LA CINQUANTUNESIMA SFUMATURA DI GRIGIO

Diario di un play gay. 8

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    ATTENZIONE
    CONTENUTO EROTICO E SESSUALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA



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    Relazione complicata quella con il ragazzo biondo di Palermo. Matteo, 22 anni, lunghi capelli lisci biondi, alto un metro e ottanta: uno di quei casi preziosi di eredità normanna lasciata alla terra di Sicilia.
    Relazione complicata ma anche segnata da magiche coincidenze. Lo vidi la prima volta in un ristorante gay-friendly di Palermo. Io con un amico, lui al tavolo di fronte con un amico maturo sui 35-40 anni, la mia stessa età. Lo fissai a lungo: il viso era proprio bello e la bellezza era efebica, chiaramente gay. Il suo accompagnatore aveva qualcosa di duro nell’espressione: un mafioso con la pistola sotto il giubbino? O solo pregiudizi?
    Lo fissai a lungo, avrei voluto fermarlo e chiedergli il numero di telefono: quando mi piace un ragazzo non ho alcuna timidezza a fermarlo. Ma sta di fatto che i due uscirono insieme e poi non avrei potuto essere screanzato col mio accompagnatore di quella sera mettendomi a filare con un altro…

    Passarono i mesi, ebbi altri partner, dimenticai il ragazzo. Poi una sera su un social network vidi una fotografia. Un ragazzo biondo. Sì, era lui! Gli inviai un messaggio con foto molto esplicite: 1) il mio corpo nudo; 2) una mia foto in giacca e cravatta; 3) un ragazzo che mi succhiava il pene; 4) un ragazzo di spalle che si impalava sopra di me e si vedeva il mio pene molto massiccio che entrava nella piega dei suoi glutei.
    Il mio interlocutore rispose un po’ stizzito che non apprezzava foto porno e che comunque si: confermava di essere stato una volta in quel ristorante con un amico maturo; i nostri ricordi coincidevano, era proprio lui.

    Le foto non gli piacevano… ma magari il loro contenuto sì. Dopo ventiquattro ore eravamo insieme in una elegante terrazza bar, con vista sul bel Mar Mediterraneo. Parlavamo e io allungavo le mie dita sulla sua mano. Poi uscendo, lo cingevo ai fianchi e lo tiravo forte a me. In macchina ci baciammo, ci appartammo. Io tirai fuori il pene dai pantaloni. Lui disse: no, non farlo. Ma un attimo dopo la sua mano fredda impugnava il mio pene, e con un sapiente movimento lo rendeva durissimo. Io accarezzavo i suoi lunghi capelli con la mano e spingendogli la nuca lo invitavo a succhiare il mio pene. Ma lui disse che no, non era il momento. Per fortuna. Perché dopo pochi minuti arrivò la polizia con i lampeggianti e facemmo appena in tempo a riabbottonarci.

    Settimana dopo, in una famosa pasticceria del centro di Palermo. Lui ordina un tè e io un dolce dal nome evocativo: tiramisù. Prendo un pezzo col cucchiaio e glielo infilo in bocca. Poi sotto la pioggia corriamo in macchina. Lo porto alla periferia della città. In un posto dove battono i trans. Ci fermiamo su una stradina dissestata. Ci baciamo appassionatamente. La sua mano corre sul suo pene, me lo tocca con molta dolcezza e bravura. Anche il suo pantalone è sbottonato. Non vuol sapere di succhiarmelo. A quel punto mi chino io e affondo la mia bocca sul suo pisellino che cresce a contatto con la mia lingua. Il mio pene è massiccio, il suo è lungo e sottile, ha un sapore da ragazzo pulito. Lui poi mi ricompensa del mio lungo pompino con la sua mano sapiente. Ma in effetti mi sta offrendo il suo corpo prezioso un poco alla volta. Facendosi desiderare.

    Terzo appuntamento, andiamo al cinema a vedere il classico cinepanettone di natale. La sala è semivuota. Lui poggia la sua testolina bionda sulla mia spalla. Poi ci baciamo. Cominciamo a giocare con le mani sui pantaloni. Io prendo il mio giubbotto e lo metto sulle gambe. Lui da sotto il giubbotto apre la cerniera del mio pantalone, il cazzo svetta già duro e massiccio. Comincia a fare su e giù con la mano. E io mi godo il film e la sua mano che mi stringe il cazzo.
    Nel viaggio di ritorno gli chiedo apertamente quando è che potrò fare sesso completo con lui. Lui mi dice: con calma, senza pressioni, verrà il giorno che accadrà spontaneamente e allora andremo in albergo e lui si offrirà completamente su un letto. Gli dico va bene, posso aspettare. Ma proprio in quel momento squilla il suo telefono: una voce dura, da persona poco per bene, lo interroga: dove sei? Con chi sei stato? Lui risponde: sono stato con alcuni amici al cinema. “Gli amici”: è la scusa che dicono le donne quando vengono sorprese dal loro fidanzato. Non mi piace il tono possessivo e quasi criminale di quella voce al telefono. Penso che quel ragazzo frequenti brutte conoscenze, e mi dà fastidio il fatto che lui non si conceda a me e nello stesso tempo sia così remissivo con persone così strane. Scende il gelo tra di noi. Lui si accorge della mia freddezza. Mi saluta con un bacio sulla guancia. E scende dalla mia macchina che lo ha portato sotto casa sua.

    I giorni successivi passano nell’indifferenza. Ma a me piace troppo e riallaccio i rapporti. Lo chiamo. Lui mi spiega che tra lui e il tipo del telefono non c’è alcun rapporto. Solo un incontro, poi lui si è rivelato ossessivo, possessivo. E a quel punto lui ha cercato di divincolarsi con garbo, quasi con il timore per una sua reazione. Sarà vera la storia? Boh, nell’incertezza continuo a desiderarlo e a volerlo incontrare per possederlo.

    Ci rivediamo. Lui è un ora in ritardo. Forte è la tentazione di ripartire con la mia macchina e di lasciarmelo per sempre alle spalle.
    Ma lo aspetto mentre esce dalla piscina dove va a nuotare. Entra col borsone e mi fa un sorriso che rompe un po’ il gelo delle incomprensioni accumulate negli ultimi giorni. Andiamo al cinema a vedere Cinquanta sfumature di grigio. Ma prima ci fermiamo in un localino a mangiare. Cominciamo a conversare. Ormai siamo ritornati ad essere intimi e affiatati. Io arrotolo una forchettata di spaghetti e gliela infilo in bocca, lui mi fa bere l’acqua dal suo bicchiere dopo che avevo finito la mia birra. Gli chiedo: sei stato con qualcuno in questi giorni? Lui: no e tu? Io sfacciatamente: sì ho fatto sesso con una mia vecchia conoscenza. Gli dico: guarda ho quaranta anni e ho testosterone in eccesso, il sesso per me è una necessità naturale. Vorrei farlo con te, ma nel frattempo che ti aspetto, certo non posso farne a meno.
    A quel punto arriva sul mio cellulare un messaggio di whatsapp: un tipo un po’ maniaco, un po’ sfigato a cui avevo dato il mio numero mi scrive ossessivamente: mandami foto del cazzo, we, ci sei? A quel punto sono in imbarazzo anche io e un po’ di gelo torna a calare tra noi.

    Ci spostiamo dal ristorantino al cinema e a quel punto la trama ci prende. La sua testa è sulla mia spalla. La sua mano corre sul mio pantalone. Ma stavolta non lo sbottona. La sala è gremita: tutti a vedere il film erotico sadomaso. Ogni tanto donne ridono fragorosamente per spezzare l’imbarazzo. Io cerco di capire, mentre scorrono le immagini del film, come potrà svilupparsi il nostro rapporto dal punto di vista erotico. Intanto ci dà i brividi la scena del giovane maschio di spalle, completamente nudo con il suo bel culetto sodo. La protagonista femminile invece mi sembra sinceramente una sciacquetta: insulsa sia come corpo che come personalità.

    All’uscita dal cinema commentiamo il film. Che voto gli dai? Gli chiedo. E lui: un sei. Concordo. Il protagonista è troppo bamboccione per essere un vero master ed è ridicola la scena in cui fa capire alla partner che le frustrate non le faranno male. Insomma è una lezione di catechismo più che sado maso autentico.
    A quel punto gli dico che anche io sono master: no, niente frustini, niente lacci, niente bende. Nella mia concezione per rendere hard un rapporto deve bastare la durezza del pene che entra nel corpo del passivo e lo possiede con forza. Per il resto gli dico, mi piace essere ubbidito. Il partner non deve mai prendere iniziativa personale e deve soddisfare ogni mio desiderio a letto.

    Risaliamo in macchina. Ormai siamo complici. Guido veloce sull’autostrada per riaccompagnarlo al suo paese. E mentre premo sull' acceleratore, la sua mano è sul mio cazzo duro, fuori dai pantaloni. Fermati mi dice ho troppo bisogno di fare pipì. Mi fermo alla piazzola di sosta in un lungo tratto buio rettilineo non illuminato. E che vedo? Lui è girato per fare pipì ma i suoi pantaloni sono abbassati. Nella flebile luce lunare si vedono le due bellissime chiappe bianche. Altro che culo della sciacquetta del film! È un culo perfetto, sodo, sferico, molto più bello di quello del personaggio maschile del film. In un guizzo sono fuori dalla macchina. Lo prendo da dietro. Gli appoggio il mio cazzo duro tra le chiappe. Cerco di premere. Ma lui serra il culo. Non ho un profilattico a portata di mano. Intanto le macchine sfrecciano sull’autostrada. Gli sto dietro. Lui sente la potenza del mio cazzo dietro di lui e io gli mordo il collo.

    La situazione non è sostenibile per troppo tempo. Potrebbe passare qualche volante della polizia e sarebbe un bell’atti osceni in luogo pubblico. Ma ormai la febbre del sesso sta salendo. Risaliamo in macchina. Lui si china su di me e fa un lungo gustoso pompino. Scendi fino in fondo lo esorto.
    E mentre lui succhia, io picchio violentemente la mano fino a far risuonare il suo culo. Uno schiaffo, uno schiaffone, un altro ancora. Gli dico come nel film, questa è la punizione. E quanti altri schiaffi ancora mi chiede complice? Beh... sei arrivato sessanta minuti in ritardo quindi sono sessanta schiaffoni sonanti.
    Ma a lui a questo punto interessa soprattutto scendere con la sua bocca sul mio cazzo e lo riempie di elogi: dice che gli sembra davvero immenso.
    Allora mi dai il culo? Non qui, non in macchina.

    Ok… gli dico, soddisfatto per quello che mi ha concesso questa notte e soprattutto per la situazione davvero intrigante. Poi andremo fino in fondo. E allora qualcuno urlerà…

    Edited by Gotico74 - 17/2/2015, 21:35
     
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    Davvero bravo, Gotico, i tuoi racconti filano via che è un piacere :)
     
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    grazie
    merito dei miei genitori: due maestri elementari....

    oddio forse non immaginano che genere di "temi" scrivo oggi :P
     
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2 replies since 17/2/2015, 16:13   1727 views
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