà che i tre marinai si decisero ad ubbidire ed abbandonarono quella che per il giovane legato al tavolaccio era divenuta una vera stanza delle torture.

    Appena usciti i marinai il nuovo arrivato si avvicinò a James. Estrasse la spada che portava alla cintola e con pochi colpi secchi recise i nodi che tenevano legato il giovane. Uscì un attimo dalla stanza e sbraitò alcuni ordini. Poco dopo rientrò con un secchio d’acqua tiepida ed incominciò a lavare il corpo singhiozzante del ragazzo, mondandolo da sangue e sperma. Lo faceva con movimenti e gentili accompagnati da frasi di conforto.

    “Stai tranquillo ragazzo. Non hai più da temere. Nessuno ti farà più del male te lo prometto”.

    Lo pulì tutto con lo stesso affetto con cui una madre pulisce un figlio in fasce. Nel farlo lo accarezzò con dolcezza, baciandogli, la fronte, i capelli.

    Una volta terminato – con l’aiuto di un servitore - gli infilò un paio di pantaloni ed una camicia poi lo prese in braccio senza apparente sforzo e lo portò attraverso corridoi e scale fino alla cella da cui James era uscito, poche ore prima, ancora vergine. Ma c’era qualcosa di diverso. Era comparso un morbido materasso e poi una bacinella ed un contenitore per lavarsi. Lussi a cui James non era certo abituato e che sulle navi erano rari persino per gli ufficiali.

    Lo sconosciuto lo adagiò sul letto su cui si sedette egli stesso appoggiando la testa del giovane sulle proprie gambe. Continuò ad accarezzarlo teneramente finché il sonno ebbe il sopravvento su James.

    Edited by Elchicoloco - 16/6/2014, 01:07
     
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    FIGO GAY

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    Ragazzo complimenti,che al povero James siano finite le torture sulla nave?Scrivi sempre in maniera divina e con la stessa metrica ci lasci sempre sulle spine.Sono curioso di sapere nel seguito chi è il buon samaritano che ha messo fine alle sofferenze del povero James.Fantastico continua così
     
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  3. arruffato79
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    bisogna vedere se è un buon samaritano o altro...... comunque concordo anche io scrivi benissimo!!!!!!
     
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    Povero James molestato da tutti! Ora vedremo l'uomo misterioso che intenzioni ha dato che anche il il primo ufficiale lo trattò bene a patto che il ragazzo si sottomettesse a lui............non è che forse è il padre? Chi può avere più potere del primo ufficiale? Apettiamo il seguito....grande scrittore......
     
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3 replies since 3/5/2010, 16:54   2976 views
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