La fratellanza

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    !! ATTENZIONE !!

    CONTENUTO EROTICO E SESSUALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AI MINORI DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA


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    La fratellanza





    Capitolo Uno
    - Visita a sorpresa –




    Il suono insistente del campanello distrasse l’uomo dalle pagine del giornale. Stava per compiere quarant'anni, aveva gli occhi verdi e folti capelli castano chiaro tenuti corti, il viso pulito e una fossetta sul mento. Era alto poco più di un metro e ottanta, e grazie agli allenamenti regolari manteneva un corpo tonico, ben sviluppato.

    «Aiden,» gridò spazientito a suo figlio. «Suonano alla porta.»

    Il ragazzo smise di preparare la borsa con le cose che gli sarebbero servite in campeggio nelle prossime due settimane. Aveva lucenti occhi verdi identici a quelli del padre. I capelli biondi, rigorosamente tagliati come un famoso calciatore suo attuale idolo, e i lineamenti regolari ereditati dalla madre. Le sue labbra erano sottili e di un rosso intenso, a causa di un leggero tic nervoso che lo portava a mordicchiarle coi denti di continuo. Nella tuta di una taglia più grande che indossava per stare comodo in casa appariva magro. Ma ormai da tre anni frequentava una palestra vicino casa con due suoi amici, e gli sforzi fatti avevano dato i loro frutti regalandogli una linea invidiabile. «Okay, ho sentito.» Disse scuotendo leggermente il capo.

    Il padre, Massimo – Max, come lo chiamavano tutti – anche se non lo dava a vedere stravedeva per suo figlio. Tre anni prima, sua moglie era morta in un incidente stradale e da allora si era occupato da solo del ragazzo. Dopo l’incidente era stato costretto a lasciare il lavoro, ma dopo un periodo difficile aveva iniziato a operare come consulente per la sicurezza. Era passato dai turni che a volte lo tenevano lontano dalla famiglia per giorni e notti intere a lavorare comodamente da casa.

    Aiden andò di corsa alla porta e quando la aprì si trovò davanti due uomini. Il più alto dei due spinse il ragazzo dentro il soggiorno ed entrò in casa seguito dall'altro chiudendosi la porta alle spalle. Poi, prima ancora che Aiden capisse cosa stava succedendo, uno dei due lo afferrò per un braccio torcendoglielo dietro la schiena e facendolo gridare, più per la sorpresa che per il dolore.

    Max lasciò il giornale e andò a vedere cosa avesse causato quel trambusto. Si ritrovo davanti i due uomini che tenevano Aiden immobilizzato. Uno, quello che teneva suo figlio per il braccio, era alto più o meno come lui, mentre l’altro era almeno un metro e novanta e gli puntava una pistola alla testa.

    «Aiden? Che cazzo sta succedendo?» Gridò Max, pronto ad avventarsi contro i due intrusi.

    «Stai indietro stronzo,» disse l’uomo con la pistola. «Fai un altro passo e gli sparo.»

    L’avvertimento fu sufficiente per far arretrare Max. «Cosa volete?» Chiese agli uomini. «Se fate del male al ragazzo giuro che ve ne pentirete.»

    L’uomo con la pistola sorrise amaramente. «Non mi riconosci, Max? Hai già dimenticato i tuoi anni da guardia carcere? Non ricordi come tu e i tuoi due colleghi del cazzo mi avete massacrato di botte?» Disse con lo sguardo triste perso nei ricordi. «Dario, ricordami perché lo facevano?» Chiese sarcastico rivolgendosi al suo compare. «Oh, sì! Volevi mostrarmi il modo giusto di trattare la gente come me, come si fa con un animale dicevi.»

    Dario, l’uomo che teneva il ragazzo, si intromise. «Avevamo solo diciannove anni. Doveva scontare quattro anni per rapina. Non avevamo fatto male a nessuno, erano solo soldi. Ma le prime due notti in carcere, tu e i tuoi amici lo avete pestato. Ricordi quando lo avete violentato con un manganello fino a farlo sanguinare? Ricordi le bruciature di sigaretta, o quando gli hai rotto la mano? Lo avreste ucciso se il direttore non vi avesse fermato.»

    Max non aveva mai parlato a suo figlio di quello che aveva fatto dopo l’incidente di sua madre, del motivo per cui aveva perso il lavoro e del brutto periodo che aveva attraversato nei mesi seguenti. Dopo quel periodo buio la loro vita si era sistemata nel miglior modo possibile e aveva sepolto in profondità quei ricordi, senza ripensarci mai. «Matteo Nardi, giusto? Si, me lo ricordo bene,» disse tristemente fissando suo figlio. «E abbiamo pagato per questo,» tentò di giustificarsi. «Siamo stati licenziati, e ricominciare è stato un vero inferno.»

    «Non sai quanto mi dispiace per quello che hai passato,» disse Matteo, mantenendo un’espressione dura in viso e la pistola puntata contro la testa di Aiden. «E ora quasi mi dispiace farti sapere che il tuo amico, sai Sandro, quello che diceva di apprezzare il suono della mia mano che si rompeva, è stato trovato morto. Gli hanno fracassato tutte le ossa mentre era ancora vivo e l’hanno trovato con un manico di scopa su per il culo. Glielo hanno spinto tanto in fondo da ucciderlo.»

    Dario si intromise nuovamente nella storia. «Matteo era stato rilasciato proprio due giorni prima che morisse. La polizia è venuta subito a cercarlo ma pensa un po’, non era nemmeno in città la notte in cui è morto.» Disse con un ghigno soddisfatto sul viso.

    «È un vero peccato che Gianni sia morto di cancro l’anno scorso,» Continuò Matteo.

    Un lampo di sorpresa attraversò il viso di Max e l'uomo con la pistola prosegui gongolando. «Non lo sapevi? Il bastardo era il vostro mentore, vero? Era il vecchio a insegnarvi dove colpire per fare più male senza lasciare segni troppo evidenti, no?»

    «Vi abbiamo tenuto sotto controllo in questi anni. E ora siamo venuti per te! Anche se forse abbiamo trovato di meglio.» Disse Dario, spingendo in avanti Aiden che era rimasto come paralizzato da quelle rivelazioni su suo padre.

    Il ragazzo all'inizio si era detto che doveva trattarsi di un errore. Forse quegli uomini avevano sbagliato persona. Suo padre non aveva mai alzato un dito su di lui né tanto meno su sua madre, non era un tipo violento. Nei mesi dopo la scomparsa di sua madre lo aveva visto più taciturno e distaccato, ma anche lui aveva sofferto tanto da non badare troppo ai modi di suo padre e comunque si erano ripresi e adesso erano più legati di prima. Quella sofferenza li aveva uniti. Però suo padre non aveva negato quelle accuse infamanti. Anzi, aveva provato a giustificarsi. Ed evidentemente conosceva gli uomini di cui i due che avevano fatto irruzione in casa loro parlavano.

    «Ehi, amico!» Esclamò Matteo interrompendo i pensieri inquieti di padre e figlio. «Non ci inviti ad entrare? È scortese da parte tua farci aspettare nel corridoio.»

    Senza aspettare risposta i due uomini si fecero largo nel soggiorno spingendo Aiden e costringendo Max ad arretrare. Il padrone di casa osservò attentamente i due uomini armati che minacciavano suo figlio con una pistola. Adesso ricordava fin troppo bene. Matteo era stato condannati a otto anni per rapina a mano armata ad un portavalori mentre i suoi complici non erano riusciti a scappare, ma per via della giovane età, del fatto che non risultavano precedenti e che durante la rapina non c’erano stati feriti la pena era stata ridotta a quattro anni. Ricordava un ragazzino impaurito alla sua prima notte in gattabuia, un bersaglio perfetto per sfogare la sua rabbia e frustrazione. Ma ora aveva davanti un uomo fatto, il corpo ben sviluppato e strutturato, sicuramente il frutto dei duri allenamenti nella palestra del carcere o della lotta per non diventare la vittima predestinata degli altri detenuti, o dei carcerieri, pensò amaramente. Dal suo metro e novanta, appariva semplicemente imponente. Aveva la testa rasata, la mascella squadrata, le labbra spesse e i lineamenti decisi. Indossava una maglietta aderente, di colore nero, e dei blue jeans. I pantaloni aderivano perfettamente al corpo, e si gonfiavano minacciosamente nella parte anteriore, suggerendo che fosse molto ben dotato. Calzini bianchi e scarponcini marrone chiaro definivano il suo abbigliamento pratico. In una mano teneva la pistola, nell'altra uno zaino nero.


    Dario invece, quello che teneva suo figlio per il braccio, aveva i capelli neri ricci e gli occhi castani. Un viso piacevole da guardare e la barba di qualche giorno. Indossava una t-shirt bianca che gli fasciava il petto muscoloso e aderiva perfettamente all'addome piatto. I jeans blu scuro erano troppo larghi per dare indicazioni su quello che nascondevano, e un paio di Nike completavano il suo vestito.

    «Adesso siediti da bravo,» ordinò Matteo a Max. «Ricorda che se non fai quello che diciamo faccio saltare la testa a tuo figlio senza pensarci due volte.»

    «O meglio ancora,» disse Dario con un ghigno. «Faremo saltare la tua cazzo di testa, così avremo tutto il tempo di divertirci con tuo figlio. Dannazione Max, scommetto che scopi lui da quando è morta tua moglie, è un vero schianto.»

    Max si morse la lingua e ingoio le sue imprecazioni, non voleva far incazzare ancora di più i due. Si lasciò andare sulla sedia poggiando i gomiti sulle ginocchia e portandosi le mani viso sconsolato.

    Approfittando del momento, Matteo passò la pistola a Dario e ordinò a Max di mettere le mani dietro la schiena. Poi prese un paio di manette dallo zaino nero e si avvicinò da dietro all'uomo impotente per stringergliele ai polsi. Quindi prese una corda e gli legò anche le caviglie ai piedi della sedia, assicurandosi che non potesse liberarsi. «Sei diventato una mezza sega,» gli disse deridendolo. «Mi aspettavo che reagissi almeno un po' e invece eccoti legato come un salame. Senza i tuoi amici aguzzini sei senza spina dorsale.»

    Il viso di Max si contrasse quando alla fine si rese conto che suo figlio lo stava fissando, supplicandolo di reagire con gli occhi e poi apparire sconsolato dopo averlo visto arrendersi a quel modo, senza lottare.

    Per la prima volta da quando i due uomini lo avevano sorpreso alla porta Aiden parlò cercando di divincolarsi. «Lasciateci andare, bastardi!» La sua voce aveva un tono più acuto di quanto avesse voluto a causa della paura e dell’agitazione. «Vi avrebbe fatto a pezzi se non fosse per la pistola!» Continuò, cercando anche se dubbioso di difendere almeno un poco l’onore di suo padre.

    Matteo rise di gusto dopo l’esternazione del ragazzo. «Se fosse un vero uomo magari avresti ragione. Ma non preoccuparti Aiden, presto ti mostreremo che cos'è un vero uomo.»

    Sentendo quelle parole Max si lanciò in avanti, riuscendo solo a spostare la sedia di qualche centimetro. Era una mossa senza speranza, guidata più dalla disperazione che dalla ragione. Matteo non si preoccupò affatto. Gli diede un calcio nelle palle tanto forte che la faccia di Max divenne prima rossa e poi blu mentre boccheggiava in cerca d’aria. Comunque, per sicurezza, Matteo prese un altro pezzo di corda dallo zaino e la avvolse intorno al petto di Max legandolo saldamente allo schienale della sedia.

    «Adesso ci divertiamo!» Disse l’uomo più alto mostrando i denti bianchi e regolari. «Hai detto che ero un animale? Bene, ora ti mostrerò cosa può fare un animale.» Poi si rivolse ad Aiden. «Guarda bene tuo padre, ragazzo, perché è l’ultima volta che lo vedrai tutto intero.»

    ..continua?


     
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  2. oldmanny
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    Interessante e ben scritto, continua presto
     
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    Violentato con un manganello fino a farlo sanguinare?
    Eric, da dove hai preso questa idea?Perché inizio a preoccuparmi XD
    Comunque voglio il seguito
     
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    CITAZIONE (ImFederico @ 24/3/2016, 23:59) 
    Violentato con un manganello fino a farlo sanguinare?
    Eric, da dove hai preso questa idea?Perché inizio a preoccuparmi XD
    Comunque voglio il seguito

    Questo particolare mi ricorda un bellissimo video con johnny rapid :shifty: :rolleyes: quindi apprezzo XD
    Molto bella la storia, aspetto il seguito ^_^
     
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    Io amo Johnny Rapid, e i suoi porno nelle prigioni sono abbastanza carini, peccato che la maggior parte delle volte non mi piacciono glli attori con cui lo mettono
     
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    CITAZIONE (ImFederico @ 25/3/2016, 00:59) 
    Violentato con un manganello fino a farlo sanguinare?
    Eric, da dove hai preso questa idea?Perché inizio a preoccuparmi XD
    Comunque voglio il seguito

    Beh... era una violenza in carcere :P che ti aspettavi tè e biscotti?? XD

    MI fa molto piacere che a qualcuno sia piaciuto :D continuerò senz'altro!!
     
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  7. Gantz!
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    continualo :) o farai la fine del ragazzo con dietro il manganello :*
     
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    CITAZIONE (Gantz! @ 29/3/2016, 15:58) 
    continualo :) o farai la fine del ragazzo con dietro il manganello :*

    Mmmmh.. ci sto ripensando, non so più se continuerò :shifty:
     
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  9. Gantz!
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    Ahahaha scemo xD
     
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    CITAZIONE (EricNorth @ 29/3/2016, 18:24) 
    CITAZIONE (Gantz! @ 29/3/2016, 15:58) 
    continualo :) o farai la fine del ragazzo con dietro il manganello :*

    Mmmmh.. ci sto ripensando, non so più se continuerò :shifty:

    Gantz, cambia versione e digli che farà quella fine se non lo pubblica a breve
     
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  11. problemless
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    Dai erick sto qua interessa anche me
     
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    stefanoroma

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