Gay Boys Reloaded

Votes taken by EricNorth

  1. .
    Trovato :P in DOWNLOAD e presto disponibile sul forum!
  2. .
    Benvenuto Ale :D

    Prima o poi arriverà un moderatore a dirti che dovresti dirci qualcosa in più si di te..

    !!!Dicci qualcosa in più su di teee!!!

    senza fretta, tranquillo :P
  3. .

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    !! ATTENZIONE !!

    CONTENUTO EROTICO E SESSUALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AI MINORI DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA


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    La fratellanza





    Capitolo Uno
    - Visita a sorpresa –




    Il suono insistente del campanello distrasse l’uomo dalle pagine del giornale. Stava per compiere quarant'anni, aveva gli occhi verdi e folti capelli castano chiaro tenuti corti, il viso pulito e una fossetta sul mento. Era alto poco più di un metro e ottanta, e grazie agli allenamenti regolari manteneva un corpo tonico, ben sviluppato.

    «Aiden,» gridò spazientito a suo figlio. «Suonano alla porta.»

    Il ragazzo smise di preparare la borsa con le cose che gli sarebbero servite in campeggio nelle prossime due settimane. Aveva lucenti occhi verdi identici a quelli del padre. I capelli biondi, rigorosamente tagliati come un famoso calciatore suo attuale idolo, e i lineamenti regolari ereditati dalla madre. Le sue labbra erano sottili e di un rosso intenso, a causa di un leggero tic nervoso che lo portava a mordicchiarle coi denti di continuo. Nella tuta di una taglia più grande che indossava per stare comodo in casa appariva magro. Ma ormai da tre anni frequentava una palestra vicino casa con due suoi amici, e gli sforzi fatti avevano dato i loro frutti regalandogli una linea invidiabile. «Okay, ho sentito.» Disse scuotendo leggermente il capo.

    Il padre, Massimo – Max, come lo chiamavano tutti – anche se non lo dava a vedere stravedeva per suo figlio. Tre anni prima, sua moglie era morta in un incidente stradale e da allora si era occupato da solo del ragazzo. Dopo l’incidente era stato costretto a lasciare il lavoro, ma dopo un periodo difficile aveva iniziato a operare come consulente per la sicurezza. Era passato dai turni che a volte lo tenevano lontano dalla famiglia per giorni e notti intere a lavorare comodamente da casa.

    Aiden andò di corsa alla porta e quando la aprì si trovò davanti due uomini. Il più alto dei due spinse il ragazzo dentro il soggiorno ed entrò in casa seguito dall'altro chiudendosi la porta alle spalle. Poi, prima ancora che Aiden capisse cosa stava succedendo, uno dei due lo afferrò per un braccio torcendoglielo dietro la schiena e facendolo gridare, più per la sorpresa che per il dolore.

    Max lasciò il giornale e andò a vedere cosa avesse causato quel trambusto. Si ritrovo davanti i due uomini che tenevano Aiden immobilizzato. Uno, quello che teneva suo figlio per il braccio, era alto più o meno come lui, mentre l’altro era almeno un metro e novanta e gli puntava una pistola alla testa.

    «Aiden? Che cazzo sta succedendo?» Gridò Max, pronto ad avventarsi contro i due intrusi.

    «Stai indietro stronzo,» disse l’uomo con la pistola. «Fai un altro passo e gli sparo.»

    L’avvertimento fu sufficiente per far arretrare Max. «Cosa volete?» Chiese agli uomini. «Se fate del male al ragazzo giuro che ve ne pentirete.»

    L’uomo con la pistola sorrise amaramente. «Non mi riconosci, Max? Hai già dimenticato i tuoi anni da guardia carcere? Non ricordi come tu e i tuoi due colleghi del cazzo mi avete massacrato di botte?» Disse con lo sguardo triste perso nei ricordi. «Dario, ricordami perché lo facevano?» Chiese sarcastico rivolgendosi al suo compare. «Oh, sì! Volevi mostrarmi il modo giusto di trattare la gente come me, come si fa con un animale dicevi.»

    Dario, l’uomo che teneva il ragazzo, si intromise. «Avevamo solo diciannove anni. Doveva scontare quattro anni per rapina. Non avevamo fatto male a nessuno, erano solo soldi. Ma le prime due notti in carcere, tu e i tuoi amici lo avete pestato. Ricordi quando lo avete violentato con un manganello fino a farlo sanguinare? Ricordi le bruciature di sigaretta, o quando gli hai rotto la mano? Lo avreste ucciso se il direttore non vi avesse fermato.»

    Max non aveva mai parlato a suo figlio di quello che aveva fatto dopo l’incidente di sua madre, del motivo per cui aveva perso il lavoro e del brutto periodo che aveva attraversato nei mesi seguenti. Dopo quel periodo buio la loro vita si era sistemata nel miglior modo possibile e aveva sepolto in profondità quei ricordi, senza ripensarci mai. «Matteo Nardi, giusto? Si, me lo ricordo bene,» disse tristemente fissando suo figlio. «E abbiamo pagato per questo,» tentò di giustificarsi. «Siamo stati licenziati, e ricominciare è stato un vero inferno.»

    «Non sai quanto mi dispiace per quello che hai passato,» disse Matteo, mantenendo un’espressione dura in viso e la pistola puntata contro la testa di Aiden. «E ora quasi mi dispiace farti sapere che il tuo amico, sai Sandro, quello che diceva di apprezzare il suono della mia mano che si rompeva, è stato trovato morto. Gli hanno fracassato tutte le ossa mentre era ancora vivo e l’hanno trovato con un manico di scopa su per il culo. Glielo hanno spinto tanto in fondo da ucciderlo.»

    Dario si intromise nuovamente nella storia. «Matteo era stato rilasciato proprio due giorni prima che morisse. La polizia è venuta subito a cercarlo ma pensa un po’, non era nemmeno in città la notte in cui è morto.» Disse con un ghigno soddisfatto sul viso.

    «È un vero peccato che Gianni sia morto di cancro l’anno scorso,» Continuò Matteo.

    Un lampo di sorpresa attraversò il viso di Max e l'uomo con la pistola prosegui gongolando. «Non lo sapevi? Il bastardo era il vostro mentore, vero? Era il vecchio a insegnarvi dove colpire per fare più male senza lasciare segni troppo evidenti, no?»

    «Vi abbiamo tenuto sotto controllo in questi anni. E ora siamo venuti per te! Anche se forse abbiamo trovato di meglio.» Disse Dario, spingendo in avanti Aiden che era rimasto come paralizzato da quelle rivelazioni su suo padre.

    Il ragazzo all'inizio si era detto che doveva trattarsi di un errore. Forse quegli uomini avevano sbagliato persona. Suo padre non aveva mai alzato un dito su di lui né tanto meno su sua madre, non era un tipo violento. Nei mesi dopo la scomparsa di sua madre lo aveva visto più taciturno e distaccato, ma anche lui aveva sofferto tanto da non badare troppo ai modi di suo padre e comunque si erano ripresi e adesso erano più legati di prima. Quella sofferenza li aveva uniti. Però suo padre non aveva negato quelle accuse infamanti. Anzi, aveva provato a giustificarsi. Ed evidentemente conosceva gli uomini di cui i due che avevano fatto irruzione in casa loro parlavano.

    «Ehi, amico!» Esclamò Matteo interrompendo i pensieri inquieti di padre e figlio. «Non ci inviti ad entrare? È scortese da parte tua farci aspettare nel corridoio.»

    Senza aspettare risposta i due uomini si fecero largo nel soggiorno spingendo Aiden e costringendo Max ad arretrare. Il padrone di casa osservò attentamente i due uomini armati che minacciavano suo figlio con una pistola. Adesso ricordava fin troppo bene. Matteo era stato condannati a otto anni per rapina a mano armata ad un portavalori mentre i suoi complici non erano riusciti a scappare, ma per via della giovane età, del fatto che non risultavano precedenti e che durante la rapina non c’erano stati feriti la pena era stata ridotta a quattro anni. Ricordava un ragazzino impaurito alla sua prima notte in gattabuia, un bersaglio perfetto per sfogare la sua rabbia e frustrazione. Ma ora aveva davanti un uomo fatto, il corpo ben sviluppato e strutturato, sicuramente il frutto dei duri allenamenti nella palestra del carcere o della lotta per non diventare la vittima predestinata degli altri detenuti, o dei carcerieri, pensò amaramente. Dal suo metro e novanta, appariva semplicemente imponente. Aveva la testa rasata, la mascella squadrata, le labbra spesse e i lineamenti decisi. Indossava una maglietta aderente, di colore nero, e dei blue jeans. I pantaloni aderivano perfettamente al corpo, e si gonfiavano minacciosamente nella parte anteriore, suggerendo che fosse molto ben dotato. Calzini bianchi e scarponcini marrone chiaro definivano il suo abbigliamento pratico. In una mano teneva la pistola, nell'altra uno zaino nero.


    Dario invece, quello che teneva suo figlio per il braccio, aveva i capelli neri ricci e gli occhi castani. Un viso piacevole da guardare e la barba di qualche giorno. Indossava una t-shirt bianca che gli fasciava il petto muscoloso e aderiva perfettamente all'addome piatto. I jeans blu scuro erano troppo larghi per dare indicazioni su quello che nascondevano, e un paio di Nike completavano il suo vestito.

    «Adesso siediti da bravo,» ordinò Matteo a Max. «Ricorda che se non fai quello che diciamo faccio saltare la testa a tuo figlio senza pensarci due volte.»

    «O meglio ancora,» disse Dario con un ghigno. «Faremo saltare la tua cazzo di testa, così avremo tutto il tempo di divertirci con tuo figlio. Dannazione Max, scommetto che scopi lui da quando è morta tua moglie, è un vero schianto.»

    Max si morse la lingua e ingoio le sue imprecazioni, non voleva far incazzare ancora di più i due. Si lasciò andare sulla sedia poggiando i gomiti sulle ginocchia e portandosi le mani viso sconsolato.

    Approfittando del momento, Matteo passò la pistola a Dario e ordinò a Max di mettere le mani dietro la schiena. Poi prese un paio di manette dallo zaino nero e si avvicinò da dietro all'uomo impotente per stringergliele ai polsi. Quindi prese una corda e gli legò anche le caviglie ai piedi della sedia, assicurandosi che non potesse liberarsi. «Sei diventato una mezza sega,» gli disse deridendolo. «Mi aspettavo che reagissi almeno un po' e invece eccoti legato come un salame. Senza i tuoi amici aguzzini sei senza spina dorsale.»

    Il viso di Max si contrasse quando alla fine si rese conto che suo figlio lo stava fissando, supplicandolo di reagire con gli occhi e poi apparire sconsolato dopo averlo visto arrendersi a quel modo, senza lottare.

    Per la prima volta da quando i due uomini lo avevano sorpreso alla porta Aiden parlò cercando di divincolarsi. «Lasciateci andare, bastardi!» La sua voce aveva un tono più acuto di quanto avesse voluto a causa della paura e dell’agitazione. «Vi avrebbe fatto a pezzi se non fosse per la pistola!» Continuò, cercando anche se dubbioso di difendere almeno un poco l’onore di suo padre.

    Matteo rise di gusto dopo l’esternazione del ragazzo. «Se fosse un vero uomo magari avresti ragione. Ma non preoccuparti Aiden, presto ti mostreremo che cos'è un vero uomo.»

    Sentendo quelle parole Max si lanciò in avanti, riuscendo solo a spostare la sedia di qualche centimetro. Era una mossa senza speranza, guidata più dalla disperazione che dalla ragione. Matteo non si preoccupò affatto. Gli diede un calcio nelle palle tanto forte che la faccia di Max divenne prima rossa e poi blu mentre boccheggiava in cerca d’aria. Comunque, per sicurezza, Matteo prese un altro pezzo di corda dallo zaino e la avvolse intorno al petto di Max legandolo saldamente allo schienale della sedia.

    «Adesso ci divertiamo!» Disse l’uomo più alto mostrando i denti bianchi e regolari. «Hai detto che ero un animale? Bene, ora ti mostrerò cosa può fare un animale.» Poi si rivolse ad Aiden. «Guarda bene tuo padre, ragazzo, perché è l’ultima volta che lo vedrai tutto intero.»

    ..continua?


  4. .
    Sto scaricando il primo :P Sono molto curioso e ho grandi aspettative vista la qualità dei manga
  5. .

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    TWO THOUSAND POUNDS PER SQUARE INCH


    Brent Hartinger



    jpg



    Russel Middlebrook è un adolescente gay che è ha dovuto affrontare qualche difficoltà. E' il protagonista assoluto de "La serie di Russel Middlebrook" di Brent Hartinger vincitore del premio Lambda. Ed è anche la stella di Geography Club, il libro che ha dato inizio alle sue storie da cui è stato tratto un film omonimo co-interpretato da Scott Bakula e Ana Gasteyer.

    Ma ora Russel deve affrontare la sua sfida più grande: un test per l'HIV, il virus che causa l'AIDS. E mentre aspetta i risultati, impara un paio di cose sul sesso sicuro e su come proteggere se stesso e gli altri dalla malattia.

    !!!Attenzione: questa storia utilizza un linguaggio esplicito e descrizioni dettagliate di atti sessuali.!!!



    .: EnJoY :.



    DOWNLOAD in pdf


    Brent Hartinger - Two Thousand Pounds Per Square Inch
    VERSIONE IN ITALIANO


    Brent Hartinger - Two Thousand Pounds Per Square Inch
    ENGLISH VERSION




    LINK AI LIBRI DELLA SERIE


    Geography Club - Brent Hartinger

    The Order of the Poison Oak - Brent Hartinger

    Double Feature - Brent Hartinger



    Il Film



    Geography Club - SubITA



    Edited by EricNorth - 25/3/2015, 11:39
  6. .

    TWO THOUSAND POUNDS PER SQUARE INCH


    Brent Hartinger



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    Russel Middlebrook è un adolescente gay che è ha dovuto affrontare qualche difficoltà. E' il protagonista assoluto de "La serie di Russel Middlebrook" di Brent Hartinger vincitore del premio Lambda. Ed è anche la stella di Geography Club, il libro che ha dato inizio alle sue storie da cui è stato tratto un film omonimo co-interpretato da Scott Bakula e Ana Gasteyer.

    Ma ora Russel deve affrontare la sua sfida più grande: un test per l'HIV, il virus che causa l'AIDS. E mentre aspetta i risultati, impara un paio di cose sul sesso sicuro e su come proteggere se stesso e gli altri dalla malattia.

    !!!Attenzione: questa storia utilizza un linguaggio esplicito e descrizioni dettagliate di atti sessuali.!!!



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    Download



    Brent Hartinger - Two Thousand Pounds Per Square Inch ITA



    Edited by EricNorth - 12/8/2016, 19:02
  7. .
    Di avere una vita lunga e di stare in salute XD

    Cosa faresti se il cliente in fila davanti a te al bar si prendesse l'ultimo cornetto ai frutti di bosco, che era l'unico motivo per cui avevi deciso di fare colazione in caffetteria quella mattina?
  8. .
    Buuuu Joffrey!!

    E' Cersei la Signora del Trono

    .: l'unica e sola :.



    793474024_1387428

  9. .
    La Via dei Lupi è il primo, ma sono due storie indipendenti :)
  10. .
    Beh fan è una parola grossa, però è vero che l'ho seguita assiduamente.. :D
  11. .
    Io ho seguito (e ho sul PC) tutte le stagioni, fino alla quinta è ultima che è terminata dieci giorni fa. Se vedo che interessa a qualcuno carico tutti gli episodi :D
  12. .

    La via dei Lupi


    Susan Laine
    Romance MxM



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    Kris Ellis credeva che i tempi dei matrimoni combinati fossero finiti, ma questo era prima della Grande Rivelazione. Ora un test medico di routine ha decretato che ha un compagno predestinato, Rafael. Però, Kris è appena uscito dal college e ha dei piani per il suo futuro, e nessuno di questi prevede l’essere legato per sempre a qualcuno che non ha mai nemmeno incontrato. Poi Rafe lo chiama e Kris inizia a riconsiderare la cosa. Dopotutto, come deve essere aspettare il proprio compagno per oltre duecento anni?

  13. .

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    Finalmente


    II parte



    EricNorth



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    «Puttanella!» Max tiene la voce bassa ma usa un tono deciso.

    Paolo sente un brivido lungo la schiena, Max lo ha chiamato “puttanella”, e detto da lui gli piace. Quindi si lascia cadere in avanti.

    Max vede qualcosa luccicare tra l'erba alta, è una bottiglia di birra vuota lanciata lì da chissà chi. Un idea perversa gli attraversa la mente. «Bene, ora girati e mettiti sulla schiena, tieni le gambe in alto, voglio vedere bene il tuo culetto»

    Paolo esegue senza protestare, si volta, ricade sull’erba e solleva le gambe, allargandole. Il suo dolce culetto si apre, rivelando la piccola apertura rosea. La vista del ragazzo che mette in mostra il suo buchetto senza un pelo, fa pulsare il cazzo di Max. Paolo sorride, i suoi grandi occhi azzurri sono lucidi per la lussuria. Si afferra i glutei con le mani cercando di aprirli ancora di più.

    Entrambi ansimano, però, Max vuole giocare ancora un po’, solo per il gusto di farlo. Prende la bottiglietta, e ne porta il collo all’altezza del buchetto pulsante, ci sputa sopra, ne strofina l'orlo intorno al buco bagnato e poi spinge.

    Paolo deglutisce quando sente la bottiglietta entrare in lui, è fredda e dura, ma lo fa sentire bene, dannatamente bene. Geme mentre osserva Max spingere il lungo collo di vetro dentro di lui.

    «Come ci si sente, puttanella?» Chiede Max, spingendo la bottiglietta un po’ più a fondo.

    «Aahh... si sente... aahh...» Paolo è così preso dal brivido caldo che attraversa il suo corpo da non riuscire a formulare una risposta.

    Max parla per lui «Ti piace, eh? Ma serve qualcosa di più grande per riempirti, non è vero?»

    «Si! Ti prego!» Lo supplica Paolo.

    Max continua a spingere fino a quando tutto il collo è sepolto all’interno del culetto, poi inizia a scoparlo lentamente, dentro e fuori.

    Paolo contrae i muscoli mentre Max lo scopa con la bottiglietta, vuole dimostrargli quanto gli piace, e anche quello che farà al suo cazzo.

    A Max sicuramente piace quello che vede, sapere che quello stesso culo sta per regalargli una gran bella scopata lo manda in estasi. Quindi spinge più in fondo e torce rudemente il fallo improvvisato, facendo mordere le labbra e gemere il ragazzo per il dolore e il piacere. Poi si allontana, assaporando la vista del foro stringere la bottiglietta per un secondo e poi lasciarla uscire con un pop.

    È ora, Max sta per fare il culo a questo bellissimo ragazzo, e sa di non avere intenzione di trattenersi, non può, il suo cervello ormai è spento, è senza controllo. Si china, fino a baciare Paolo sulle labbra, portando allo stesso tempo il cazzo bagnato sul suo culo e cominciando a spingere coi fianchi, proprio sul buchetto, per infilarsi un po’ dentro di lui «Sto per farti fare la scopata della tua vita, frocetto.» Quasi ringhia, staccandosi per un attimo dalle sue labbra morbide «Sto per sparare dentro di te una sborrata così grande che ti uscirà fuori dal naso!»

    «Oh Dio, fallo, per favore, scopami forte!» Grida Paolo. E intanto solleva il culo verso Max, spingendo sul palo. Ormai non si cura più di nulla. Ha bisogno di sentire Max dentro di se come dell’aria per respirare.

    Max spinge le gambe muscolose in avanti, il sangue gli ribolle mentre infila il cazzo nel ragazzo. Sente i tessuti del suo culo aprirsi per lasciarlo passare, e poi stringersi intorno all’asta invadente, caldi e umidi. Perde le poche remore rimaste, mentre spinge sempre più in profondità, impalando Paolo fino a far schioccare le palle contro i suoi glutei.

    Paolo, getta indietro la testa e geme dal profondo del petto. È senza fiato, ansima, si perde nelle sensazioni di quel cazzo che lo riempie completamente. Continua a gemere, senza pensare, fa male, ma non gli importa.

    Max si lascia cadere sul ragazzo, stringendolo fra le braccia mentre continua a martellarlo con il cazzo. Il culo muscoloso gli si contrae mentre spinge. Il suo buco è così stretto. Max guarda giù, entusiasta alla vista del proprio cazzo ingoiato dal ragazzo, sente il suo buchetto risucchiarne tutta la lunghezza. Scivola dentro e fuori dal corpo di Paolo mentre questo geme sotto di lui.

    Paolo piega ancora le gambe, portandole più vicino al viso. Allarga le braccia e afferra i fianchi dell'uomo, graffiandoli. «Per favore... per favore...» Ripete, cercando di tirare più vicino a se l'uomo che è dentro di lui.

    Max inizia a scopare il ragazzo, spingendo ancora più forte, e tirando fuori il cazzo fino al limite della cappella per poi sbatterlo dentro di nuovo fino ai fianchi. Sente le viscere calde di Paolo contorcersi e stringersi sul cazzo. Le sue enormi palle gonfie dondolano schiaffeggiando il culo, e facendo uno schiocco forte ad ogni emozionante tuffo.

    Sono entrambi rivestiti di sudore. Il volto di Paolo è arrossato e striato di lacrime, non si è mai sentito così. Max lo sta scopando come un animale, proprio nel modo che entrambi vogliono. Urla di piacere quando lo sente spingere sulla prostata. Vede Max spingere come un pistone, sente le botte delle sue palle sul culo, e lo sente nel profondo, scavare nelle sue budella, e premergli sulla prostata. Ci sono così tante sensazioni, che il suo cervello non riesce più a capire nulla. Sente arrivare un potente orgasmo, il suo buco afferra saldamente il cazzo di Max, che gli sta dando così tanto dolore e così tanto piacere.

    Max continua a spingere il cazzo palpitante nel ragazzo, si sta avvicinando a un orgasmo sconvolgente, sente le palle stringersi e il grosso cazzo gonfiarsi ancora di più «Ah cazzo, hai un culo fantastico.» Dice, e rimane a bocca aperta «Sto per venire, piccolo, sto per riempirti!»

    Paolo geme selvaggiamente, e quei gemiti fanno ronzare il cervello di Max, è pronto a sparare il suo carico dentro il ragazzo che si contorce sotto di lui. Ma vuole farlo venire per primo, vuole vedere Paolo godere mentre lo scopa. Agisce rapidamente, cerca con una mano il suo inguine palpitante, fino a trovare il cazzo e lo prende tra le dita, mentre con l’altra gli stringe le palle. «Vieni!» Dice stringendo dolcemente. «Vieni per me, piccolo, dai godi!»

    Paolo geme, un verso forte e stridulo. Sente un formicolio nelle palle e questo lo manda oltre il bordo. Con le mani strette nell'erba, scuote il culo sul cazzo che lo sta violando. Non si è mai sentito così meravigliosamente legato a qualcuno. Il suo bel cazzo si solleva teso, e dalla cappella lucida inizia a schizzare fuori lo sperma. Getti di sperma saltano in aria e gli atterrano sul viso e sul petto per poi scivolare fra le pieghe dei fianchi e nell’erba sotto di lui.

    Uno schizzo finisce sul volto di Max, che sente il buchetto del ragazzo torcersi e afferrare il suo cazzo, incastrandolo. Non riesce più a trattenersi, emette un urlo, spingendo in profondità, e viene schizzando tanta sborra nelle budella del suo ragazzo. Gli inonda il culo, riempendolo fino a far gorgogliare fuori lo sperma. Rimane a bocca aperta, e ringhia come un animale. “Oh, Dio! Questo è il migliore orgasmo che abbia mai avuto!” Pensa.

    Sia l'uomo che il ragazzo sono arrossati e fuori di se, persi fra le ondate di emozione post orgasmica per lunghi secondi.

    Max finalmente si rilassa mentre l’orgasmo lentamente perde il suo effetto. Cade pesantemente su Paolo, e spinge le labbra contro quelle di lui. Si sente in paradiso, questa è stata la sua miglior scopata. Paolo ha il buchetto più stretto in cui abbia mai affondato il cazzo. Vorrebbe rapirlo e stare con lui per sempre.
    Paolo risponde al bacio con entusiasmo, lasciando entrare la lingua nella sua bocca. Si baciano profondamente, mentre i loro corpi si riprendono dall’incredibile orgasmo.

    Max rompe il bacio e si scosta, lentamente, tirando fuori dal buchetto di Paolo il suo cazzo che inizia a sgonfiarsi.

    Paolo geme un po’ quando sente l'enorme ingombro lasciarlo, e il suo piccolo buco rimane aperto e arrossato, e lascia cadere sull’erba grosse e calde gocce di sperma.

    Max si gira e si sdraia sulla schiena sospirando, il suo petto sale e scende mentre riprende fiato, poi chiude gli occhi e si rilassa. All'improvviso, si rende conto di qualcosa di morbido, umido e caldo che gli solletica il cazzo. Guarda in basso, e vede Paolo. La sua graziosa lingua gli sta leccando la cappella, raccogliendo lo sperma rimasto, poi inizia a leccare lungo i lati della spessa asta che si va di nuovo indurendo. Paolo ci fa scorrere sopra il volto imbrattandosi il naso di sperma. Max sorride debolmente e si china per mettere in disordine i capelli biondi e umidi del ragazzo, sospirando. Il respiro morbido e caldo di Paolo gli sfiora il cazzo. Il ragazzo si muove fino alla base, leccando via come un cucciolo tutto quello che trova, per poi passare a succhiare e leccare le palle pelose, sudate e intrise di sperma, che pur avendo sborrato prepotentemente solo pochi istanti prima, sono di nuovo pronte e formicolanti.

    «Ah, fanculo!» Esclama Max prendendo il ragazzo per i capelli per portarlo all’altezza della cappella.

    Paolo vede l'ampia fessura sulla punta del cazzo aprirsi e un flusso di denso, bianco sperma sgorgare e schizzargli sul viso, sugli occhi e fra i capelli umidi. Geme e si lamenta cercando di aprire di più la bocca, con la lingua appiattita contro il mento. Un altro carico di calda sborra gli centra prima il naso e poi gli finisce in bocca. Lui la chiude e inghiottisce la massa viscida, poi la spalanca di nuovo per averne di più.

    Max schizza tutto lo sperma che gli è rimasto sul viso del ragazzo, che geme e ingoia ogni volta che un getto la riempie. Una volta finito si calma, lascia cadere la testa all’indietro e ansima, riempiendo i polmoni d’aria. Non sborrava così da moltissimo tempo. Lascia andare Paolo, che continua a piagnucolare leccandosi le labbra.

    Quando si riprende e il cuore smette di battergli così forte, Max spinge il ragazzo sulla schiena e si posiziona sopra di lui. Solo adesso si accorge che Paolo sta nuovamente singhiozzando. Max gli sfiora i capelli con la mano, passandoci in mezzo le dita. Poi lo stringe a se. «Che c’è?» Gli chiede. «Andrà tutto bene,» lo rassicura facendogli scorrere le mani sulla schiena.

    Paolo tira su col naso e affonda la faccia nei suoi pettorali caldi. «Si, lo so. Ma… ci vedremo ancora?» Gli chiede.

    Max ridacchia, e strofina la schiena del ragazzo, ama la sensazione della sua pelle morbida e della spina dorsale sotto le dita. «Certo, tesoro! Ti voglio vedere di nuovo, un sacco di volte!» Dice sorridendo, e si china per dargli un bacio. Sente il sapore di sesso sulla sua bocca, e il cazzo gli dà uno strattone.

    «Sei un disastro ragazzo, lo siamo entrambi. Andiamo a darci una pulita.» Dice Max alzandosi. Poi prende la mano di Paolo e si tuffano nel lago insieme. Si sfregano a vicenda per ripulirsi, crogiolandosi nell’acqua fresca.

    Dopo essersi asciugati e vestiti, Max fa scivolare nei pantaloncini di Paolo un biglietto con il suo numero «Non perderlo piccolo, chiamami.»
    Paolo è radioso, sorride. «Contaci!» Dice, poi prende la mano di Max e se la porta alle labbra.

    Max gli accarezza il culo, il cazzo è di nuovo duro nei pantaloni. «Cazzo, mi ecciti da morire. Vai via adesso, prima che ti scopi ancora!»
    Paolo ridacchia «Okay, ma essere scopato sembra molto più divertente che andare a casa ora!»

    «Vai.» Max lo schiaffeggia sul culo mentre lo spinge lungo il sentiero. Ridacchia tra sé quando vede Paolo girare la testa per l'ultima volta e strizzargli l’occhio.

    “Di sicuro è un ragazzino strano,” pensa. “Ma è il mio ragazzo!”
  14. .
    ..Nenno, benvenuto a San Michele



    Come si dice? Paccau!!
  15. .

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    Finalmente


    EricNorth



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    Paolo è annoiato. Guarda la TV, ma è domenica e non danno niente di interessante. “Potrei andare al lago” pensa “se non c’è nessuno potrei spogliarmi e magari farmi una sega in acqua”. L’ha già fatto altre volte, lo trova eccitante.
    Non finisce neanche di pensarci, si infila il costume da bagno, afferra un asciugamano ed esce di corsa.


    “È l’ultima volta,” pensa fra se Massimo. “Domani riprendo il solito giro.”
    Quasi ogni giorno, Max fa una scampagnata lungo i sentieri intorno al lago. Ma fin da quando ha visto quel ragazzo, una settimana prima, ha cambiato un po’ il suo percorso abituale per includere il laghetto nel giro. Spera di rivederlo, ma per ora non è capitato, non ancora.
    Si tiene in forma, è un bel tipo, ha 19 anni, le spalle larghe, un torso ben definito e gambe forti. Tiene i capelli biondo scuro molto corti, e la barba di qualche giorno ordinata. Ha un bel viso, squadrato, con le labbra carnose e gli occhi verdi, penetranti.
    Se ne sta sulle sue, e gli piacciono i ragazzi. Come quello lì’, il biondino che ha sorpreso a masturbarsi. Si eccita ancora al ricordo di quel ragazzo che ha sorpreso a fare il bagno nudo e toccarsi in acqua. Deve darsi una sistemata fra le gambe, perché il suo amico la sotto ha percepito i suoi pensieri.
    Mentre si avvicina alla cima della collina, gli sembra di sentire qualcosa.
    Eccolo lì! È proprio lui, lo stesso ragazzo dell’altra volta ed è nudo, di nuovo! Sguazza allegramente in acqua. Questa volta non perde tempo, si avvia giù per la collina fino alla riva. Si nasconde dietro un albero.
    Il cazzo gli si irrigidisce, tendendo i pantaloncini. Il ragazzo ha un bel culo, può vederlo chiaramente. Ha la pelle più pallida che nel resto del corpo, ed è curvo come un soffice cuscino, senza un pelo. È dolce e tenero come un pulcino. Un pulcino tutto rosa davvero sexy. La folta chioma di capelli biondi lo fanno sembrare un po’ un folletto. Max si morde il labbro, vuole quel ragazzo con tutto se stesso.


    Paolo si sente in paradiso mentre nuota nello stagno. Come al solito, essere nudo all’aria aperta lo eccita terribilmente. Il cazzo gli rimbalza duro fra le gambe mentre si muove in acqua. Guarda sorridendo la punta del suo pene gonfio e sospira accarezzandolo piano. Rimane così, con la gambe un po’ aperte, e le dita dei piedi affondate nel fondo caldo e fangoso dello stagno. A godersi la sensazione dell’acqua che gli sfiora le pelle.
    All’improvviso, sente un rumore dietro di se. Si volta e vede un uomo, in piedi vicino agli alberi. Si accuccia subito in acqua, imbarazzato. Si stringe le ginocchia con le braccia, cercando di nascondere la sua erezione. È davvero a disagio, ma soprattutto, è sorpreso di vedere qualcuno lì a quell’ora.


    «Ciao,» lo saluta Max, cercando di sembrare amichevole. «Fa caldo, sono venuto a fare una nuotata,» continua. «Ti dispiace se mi unisco a te?»
    «N-no...» Risponde il ragazzo, ancora rannicchiato in acqua. Prega in silenzio che il suo cazzo si sgonfi, si sente arrossire e subito si maledice per questo. Spera che l’uomo non se ne accorga.
    «Mi chiamo Max,» Dice il ragazzo più grande, iniziando ad armeggiare con i pantaloncini. «A dire il vero non ho il costume, ma siamo fra ragazzi, no?» Continua, regalando a Paolo un sorriso abbagliante.
    Paolo non risponde, fissa il ragazzo cha ha davanti a bocca aperta, è davvero bello. Però vorrebbe che non si spogliasse. Sa bene che vederlo nudo terrà il suo cazzo duro a tempo indeterminato. Non sa che fare.
    «C-certo, fai pure.» Dice alla fine, esitante. «Ma… Sei sicuro che non c’è nessuno qui intorno?»
    Max ridacchia e gli fa l’occhiolino. «Non c’è un anima.» Dice, spingendo i pantaloncini giù per le gambe leggermente pelose.
    Paolo rimane a bocca aperta. Max non indossa biancheria intima, e il suo cazzo salta fuori come una molla. È talmente nervoso, che non si era accorto che anche il ragazzo più grande ha una poderosa erezione. Infatti, il cazzo di Max rimane dritto e duro come un ferro rovente. Spunta da un cespuglio di folti peli biondo scuro curati alla perfezione, e sotto di lui se ne stanno morbidamente appese due palle pesanti e grosse come uova.
    È grande! Paolo non trova altre parole per descriverlo. A occhio saranno almeno venti di centimetri di solida carne, con la pelle appena più scura del resto del corpo - e gioia delle gioie! - è circonciso, con la cappella a forma di fungo più spessa dell’asta sottostante. Sembra umido sulla punta.
    Paolo non sa cosa dire, non ha idea di come sedurre un uomo, Tutto quello che sa, è che lo vuole, vuole avvicinarsi, e magari anche toccarlo.
    Grazie a quello che ha sentito una settimana prima, Max invece sa bene come comportarsi. «Come ti chiami?» Gli chiede.
    Gli occhi di Paolo non smettono un attimo di fissare il cazzo dell'uomo, è ipnotizzato, si lecca di nuovo le labbra. «Paolo,» risponde con la voce roca per l’eccitazione.
    «Perché non ti alzi? Coraggio!» Max non alza la voce, ma usa un tono fermo.
    Paolo sente un brivido corrergli lungo la schiena. Obbedisce subito, e si alza rivelando il sottile corpo nudo. L'acqua che gli scorre di dosso lo fa luccicare sotto il sole cocente.
    «Wow,» Max non riesce a trattenersi, si avvicina e gli mette le braccia intorno alle spalle. Poi lo stringe in un abbraccio.
    Paolo non sa cosa fare, si sente impacciato e goffo. Allunga maldestramente le braccia intorno ai fianchi dell’uomo, e sente il suo cazzo duro premere contro la pancia. Il contatto con quella carne liscia e umida lo manda in estasi. Max inizia ad esplorargli la schiena con le mani, facendole scorrere fino al culo. Paolo sente le sue grosse dita toccarlo fino a trovare la fessura fra le natiche, poi coprirgli i glutei e spremere. Geme, e si ritrova a premere il volto contro il petto di Max, iniziando a tremare. Si sente le ginocchia deboli, come di gomma. Il suo cazzo si bagna, pressato fra le palle dell’altro ragazzo.
    Le cose accadono troppo rapidamente perché Paolo abbia il tempo di pensare. Si sente completamente dominato dall'uomo.
    «Ti ho visto, sai» Gli mormora Max all'orecchio. «Una settimana fa, mentre ti masturbavi in acqua.»
    Paolo lo guarda a bocca aperta. «Cosa?»
    «Sembravi piuttosto… preso.»
    «Mi hai visto?» Paolo è allarmato, si vergogna un po’ delle cose che ha fatto.
    «Oh, sì. E ti ho anche sentito, mi è sembrato che ti stessi divertendo.»
    Paolo arrossisce. Non può affrontarlo. Il petto gli si gonfia, e con lacrime agli occhi nasconde di nuovo il volto nel petto dell’uomo, iniziando a singhiozzare in silenzio. Anche il suo cazzo perde un po’ di slancio e senza più riuscire a fermarsi inizia a piangere per davvero.
    «Pe... per favore, non dire niente a nessuno.» Dice piangendo. «Non riesco a farne a meno. Sono malato, lo so, un pervertito! Ma io... io...» I singhiozzi scuotono il corpo del ragazzo. Si vergogna terribilmente.
    Max gli carezza la testa, adora la sensazione dei suoi capelli umidi attraverso le dita
    «Non piangere, non è una brutta cosa, è normale. Certo, all’aperto è un po’ perverso, ma a un sacco di ragazzi piace. Sai, ci sono molti altri come te, che si eccitano in situazioni particolari.»
    «Davvero? Vuoi dire che non sono strano?» Borbotta Paolo ancora appoggiato al petto sudato del ragazzo più grande.
    «Che importa anche se lo sei? Non c'è vergogna nel piacere, finché non ti fai male.»
    Max solleva il mento di Paolo con un dito e guarda dritto verso di lui, sorridendo. Il ragazzo è adorabile, il suo volto è ancora lucido di lacrime, ma ora ha un mezzo sorriso sulle labbra color ciliegia, e i suoi grandi occhi blu brillano.
    «Allora non pensi che sono malato?»
    «Diavolo, no! Piace anche a me, sai? Non senti quanto ce l’ho duro? Se ti va di giocare, sono pronto a farti divertire.» Gli dice. «Tu fai quello che ti dico, e farò di te uno stronzetto davvero felice!» Max parla velocemente, senza lasciare a Paolo il tempo di rispondere. «Che ne dici? Il tuo cazzo laggiù dice di sì.»
    «Sul serio?» Paolo è frastornato.
    «Se vuoi scoperemo come selvaggi!»
    «Si!» Quasi grida Paolo, tirando su col naso e asciugandosi le lacrime. «Voglio farlo! Farò tutto quello che vuoi.»
    Max gli carezza ancora capelli, stringendolo forte a se. Paolo si strofina contro di lui e gli bacia il petto.
    «Sono sicuro che ci proverai.» Dice Max, eccitato. «Guarda il mio cazzo e dimmi cosa provi, cosa ci faresti.»
    Paolo si china e afferra il grosso cazzo stringendolo nel pugno. Lo guarda, lo vuole.
    «Voglio succhiarlo!» Dice, respirando pesantemente. Inizia ad accarezzarlo, emozionato per il suo calore. La pelle è morbida, ma sotto è semplicemente duro.
    «Voglio leccarlo e sentire il suo sapore.» Intanto continua a muovere la mano su quel mostro di carne.
    «Bravo, così. Continua.» Max è sempre più eccitato. «Andiamo fuori dall’acqua, ma continua a tenerlo in mano, non lasciarlo andare.» Dice mentre inizia ad uscire dal laghetto.
    Paolo lo segue, mantenendo una salda presa sul cazzo. Quando arrivano sull’erba, Max fa schioccare le dita e indica il terreno. Il ragazzo capisce al volo, molla la presa e si lascia cadere in ginocchio. Ora il cazzo gli arriva giusto sul viso, a pochi centimetri dal naso.
    A Max piace quello che vede. Il volto del ragazzo è giusto all’altezza dei suoi fianchi. E ha anche una perfetta visuale del suo cazzo duro. Un po’ di liquido si affaccia dalla fessura sulla punta, mentre le gocce d'acqua brillano ancora sul suo corpo flessuoso. “Questo ragazzo sembra un angelo – un angelo nudo ed eccitato,” pensa.
    Non resiste un secondo di più, spinge il cazzo verso il basso con le dita, portando la grossa cappella giù verso le labbra gonfie del ragazzo. Paolo socchiude la bocca e si avvicina.
    Max allunga l'altra mano e lo tira dolcemente indietro per i capelli. «No, non ancora.» Dice «Non lo puoi succhiare fino a quando te lo dico io. Però puoi baciarlo»
    Poi gli lascia andare i capelli e punta la cappella smussata sulle labbra sensibili di Paolo. Un tremito attraversa il ragazzo, che stringe le labbra e le preme su quel cuneo carnoso, emozionato dalla sensazione di calore che gli trasmette. All’inizio è strano, ma inizia subito a baciarla, e intanto aspira il profumo più intimo del ragazzo in piedi davanti a lui.
    «Ah, piano. Ora, voglio che lo baci dappertutto. Dimmi cosa vuoi.»
    Paolo sente di adorare quel cazzo, è il suo dio, il suo idolo ed è ansioso di mostrare la sua devozione. Comincia a baciarlo partendo dall’alto, e a leccarlo con la sua lingua umida. La voce gli trema mentre inizia a parlare
    «Mi piace... Lo voglio. Voglio che mi scopi la bocca, voglio sentirlo... fino in gola! Voglio sentirlo dentro di me e.... voglio farti godere. Voglio assaggiare il tuo sperma.»
    Paolo sta baciando il cazzo sul lato inferiore, il suo respiro caldo sfiora l’inguine di Max, solleticandolo. Continua a leccare su e giù lungo l’asta fra una parola e l’altra.
    «Non mi importa se mi soffochi! Voglio essere tuo.»
    «Che altro... Ah... Che altro vuoi fare con questo?» Max è terribilmente eccitato dalle parole del ragazzo, il cuore gli batte all’impazzata mentre osserva lo spettacolo osceno.
    Paolo continua a leccare il cazzo sempre più duro, sfregando il viso dappertutto. «Fottimi! Scopami forte!» Ormai fuori di se.
    «Più tardi, adesso scendi sulle palle, leccale. Quello che vuoi è la. C’è un sacco di sperma tutto per te.»
    «Si,» Sussurra Paolo mentre si abbassa e piega leggermente indietro la testa. Preme la bocca su ogni grossa palla, baciandole entrambe e inalandone il profumo come se stesse morendo di fame.
    «Sei fortunato,» dice Max, carezzando la guancia liscia di Paolo con un dito. «La tua bocca è fatta per succhiare il cazzo. Hai un talento naturale.»
    «Mmh-mmh...» Sospira Paolo, con gli occhi socchiusi, immerso nel piacere. Poi tira fuori la lingua e inizia a leccare le palle, assaggiandone il sapore.
    Max lo lascia fare per un secondo, poi fa un passo indietro e gli riporta il cazzo all’altezza della bocca. «Ora succhialo, prendilo in bocca.» Dice. «Sei pronto?»
    «Si,» risponde Paolo, semplicemente. Fissa adorante il cazzo di Max, con le labbra già aperte.
    «Tira fuori la lingua, dai al cazzo qualcosa su cui scivolare.»
    Paolo fa come gli è stato detto, estende la lingua al limite. Subito Max spinge l’asta all’interno. Il glande spinge sulla lingua e Paolo rabbrividisce ancora, piagnucola dolcemente, è incredibilmente eccitato.
    Max scivola lentamente nella bocca umida del ragazzo, è al settimo cielo, finalmente sta facendo quello che aveva sognato di fare per tanto tempo. Fa scivolare il suo grosso cazzo dentro il ragazzo perfetto, e lo guarda scomparire fra le sue morbide labbra umide.
    Paolo ci passa sopra la lingua, poi chiude le labbra, facendo un po’ di pressione.
    «Ahw! Proprio così. Continua.»
    Paolo, non vuole staccarsi per rispondere, quindi fa un cenno di assenso con la testa.
    «Ah… Fallo andare più in fondo!» Ringhia Max, ansimando.
    Paolo lo accetta con entusiasmo. Tiene le labbra strette attorno all'asta, e cerca di leccarlo sulla punta, sollecitandolo.
    Max mette gli le mani ai lati della testa, ci avvolge le dita intorno e lo tira un poco più in giù. Paolo geme, con le guance incavate intorno all'invasore. Max gli spinge centimetro dopo centimetro il suo cazzo duro all’interno della bocca e sibila emozionato mentre avanza sempre di più. La sua cappella sensibile strofina contro l’ugola del ragazzo e spinge per entrare in gola.
    I muscoli fanno un po’ di resistenza, ma alla fine cedono e lui si lancia in avanti, spingendo il cazzo attraverso l'esofago stretto, affondando la sua carne dritta nella esile gola del ragazzo. È bellissimo! È calda e umida, gli avvolge il cazzo deliziosamente. Max lo spinge verso il basso, fino a quando il naso di Paolo non è sepolto nel cespuglio di peli ispidi alla base. Lascia la sua furiosa erezione in fondo alla gola per un attimo, assaporando ogni sensazioni e la vista del ragazzo che affonda beato nel suo inguine. Ha un altro brivido quando sente il mento del ragazzo sfregare sulle sue palle.
    Paolo è in delirio, ama la sensazione del cazzo sepolto e spremuto in gola, ora come ora si sente un buco da fottere, un giocattolo, e gli piace da impazzire. Allunga le mani e accarezza Max sulle cosce, delicatamente, facendogli il solletico. Vuole tutto dell'uomo dentro di se, vorrebbe poter aprire la bocca come un serpente, per risucchiare all’interno anche le palle.
    Max ritira indietro il cazzo di qualche centimetro, poi lo riporta indietro, fa presa sui capelli del ragazzo per scoparlo, dentro e fuori, dentro e fuori, sempre più veloce. Manda il suo cazzo in profondità e lo ritira. Avanti e indietro.
    Mentre Paolo va su e giù sull’asta, si eccita a lasciare che Max lo usi come vuole. Ha qualche conato e la saliva gli corre giù per il mento e il collo, ma non gli importa.
    Max si sta avvicinando, è quasi pronto. Lo sperma gli ribolle nelle palle, e il cazzo gli si gonfia ulteriormente diventando d'acciaio nella calda fodera di quella gola umida. Sbatte il viso del ragazzo sul suo inguine e spinge il cazzo giù per la sua gola stretta con forza, non riesce più a fermarsi.
    Afferra una manciata di capelli umidi, facendo brillare di lacrime gli occhi del ragazzo. Poi lo fissa selvaggiamente per un secondo, tenendolo impalato, dolorante. Cambia presa, gli afferra i capelli da dietro e lo tira via dal suo cazzo. La lunga asta rimbalza, libera, fuori dalla bocca del ragazzo. Esce con un suono bagnato.
    Paolo si lancia subito verso di lui, ma Max lo tiene fermo. Afferra il proprio cazzo col pugno, e inizia a muovere la mano, su e giù.
    «Voglio venire sul tuo sul viso! Ti voglio lasciare il segno.» Ansima con voce roca. «Sei mio!»
    Max ha una scossa, il suo corpo si inarca, irrigidendosi. E subito uno spesso, lungo getto di sperma bianco e caldo schizza fuori dal suo cazzo, e centra la bocca aperta del ragazzo.
    Paolo soffoca, e la bianca crema dell’uomo gli straripa dalle labbra sul mento, già impregnato di saliva. Ma è felice, è fuori di se.
    Max ringhia forte mentre fa scorrere ancora la mano. Un altro lungo getto centra l’occhio destro del ragazzo, lo sperma denso riveste le sue ciglia e inonda l’occhio facendolo bruciare. Il colpo successivo è anche più forte, si spiaccica dall’attaccatura dei suoi capelli fino alla mano dell’uomo che ancora li tiene da dietro. Poi ancora sulle guance, cola lungo il lato del viso, e sul naso.
    Paolo si sente come affogare nello sperma, tossisce. Ma rimase fermo, non vuole perderne una goccia. I suoi pugni premono sulle caviglie sottili e le dita dei piedi affondano nell'erba sotto di lui, il suo cazzo incustodito batte contro il ventre nudo.
    La vista gli si schiarisce proprio quando un altro filamento caldo gli raggiunge la bocca e sente il getto sulla lingua. Deglutisce e la riapre in fretta, sperando di averne ancora.
    Lo sperma di Max è forte e muschiato, e pizzica sulla lingua. Punge come il pepe mentre scivola giù per la gola.
    Paolo si accascia sui talloni e lascia che le ultime gocce di sperma cadano sul suo bel viso.
    Max molla la presa sui capelli del ragazzo e anche sul suo cazzo, che si va rimpicciolendo, arrossato, sulla viso del ragazzo. Come riprende fiato inizia a far scorrere dolcemente le mani attraverso i capelli di Paolo, carezzandolo come un cucciolo.
    «Bravo,» sussurra.
    Paolo inizia subito a baciare quel cazzo impressionante che gli rimbalza sulle labbra e sul naso. Gli dà delle leccatine veloci, raccogliendo le macchie di sperma, non ne ha mai abbastanza. Tuba con piacere, eccitato, mentre Max lo coccola.
    «Dannazione, sicuramente sai come succhiare un cazzo!» Esclama Max, sospirando. Poi si prende il cazzo fra le dita e lo strofina sulla faccia appiccicosa di Paolo, spargendo il suo sperma in giro. Il ragazzo geme, e apre la bocca quando l’uomo raccoglie un po’ di sperma glielo dà da mangiare.
    «Così, dolci labbra, prendilo in bocca, lo vuoi vero?»
    Paolo farfuglia, non è in grado di parlare.
    Il cazzo di Max si sta nuovamente indurendo, cresce viscido di sperma e saliva, a vista d’occhio.
    «Ne vuoi ancora?» Chiede a Paolo «Vuoi che lavori il tuo bel culo?»
    «Sai che lo voglio! Non prendermi in giro, per favore, per favore, scopami!» Paolo fissa l'uomo mentre parla, lo sguardo languido e implorante.
    «Proprio così, frocetto, mi devi pregare per averlo. Mi eccita, mi viene duro quando lo fai.»
    «Ti prego, per favore, per favore scopami! Fammelo sentire dentro!»
    Max non vede l’ora «Dai, mettiti a quattro zampe…»


    Continua…
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