La vacanza in montagna

Capitolo 17

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    LEGGENDA GAY

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    ATTENZIONE
    CONTENUTO EROTICO E SESSUALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA



    ========================================================


    Capito 16


    Racconto inventato


    La sorridente commessa del negozio di noleggio, mi aveva fatto il terzo grado sul perché non ero andato pure io, con una bella giornata.
    Direi, che era stata parecchio impicciona, era difficile rimanere vachi. Però per fortuna diedro di noi c'era la fila, cosi la conversazione durò il tempo di depositare il materiale preso a nolo da Axel.

    Percorrendo la strada del ritorno camminavo vicino ad Axel.
    Il sole rifletteva sul piercing, che aveva sul naso. Il piccolo brillante, risplendeva al contatto con la luce solare.

    - Ho qualcosa fuori posto?
    -No, no Axel. Notavo solo il tuo gioiello.
    - Dovresti guardare più in basso.

    Ci lasciammo andare in qualche risata. Poi, lui con le dita della mano destra tocco il brillante.

    - Starebbe bene anche a te!
    - Su di me non mi piacciano. Ti ha fatto male farlo?
    - No, nulla di insopportabile. Se hai paura che ti faccia male, ti posso tenere la mano.

    Nel dirlo fece una smorfia, credo dovesse essere un Ssoriso.

    - Ah,ah,ah. No, come detto non mi piacerebbe.

    Continuammo a parlare del più e del meno, percorrendo la strada del ritorno.

    Io finalmente, riuscii a rilassarmi.
    Pino, era solo un brutto sogno.
    Per mia fortuna Axel non si accorse del mio stato emotivo. Non sarei stato capace, di esprimere quello che mi passava e nemmeno eludere la realtà dei fatti.


    Quando arrivammo, aprii la porta e notai che il fuoco ardeva al centro del caminetto.
    Poi fui distratto da tutt'altro, una scena che non credevo di poter vedere dal vivo.

    " Ora vi propongo l'istantanea di quei, scioccanti secondi. "

    Setoso sulla parte finale del divano, Vincenzo.
    Il ragazzo era nudo, ne riuscivo a notare la fitta nera peluria che copriva il suo corpo. Sopra di lui Simone, il suo glabro copro era qualche centimetro sopra al villoso Vincenzo. I due si stavano spompinando.
    Mentre, con indosso un vogatore mimetico e uno slip verde pisello, il quale contenuto parva esplodere, cera Daniele. Il ragazzo, con le mani allargava le chiappe di Simone e ne leccava il buco.

    Al estremo opposto, ava trovato collocazione il scheletrico Tommaso, il quale stava seduto completamente nudo. Spaparanzato a gambe larghe, toccandosi con la mano sinistra il medesimo capezzolo.
    Il volto corrugato, in un'espressione di gioia.
    Notavo solo il piede sinistro, dalla forma stretta e affusolata. Una grande fetta, sui 48 credo. L'altro era nascosto dal camino. Il quale mi nascondeva, cosa stesse accadendo ai piani bassi di Tommaso. Però era probabile che fosse in corso un pompino.

    Al centro del divano, aveva trovato posto Matteo.
    Il mio magrolino e palestrato amico, anche se girato di culo era riconoscibile.

    "Almeno da me, con tutte le volte che ci siamo visti"

    Il ragazzo era messo seduto sulle ginocchia sul divano e mani sullo schienale, culo all'indietro. Mentre era occupato a baciare il biondo Filippo, in piedi dietro al divano.
    Ai piedi di Mati, c'era Marco che ne leccava il culo o meglio faceva altro. Beveva la birra, che Filippo faceva scorre lungo la schiena di Matteo.
    I tre erano completamente nudi, ma i loro corpi passavano in secondo piano dopo la visione di quello che stavano facendo.

    "Forse, dopo tutto possono reggere come trio"

    Fu un pensiero che mi balzo alla testa. Come un fulmine.

    In piedi dietro al divano, più o meno tra la coppia misteriosa e il trio dei festeggiati; c'era pure Il villoso Erik, il quale corpo era rivestito da peletti neri che ne coprivano la massiccia corporatura. Il ragazzo era occupato, con un tipo messo di schiena con indosso un t-shirt viola ma non saprei chi fosse.

    " Questa fu l'istantanea che colsi, quando aprii la porta. "

    - Ciao Luca! (Filippo)

    Io e Axel entrammo. Depositando i scarponi e prendemmo le ciabatte.

    - Benvenuti! (Filippo)

    Il ragazzo smise di far scorre la birra su Matteo.
    Mati poi si voltò e disse:

    - Ciao, Luca! Dai raggiungici! Anche tu Axel, non abbiamo nessun problema. Più siamo meglio è.

    Marco risali lento, leccando la schiena di Matteo, poi bacio Filippo. Nel bacio si intromise Mati, trasformandolo in un bacio a tre.


    Il mio cazzo, era in fermento voleva uscire.
    Nemmeno Axel sembrava rimanere più calmo. Gettato in un angolo i giubbotti. Poco dopo iniziammo a baciarci, in uno scambio vorticoso di lingue nelle nostre bocche.

    Mi senti toccare la spala destra e la chiappa sinistra.
    Apri gli occhi e alla sinistra trovai Marco e alla destra Filippo.
    Mi staccai dal bacio in corso con Axel e mi concentrai sul ragazzo alla mia destra. Marco riempi la bocca che lascai libera con la sua lingua.
    Eravamo intrecciati, mentre ci scambiavamo l'un l'altro. Non ben capendo con chi ci baciavamo. Mentre con le mani toccavo i corpi nudi dei Filippo e Marco. Sfiorando quelle di Axel occupate nel stesso atto.
    Io sentivo palparmi chiappe e spalle, credo pure Axel. Ma entrambi eravamo ancora vestiti e la situazione era sempre più calda. Non credo, che il mio pene fosse il solo a pulsare nel suo pacco. Anche per il mio maestro di snowboard, la situazione li sotto deve essere bella agita.

    - Birra?

    Ci disincantammo tutti, da quel vortice di baci.
    A interpellarci fu Matteo. Che avvicinatosi a noi reggeva in mano, due lattine. Io fui l'unico a rispondere di no.

    - La voglio prendere pure io dalla spina! (Axel)
    - Vado a caricare il fusto. (Mati)

    Matteo si spostò, andò dietro il divano e abbassatosi si risollevò con in mano una lattina per mano.

    - Axel, se non vuoi inzuppare di birra gli abiti ti conviene toglierli. ( Mati)
    - Ha ragione, sei anche rosso peperone dal caldo. (Io)
    - Luca, ti sei visto te. (Axel)
    - Sei peperone uguale a lui. (Filippo)
    - Con la sagoma del peperone. (Marco)

    Poi si inginocchio ai miei piedi e iniziò a leccarmi il pacco. Un fermento scorse tutto il mio corpo.

    Filippo, bracciava Axel mentre lo aiutava a denudarsi.
    Si avvicino Matti, con al seguitò Vincenzo, Simone e Daniele.

    - Vogliono pure loro la birra dalla spina.

    Disse Matteo, rivolgendosi a Filippo.

    " Evidentemente eletto barman. "

    - Ok. Non abbiamo problemi. Hai preso solo due lattine però. Recuperane altre tre, tesoruccio.

    Cosi seguendo l'indicazioni del compagno Mati prese altre birre, dalla cassa nascosa dietro il divano.

    Nel frattempo Simone e Vincenzo, stretti un all'altro si baciavano. I loro cazzi si sfregavano tra loro. Con le cappelle che toccavano i addomi, villoso (nero da tanto peloso fosse) di Vincenzo e glabro di Simone. Con le mani i due si strigavano ancora di più tra loro.
    Daniele, abbassatosi ai miei piedi iniziò a limonare con Marco. A pochi centimetri dal mio pacco.
    Ogni tanto veniva preso di mira da uno dei due ragazzi, con qualche palpatina.

    Io inizia a togliermi la parte superiore dei miei vestiti. Buttandoli dove capitava. Proprio come fece in precedenza Axel.

    Axel, ora era completamente nudo davanti a me. Con Filippo che accarezza il braccio destro del ragazzo, seguendo il disegno del tatuaggio che arrivava sino al capezzolo, li girando con un dito a trono a esso risaliva lungo il tatuaggio.
    Axel, invece accarezzava con le punta delle dita la turgida asta di Filippo. Solleticando con esse i 17cm di maschia essenza.
    I due si guardavano nei occhi, verde pisello per Axel, marroni invece Filippo.

    Stranamente a guardare, stava Matteo, che si segava il cazzo ammirando un po' tutti i presenti.

    Erik si spostò sul divano e si sedette. Alla sua destra, trovò posto il ragazzo nascosto dal camino.
    Quest'ultimo, indossava una maglietta a maniche corte, con una tinta consumata dai molti cicli di lavaggio. Con una scritta ineleggibile, almeno io da dove ero faticavo a decifrarla.
    Slip nero. Dal quale lateralmente sulla destra, sbucava il cazzo completamente scappellato.
    Non era più un volto misterioso, si trattava di Pablo.

    I due, sorseggiavano birra. Erik reggeva la lattina con la mano sinistra, Pablo con la destra. Nel altra mano i due tenevano una sigaretta, le quali lasciavano delle scie di fumo che andavano verse l'alto mentre erano occupati a bere.
    Quando portavano la sigaretta alla bocca, il fumo si disperdeva. Si notava ardere nella fase si inspirazione e quando espiravano scie di fumo verso il basso in direzione dei loro amici, inginocchiati ai loro piedi.

    Seduti sulle ginocchia, stavano maglia viola e Tommaso.
    Di quest'ultimo, ora potevo notare entrambe le grandi piante dei piedi, con quella fantastica forma affusolata. Sopra di essi il suo piccolo culetto smilzo.
    Maglia viola, era ancora un mistero chi potesse essere. Personalmente non lo conoscevo, però aveva ancora i calzini grigi addosso. Quindi non ne potevo notare la pianta del piede. Anche il culo era celato da un paio di boxer, quelli di tipo a pantaloncino. Di buono cera che la tinta azzurrino/bianco e il tessuto leggero ne permettevano di scorgere la sagoma. Due natiche che promettevano bene.

    Tommaso e maglia viola, leccavano le palle hai loro amici.

    Da quel che vedevo Erik le aveva grosse, attaccate al pene e molto pelose. Hai suoi piedi c'era Tommaso.
    Quelle di Pablo, il giorno prima erano state mie, ora di maglia viola. Ne ricordavo l'assenza di peli e il aroma d'uomo.

    Tra una leccata e l'altra i due sorseggiavano la medesima lattina di birra, posta tra loro a terra. Espiravano pure dalla sigaretta, che li veniva porta alla bocca del loro compagno di giochi. Per poi riversarne il fumo, sul pene del proprietario della sigaretta. Subito dopo leccavano l'asta del membro, per poi tornare a giocare con le palle.

    Delle lattine vuote, facevano da posa cenere.

    Io ero a petto nudo, un po' in imbarazzo difronte a certi fisici che alcuni sfoggiavano. Come quello di Axel, il quale iniziava a prendere forma. Dopo ore di lavoro in palestra.

    - Matteo, metti in posizione! Axel aspetta il suo ordine. (Filippo)

    Il ragazzo si mise in posizione, ginocchi a terra, palmi ravvicinati alle ginocchia e schiena inarcata. Axel si posizionò steso, con il volto sotto il culo di Mati.
    Filippo, aprì la lattina e poco dopo inizio a far scorre lentamente la bibita sulla schiena di Matteo.

    A osservare, alla destra di Filippo si mise Simone. Che teneva la mano appoggiata sul suo cazzo e quello del barman. Dando molto di rado qualche colpetto.

    A bocca aperta, sotto le natiche di Mati, Axel. Il quale aveva iniziato a sorseggiare la birra che colava tra le chiappe dal amico. A tenere aperte, per una migliore erogazione ci pensò Vincenzo.
    Il ragazzo si era messo seduto sormontando, Axel. Ogni tanto rubava qualche sorso di birra succhiandolo dalla schiena di Matteo, mentre correva l'ungo la colonna vertebrale. La quale pareva il letto di un fiume.

    La lattina sembrava non finire mai, il filo di birra che Filippo faceva scorre rendeva infinita la bevanda. Axel, però non si fermò e bevette, con la calma tutto. Nemmeno il barman interruppe l'erogazione.
    Quando alla fine terminò, Il ragazzo si alzò, con il volto e parte del petto umidi di birra. Intervenne Vincenzo, che ne leccò via i residui. Si poteva notare l'avida lingua, passare sui pettorali glabri di Axel. Scorrendo da quello non tatuato a quello con l'imponente ornamento. Con movimenti, striscianti percorse anche risalendo l'ungo il collo. Con ampie leccate ne ripulì poi guance e labbra. Al termine baciò Axel. Quest'ulitmo, mentre Vincenzo si sdraiava sotto il sedere di Matteo, diede un forte rutto.

    Cosi, Mati si trasformò nuovamente in un boccale. Per un nuovo cliente. In un ripetersi della scena, appena descritta con giusto un cambio di posizione tra Vincenzo e Axel.

    Nel fra tempo che osservo quello che accadeva ai vari ragazzi nella stanza, succedeva qualcosa anche ai mie piani passi.
    Daniele libero di agire, mi calò i pantaloni e iniziò a leccarmi il pacco. Mentre Marco, li baciava il collo e piano piano li tolse il vogatore mimetico, operazione che portò al staccarsi della lingua di Daniele dal mio rigonfio pacco. Che venne sostituita da quella di Marco a fine operazione.
    Daniele si mise in piedi, mi venne successivamente vicino e posò le sue labbra sopra le mie dando cosi inizio a un dolce bacio.
    Marco avendo vicino il slip verde pisello, con il suo maschio contenuto che cercava di scappare da un lato, cominciò a scorrere le sua lingua da il mio pacco a quello di Daniele. Avendo cura di solleticare, quel poco che usciva dal indumento intimo del ragazzo che mi stava baciando.

    I miei boxer ormai si erano inzuppati di saliva, con le avide carezze ricevute dai due amici.

    Daniele, terminò il bacio tirandomi il labbro inferiore verso di se mentre fece qualche passetto all'indietro. Con lo sguardo sempre fisso sui miei occhi.
    Il ragazzo, si tolse via i slip e li gettò a terra, verso la porta d'ingresso. Successivamente tornò a inginocchiarsi davanti di me.
    Marco staccò la lingua dal mio pacco e la fiondo in bocco a Daniele.
    Al termine Daniele mi calò i umidi boxer, portandoli fino alle mie caviglie.
    Il mio cazzo pulsante mezz'aria, venne preso dalla mano sinistra di Daniele. Che con movimenti delicati con movimenti delicati iniziò a farmi una sega.

    Marco era seduto a terra, vicino alla mia gamba destra, si chinò per raggiungere il cazzo di Daniele. I 19cm che silenti, reclamavano attenzioni, vennero sapientemente tratta dalle labbra di Marco. Che con un inziale colpetto di mano, calò il prepuzio e successivamente iniziò da prima accarezzare l'asta con le labbra e successivamente a aspirare con esse la rossa cappella.

    Approfittando della presa lenta di Daniele, mi sfilai da loro.

    - Dove scappi?

    Mi chiese Axel, puntando su di me i suoi occhi verde pisello.

    - Ho visto una cosa interessante. (Io)
    - Non pensare di scappare.

    La voce era di Matteo, il quale parlò senza guardarmi.

    - Non me ne vado, mi sposto solo. (Io)
    - Lo tengo io sotto controllo. (Axel)
    - Non serve. (Io)
    - Ti conosciamo, serve! (Axel)
    - Erik, vieni qui! Sono sicuro che un pò di birra alla spina la vuoi pure tu. (Mati)

    Il ragazzo scostò un folto sopracciglio nero, sollevo gli occhi mogano. Sguardo completamente smarrito e poi:

    - Ah! Ah. Si! Si. Ar arivo.

    Non so bene se ne fosse stato convinto, però il ragazzone spense la sigaretta e si diresse verso Matteo. Prese il posto di Axel.

    - Ora sono sicuro che non scappi (Mati)
    - Il segugio non serviva, però se ti fa piacere ok. (Io)
    - Se sono un segugio, lascia che ti lecchi. (Axel)

    Il ragazzo, avvenatosi su di me, iniziò a leccarmi il volto. Io a dimenarmi per allontanarlo, aveva l'alito che puzzava di birra.
    Però a infastidirmi erano le varie leccate, che mi solleticavano.

    - Basta, basta (io)
    - Bau, bau, bauuuuu. Bau, bauuuu. (Axel)
    - A cuccia! ( Tommaso)

    Disse, il ragazzo avvicinandosi a noi.

    - Grrrrrrrr! ( Axel)

    Digrignando i denti, mettendosi a cuccia e guardando inferocito Tommaso.

    - Vai a prenderti una birra, tengo d'occhio io il tuo amico. (Tom)

    Il ragazzo nel dirlo mi prese per il braccio.
    Axel , si alzò e battendo la mano sulla spalla di Tommaso disse:

    - Ok, amico.
    - Tu! Vieni con me.

    "Dove voleva scappassi, mi teneva stretto il polso"

    Si sedette a gambe divaricate all'estremità destra del divano, tenendomi sempre a guinzaglio diciamo.

    "Alla fine il cane, ero io"

    Il breve pensiero che mi balenò in quel momento.

    Tommaso con un movimento secco e delicato, mi condusse tra le sue braccia. E mi avvolse in un abbraccio.
    Mentre le braccia di lui mi stringevano a se, le mani mi sfioravano le chiappe.

    Il suo petto peloso solleticava il mio glabro.
    Non che avesse molto pelo, però qui piccoli peletti neri, strusciandosi su di me mi provocavano solletico.

    Mi guardava nei occhio e io lui.
    Poi allungò il suo volto sul mio e mi diede un fugace bacio sulle labbra.

    Il mio pene puntava, alle sue pelle pendenti. Il suo cazzo mi toccava l'ombelico.

    Axel, ci guardava da dietro il divano. Sfiorandosi il proprio membro, con movimenti che andavano dal pube verso il basso, mentre beveva birra.

    Bacai il collo di Tommaso, sentivo sulla spalla destra il suo caldo fiato.

    Il ragazzo, liberò la presa. Io inizia a scivolare verso il basso con piccoli tocchi di labbra, su tutto il suo petto e addome. Leccai, il pube passando la lingua tra i suoi neri peli e in fine bacai la base dell'asta.

    Axel guardava, mentre Tommaso con un mano al indietro, cominciò a praticare una mesa sega al ragazzo. Quest'ultimo, con la mano opposta a quella che teneva la birra. Accarezzava il pettorale, leggermente villoso e magrolino di Tom.

    Io poi fini, per raggiungere il mio obbiettivo, quello che mi indusse dal staccarmi da Daniele e Marco.
    Parlo dei piedi di Tommaso.

    Presi un piede in mano. Lo sollevai portandolo verso la mia faccia, decisamente era più grande del mio volto.
    Lo annusai, non aveva odori fori, ero fortunato. Inizia a massaggiarlo un po'. Poi passai al sinistro.

    Ero sodisfatto, finalmente li avevo tra le mie mani.

    Forma dei piedi perfetta, si allargavano e stingeva nei posti giusti e poi erano enormi. Le dita erano, l'ideale per poterci infilare la lingua in mezzo.

    "Non ci volle molto, la mia ci fini in mezzo poco dopo."

    Inizia ad adorare a modo mio quei piedi perfetti.
    Proprio leccando tra le dita. Inumidendo per bene, prima di passare allo spazio successivo.
    Ero lento, per godermi il più possibile il momento.

    Poi passai a succhiare le dita, la mia parte preferita.
    Il dito che succhiavo con piacere era l'alluce, perché mi ricordava un cazzo. Fui quasi famelico, nell'aspirazione di quel pezzetto di carne. Dalla affusolata e perfetta forma. Seguirono poi le altre dita, alle quali però riservai una intensità minore.

    Inseguito presi entrambi i piedi e reggendoli in aria con entrambe le mani, portai il tallone poco sotto al mio mento. Da quella posizione iniziai a leccare dal basso verso l'alto. Insinuavo la lingua tra un piede e l'altro, come volessi penetrali.
    Piano piano, la mia lingua ne mappo ogni centimetro.

    Posai il piede destro sulla mia spalla, le dita mi solleticavano l' orecchio. Mentre mi occupavo di leccare l'altro piede e succhiarne le dita.
    Inseguito appoggiai il piede sinistro sopra la mia coscia e passai a ripassare l'altro.

    I suoi piedi erano perfettamente inumiditi. Ora tanto che la vicinanza di uno di essi al mio cazzo, mi suggerì di sfruttarli per praticarmi una sega con i piedi.
    Quando Tommaso capì le mie intenzione prese lui il controllo del movimento.

    Dopo evelli succhiati e leccati in ogni angolo. Erano loro ad occuparsi di me, attraverso quella sega mi regalavano un piacere immenso.



    Sentii freddo, parecchio freddo.

    - Ve lo ho detto ragazzi! La festa era già iniziata.



    Fine prima parte


    Inizio seconda parte




    Pronunciò Fabrizio, che entrò spalancando la porta. Dietro di lui, seguirono Ferdinando, Alessio e Claudio.

    - Ok, ok. Non fare drammi come una prima donna. (Ferd)
    - Mi lamento! Perché potevamo bere a casa al posto del bar. Solo perché una certa femminuccia, Alessia non voleva pisciare nel bosco e nemmeno trattenerla. (Fab)
    - Quello che ci stava provando con il cameriere eri tu! Non ti abbiamo retto il moccolo per più di un'ora. (Alessio)
    - Se non fosse sta… (Fab)
    - Basta ragazzi. Se volete unirvi alla festa bisogna farla finita, con le discussioni. Altrimenti ve ne potete andare.

    Pronunciò con tono seccato Matteo. Il ragazzo si spostò dalla sua posizione per avvicinarsi al gruppetto. Tentano di rimetterli in riga.

    - Non vorremo, turbare mai uno dei festeggiati. Ti chiediamo scusa. Non è vero ragazzi? (Ferd)
    - Si (Cla)
    - Si (Les)
    - Si (Fab)

    Le risposte date d' Alessio e Fabrizio, sembravano estorte a fatica. Quasi quanto un genitore fa con un figlio adolescente svogliato. Probabilmente però più per dissapori tra i due. Fabrizio un attimo dopo chiese:

    - Il festeggiato mi permetta di scusarmi.

    Il ragazzo si avvicinò a Matteo. Lo abbracciò e baciò. Nel mentre con le mani li palpava le chiappe. Contemporaneamente usando l'indice destro, si intrufolava tra esse e ne toccava il buco inumidito dalla birra.
    Poi portò il dito, tra le loro labbra e iniziarono a leccarlo. Assaporando cosi i residui di birra che c'erano tra le chiappe di Mati, mentre le loro lingue quasi si sfioravano, in quel libidinoso momento.
    Matteo poi prese la mano destra di Fabrizio tra le sue. Succhiando avido l'indice del ragazzo, mentre lo fissava fisso nei occhi. Per mati quel arto era come fosse il cazzo dell'altro. Per Fab era la stessa cosa, osserva il mio amico godurioso.
    Poco dopo quell'attimo fini e Matteo parlò:

    - Sei perdonato.
    - Ottimo, prima di offrirmi una birra, fami un bel pompino. Che la tua bocca mi ha fatto impazzire. Mmmmm e ti sei occupato solo di un dito, chi sa cosa farai al mio cazzo.
    - Certo. La birra la vuoi anche tu...
    - In che altro modo dovresti, farmela bere.

    Matteo, si avventò su di Fabrizio. Sembrava posseduto, lo baciava: sulla bocca, collo, dietro le orecchie, guance. Nel mentre lo spogliava pure.
    Più carne veniva allo scoperto, più luoghi da baciare si aggiungevano all'elenco.

    Inginocchiato hai piedi di Fabrizio, posò la guancia sinistra sulla coscia destra del ragazzo e esaminò la sagoma di 20 cm situata sotto i boxer grigi.
    Il cazzo compresso dentro l'intimo si allungava verso la coscia opposta rispetto a quella che si posò Matteo.
    Mati con indice e medio, iniziò a percorre la sagoma avanti e in dietro.


    Il resto dei nuovi arrivati, si spogliò da se. Lanciando in ogni dove i propri abiti.


    Fummo distratti un pò tutti da questo arrivo caotico.

    La mancanza, del boccale di birra poi provoco lo scioglimento del gruppetto. Cosi se ne crearono di nuovi, oltre al aggiungersi dei ultimi arrivati.

    Ferdinando, mi passò vicino. Toccò la mia spalla, con la mano destra, con qualche amichevole colpetto. Mi fece segno di ok, mentre si allontanava. Aveva pure un bel sorriso stampato in volto.
    Proseguì verso, Pablo.


    Sedutosi alla destra di Pablo, ne prese la testa e la condusse al suo scolpito pettorale sinistro, il quale per esperienza so che è ricoperto da una leggere impercettibile peluria bionda. La premette contro di esso e Pablo cominciò a leccare.

    Alla destra del ragazzo si sedette Erik. Pablo, lo notò con la coda del occhi e fece lentamente scivolare la sua mano destra sul cazzo del ragazzo iniziando cosi a segarlo. Il pene che veniva stantuffato con movimenti dolci, non superava i dodici centimetri.
    Maglia viola era con le ginocchia e terra e si spostò a leccare le palle di Ferdinando. Mentre con la mano destra, massaggiava quelle di Pablo.


    A Marco e Daniele si aggiunsero Simone, Vincenzo e Claudio.
    I cinque si misero in cerchio, con le braccia sulle spalle del ragazzo più vicino e iniziarono a sculettare. Ma credo che il vero movimento avveniva davanti con lo sfregarsi dei cazzi tra loro.


    Nel mio gruppetto, arrivò Alessio.
    Il ragazzo si sedete inginocchiato al mio fianco. Sollevo un piede di Tommaso e se lo portò al volto. Lo annusò, diede una bella leccata alla pianta e poi con in bocca l'alluce mi guardò. Con un mano mi fece cenno di avvicinarmi.
    Iniziammo cosi a leccare il piede del ragazzo io da una estremità il tallone e Les. dall'altra dita. Spostandoci da su, giù, fronte, retro e dita.
    Le nostre lingue entravano spesso in contatto tra loro, sfiorandosi per qualche piacevole istante. Un brivido mi percorreva in quei attimi fugaci.
    Bello fu quando dopo aver succhiato assieme l'alluce ci trovammo a baciarci. Alessio mollò la presa dal piede de ragazzo e portò le mani sulla mia nuca. Il piede di Tom. finì tra i nostri cazzi. I nostri membri si strusciavano su di esso e sfioravano tra loro.


    Il glabro Axel si sedette vicino al pelosissimo Vincenzo. Le dita del mio amico, si insinuarono nella barba nera e lunga dell'altro. Vincenzo appoggio le sue mani sulle guance del ragazzo e poi iniziarono a baciarsi appassionatamente. Dopo che l'intenso incontro di lingue giunse al termine, i due si alternarono nel leccare e succhiare capezzoli e pettorali.


    In tutto questo, mancava uno dei festeggiati Filippo. Che per un pò scomparve.
    Quando tornò, posò uno scatolone e una cassa di birra dietro al divano.

    - Ragazzi, il bar rimane chiuso ancora per un pò. Però chi vuole, passo qualche lattina di birra. (Fil)

    Si senti, quasi tutti chiedere una lattina. Così il ragazzo ne apriva una, poi la distribuiva.

    - Ragazzi se volete o pure delle sigarette.(Fil)

    Qui si sentì, pronunciare qualche io in meno.

    - Ho fatto gli onori di casa, ora posso unirmi a voi? Se non vi dispiace!(Fil)
    - Certo. Aspetta ti faccio posto. (Axel)

    Alessio, mosse brevemente la testa verso l'alto e con i occhi puntò su Filippo. Il quale stava andando a sedersi a pochi passi da lui. Con uno sguardo di Les, capi cosa voleva cosi l'assecondi.
    Io mi spostai hai piedi, di Filippo. Alessio, si mise tra le gambe di Tommaso.
    Però alla fine ci trovavamo, entrambi con il volto sul addome di Fil. Entrambi ai lati opposti, accarezzavamo con le labbra, scendendo sino al pube e risalando. Ben presto il cazzo del ragazzo prese vigore, ergendosi in tutti i suoi 17 cm.
    Allungai la mano sinistra e presi saldamente il membro si Axel.
    Alessio copio il gesto, usando la destra, su quello di Tommaso.
    Iniziamo a segarli, nel momento in cui con le nostre labbra cominciammo a percorre l'asta eretta di Filippo. Durante quelle carezze le nostre labbra si incontravano. Per essere precisi, solo i labbri superiori. Quando arrivati alla cappella riscendevamo.
    La cappella però era ancora chiusa dentro il prepuzio.
    Cosi, dopo un po' che percorrevo, la maschia carne di Filippo, sentendone i peletti alla base del cazzo e le leggere vene che ne pulsavano il sangue. Con la mano sinistra, lo scappellai.
    La cappella grossa , rossa, dalla forma allungata; venne presa d'assalto dalla mia lingua e da quella di Alessio. Ce la dividevamo a metà lui la conca sinistra io la destra.

    Nel scorrere la punta della lingua, sul mio lato di glande. Ne percorrevo l'enorme solco che la distanziava la cappella dal resto del pene, risalivo lungo il frenulo per poi giraci un pò ovunque. prima di ripetere la sequenza.
    Ogni tanto entravo in contatto con la lingua di Alessio e qualche volta partiva pure un bacio con in mezzo la cappella.

    - Credo il festeggiato sia parecchio felice ora. (Tom)
    - Lo credo pure io. (Axel)
    -Hoo. Lo sono! Altro che. (Fil)

    Mi alzai, cosi fece pure Alessio e ci allungammo verso il festeggiato. Cosi ci scambiammo un bacio a tre con Filippo, al quale passavamo il maschio sapore, che avevamo raccolto leccando il suo pene. Nel propenderci su di lui i nostri cazzi si sfioravano sulle punte. La mia era ancore incappucciata, però gli altri due no.

    Tornati, in piedi io e Les ci guardammo. Poi lui strizzò l'occhio e mi si buttò hai piedi, iniziando a segarmi il cazzo. Prima di cominciare a succhiarmelo.
    Le sue morbide e umide labbra percorrevano il mio cazzo. Mi eccitava l'idea che ora oltre al gusto di Filippo nella sua bocca, stava assorbendo il mio.

    Tommaso si abbassò e si mise a succhiare i diciassette centimetri, del grosso cazzo di Filippo. La sua bocca, scorreva rabida su quell' asta. Non ne riusciva a prendere molta senza sentirsi soffocare. Cosi il ragazzo giocava solo con una piccola parte.


    Mi guardavo in giro, mentre venivo spompinato.


    Matteo ora era al centro di Vincenzo, Simone, Marco, Daniele, Claudio e Fabrizio. Mati, aveva mani e bocca occupati dai succulenti cazzi che lo circondavano.
    Da quello che riuscivo a scorgere, oltre i corpi dei due ragazzi che mi nascondevano la visuale (Caudio e Daniele), potrei dire che Matteo era in piena estasi.

    Nemmeno Marco sembrava disdegnare il momento. Anzi, ne sembrava entusiasta.

    I ragazzi che stavano in piedi, si toccavano con delicatezza i busti con le dita.
    Daniele, Simone, Vincenzo e Fabrizio si fumavano anche una sigaretta ciascuno. Tendola tra le labbra. Il fumo rilasciato, riempiva il cerchio creato dai corpi del gruppetto.
    Hai piedi i ragazzi avevano delle lattine di birra. Chi sa, se erano già state svuotate dal loro contenuto?
    Proprio mentre mi voltai, notai che Matteo spostò le attenzioni di mani e bocca su altri soggetti. Non capendo chi però.

    L'altro gruppetto vedeva Erik sempre seduto, lattina in una mano e sigaretta nell'altra. Sembra in uno stato comatoso.
    Ferdinando era in piedi, sorseggiava birra. Attaccato ai suoi diciassette centimetri, c'era maglietta viola. Ora completamente nudo.

    Però, con l'occhiata che diedi, non mi consentì di cogliere qualche dettaglio. Tranne per la corporatura mingherlina. Anche lui, con una lattina di birra a disposizione.

    Dietro si lui c'era Pablo. Vedevo la testa muoversi, oltre il bordo del camino però potevo solo immaginare che leccasse il culo di maglietta viola o che giocasse con il cazzo di quest' ultimo.

    - Luca, non rimanere fermo a guardare. Qui c'è un cazzo che ti chiama! (Axel)
    - Come? Cosa hai detto? (Io)
    - Luca,..(Axel)
    - Si, certo. Arrivo. (Io)

    Ero distratto dal guardarmi in torno, che mi arrivò in seguito l'invito di Axel.

    - Che dici di prendermi una birra prima, che la mia è finita. (Axel)
    - Ok. Ragazzi, qualcuno vuole altra birra. (Io)

    Tra qualche io e alzata di mano, anche gli altri ne volevano ancora.

    Andai dietro il divano e presi delle lattine, portandole a: Marco, Simone, Vincenzo e Fabrizio.
    Quest'ultimo, prima che li consegnassi la birra. Mi trascinò a se con la mano destra. Nel medesimo istante, usò la mano sinistra per prendere la sigaretta. Che orami era consumata per più di due terzi. Espirò il fumo, sul mio volto.
    Vedevo tutto, grigio e confuso. Poi sentii, le labbra di lui posarsi sulle mie e l'insinuarsi della sua lingua nella mia bocca.
    Il sapore era pessimo, sapeva di sigaretta con un retrogusto alla birra. Però, rimasi a prendermi il bacio.
    I movimenti però erano stai un pò agitati, tanto che involontariamente stranfai qualche goccia di birra, che mi scivolò lungo la mano.

    - Brava Vacca! Ora abbassati, te lo lascio succiare un pò. (Fab)
    - Grazie, però tolgo il disturbo. Altri vogliono delle birra. (Io)
    - Non hai capito, il mio era un ordine. Mica una concessione. Abbasti Vacca! (Fab)

    Il ragazzo che mi teneva ancora per mano, fece pressione per abbassarmi. Io seguii la costrizione.
    Abbassatomi, posai il labbro inferiore sul frenulo. Con la lingua accarezzavo la cima della cappella girando attorno al buchino.

    Fabrizio, sopra di me beava birra con la mano destra. Con la sinistra, fumava espirando contro di me il fumo.
    Poco, dopo mi sentì mettere una mano sulla testa. Diedi un colpo d'occhio dietro di me, era Matteo, il quale mi disse:

    - Dai succhia, sta minchia.

    Poi iniziò a fare pressione. Spingendomi verso il pube di Fabrizio.
    Io lascai scivolare in bocca la cappella, iniziai a percorre con dolcezza una parte di quel cazzone da venti centimetri.
    Come inizia, Mati levo la mano.

    - Vaca, dai succhia! (Fab)

    Il ragazzo, bevette un sorso di birra e poi lo sputò sul mio volto.

    Lo fissai nei suoi occhi marroni, traspiravano anche essi l'estasi che Fabrizio stava vivendo in quel momento. A lui però si presentò il mio volto, sconcertato.
    Continuai però a spompinarlo.

    - Brava Vacca. Non fermarti.

    Il ragazzo ripeté il gesto, sputandomi a dosso un misto tra birra e saliva. Li lanciai un occhiata, che normalmente avrebbe ghiacciato chiunque. Lui però mi fisso, bevette un bel sorso di birra e mi sputò in faccia ancora. Feci in tempo a chiudere i occhi.
    Reagì dando un morso al cazzo di Fabrizio.

    - Ti piace, il gioco duro Vacca? Sai che non mi tiro indietro. Prima lascati dare una pulita. (Fab)

    Il ragazzo, mi riverso in viso e sui capelli il contenuto della lattina. Poi la lancio a terra.

    - Ora da brava Vacca, fila a prendermi un'altra birra, sei ancora sporca. (Fab)

    Nel pronunciare queste parole, il ragazzo sfilò il suo cazzo dalla mia bocca.
    Io rimasi immobile a terra.

    - Muoviti! Vacca! (Fab)
    - Fabrizio!

    Intervenne Matteo.

    - Cosa o detto, prima niente questioni. Non vedi che a Luca il gioco non piace. (Mati)
    - Da come me lo succhiava la Vacca. Il gioco piaceva eccome. (Fab)
    - Non devi fare polemiche. (Mati)
    - Allora sai cosa voglio, me lo hai promesso prima. (Fab)
    - Ok. (Mati)

    Il ragazzo andò a prendere delle birre. Guardò nei occhi Fabrizio.
    Il ragazzo scattò a quello sguardo e raggiunse il fidanzato. Come prima cosa lo baciò sulle labbra. Mati, li prese la testa tra le mani e lo bacio intensamente.

    Io, ne approfittai per alzarmi e andarmene.
    Mi indirizzai, verso la porta che porta alla cucina.

    - Dove, credi d'andare?

    Mi voltai, era Axel, parecchio vicino a me. Lui poi proseguì dicendo:

    - Non lasciarti rovinare il divertimento da quel tipo.
    - Mi sono stufato. (Io)
    - Sfortunatamente per te Luca, ho promesso di tenerti qui. (Axel)
    - Se non vuole, non possiamo obbligarlo (Les)
    - Non è obbligarlo, dobbiamo solo calmarlo e poi torna dei nostri vedrai (Axel)
    - Luca, io vengo con te. Ti ricordi cosa mi hai promesso. (Les)
    - In questo momento. Io ...

    Non terminai la frase. Venni interrotto da Axel, che mi tappo la bocca con una mano. L'altra l'appoggiò sulla spalla.

    - Luca, ti serve solo prendere fiato. Divertirti con noi e ri dimentichi tutto. Dai vieni.

    Il ragazzo poi mi accompagno al divano, sul quale mi sedetti vicino a Tommaso. Al mio fianco trovò posto Axel.


    Alessio, sembrava dispiaciuto. Credo volesse, un po' di intimità tra noi due.
    Sinceramente, l'avrei preferita pure io. Anche un bel bagno, per potermi lavare la birra d'addosso.


    Filippo, mi porse un asciugamano.
    Lui poi sparì per adempiere ai suoi doveri da barman.

    Usai il telo, per asciugarmi meglio che potevo i capelli piombi di birra e il volto umido. Poi lo gettai dietro al divano, quando mi ritenni abbastanza sodisfatto. Anche se la sensazione appiccicosa e l'odore non andavano via.

    Ora Fabrizio sarà contendo, stava bevendo birra tra le chiappe di Matteo. Servito da Filippo, con Marco che spalancava le natiche di Mati. Un gioco di squadra, dei neo fidanzati.
    I altri ragazzi del gruppetto di Matteo, si erano messi intorno. Mentre divincolando un braccio al cielo, chi con una lattina alla mano chi una sigaretta, intonavano:

    - Bevi! Bevi! Bevi!

    Quando la lattina terminò Fabrizio volle che li venisse servita un'altra.

    Con il gruppetto euforico, continuava a incitarlo.


    Diressi il mio sguardo altrove.
    Notai Erik, sempre con un'aria persa però occupato a accarezzare il corpo di Pablo. Sedutosi al suo fianco.
    Pablo, aveva la testa in mezzo ai corpi di maglia viola e Ferdinando.
    Maglia viola, era seduto sulle cosce di Ferd. e si scambiavano baci e toccate alle braccia.

    Al improvviso mi trovai difronte il volto di Tommaso.
    Un velo di barba nera, copriva poco le guance. Le labbra sottili e rosate, inarcate in un sorriso. Gli occhi marroni, puntavano le mie labbra.
    Poco dopo con delicatezza venero toccate dalle sue. infine si insinuò la sua lingua che voleva entrare nella mia bocca a cercare la mia.
    Non mi opposi, lascai che il gioco prendesse piede. Facendo volteggiare le nostre lingue tra loro.

    Con una specie di piroetta, mi trovai in braccio a Tommaso. Le mie mani scorrevano sulla sua schiena e le sue sulla mia.
    Il mio cazzo ammosciato, ma anche le mie palle. Venivano solleticato dai diciannove centimetri di lui in piena erezione. Cosi pian, piano, il mio pene si rinvigoriva.

    Sentii scostarmi le natiche. Guardai con la coda del occhio, era Alessio che vi insinuò la lingua e iniziò a giocare con esso accarezzandone l'orlo, con piccoli succhiotti.

    Axel, si spostò un po' verso di noi. Si stava mendo lentamente il cazzo, alternando qualche leccata alla mano usata per menarsi.


    A bere birra, ora c'era Daniele. Il gruppetto in torno però non la smetteva di incitare. Verbalmente e muovendo le braccia. Con la mano libera occupata per darsi qualche colpetto all'uccello o quello del vicino.


    La situazione del altro gruppetto mutò.
    Maglia viola e Pablo si sedettero con i ginocchi sul divano, rivolgendo il culo frontalmente. Con le mani si reggevano allo schienale. Mentre con le facce sui loro fondo schiena stavano i altri due ragazzi. Erik si prese Pablo e Ferdinando l'altro. Probabilmente presi da giochi di lingua.


    Vidi passare, dietro il divano Fabrizio. Il quale mi si avvento contro, spalancando gli occhi e dicendo:

    - Buuu!

    Poi si risollevò. Ridacchiando proseguì per la sua strada.
    Io non gli diedi peso.
    Dietro di lui seguiva, Daniele.

    Ferdinando si mise davanti a Pablo, che aprì la bocca e iniziò a succhiarli il cazzo.
    Daniele si rivolse a chi volesse birra, tra noi seduti sul divano.
    Poi portò la lattina richiesta a Axel, Tommaso, Erik, Ferdinando, Pablo e Maglia viola. Ovviamente ne prese una per se e servì pure Fabrizio.

    - Ci sono delle sigarette? (Fab)
    - Si. (Erik)

    Il quale li porse il pacchetto e l'accendino. Ne prese una pure Daniele, Maglia viola e Pablo.
    Erik, prima di posare il tutto, se ne prese una per se.

    Intono al gruppetto piano, piano iniziò a crearsi una cortina di fumo.
    Daniele messo davanti a Maglia viola, veniva spompinato dal ragazzo. Che li succhiava il cazzo, dopo che li espirava il fumo contro.
    Stessa sorte toccava al cazzo di Fabrizio. Il ragazzo poi a differenza di Daniele, espirava il fumo verso il suo cazzo.

    Io con ultima occhiata, colsi che, a bere birra da Matteo ora cera Marco.
    Con Caudio che ne teneva le chiappe aperte.
    Simone e Vincenzo occupati a incitarlo.

    Poi, io sposta le mia attenzioni sul eretto cazzo di Axel che sembrava richiamarmi a se.
    Cosi dalla mia posizione, scivolai verso il pene di lui.

    Il mio orami rinvigorito si strusciava su quello di Tomasso. Il quale li presi in mano e inizio a praticare una sega.

    Alessio spostò le sue attenzioni, al accarezzarmi con la lingua le palle. Strappando pure qualche succhiata.


    Dopo un pò:

    - Luigi, avevo ragione io. Qui ci si diverte.




    Fine seconda parte.


    Inizio terza parte.




    Mi alzi, scattando come una molla.

    Trovai davanti a me il statuario corpo di Luigi.
    Perfettamente definito, glabro. Riuscivo a sentirne anche il maschio profumo.
    Il suo pene di ventun centimetri, sobbalzava poco distante da me. La lucida cappella, brillava quasi richiamandomi.
    Il mio sguardo poi si indirizzo sui suoi occhi azzurri. Un istante dopo i nostri sguardi si incocciarono. Quello del ragazzo mi raggelò.

    Era nuovamente scostante con me.

    " Perché ?"

    - Dai, uniamoci a loro?

    Nel dirlo, Cagnetto tocco lo schienale dietro Tommaso.

    - No! Io vado a bere delle birra. (Luigi)
    - Ti seguo. (Can)

    Il ragazzo nudo pure lui, con un cazzo lungo ma sottilissimo. Si avvinghiò, strusciò il suo arnese contro le muscolose cosce di Luigi.

    I due andarono a far parte del gruppo di incitatori.


    Dietro di loro c'erano tre ragazzi, non avevo presente chi fossero. Però erano nudi pure loro.

    "Che fossero stati occupati tutti insieme, in una delle camere?"

    Se non ricordo male, Luigi e Cagnetto la mattina si ritirarono per combinare qualcosa con altri ragazzi.

    I miei occhi, incrociarono lo sguardo di uno dei nuovi arrivati. Il quale mi stava fissando.
    Venni colpito da un altro particolare, la sua lingua. Ne formava una u e poi la rilassava, non solo la attorcigliava. Più brevemente giocava con essa, il tutto senza distogliere lo sguardo da me.

    Il ricordo seguente; io e lui abbracciati.

    Il mio cazzo si strusciava sul suo, accarezzando la sua coscia destra con la cappella. Il suo mi riusciva a toccare l'ombelico.
    Io con l'indice, giocavo con il suo capezzolo sinistro.
    Il tutto mentre lui faceva arrovellare la sua lingua nella mia bocca a contatto con la mia.


    Sentivo, strusciarsi tra le mie natiche un cazzo. Era bello grosso. Provocandomi un fremito, intorno al mio buco.

    Si trattava di un altro dei ragazzi appena arrivati.


    Piano piano, con un bacio dietro l'orecchio, uno sul collo, uno per capezzolo e infine sul ombelico, il ragazzo con la lingua danzante, scese inginocchiandosi davanti a me.
    Dal ombelico scese leccandomi fino alla base del pene. Poi da li con la lingua scivolò sino alle palle. Ne avvolse una tra le sue labbra e prese a succhiarmela, alterandosi poi tra le due. Mentre con la mano teneva stretto in un pugno il mio cazzo.
    L' aspirava cosi tanto che pareva volesse staccarmi le palle.

    Il ragazzo, che strusciava il suo pene tra le mie chiappe, si spostò. Si era messo a fianco di me.
    Il suo cazzo si insinuava arrivando a toccarmi le palle. In moda da tentare l'amico a succhiarlo.
    Da quel momento, non ci volle molto che le nostre cappelle sparissero risucchiate da quella avida bocca.


    Ero eccitatissimo, la situazione era ormai a un punto di non ritorno.

    Avevo perso il controllo dei mie freni inibitori ormai da un pezzo.

    Ero euforico, su di giri avrei fatto di tutto.


    Alessio si mise sul altro mio fianco, allungò il collo verso di me e iniziò a baciarmi.

    Sentii, un cazzo appoggiarsi sulle mie chiappe e comprimersi su di esse. Poi due braccia che mi avvolsero tra esse.
    Un'occhiata ed era Axel.
    Sentì nuovamente fremere di piacere il mio buco.
    Il mio cazzo duro e pulsante, era coccolato dalla bocca di un ragazzo a me sconosciuto.


    Mi guardai a trono.

    Sul divano dove stava gruppetto, nel quale ero occupato a divertimi fino a un attimo fa rimase solo Tomasso. Il quale venne raggiunto, dal ultimo dei tre neo arrivati.

    Il ragazzo era basso, sarà stato sul metro e sessanta ma aveva un cazzo enorme.
    I due si stesero in un sessantanove, direi un po' faticoso vista l'altezza di Tom.

    Nel altra estremità del divano, sembrava che tutto si fossero calmati.
    Erano tutti seduti. Occupati più o meno a segare il cazzo del vicino a destra e chi anche il suo.
    Nella mano libera una lattina di birra e in bocca una cicca fumante, per quasi tutti i ragazzi.


    Nel gruppo di Matteo, si stava dando da bere a Luigi.
    Mentre cagnetto, era occupato a succhiare il cazzo di Marco. Quest'ultimo spinava la birra.
    Circondati da dei ragazzi che incitavano, con coretti da stadio a finire la grande lattina di birra. Mentre aspettavano il loro turno per il bis o tris, fumandosi una sigaretta.



    Tra i piaceri che stavano ricevendo sulla pelle e l'ambiente che mi circondava la situazione era bollente.



    Davanti a me, mi trovai dei occhi grigi. Appartenevano a quel ragazzo porcello, che fino a prima spompinava me e il suo amico.

    - Ottima doppietta.
    - Sai che vado matto, per far pompe. Ancora di più..
    - Nel prendere cazzi. Lo so benissimo Albero.

    Albero mi guardava, nel suo sguardo coglievo l'eccitazione del momento ma anche l'attesa per qual cosa.
    Io però mi presi un attimo per osservarlo meglio.

    Il suo corpo era normale.
    Aveva peli in soli due posti, in entrambi casi erano lunghi, sottili e neri. Sotto l'ascelle dove erano più radi e sul pube, erano più fitti dei altri.
    La mia attenzione fu richiamata alla parte alta del suo corpo, dai due grandi brillanti. Per essere preciso, gli orecchini che portava sui piccoli lobi.
    I cappelli neri e mossi erano portati all'indietro con il gel.
    Tra le labbra, sottili e salmone. Faceva capolino la lingua che si destreggiava in varie movenze.
    Venni riportato alla realtà quando parlò:

    - Gerardo, hai ragione. Però ora, ho voglia di un pompino. Dai? Tu! Abbassati e fammi godere.

    Disse Albero, mentre mi fissava con quello sguardo porco, che iniziavo a conoscere.

    Non lascai, il suo invito nel vuoto. Scesi e mi inginocchia.
    Il suo cazzo dalla carnagione bianca era eretto, puntava verso il mio volto. Sul pupe la folta e lunga peluria nera, sembrava un bosco impenetrabile.
    Con una mano pressi, le palle lievemente pelose. Le accarezzai e poi le lasci ricadere.
    Il suo pene, circonciso, con una cappella piccolo, stretta e schiacciata. Era la vetta di un'asta sui diciassette centimetri. La forma era particolare, grossa al centro e stretta sulla base e sotto la cappella.

    Presi tra le labbra, la cappella.
    Piano, piano iniziai a succhiare sempre più. Senza mai mollare la presa dalla vetta quando rilasciavo.

    Alla mia sinistra, Alessio. Sulla Destra Gerardo.

    Quest'ultimo, sul metro e setta cinque, premeva sulla mia guancia con la sua rosea leccornia maschile. Dalla forma piccola, grossa e con la base della parte anteriore che sporge rispetto al resto della stessa ma anche del asta.
    Il corpo del cazzo del ragazzo, mediamente grosso dal colore abbronzato si allungava per diciassette centimetri dalle palle. Quest'ultime piccole e pendevano di poco.

    I peli di pube, cazzo e palle erano visibili appena. La ricrescita di una recente rasatura.
    Peli appena percettibili, su gambe e braccia. L'addome e il petto ne erano sprovvisti. Sotto le ascelle invece, si protraeva una folta e stretta scia. Che più o meno dai pettorali , coprivano sino al bicipite. La tinta era castano chiaro e poco spessi.

    Il fisico, era di uno che si tiene in forma. Non era particolarmente definito.
    Barba incolta, che si arriccia. Ricopriva: il collo e le guance. Tinta castano chiaro, con baffi e pizzetto che sembravano biondi.

    Capelli castano chiaro, con sfumature di biondo. Abbastanza mossi.

    I suoi occhi castani, fissavano il suo membro. Mentre con la cappella accarezzava la mia guancia.



    Alessio, iniziò a imitarlo.
    Però la cosa non durò molto. Presi tra le mani i due cazzi e inizia a segarli.

    Axel, stava sempre alle mie spalle a vegliarmi come aveva promesso a Matteo. Facendo sobbalzare, il suo turgido membro sulla mia testa.


    Con un occhiata, al divano notai un lieve cambiamento. Fabrizio, Spostatosi si mise insieme a Tommaso e l'ultimo dei tre.

    Fabrizio seduto, Tomasso nemmeno si vedeva e l'ultimo in piedi con il culo verso la faccia di Fab.
    Più o meno immagino le cose andassero in questo modo:
    Fabrizio impegnato a leccare il culo, al ragazzo sconosciuto. Mentre Tom li succhiava il cazzo. L'unica cosa possibile secondo me in quella posizione.


    Sull'altro lato, il gruppo formato da maglia viola, Pablo, Erik, Ferdinando e Daniele.
    Non saprei dire l'esatta posizione di ognuno di loro, dopo lo spostamento di Fabrizio. S' alzarono e spostarono, non cambio però che si segavano l'uno con l'altro.

    Mi girai di poco. Accolsi tra le mie labbra la cappella, tenendola ferma con esse. Con la lingua, la accarezzavo un po' ovunque. Dando cosi piacere a Gerardo.

    Le mani si spostarono. Una sul cazzo inumidito con la mia saliva di Alberto. L' altra sul membro Axel.
    Alle mise spalle Alessio. Il quale con la cappella mi accarezzava la schiena.

    -Ragazzi! Quasi mi dimenticavo.

    Una, voce distrasse un po' tutti.
    Mi guardai a torno, poi lo notai il nostro interlocutore.

    La voce veniva dal gruppetto, che l'ultima volta che lo notai a turno beveva la birra, facendola scorreva lungo la schiena di Matteo.
    A parlare fu proprio lui.

    Attirata l'attenzione di tutti, andò vero lo scatolone, lo prese e lo portò con se, verso il camino.

    Io mi alzai, e con tutto il mi gruppetto ci spostammo, mentendoci uno vicino all'altro. Poco distanti dallo schienale del divano.
    Fabrizio, sembrava scocciato che numero tre si fosse seduto a un suo fianco e Tomasso dall'altro.
    Pure il gruppo di bevitori, senza più un bicchiere si avvicinò. Questi ragazzi, stavano in piedi proseguendo a semi cerchio dalla fine del divano.

    Marco e Filippo si avvicinarono a Matteo.

    Filippo prese la parola:

    - Volevamo ringraziarvi, per essere venuti qui. Poi cosi numerosi, non lo avevamo immaginato.
    - Filippo! Tagliamo corto. (Matteo)

    Il ragazzo prosegui dicendo:

    - Vogliamo, fare una bella trombata. Quindi abbiamo pensato a un gioco simpatico. Per poterci divertire.
    - Ho qui, cominciamo a ragionare. (Fabrizio)
    - Grazie. Dove ero rimasto? Ah, sì. Bene, adesso ogni uno di voi prenderà un profilattico, da questo sacchetto.

    Matteo, nel pronunciare quelle parole. Mise le mani nello scatolone e prese un sacco ( tipo quelli porta scarpe) e una maschera di quelle usate per dormire.


    "Cosa, avranno mai pensato?"


    Continuando il discorso, Matti spiegò che:

    - Il gioco è semplice...

    Venne interrotto bruscamente, da Fabrizio. Che preso il sacchetto iniziò a distribuire. Profilattici a tutti e ne prese uno per se.

    - Ecco, cosi abbiamo risolto. Risparmiando tempo, ora posso scoparmi chi a lo stesso simbolo?!
    - No! (Filippo)
    - Bo, se non è simbolo e stesso colore. Dai su muoviamoci, chi ha il cerchio nero, che voglio trombarlo. Ciò una voglia di svuotare ste palle.

    Il ragazzo, con un gesto prese in mano le sue palle e le scosse con qualche colpo energico. Il suo cazzo di venti centimetri, pulsava e svettava nell'aria. Muovendosi, seguendo i colpi che partivano dal basso.

    Poi continuando a parlare, Fabrizio disse:

    - Mi manca, parecchio quindi la troietta si prepari a essere penetrata a lungo.(Fab)
    - Calmo, il gioco non è cosi. Chi come te ha trovato il cerchio è la troietta, come la definisci tu. Si fa scopare da tutto il gruppo. (Mat)
    - No! No! No! Il mio culo vergine non si tocca. Sono un vero Uomo! Io. Non una checca. Io lo do solo. Questo culo non si tocca, non lo do.(Fab)
    - Per, essere un vero uomo. Ti lamenti peggio di una donna isterica. (Ferd)
    - Si tratta del mio culo, te devi avere una X per non fare tante storie. (Fab)
    - Se volte, riaffacciamo bendati. Però, poi quello che esce, esce. (Marco)
    - Meglio, non sapevamo nemmeno le regole. (Fab)
    - Un vero Uomo, avrebbe accettato la sua sconfitta. Considerando che poi è colpa sua l' avrebbe fatto anche con onore. (Ferd)
    - Vorresti dirmi che non sono un vero uomo! Come ti permetti. Guarda bene, questo è il cazzo di un vero Uomo. Non quelle mezze minchie, da donnetta che girano. (Fab)
    - Nemmeno una donna avrebbe fatto tante storie. (Ferd)
    - Ragazzi! Stop! Se volte, rifacciamo. Seno chi non è d'accordo, se ne può andare. (Filippo)

    Ferdinando e Fabrizio, si lanciavano occhiate intrise di disappunto e rancore.
    Se erano, vicini sarebbero venuti pure alle mani.
    La tensione tra loro era altissima.

    - Ok, tutti i profilattici qui per favore.

    Disse Marco, mentre girava con il sacchetto.
    Prima di consegnare il mio, lo guardai per curiosità.
    Non aveva nessun simbolo.
    Mi sembrò strano.

    Poi Matteo prese parola:

    - Ok, le regole sono. Ci si benda e pesca. Si fa gruppo con le persone che hanno lo stesso colore. I cerchi sono i passivi e le X gli attivi. Sono aggiunti, cinque profilattici senza nulla, quelli fanno da jolly, devono essere sia attivo che passivo e possono interagire con tutti. Se escono gruppi di un solo simbolo, si estrae fino quando almeno uno trova un simbolo diverso.

    - Abbiamo messo parecchi profilatici e fino a sei colori. In pari numero i vari simboli. Se esce un solo colore, quello si aggrega al gruppo meno numeroso e con il suo simbolo. (Marco)

    - Ora, abbiamo spiegato le regole. Chi vuole partecipare? (Filippo)
    - Io... (Fab)
    - Fai l'uomo, partecipa! (Ferd)

    Fabrizio non replicò.
    Tranquillamente poteva uscire X. Però se usciva un cerchio, ci rimetteva il suo virile e vergine culo da maschio.
    Sapeva che rifiutarsi sarebbe stato poco da vero Uomo. Non voleva passare per un codardo, cosi accettò di stare al gioco


    Io, non è che volessi partecipare.
    La pausa, mi aveva rinsavito dai alti livelli di predizione che avevo raggiunto.

    Axel mi guardò e fece ceno con la testa d'andare a pescare, con gli occhi che sembravano delle frecce direzionali.

    Alessio mi fissava come dire, ritiriamoci.

    Mescolando, il tutto stavo impazzando. Sospirai e mi dissi:

    "Tanto sei versatile, non può andarti storto"

    Dopo la scenata, veramente poco maschia di Fabrizio. Nessuno si rifiutò di pescare. Si crearono quattro gruppi.

    Uno: Erik, Simone, Vincenzo, Luigi, Cagnetto.
    Due: Tomasso, Alberto, Ferdinando, Axel, Daniele.
    Tre: Marco, Filippo, Matteo, Fabrizio, Caudio, numero tre.
    Quattro: Alessio, Maglia viola, Pablo, Gerardo, io.

    - Ok, buon divertimento. Se servono altri profilattici, potete prenderli da qui. Dimenticavo, sborrate in questa bottiglia vuoto. Vogliamo vedere, quanta sborra riusciamo a produrre.

    Matteo, ripose il tutto nella scatola. Che lasciò ai piedi del camino.

    Non sentendo, commenti credo che questa volta i simboli siano andati bene a tutti.

    Di buono, mi sono liberato di Axel e della sua mania di controllo.

    Contro ero l'unico con un cerchio nel gruppo.
    Non che la cosa non dispiacesse, però avevo voglia di sfogarmi penetrando qualcuno.

    Nonostante la sua corporatura mingherlina Maglia viola, mi prese e sollevò.
    Anche se, poi lo aiutò Gerardo.
    I due mi portarono, sulla parte centrale del divano e fatto stendere in ginocchio, con il culo verso fuori.

    Alessio e Pablo si misero oltre lo schienale.
    Potei cosi iniziare a leccare i loro cazzi. I quali erano a pochi centimetri dalla mia bocca.
    I due tenevano le loro narchie premute sul mio viso, facilitandomi il lavoro.

    Dietro di me, Gerardo teneva la mie chiappe aperte e Maglia viola mi inumidiva il buco.


    Nel gruppo uno:

    Erik steso gambe all'aria, sulla estremità finale del divano, con il culo verso l'esterno.

    "Per fortuna non ci sono i braccioli, cosi stava più comodo."

    In quella posizione, Simone li leccava il culo.

    Vincenzo e Cagnetto, l'ultimo disteso sul divano, con l'altro sopra. Si spompinavano.

    Luigi, era solo in piedi che si menava il cazzo. Guardando la scena.


    Nel gruppo due, messosi di fianco al camino, le cose procedevano cosi:

    Alberto era steso. Sopra il suo volto Axel a cavalcioni, che si faceva spompinare. Daniele si teneva il culo aperto, mentre Axel ci giocava con la lingua.
    Ferdinando, era occupato dal farsi spompinare da Tommaso, mentre con le mani rovistava tra le chiappe del ragazzo, solleticandoli l'ano.


    Nel terzo è ultimo gruppo, che aveva trovato posto nel divano sull'estremità alla mia destra:


    Matteo steso con la pancia sotto, si lasciava leccare il culo da Marco inginocchiato. Ma non era il solo.
    Con il cazzo che strusciava sulla schiena del primo leccatore. A giocare con la lingua, sul buco del culo di Mati, c'era il suo altro fidanzato.

    Matteo teneva la bocca occupata con il cazzo di Fabrizio, che se lo stava spompinando.
    Mentre questi leccava il culo a numero tre. Quest'ultimo in piedi sul divano, con le gambe tra i fianchi di Mati, stava protatto in avanti a succhiare il cazzo di Claudio.



    Cosi, eravamo occupati tutti a dare e ricevere piacere.
    La cosa durò, il tempo di prepara i vari buchi a ricevere il cazzo.
    Ben presto, si sentì il primo di noi gemere.

    - Aaaah ! Ahhh! Daiii siii, vaiii vaii cosii!

    La voce era di Daniele, che venne silenziata da Alberto; alzatosi da terra li piazzò il suo cazzo in bocca.

    Sempre in quel gruppetto ora Ferdinando, giocava con la sua lingua sul culo di Tommaso.

    Notai, Mati scuotere il braccio di Filippo, che indossato il profilattico iniziò subito a scopare il compagno.
    Marco, prima che il fidanzato indossasse la protezione, li diede qualche colpo di labbra spompinandolo. Marco porse il suo pene alla bocca di Mati, lo prese in bocca prima di iniziare a gemere come un matto.
    Cosi i suo mugolati erano più lievi.

    - Mmmm! Mmmm! Mmmmmm

    Numero tre, mise il profilattico sul cazzo di Fabrizio e iniziò a salire e scendere da esso.
    Claudio, con il cazzo umido dalla saliva di Matteo, si segava. Guardandosi in giro.

    Erik si reggeva le gambe all'aria con le mani, mentre Simone iniziò a penetrarlo. Dall'immobilità del ragazzo, non capivo se provava o meno qualcosa in quel momento.
    Luigi, iniziò a leccare il culo di Vincenzo. Mentre Cagnetto dopo essersi fatto una sega, osservando il suo gruppetto, si mise in ginocchio a succhiare il cazzo di Erik.

    Io dietro di me avevo Maglia viola e Gerardo. I quali si alternavano con le loro lingue sul mio buco.
    Con rotazioni, della punta della lingua sul perimetro del mio ano. Davano pure qualche colpetto con la lingua. Altre, tamburellavano con la punta. Succhiavano.


    In breve facevano un po' di tutto, sino a quando non decisero che fosse il momento.



    Fine terza parte

    Inizio quarta parte


    Io avevo i cazzi di Alessio e Pablo, premuti contro la mia faccia.
    Iniziai a leccarne prima uno poi l'altero.
    Il maschio odore che ammannava Pablo mi ipnotizzò. Cosi mi ritrovai a succhiare il cazzo del ragazzo. Alessio premeva la sua cappella sulla mia guancia, voleva entrare al caldo della mia bocca pure lui.

    "Perché non accontentarlo?"

    Cosi mi misi a spompinare entrambi nello stesso tempo. Entrambe le cappelle, mi stavano alle estremità della bocca.

    Percepii che le mie chiappe vennero rilasciate. Poco dopo tra le mie natiche, sentii scorrere qualcosa di curo. Per essere precisi, caldo e plastico. Si spostò poi sulla mia chiappa destra.
    Era il cazzo, con profilattico di Maglia viola.
    Un attimo dopo, sull'altra mia natica sentii posarsi qualcosa di simile. Il cazzo di Gerardo.

    Le mie chiappe, vennero allargate di nuovo e i ragazzi, iniziarono a passare le loro cappelle intorno al mio buco.
    Fino a quando una delle due cappelle non vi entrò.
    Uscì e entrò l'atra.
    Cosi i due iniziarono a infilare e sfilare, la punta delle loro narchie nel mio culo. Inseguito aggiunsero sempre più palo, nelle mie profondità.
    Da lenti divennero, sempre più veloci e sicuri nel fare centro.
    I loro fiati si accorciarono, iniziarono a fare qualche gemito:

    - Ahh ahh
    -Oh Ohhh oooh
    - Aaaah

    Gerardo a un certo punto, mise il suo cazzo nel mio culo e non lo sfilò. Iniziò a scoparmi mentre mi teneva per i fianchi.
    Maglia viola posò le sue mani sulle mie natiche e le teneva aperte, mentre guardava il cazzo del amico; ben diciassette centimetri, uscire e entrare dal mio culo. Sputando sul maschio pezzo di carne di Gerardo, per lubrificare agevolando il passaggio.
    Dopo un paio di energiche stantuffate, i due si diedero il cambio.

    Nel frattempo, tenevo nella mia bocca i cazzi di Alessio e Pablo, facendomi guidare dal ritmo del inculata per succhiarli.

    - Vengo, vengo. Ah!Ah!Ah!Aaaaaaaaaaaaaah! Ah!Ah! Ah!Ah!Ahhhhhhhhh!

    Dopo qualche gemito, ci fu' il primo riempitore della bottiglia.
    Vincenzo con un lavoro di lingua sul suo culo, da parte di Luigi, non riuscì a trattenersi. Dopo il possente gemito, disse con quel poco fiato che aveva:

    - Buon proseguimento, ragazzi !

    Poi, spari.

    Luigi prese Cagnetto, che stava spompinando Erik. il cazzo del ragazzo, rimbalzò sulla pancia dello stesso un paio di volte.
    Luigi fece mettere il ragazzo come ero io. Pose la lingua tra le natiche di Cagnetto, cercando di penetrarlo con essa. Inseguito iniziò a scorre la lingua, in vari giochetti.


    Marco iniziò a inculare Matteo, che succiava il cazzo di Filippo.
    Fabrizio e Claudio tenevano il culo di numero tre sollevato, per permettere a Claudio di penetrarlo.
    Anche se, Fabrizio lo faceva abbassare per scoparselo. Cosi se lo inculavano un po' per ciascuno.


    Axel, ora inculava Alberto che gemeva come un matto. Sotto i colpi, dolci e delicati, che praticava l'inculatore.
    Daniele ora ricambiava la pompa ricevuta dal ragazzo, mentre veniva scopato.

    Ferdinando con dolcezza iniziò a inchiappettare Tommaso. Però quest'ultimo voleva un ritmo più deciso. Così prese Ferd per i polsi e iniziò a cavalcarli il cazzo, mentre stava a novanta.


    Si udiva, un concerto di gemiti. Chi più forte e per altri appena percettibile.
    L'atmosfera era particolarmente calda.

    La legna ardeva ancora, Vincenzo prima di andarsene aggiunse qualche legno.
    Però non era il fuoco, a dettare il calore che sentivo. Era il contesto in cui mi trovavo. L'orgia in cui ero coinvolto.

    Gerardo e Maglia viola, fecero cambio con Alessio e Pablo.
    Lo spagnolo dopo aver messo il profilattico, iniziò a penetrarmi con il suo grosso cazzo.

    "Che se fosse un ghiacciolo, si potrebbe chiamare sapore d'uomo, cosi intenso è il suo aroma. Anche se sarebbe sempre sciolto, Pablo ha un cazzo molto caldo."

    Mentre il grosso maschio pezzo di carne, cecava di scavare nelle profondità del mio culo. Succhiavo il cazzo di Gerardo. Osservando quello di maglia viola.

    Il pene con una cappella rosea, aveva una lunghezza di una quindicina di centimetri. La grossezza, più o meno nella media. La capocchia, era grossa quanto il cazzo e un po' allungata. Non aveva peli, ne li ne da nessun altra parte del corpo.
    Gli occhi castani guardavano al insù nel volto, eccitazione al massimo potenziale. Si passò, una mano tra i capelli castano scuro. Poi posò lo sguardo su di me. Sorrise, sollevando le sottili labbra, lasciando intravedere i bianchi denti.
    Scosse il pene con qualche colpetto di mano, io lo presi e iniziai succhiarli il cazzo.

    Poco dopo mi ritrovai girato.
    Mi reggevo le gambe sollevate, Alessio iniziò a penetrarmi, quindici centimetri di virile essenza.
    Dietro di lui, si accodarono in ordine: Gerardo, Maglia viola e Pablo. I ragazzi in fila, si masturbavano guardando me e Alessio scopare.
    Dopo, un bel po' di affondi Les, si accodò alla fine della fila.

    Lasciò posto a Gerardo, il quale iniziò a incularmi.
    La peluria ascellare di Gerardo, mi attizzava moltissimo. Anche la sua barba incolta.
    Presi il mio cazzo e iniziai a segarmi. La mia mano venne scansata dal ragazzo, che iniziò una violenta masturbazione. Il tutto mentre lui mi inculava con moderazione.

    Maglia viola e il suo fisico asciutto e mingherlino, successe al mio ultimo inchiappettatore. Per proseguirei nel scoparmi.
    Non, che mi attirasse molto, fisicamente. Però ci sapeva fare.

    Arrivò poi il turno, del caldo Pablo. I suoi capezzoli, enormi erano strani ma intriganti. Il pelo che con una linea partiva dal ombelico, per esplodere sul pube in una folta e lunga peluria nera.
    Mentre mi inculava posai i mie piedi sulle sue spalle.
    Mi guardava con i suoi occhi marroni nei miei intensamente, durante la scopata.

    Nuovamente tocco poi a Alessio.


    Nei altri gruppi, accadde che:

    Luigi inculava Erik, mentre Simone si scopava Cagnetto.


    Matti lo prendeva in doppia da i suoi due fidanzati. Mentre Claudio, li tappava la bocca.
    Serviva a poco i possenti gemiti di lui arrivavano ugualmente.

    - Mmmmmmm! MMM! mmm MMMMMMmmmm! MMM!

    I suoi inculatori erano ansimanti e accaldati, brillavano di sudore.

    Fabrizio, osservava segandosi.

    Numero tre, dopo essere stato abbondantemente scopato da Claudio e Fabrizio, sborro nella bottiglia e se ne andò in silenzio.
    Non fu' l'unico a concludere, anche Daniele sborro e dopo un augurio di buon prosecuzione andò via.

    Nel contenitore, la famosa bottiglia con la parte superiore tagliata, per poterci mettere il proprio seme senza problemi. Al suo interno, vi versò il suo caldo maschio latte pure Axel. Lui rimase con i ultimi due membri del suo gruppo.

    Axel, con il cazzo ancora in tiro e pulsante, indossò un nuovo profilattico. Iniziò a infilare e sfilare la narchia dal culo di Tommaso. Ferdinando la inseriva, quando quella di Axel usciva. La cosa continuò per poco.
    Tom, sfilatosi dal gruppetto, venne tra gemiti e copiosi schizzi nella bottiglia.
    Nemmeno, lui andò via, però era stufo di farsi inculare. Cosi il gruppo si sciolse.

    Ferdinando indossò un nuovo profilattico e si avvicinò a Cagnetto. Il ragazzo era seduto dando la schiena, mentre stava sulle gambe di Simone. Sul quale vi ci saltava sopra auto penetrandosi, sfruttando i rigidi diciassette centimetri del amico.
    Ferd toccò la spalle di Cagnetto. Il ragazzo girò la tesa, guardò malizio il mio compagno di stanza, fermatosi dal cavalcare Simone ma rimanendo con il cazzo di lui in culo. Iniziò a baciare Ferdinando.
    Quest'ultimo con la mano sinistra palpò la chiappa del ragazzo. Mentre con l'altra indirizzò il suo pene, contro quello di Simone, accarezzandolo.
    Cagnetto, si abbracciò a Simone. I due poi scivolarono verso lo schienale del divano.
    Questa posizione, consentì di prostrare il culo a Ferdinando.
    Il ragazzo non si fece scappare l'invito. Sputo sul buco, pieno del cazzo di Simone. Con le ditata massaggiò il bordo, accarezzando pure l'asta del pene del altro.
    Sputò di nuovo e ripete l'operazione.
    Poi la terza volta, con l'indice piano, piano iniziò a infilarsi nel culo del ragazzo. Scorrendo il dito lungo il pene di Simone.
    Mentre faceva questo, si segava il suo cazzo.
    Quando dopo aver lubrificato con la saliva il tutto ed essere lentamente passato da una falange a due dita. Ferdinando aiutandosi con la mano sinistra, appoggiò la punta della cappella sopra il cazzo di Simone.
    Con essa, sembrava bussasse a un portone, da come sfiorava il buco del ragazzo.
    Quando sentì che il momento era quello giusto. Sputò sulla sua cappella, e la introdusse con dolcezza ne culo di Cagnetto.
    Il ragazzo, si irrigidì e in una smorfia di dolore piacevole. Trattene il più possibile, i suoi lamenti.

    - HA! HA! Haaa! Haaaa!

    Ma per lui era difficile bloccarli già prima. Urlava molto forte. Tanto che Ferdinando, interruppe l'inizio di quella doppia penetrazione.

    - Prooo oss seee gui! Non ferrr marrr tiiii! Vi vollll giiiii iiio entraaaa mm miiii ! Daiii! Scoooop aaaa m iiiii!

    Ferdinando, non disse nulla e si spostò.

    - Aahhh, daiii suu noon farrr tii preeeg ggare. Tooo! Rnaaa qui! Scopami!

    Dopo essersi fatto un giretto, gustandosi le scene tra i vari gruppi. Anche qualche bacio come intervento, Ferdinando, torno da Cagnetto.

    - Siiii! Sei tooo r naaa to! Daaaa iii orr raaaa, mett iii ii lll cazzon neee quiiii.

    Il ragazzo, si allargo le chiappe per invitare Ferd a penetrarlo.
    Il cazzo di Simone era scivolato fuori. Prontamente, il proprietario del maschio pezzo di carne, lo rimise all'interno della calda cavita del amico.
    Ferdinando, guardò cagnetto che lo fissava:

    - Ora, cagna in calore vedi di spalancare la bocca.

    Cagnetto, euforico per il suo appellativo ubbidì senza fiatare.
    Inseguito Ferd, piazzò nella bocca spalancata, una palla composta da qualche calza trovata in giro per il salotto.

    - Stringi bene, cosi, starai zitta.
    - Mmm mmm mmm

    Dai mugugni non si capiva cosa dicesse. Però dallo sguardo e la mimica facciale, appena percettibile poiché distorta dal tappo di calze; usate e sudate da chi sa chi, di preciso.
    In breve approva.

    Ferdinando dopo che si era tolto il profilattico, per strappare anche qualche succhiata nel suo giretto, ne indossò uno.
    Ferd con una mano davanti al tappo e l'altra sul suo cazzo era pronto per riprovarci.
    Con uno sputo, sulla protetta cappella, spalmò la sua saliva intorno al buco e sul cazzo di Simone. Ripeté altre tre volte l'operazione. Poi zac.
    Il ragazzo, introdusse la cappella nel culo del ragazzo.

    - Mmmm mmmm mmm mmm

    Ora i mugugni, di piacere-dolore erano accettabili.
    Il volto di cagnetto, era rosso e corrugato in una smorfia di sofferenza. Però era quello che voleva e si lasciò penetrare dai due cazzi, con estremo piacere.


    Matteo, Marco e Filippo in ordine, presero la bottiglia. Dopo qualche smanetta, ogni uno il suo. Aggiunsero il loro, denso e bianco seme alla raccolta.
    Erano, i festeggiati e non potevano lasciare la festa.

    Marco e Filippo si sedettero ai piedi del caminetto, osservando noi tutti. In attesa di ricaricare le batterie.

    Matteo si mise a novanta, porgeva il culo a Claudio. L'amico al quale fino un attimo prima spompinava la mazza.
    Il ragazzo non attese oltre. Indossato il profilattico, prese per i fianchi la preda. Matteo, con le mani aprì le proprie chiappe. Claudio, con un movimento d'anca lo inculò sino alle palle.
    Fabrizio, stanco di menarselo disse:

    - Ora, lo prendi in doppia pure da noi.

    Il ragazzo sedutosi sul divano, allargando le sue marmoree gambe, reggeva il suo bollente cazzo da venti centimetri. Sbatacchiandolo in direzione di Matteo, per chiamarlo a se.
    Il ragazzo golosissimo di cazzo, non resistete all'invito.

    Mati, avvicinatosi a Fabrizio, monto sul suo cazzo. I due erano fronte contro fronte, osservandosi nel dare e riceve piacere all'altro. Attratti, dal altro si lascarono andare in un intenso bacio.
    Fabrizio con le mani, sulle sode chiappe di Matteo. Le teneva allargate per agevolare, lo scorrimento del suo maschio gingillo da venti centimetri. I quali erano assediati dai, sali e scendi di Mati.

    Claudio era occupato a baciare il collo di Matteo. Mentre con le mani accarezzava le spalle di quest'ultimo. Il cazzo, con il profilattico indossato, si strusciava sulla schiena del voglioso amico.

    Facendo scorre una mano lungo la schiena di Mati, Claudio raggiunse il suo cazzo. Lo prese e lo indirizzò sul buco del cullo famelico, che stava già fagocitando il bollente pene di Fabrizio.
    Matteo rallentò il suo saltellare, con calma fino a cessare.
    Rosso in volto, per lo sforzo fatto e brillante di sudore Matti, lasciò il controllo hai altri due.
    Claudio nella calma, riuscì a penetrare. Insinuò la sua narchia scorrendo affianco il pene di Fabrizio. Cominciò a muoverla aumentano sempre più il ritmo.

    Matteo, cercava di soffocare i suoi gemiti, baciando Fabrizio. Con scarno successo, il suo canto di piacere risuonava libero.


    Nel frattempo, nel mio gruppo ci fu' l'uscita di Pablo, Gerardo e Maglia viola. Proprio prima che sparisse scoprii chiamarsi Marcello.
    Nemmeno loro si sottrassero dal riempire la bottiglia. Cosi un'alla volta, impugnarono il proprio cazzo saldamente e con qualche possente tocco di mano, rilasciarono della calda sborra.

    Ora il fondo della bottiglia era bello pieno, però sarà impossibile riempirla tutta, visto che era una bottiglia da un litro e mezzo.

    I tre, uscirono di scena. Però, confabulavano tra loro. Credo, cercassero un po' di riservatezza e proseguire in privato.


    Alessio, si stese sul divano. E io mi stesi su di lui, per iniziare cosi un sessantanove.

    Sedutosi sulle ginocchia, dietro al mio culo Tommaso, iniziò a massaggiare la cappella intorno al mio buco.
    Il mio fianco, veniva accarezzato da un duro cazzo.

    " Di chi?"

    Guardai era Axel. Con il corpo sbrilluccicante di sudore. Caratteristica che stava iniziando a contraddistinguerci tutti, chi più chi meno.
    Il mio maestro di snowboard, con la faccia era rivolto sul mio culo. Le mani le teneva sulle mie chiappe, allargarle. Il ragazzo sputò sul mio buco e Tom, con la sua cappella rinchiusa nel profilattico la spalmava attorno a esso. L'introduceva pure, per poi sfilarla.
    Sputo, spalmata, introduzione e estrazione di cappella. Così, per un po', i due si divertirono a giocare con il mio culo. Si cambiarono anche di posizione, un paio di volte.


    Cagnetto, agitando le mani, fece fermare la doppia penetrazione. Con in bocca, la palla di calzini andò a eiaculare nella bottiglia. Tra fremiti e gemiti del ragazzo, il seme si sommo a quello già versato da altri. Poi tornò indietro e trovò una sorpresa.

    Filippo. Nuovamente in forze, prese il posto di Simone e Fabrizio al posto di Ferdinando.

    Marco venne raggiunto da Simone.
    Quest'ultimo, dopo aver sfilato il profilattico, portò la sua cappella a fungo sulle labbra di Marco. Il ragazzo, stimolato dal bollente pezzo di maschia carne, lo iniziò a succhiare.
    Non ci volle, molto però che Simone corse a schizzare, flotte di bollente sperma nel "calice".
    Il ragazzo, tornò da Marco. Inginocchiatosi davanti a lui lo baciò. Inseguito si sedette vicino a lui, proseguendo in un abbraccio. Lo step finale, iniziò a spompinarlo.


    Cagnetto, dopo i opportuni cambi di profilattico, Iniziò a essere penetrato dalla verga di venti centimetri di Fabrizio. Filippo osserva, alle spalle di Cagnetto segandosi, aspettando il momento opportuno per introdurre il suo.

    Cagnetto, che teneva sempre il tappo di calze in bocca, non la finiva di esternare il suo piacere.

    - Mmmmmm mmm! Mmmmmmm! Mmmmm

    Fabrizio non era dolce con lui nei movimenti, anzi lo faceva sobbalzare follemente sul suo rovente gingillo.

    Dopo una prolungata dominazione di Fabrizio, Cagnetto eiaculò una seconda volta, con una spettacolare corsa del ragazzo per riempire il calice.
    Anche l'inculcatore venne a rilasciare intense quantità di maschio latte.

    Cagnetto mai saziò di cazzo, prese Fabrizio e lo condusse al suo angolo per il bis. Filippo, dopo aver gustato la scena dell'energica scopata, riuscì a insinuare pure il suo cazzo.

    Sotto gli incessanti gemiti di Cagnetto, strozzati dalla palla di calze.
    Fabrizio in un bagno di sudore, Cagnetto non era da meno. Abbracciati tra loro, si scambiavano il spalmavano tra i loro corpo i liquido delle loro fatiche. Complice il riposo Fabrizio non era sudato.


    Ferdinando e Claudio, iniziarono a penetrare subito all'unisono Matteo.

    Erik, lasciò orfano Luigi. Dopo aver sborrato, prese una sigarette e si sedette a terra. Osservava Mati.

    Luigi, dopo una sega a una folle velocità venne. Poi si sedette dove Erik era steso fino poco prima. Sembra perso, in meditazione.

    "Si entrambi rimpinguarono la bottiglia."

    Io ora ero a terra.
    Mi sono ritrovato a quattro zampe. Davanti a me, Tommaso. Per essere più precisi, le palle grosse e pendenti. Le inizia a succhiare e sopra di esse, l'eretto e sottile membro di Tom sobbalzava a ogni mio movimento.
    Dietro di me Axel, inginocchiatosi pure lui, mi stava inculando tenendomi per i fianchi. Ne faceva entrare e uscire una parte, con un ritmo moderato.
    Io, inizia a succhiare la cappella di Tommaso.

    Alessio, andò a sborrare nel "calice". Poi si sedette inerte a osservarci.

    Tom e Axel, si scambiarono di posto.
    Nel mio culo ora, si faceva strade il sottile e lungo cazzo di Tommaso. Poco a poco, ne metteva sempre di più. Fino a quando non, iniziai a sentire le sue palle sbattere contro le mie. Li penzolavano cosi tanto, che nel muoversi avanti e indietro, riusciva a toccarmi con esse.
    Davanti a me il cazzo di Axel, diciotto centimetri di maschio piacere. Le grosse palle attaccate alla base, furono le prima a essere toccate dalla mia lingue. Non avendo peli, era più piacevole leccarle prima e succhiarle poi.
    La mia attenzione poi spostò alla rosea cappella. Posai quel lungo, largo e spesso dolcetto tra le mie labbra. Con la lingua mi deliziavo di essa.
    Con i occhi, ammiravo l'asta che dopo il scalino al collo del glande, proseguiva in egual misura fino alla radice. Due grosse vene ramificate, lo avvolgevano. Esse furono, la successiva preda della mia lingua.
    Con la punta della lingua, le percorsi un'alla volta. Partendo dalla base, seguendo una ramificazione e riiniziando per prenderne un altra.
    Il suo pene era veramente rovente.
    Non era meno caldo quello di Tommaso, che mi stava infilando e sfilando dal culo, i suoi diciannove centimetri, fino a farmi sbrattare le sue grosse palle contro le mie.

    Marco e Simone, stesi a terra, iniziarono un sessante nove.

    Claudio e Ferdinando, lasciarono libero il culo di Matteo. Ma Erik, li sostituì.
    Cosi il ragazzo, con il suo peloso e grosso cazzo di dodici centimetri, ovviamente dopo aver indossato un profilattico. Iniziò a scopare con forza Matteo. Che gemeva come un matto.

    - Ahahhahah! Mmmm! Ahahahha! Mmmmmm!

    Claudio e Ferdinando, uno difronte all'altro iniziarono a masturbarsi i rispettivi cazzi, fissandosi intensamente nei occhi.
    Poco dopo, gemendo e fremendo, Claudio sborrò nella bottiglia. Rilasciano parecchio bianco e denso seme.
    Ferdinando, rilasciò il suo caldo prodotto. Facendo, aumentare ancora il livello.

    I due, augurando buon proseguimento uscirono di scena.

    Fabrizio, lascio solo Filippo e si prese una birra. Che tracannò tutta.
    Visibilmente accaldato, poiché grondante di sudore e con una colorito rossastro.
    Si prese e accese, una sigaretta.
    Il ragazzo in seguito, comando a Simone di mettersi a quattro zampe.
    Marco e Simone, rimasero sempre incollati in un pompino. Si girarono, in modo che Simone stia sopra a culo alto.
    Fabrizio abbassatosi, leccava il culo dopo aver espirato il fumo della sigaretta contro di esso.

    Filippo e Luigi, inculvano dolcemente e in doppia il sudato Cagnetto, il quale venne liberato dal bavaglio di calzini.
    Con i suoi assordanti gemiti, liberi di stordirci tutti.

    - Ahh! Ahhh! Ohhh! Ohh!

    Fabrizio, passò la sigaretta a Simone.
    Quest'ultimo, fumava espirando il fumo contro il cazzo di Marco, leccandolo dalla base fino alla cappella subito dopo. Succhiava il cazzo a Marco, mentre Fabrizio indossava un profilattico.
    Al suo ritorno, si riprese la sigaretta e mise la mansi sui fianchi di Simone. Muovendo il cazzo, tra le chiappe del ragazzo, cercava il buco sapientemente lavorato di lingua per poterlo pertrae.

    - Aaaaaaaaaaaah! Aaaaaaaaah! Ah!

    Furono i urli che, lanciò Simone, quando Fabrizio, con i suoi venti centimetri si introdusse di botto nel buco del suo culo. Continuando a stantuffarlo energicamente.

    Filippo, lasciò solo Luigi, nel inchiappettare Cagnetto. Direttosi verso Matteo si sedette vicino a lui.
    Il ragazzo era steso sul divano, con il culo sul bordo di esso e si faceva inculare da Erik.
    Matti famelico di minchia, iniziò a spompinare la verga del fidanzato.

    Io ormai ero al limite.

    - Tom, Axel io ormai sono al limite .

    I due mi lasciarono andare, non prima di darmi un buffetto sulle chiappe. Uno ciascuno.

    Presi "il calice" tra le mie mani. Mi sembrava di reggere una coppa.
    Abbassai la bottiglia al livello del mio cazzo. Reggendola solo con la sinistra, usai la destra per indirizzarvi la cappella all'interno. Cominciai a stantuffare, in breve un fremito mi percorse tutto il corpo. Fu', veramente possente e rilascia una decina di bianchi, densi e grossi schizzi di sborra.

    Posai la bottiglia, mi guardai in torno.

    Incrocia lo sguardo di Luigi, mi fissava con i suo occhioni azzurri.
    Quando notò che lo guardai; prese Cagnetto e l'ho abbracciò stretto. Inseguito, senza mollare la presa dal ragazzo. Lo fece girare stendendolo sul divano.
    Luigi, successivamente si sistemò mettendosi con un ginocchio sul divano e con un piede a terra.
    Penetrò Cagnetto con un colpo profondo. Poi si lasciò andare, in un intenso bacaio al ragazzo.
    Luigi nel fare, questa rapida operazione, non smise di fissarmi. Lanciandomi un'occhiata, dal sapore non facilmente descrivibile.
    Io scattai e scappai via, inspiegabilmente.



    Capitolo 18

    Edited by Jak-91 - 8/1/2020, 15:45
     
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    Scorrendo il testo è disponibile la seconda parte. Come si può notare e scritto fine prima parte e inizio seconda parte.

    construction per la terza parte.


    Come sempre ben graditi commenti :D
     
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    La quarta e ultima parte di questo capitolo arriverà al più presto.


    construction construction
     
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    Ora è disponibile per completo il capitolo diciassette.
    Prossimamente arriverà il diciottesimo, come sempre in una sua discussione a parte.
     
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