Gay Boys Reloaded

Votes given by Elchicoloco

  1. .
    CITAZIONE (Elchicoloco @ 20/3/2021, 15:26) 
    Per me è facile: non faccio esercizi a casa nè in palestra, così come non ne facevo prima della pandemia :D

    uguale a te
  2. .
    Benzet, devi avere una bella voce allora. Perchè non leggi qualcosa, la metti su youtube e ce la linki? C'è chi lo ha fatto leggendo un sonetto del nostro admin elchicoloco. :D
  3. .

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    ATTENZIONE
    CONTENUTO EROTICO E SESSALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA


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    TWO THOUSAND POUNDS PER SQUARE INCH


    Brent Hartinger



    jpg



    Russel Middlebrook è un adolescente gay che è ha dovuto affrontare qualche difficoltà. E' il protagonista assoluto de "La serie di Russel Middlebrook" di Brent Hartinger vincitore del premio Lambda. Ed è anche la stella di Geography Club, il libro che ha dato inizio alle sue storie da cui è stato tratto un film omonimo co-interpretato da Scott Bakula e Ana Gasteyer.

    Ma ora Russel deve affrontare la sua sfida più grande: un test per l'HIV, il virus che causa l'AIDS. E mentre aspetta i risultati, impara un paio di cose sul sesso sicuro e su come proteggere se stesso e gli altri dalla malattia.

    !!!Attenzione: questa storia utilizza un linguaggio esplicito e descrizioni dettagliate di atti sessuali.!!!



    .: EnJoY :.



    DOWNLOAD in pdf


    Brent Hartinger - Two Thousand Pounds Per Square Inch
    VERSIONE IN ITALIANO


    Brent Hartinger - Two Thousand Pounds Per Square Inch
    ENGLISH VERSION




    LINK AI LIBRI DELLA SERIE


    Geography Club - Brent Hartinger

    The Order of the Poison Oak - Brent Hartinger

    Double Feature - Brent Hartinger



    Il Film



    Geography Club - SubITA



    Edited by EricNorth - 25/3/2015, 11:39
  4. .

    TWO THOUSAND POUNDS PER SQUARE INCH


    Brent Hartinger



    jpg



    Russel Middlebrook è un adolescente gay che è ha dovuto affrontare qualche difficoltà. E' il protagonista assoluto de "La serie di Russel Middlebrook" di Brent Hartinger vincitore del premio Lambda. Ed è anche la stella di Geography Club, il libro che ha dato inizio alle sue storie da cui è stato tratto un film omonimo co-interpretato da Scott Bakula e Ana Gasteyer.

    Ma ora Russel deve affrontare la sua sfida più grande: un test per l'HIV, il virus che causa l'AIDS. E mentre aspetta i risultati, impara un paio di cose sul sesso sicuro e su come proteggere se stesso e gli altri dalla malattia.

    !!!Attenzione: questa storia utilizza un linguaggio esplicito e descrizioni dettagliate di atti sessuali.!!!



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    Brent Hartinger - Two Thousand Pounds Per Square Inch ITA



    Edited by EricNorth - 12/8/2016, 19:02
  5. .

    ATTENZIONE
    CONTENUTO EROTICO E SESSUALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA



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    Relazione complicata quella con il ragazzo biondo di Palermo. Matteo, 22 anni, lunghi capelli lisci biondi, alto un metro e ottanta: uno di quei casi preziosi di eredità normanna lasciata alla terra di Sicilia.
    Relazione complicata ma anche segnata da magiche coincidenze. Lo vidi la prima volta in un ristorante gay-friendly di Palermo. Io con un amico, lui al tavolo di fronte con un amico maturo sui 35-40 anni, la mia stessa età. Lo fissai a lungo: il viso era proprio bello e la bellezza era efebica, chiaramente gay. Il suo accompagnatore aveva qualcosa di duro nell’espressione: un mafioso con la pistola sotto il giubbino? O solo pregiudizi?
    Lo fissai a lungo, avrei voluto fermarlo e chiedergli il numero di telefono: quando mi piace un ragazzo non ho alcuna timidezza a fermarlo. Ma sta di fatto che i due uscirono insieme e poi non avrei potuto essere screanzato col mio accompagnatore di quella sera mettendomi a filare con un altro…

    Passarono i mesi, ebbi altri partner, dimenticai il ragazzo. Poi una sera su un social network vidi una fotografia. Un ragazzo biondo. Sì, era lui! Gli inviai un messaggio con foto molto esplicite: 1) il mio corpo nudo; 2) una mia foto in giacca e cravatta; 3) un ragazzo che mi succhiava il pene; 4) un ragazzo di spalle che si impalava sopra di me e si vedeva il mio pene molto massiccio che entrava nella piega dei suoi glutei.
    Il mio interlocutore rispose un po’ stizzito che non apprezzava foto porno e che comunque si: confermava di essere stato una volta in quel ristorante con un amico maturo; i nostri ricordi coincidevano, era proprio lui.

    Le foto non gli piacevano… ma magari il loro contenuto sì. Dopo ventiquattro ore eravamo insieme in una elegante terrazza bar, con vista sul bel Mar Mediterraneo. Parlavamo e io allungavo le mie dita sulla sua mano. Poi uscendo, lo cingevo ai fianchi e lo tiravo forte a me. In macchina ci baciammo, ci appartammo. Io tirai fuori il pene dai pantaloni. Lui disse: no, non farlo. Ma un attimo dopo la sua mano fredda impugnava il mio pene, e con un sapiente movimento lo rendeva durissimo. Io accarezzavo i suoi lunghi capelli con la mano e spingendogli la nuca lo invitavo a succhiare il mio pene. Ma lui disse che no, non era il momento. Per fortuna. Perché dopo pochi minuti arrivò la polizia con i lampeggianti e facemmo appena in tempo a riabbottonarci.

    Settimana dopo, in una famosa pasticceria del centro di Palermo. Lui ordina un tè e io un dolce dal nome evocativo: tiramisù. Prendo un pezzo col cucchiaio e glielo infilo in bocca. Poi sotto la pioggia corriamo in macchina. Lo porto alla periferia della città. In un posto dove battono i trans. Ci fermiamo su una stradina dissestata. Ci baciamo appassionatamente. La sua mano corre sul suo pene, me lo tocca con molta dolcezza e bravura. Anche il suo pantalone è sbottonato. Non vuol sapere di succhiarmelo. A quel punto mi chino io e affondo la mia bocca sul suo pisellino che cresce a contatto con la mia lingua. Il mio pene è massiccio, il suo è lungo e sottile, ha un sapore da ragazzo pulito. Lui poi mi ricompensa del mio lungo pompino con la sua mano sapiente. Ma in effetti mi sta offrendo il suo corpo prezioso un poco alla volta. Facendosi desiderare.

    Terzo appuntamento, andiamo al cinema a vedere il classico cinepanettone di natale. La sala è semivuota. Lui poggia la sua testolina bionda sulla mia spalla. Poi ci baciamo. Cominciamo a giocare con le mani sui pantaloni. Io prendo il mio giubbotto e lo metto sulle gambe. Lui da sotto il giubbotto apre la cerniera del mio pantalone, il cazzo svetta già duro e massiccio. Comincia a fare su e giù con la mano. E io mi godo il film e la sua mano che mi stringe il cazzo.
    Nel viaggio di ritorno gli chiedo apertamente quando è che potrò fare sesso completo con lui. Lui mi dice: con calma, senza pressioni, verrà il giorno che accadrà spontaneamente e allora andremo in albergo e lui si offrirà completamente su un letto. Gli dico va bene, posso aspettare. Ma proprio in quel momento squilla il suo telefono: una voce dura, da persona poco per bene, lo interroga: dove sei? Con chi sei stato? Lui risponde: sono stato con alcuni amici al cinema. “Gli amici”: è la scusa che dicono le donne quando vengono sorprese dal loro fidanzato. Non mi piace il tono possessivo e quasi criminale di quella voce al telefono. Penso che quel ragazzo frequenti brutte conoscenze, e mi dà fastidio il fatto che lui non si conceda a me e nello stesso tempo sia così remissivo con persone così strane. Scende il gelo tra di noi. Lui si accorge della mia freddezza. Mi saluta con un bacio sulla guancia. E scende dalla mia macchina che lo ha portato sotto casa sua.

    I giorni successivi passano nell’indifferenza. Ma a me piace troppo e riallaccio i rapporti. Lo chiamo. Lui mi spiega che tra lui e il tipo del telefono non c’è alcun rapporto. Solo un incontro, poi lui si è rivelato ossessivo, possessivo. E a quel punto lui ha cercato di divincolarsi con garbo, quasi con il timore per una sua reazione. Sarà vera la storia? Boh, nell’incertezza continuo a desiderarlo e a volerlo incontrare per possederlo.

    Ci rivediamo. Lui è un ora in ritardo. Forte è la tentazione di ripartire con la mia macchina e di lasciarmelo per sempre alle spalle.
    Ma lo aspetto mentre esce dalla piscina dove va a nuotare. Entra col borsone e mi fa un sorriso che rompe un po’ il gelo delle incomprensioni accumulate negli ultimi giorni. Andiamo al cinema a vedere Cinquanta sfumature di grigio. Ma prima ci fermiamo in un localino a mangiare. Cominciamo a conversare. Ormai siamo ritornati ad essere intimi e affiatati. Io arrotolo una forchettata di spaghetti e gliela infilo in bocca, lui mi fa bere l’acqua dal suo bicchiere dopo che avevo finito la mia birra. Gli chiedo: sei stato con qualcuno in questi giorni? Lui: no e tu? Io sfacciatamente: sì ho fatto sesso con una mia vecchia conoscenza. Gli dico: guarda ho quaranta anni e ho testosterone in eccesso, il sesso per me è una necessità naturale. Vorrei farlo con te, ma nel frattempo che ti aspetto, certo non posso farne a meno.
    A quel punto arriva sul mio cellulare un messaggio di whatsapp: un tipo un po’ maniaco, un po’ sfigato a cui avevo dato il mio numero mi scrive ossessivamente: mandami foto del cazzo, we, ci sei? A quel punto sono in imbarazzo anche io e un po’ di gelo torna a calare tra noi.

    Ci spostiamo dal ristorantino al cinema e a quel punto la trama ci prende. La sua testa è sulla mia spalla. La sua mano corre sul mio pantalone. Ma stavolta non lo sbottona. La sala è gremita: tutti a vedere il film erotico sadomaso. Ogni tanto donne ridono fragorosamente per spezzare l’imbarazzo. Io cerco di capire, mentre scorrono le immagini del film, come potrà svilupparsi il nostro rapporto dal punto di vista erotico. Intanto ci dà i brividi la scena del giovane maschio di spalle, completamente nudo con il suo bel culetto sodo. La protagonista femminile invece mi sembra sinceramente una sciacquetta: insulsa sia come corpo che come personalità.

    All’uscita dal cinema commentiamo il film. Che voto gli dai? Gli chiedo. E lui: un sei. Concordo. Il protagonista è troppo bamboccione per essere un vero master ed è ridicola la scena in cui fa capire alla partner che le frustrate non le faranno male. Insomma è una lezione di catechismo più che sado maso autentico.
    A quel punto gli dico che anche io sono master: no, niente frustini, niente lacci, niente bende. Nella mia concezione per rendere hard un rapporto deve bastare la durezza del pene che entra nel corpo del passivo e lo possiede con forza. Per il resto gli dico, mi piace essere ubbidito. Il partner non deve mai prendere iniziativa personale e deve soddisfare ogni mio desiderio a letto.

    Risaliamo in macchina. Ormai siamo complici. Guido veloce sull’autostrada per riaccompagnarlo al suo paese. E mentre premo sull' acceleratore, la sua mano è sul mio cazzo duro, fuori dai pantaloni. Fermati mi dice ho troppo bisogno di fare pipì. Mi fermo alla piazzola di sosta in un lungo tratto buio rettilineo non illuminato. E che vedo? Lui è girato per fare pipì ma i suoi pantaloni sono abbassati. Nella flebile luce lunare si vedono le due bellissime chiappe bianche. Altro che culo della sciacquetta del film! È un culo perfetto, sodo, sferico, molto più bello di quello del personaggio maschile del film. In un guizzo sono fuori dalla macchina. Lo prendo da dietro. Gli appoggio il mio cazzo duro tra le chiappe. Cerco di premere. Ma lui serra il culo. Non ho un profilattico a portata di mano. Intanto le macchine sfrecciano sull’autostrada. Gli sto dietro. Lui sente la potenza del mio cazzo dietro di lui e io gli mordo il collo.

    La situazione non è sostenibile per troppo tempo. Potrebbe passare qualche volante della polizia e sarebbe un bell’atti osceni in luogo pubblico. Ma ormai la febbre del sesso sta salendo. Risaliamo in macchina. Lui si china su di me e fa un lungo gustoso pompino. Scendi fino in fondo lo esorto.
    E mentre lui succhia, io picchio violentemente la mano fino a far risuonare il suo culo. Uno schiaffo, uno schiaffone, un altro ancora. Gli dico come nel film, questa è la punizione. E quanti altri schiaffi ancora mi chiede complice? Beh... sei arrivato sessanta minuti in ritardo quindi sono sessanta schiaffoni sonanti.
    Ma a lui a questo punto interessa soprattutto scendere con la sua bocca sul mio cazzo e lo riempie di elogi: dice che gli sembra davvero immenso.
    Allora mi dai il culo? Non qui, non in macchina.

    Ok… gli dico, soddisfatto per quello che mi ha concesso questa notte e soprattutto per la situazione davvero intrigante. Poi andremo fino in fondo. E allora qualcuno urlerà…

    Edited by Gotico74 - 17/2/2015, 21:35
  6. .
    Ogni volta parlo delle malattie sessualmente trasmissibili con qualcuno, dando per scontate molte cose (fondamentali e basilari per LA NOSTRA SALUTE!) e parecchi cadono dal pero... a quanto pare c'è un sacco di ignoranza in giro. Pensavo di fare chiarezza scrivendo pochi, importanti punti volti a salvaguardare la salute. In termini semplici e diretti ma corretti.

    1. L'AIDS si chiama così perché è la "Acquired Immunodeficiency Syndrome": in italiano la Sindrome da Immunodeficienza acquisita. Il che significa che il corpo acquisisce una deficienza a livello immunitario: il virus HIV (ciò che porta all'AIDS) intacca i linfociti, sotto gruppo dei globuli bianchi (i poliziotti di Esplorando il corpo umano, che ci proteggono da infezioni, malattie ecc). La conseguenza è che, non essendoci più delle buone difese immunitarie, ogni piccola infezioncina, ogni malattia è un problema... nel tempo si cumulano tutte queste infezioni e malattie dette "opportunistiche" (approfittano delle difese abbassate) e la persona muore a causa di tutte queste.

    2. L'AIDS si manifesta cinque-dieci anni dopo il contagio dal virus HIV. Questo significa che se una persona non fa il test, potrebbe essere convinta per dieci anni di essere sana, e intanto infettare col virus HIV tutte le altre persone con cui ha rapporti non protetti! L'unica indicazione (ma non c'è sempre) del contagio avvenuto è l'infiammazione dei linfonodi e la febbre nella settimana successiva ad esso. Dunque, fate spesso il test!

    3. Il test vi permette di sapere se effettivamente avete il virus HIV o meno. È possibile farlo gratuitamente e anonimamente in molte ASL, cercate se ce n'è una vicino a voi! ( www.contattosicuro.it/pdf/centri_MTS_italia.pdf ) Ma attenzione: il virus HIV ci mette un po' a diventare abbastanza presente nella circolazione sanguigna da essere rilevato (circa tre mesi). Se il contagio è avvenuto negli ultimi tre mesi, il test probabilmente non lo rileverà (si chiama "periodo finestra": i test diventano sempre più accurati col progresso medico, è possibile che vi siano test con un periodo finestra più basso).

    4. Ma come avviene il contagio? Avviene tramite il contatto di sangue, sperma, liquido vaginale, latte materno. Nello specifico, penetrazione vaginale e anale non protetta da preservativo (quella anale è più a rischio, poiché essendo meno lubrificato l'ano è più facilmente soggetto a abrasioni, taglietti ecc che espongono al contagio). Ingoio di sperma durante i rapporti orali (NON FATELO SE NON SIETE CERTI CHE L'ALTRO SIA SANO, E SIATENE CERTI SOLO SE HA FATTO IL TEST E NON HA AVUTO RAPPORTI A RISCHIO NEGLI ULTIMI TRE MESI). In caso di rapporto orale senza ingoio, il rischio è quasi inesistente. Il pre-sperma ha infatti una quantità di virus HIV ridottissima. Nel dubbio, se avete taglietti in bocca (ad esempio è uscito sangue lavando i denti) evitate i rapporti orali. Altri possibili fattori di contagio sono lo scambiare depilatori elettrici ad ago, spazzolini da denti, rasoi, forbici appuntite, limette ed aghi.

    5. Il virus NON si trasmette nei seguenti modi: baciarsi, abbracciarsi, contatto fisico, masturbazione (salvo contatto di sperma con ferite aperte), facendo bagno e doccia insieme, usando i bagni pubblici, i mezzi pubblici, con starnuti o tosse. Queste cose sono sicure, potete andare tranquilli/e.

    6. Il contagio non avviene sempre necessariamente. Come nel caso del rapporto orale senza ingoio, in cui il rischio c'è ma è bassissimo, in caso di penetrazione non protetta il rischio è alto, ma a volte non succede. Un fattore che aumenta il rischio di contagio è la presenza di altre malattie veneree (sifilide, gonorrea ecc). In questi casi è consigliabile astenersi anche dai rapporti orali fino ad avvenuta guarigione.

    7. Non esiste una cura per l'AIDS! Per questo è importantissima la prevenzione: una volta che be lo beccate, ve lo tenete per tutta la vita. Cosa comporta? Attualmente esistono dei farmaci detti antiretrovirali, che consentono di tenere a bada l'HIV vivendo una vita praticamente "normale", senza le infezioni e malattie opportunistiche. Ci sono però due controindicazioni: la prima è che i farmaci vanno assunti costantemente e ad orari precisi; sgarrando e lasciando al virus un attimo di respiro, c'è il concreto rischio che questo sviluppi una resistenza al farmaco, vanificandone gli effetti. La seconda è che questi farmaci hanno possibili effetti collaterali - rari - (ingrassare in alcuni punti, reazioni allergiche, dolori articolari, insonnia e mal di testa).

    8. C'è in giro molta disinformazione: idee come che l'acido dello stomaco ucciderebbe il virus in caso di ingoio di sperma, o che l'HIV è un complotto di qualche multinazionale, o addirittura che non esiste e sono i farmaci ad ammazzare lentamente il paziente. TUTTO FALSO! Attenzione alle fandonie totalmente prive di qualsiasi plausibilità scientifica.

    9. Chiunque è a rischio di contagio, poiché il problema sono i comportamenti e non ciò che si è. Omosessuali, eterosessuali, ecc. Ci sono alcune categorie statisticamente più a rischio, ma per via di comportamenti diffusi: gli omosessuali perché a) non essendoci il pericolo di rimanere incinti si glissa spesso sul preservativo e b) la penetrazione anale, più diffusa tra essi, è più rischiosa. I tossicodipendenti per lo scambio di siringhe usate. Ecc ecc. Ultimamente la percentuale etero/omo tra i malati di AIDS in Italia mi pare che sia 60 etero e 40 gay, una cosa così. Complessivamente ci sono più eterosessuali con HIV, ma i gay non sono il 40% di tutta la popolazione! In proporzione c'è più diffusione della malattia.

    10. Tutto ciò che ho scritto vale per l'AIDS, ma le malattie veneree sono molte, e per alcune è sufficiente anche il contatto con i genitali. L'AIDS è comunque la più grave, molte delle altre possono essere curate. Per informazioni sulle altre MST (malattie sessualmente trasmissibili) propongo questo sito www.intelligenzasessualmentetrasmissibile.org/mst/Tutte.html

    Insomma, il sesso è bello quando è sicuro! :) Fate attenzione e chiedete sempre al partner di usare il preservativo, chiedete se fa sempre sesso protetto, anzi portatevi il preservativo dietro voi in modo che non possano usare la scusa di averlo dimenticato! Non rovinatevi la vita per un orgasmo di qualche secondo...

    Ciaaaaoo :)
  7. .
    Fer muore per colpa di uno stronzo, Yoli non accetta la sua morte e continua a vederlo e così anche David. Teresa diventa stronza ma alla fine si mette con Roman. Alma si mette con Alvaro e Yoli con Salva. Vaquero si mette con Sara, nuova professoressa di filosofia e Veronica con Xavi, professore di arte. Intanto arriva il nuovo preside della scuola che vuole vendere la struttura. È un personaggio antipatico che all'inizio darà filo da torcere a tutti i professori e gli alunni. Nelle ultime puntate però ha quasi una storia con Olimpia che finisce quando Olimpia sxopre ciò che Enriqje vuole fare. Nell'ultima pu tata tutti protestano contro la vendita del liceo mentre si uniscono all'addio alla scuola tutti i personaggi che hanno fatto la storia della serie. Un momento davvero emozionante: il ritorno di Blanca che sta con Berto, Irene incinta di Tomas, Cova e Hulio insieme, cabano e Ruth chiamano e dicono di stare di nuovo insieme, Olimpia che riabbraccia Martin, Quino ha fatto un disco. Mentre sono davanti alla scuola tutti quanti in attesa della vendita di Enrique, Divid immagina di essere abbracciato da Fer e sorride a Yoli che poi è quella che ha conservato il ricordo dell'amico meglio di tutti.
7 replies since 4/4/2011
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