Gay Boys Reloaded

Votes given by DNico

  1. .
    non ho un prototipo, ma ragazzi effemminati a me attraggono come uno maschile. e cmq sono i contenuti della persona che mi attirano...
  2. .
    Terza parte


    Mi stacco dal bacio e mi alzo facendo leva sulle spalle di Diego. Il cazzo di lui esce dal mio culo ancora eretto, con una goccia di sperma che cola.
    Io mi inginocchio e li succhio il cazzo per pulirlo.

    Nel silenzio ci mettiamo i nostri vesti, riponendo nello zainetto le nostre divise.

    - Luca, prendi nota. Ti do il mio numero.
    -Ok.Fatto
    - A domani, non vedo l'ora di fare il bis.
    - Ciao

    Li rispondo con un tono un po' sconcertato e la faccia vogliosa di ripetere la cosa.


    Per prima cosa mi fiondo in doccia. Anzi in bagno, attendo con addosso l'intimo che si scaldi la stanza.
    Mi metto davanti alla specchiera, calo i boxer e mi giro in modo da poter osservare il mio culo. Allargo un po' le chiappe e guardo il mio buco, violato per la prima volta da un cazzo non protetto. Passo il dito attorno al bordo, mi sembra si ancora un po' allargato dalla minchia di Diego.
    Scorre mi fa provare piacere e anche ripensare alla scopata. Senza accorgermene porto il medio dentro al mio culo e mi sto' stantuffando.
    Il cazzo mi si indurisce e batte sulle fredde piastrelle.
    Mi sembra di sentire il culo ancora umido dello sperma di Diego. Estraggo il dito dal culo. Mi appoggio al muro con le chiappe e inizio a succhiarmi il medio. Non so se il pensiero o forse la realtà, però mi pare di sentire il sapore del seme di lui.
    Inizio a masturbarmi e riprendo a giocare con il mio culo, chino in avanti.
    Non mi ci vuole molto che sto per venire.
    Rilascio il mio seme contro il vetro della doccia, lo pulisco via a leccate.


    Lavato, cenato e rilassato un po' alla tv vado finalmente a dormire.
    Controllo il cell, trovo un messaggio. Guardo di chi si tratta.

    Diego: Grazie per la bella scopata.

    Rispondo

    Luca: Prego è piaciuta pure a me

    Poco dopo un trillo e una sua risposta. Iniziamo a discutere, mentre cerco d'addormentarmi.

    Diego: Luca se non vuoi ripetere fa nulla.
    Luca: Certo che mi va Diego, quando ci va come oggi per me è il massimo.
    Diego: Come hai trovato il tuo pre-cum?
    Diego: Ti è piaciuto sborrare nel culo?
    Diego: Prenderlo nel culo senza preservativo?
    Diego: Luca?!
    Diego: Ci sei?!
    Luca: Oh, scusa mi sto addormentando.
    Luca: Buono ma meglio il tuo WOW quanto cavolo ne produci.
    Luca: Non è una pratica che si dovrebbe fare ma il sesso senza preservativo i è piaciuto di più.

    Io sono li e li per addormentarmi, sento un trillo e non voglio allungarmi per rispondere. Ne sento altri e allungo la mano, cerco di svegliarmi un po' e rispondo.


    Diego: Domani te lo faccio bere tutto, non ti lascio sprecare una goccia della mio pre-cum.
    Diego: Con me lo rifai non protetto. Odio usare il preservativo
    Diego: Luca?!
    Luca: (Serie di faccine con la colina in bocca)
    Luca: Tu lo fai sempre non protetto?
    Diego: Si, solo una volta lo ho usato e non mi è piaciuto. Da li in poi solo non protetto almeno con uomini, che non si corono rischi.
    Luca: Le malattie?
    Diego: Per gli esami sono sano.
    Luca: Non sono sicuro di voler ripete.
    Diego: Come detto prima, ormai lo abbiamo fatto.
    Luca: Uno sbaglio
    Diego: Dai Luca, che ti piace.
    Luca: Si però, va fatto con la testa.
    Diego: Io sono sano e se ti scaldi tanto lo sei pure tu. Poi dai Luca che problemi ti fai.
    Diego: Ho voglia di cazzo.
    Diego: Non sai cosa o fatto dopo cena.
    Diego: Mi son messo sul letto a guardare la tv. Però ripensavo troppo al nostro pomeriggio. Cosi sono andato in cucina o preso del olio e una carata e poi mi son scopato il culo pensando a te che mi trapanavi con il tuo cazzo. Ho fatto tanto di quel squisito pre-cum e sborra poi.
    Luca: Anche a me e successa una cosa simile. Prima della doccia, mi sono masturbato cazzo e culo. Mi son succhiato il dito dopo averlo messo in culo e mi sembrava di assaggiare la tua sborra.
    Diego: Lo era
    Diego: Vedi se avevo il presevativo non sarebbe successo. Piace anche a te farlo non protetto.
    Luca: Possibile
    Diego: No è una certezza.

    Appoggio il cell sul comodino, sento un trillo e poi silenzio. Mi addormento, almeno fino a un'altra serie di trilli.
    Allungo la mano prendo il telefono. Vedo l'ora


    "1:15 Cazzo Diego, non puoi dormire anche tu?!"


    Diego: Faremo grandi cose assieme.
    Diego: Ci sono delle cose che posso farti provare
    Diego: Altre che possiamo esperimentare
    Diego: Oh Luca, ci sei?
    Diego: Crollato?
    Diego: Dormi bene, che domani ti voglio carico.
    Diego: Notte

    "L'ultimo messaggio di Diego e di 00:18. I trilli che ho appena sentito non sono suoi chi scrive a quest'ora?!"

    Esco dalla conversazione rimasta aperta su Diego da prima e leggo chi ha inviato l'ultimo messaggio.

    "Annomino, chi cazzo è ?! Cosa cavolo vuole?"

    Aperta la conversazione mi prende un colpo. La prima cosa che noto, una foto mie e di Diego. Nello scatto siamo vestiti da elfi, mentre lo stavo spompinando dopo la scopata. In altre siamo ripresi vari momenti della nostra scopata. Alla fine un messaggio

    Annomino: IO VI VEDO

    "Chi poteva essere?!"

    Trillo, guardo il cell

    Diego: Hai ricevuto pure tu il messaggio.
    Luca: Si
    Diego: Chi cazzo ci ha fotografato?
    Luca: Me lo stavo chiedendo pure io.
    Diego: La guardia?
    Luca: No ci ha lasciati soli son partiti tutti per il tentato furto alla gioielleria.
    Diego: Se non è lui chi cavolo poteva essere?
    Luca: Non ne ho idea.

    Un nuovo trillo però il messaggio non è di Diego, esco della conversazione. Annomino ha scritto ancora. Un video di me e Diego che scopavamo.

    Diego: Cazzo, ci ha pure ripresi.

    Trillo

    Annomino: Questo video finisce in rete.

    Scrivo a Diego.

    Luca: Siamo nella merda.
    Diego: Già

    Trillo

    Annomino: O pure no.




    A- Annomino chiede una somma in denaro e il video viene cancellato
    B- Annomino chiede una somma in denaro ma non viene pagato e il video diventa virale
    C- Annomino fa una proposta semplice ai ragazzi per cancellare il video (diversa dal denaro)
    D- Annomino fa una proposta articolata ai ragazzi per cancellare il video (diversa dal denaro)

    Chiuso
    A-0 B-0 C-1 D-2

    La prosata articolata risulta vincitrice, però vista la complessità e il tema natalizio vado sulla seconda scelta.
    Però prossimamente farò un nuovo racconto dove la proposta articolata sarà la spina dorsale del racconto. Visto che come idea mi piace molto.

    Edited by Jak-91 - 3/1/2020, 00:13
  3. .
    Parte due


    Diego scende dal tavolo. E mi si mette davanti in ginocchio.
    Con le mani mi fa aprire le gambe e inizia a succhiare la palla destra. Mentre la mia asta, dura come il marmo, li batte sul naso.
    Cambia palla però non la smette di guardarmi voglioso.

    Dopo qualche alternanza tra una palla e l'altra, con la lingua risale la mia asta. Raggiunge la mia rosea cappella, circumnaviga la corona del glande. Poi si lecca la goccia di pre-cum , ferma sul bucino del cazzo.
    Avido con due dita mi sprema la minchia, per estrarne ancora. Con la punta della lingua lecca via la goccia formatasi.

    - Hai una buona pre-sborra Luca.
    - Ah si?
    - Non te la sei mai guasta?
    - No.

    Lui si alza di colpo e mi fionda in bocca la sua lingua. Iniziammo un profondo bacio. Dove dalla sua lingua assaporai per la prima volta la mia pre-sborra.
    Il bacio dura parecchio. Poi lui si stacca e mi guarda sornione.

    - Era anche il tuo primo bacio?
    - Nooo, cioè durante il sesso si.
    - Sesso? Questa e solo ricreazione Luca. Ora metti in ginocchio e succhiami le palle. Tirale bene mi piace sentire che si stacchino.

    Lui dice cio mentre si solleva.
    Io scivolo giù dal tavolo e mi trovo il cazzo davanti. Colante di pre-cum. Io non ci penso molto e raccolgo la goccia che sta' scendendo con le dita.
    Alzo la mano in alto e lui inizia a succhiarmi le dita, io la sua cappella piena di quel prelibato nettare.
    Un attimo dopo mi concentro sulle sue grosse palle, che avido succhio e risucchio. Qualche peletto da fastidio però non ci do peso. Continuo il mio eccitante lavoro.
    Lui ansima alle mie pesanti succhiate.

    - Oh oh oh si dai succhia di più Luca, non temere non me le porti viaaaaa.

    Incitato continuavo. Mi fermo a un suo segnale.
    Diego mi fa cenno di sedermi sul tavolo. Io eseguo.

    Lui si siede a terra difronte a me.
    Prende il mio piede destro, in uno attimo leva il copri scarpa che lancia via dietro si se in uno scampanellio. Si avvicina alla mia scarpa, con il volto. Apre la bocca, addenta la spighetta e in un attimo scioglie il nodo. Mi toglie la scarpa e l'annusa con tre profondi respiri.
    L'odore non deve essere stato il massimo. L'avevo addosso da tutto il giorno e qual copri scarpe mi faceva anche da fornetto.
    Tendola la scarpa con una mano con l'altra si masturbava.

    Poco dopo l'appoggia a terra e mi lecca la pianta del piede coperta dalla calza maglia. Parte dal tallone risale e mi succhia le dita quando arriva in cima poi riscende leccando.

    Non mi era mai capitata una cosa simile ma mi stava eccitando e inizio a masturbarmi.

    Diego passa all'altro piede, con un altra scampanellata lancia il copri scarpa alle sue spalle. però questa volta la mia scarpa non la sniffa. Ancora calda di me se la mette sul cazzo e l' usa per masturbarsi.
    Mentre con la lingua mi lecca il piede, coperto dalla calza maglia da elfo. Non mi rimase addosso per molto, Diego la tolse per poter sniffare i miei piedi. Ogni su profondo respiro mi solletica, facendomi ridere.
    Diego poi mi succhia l'alucce sinistro con avidità. Prima di passare al dito successivo, insinua la lingua nello spazio tra una e l'altra dita e lecca.

    Vedere il mio piede appoggiato sul suo mento, con la lingua che sbucava avida a pulirmi per bene. Questa cosa nuova mi fa pulsare il cazzo e io me lo meno.
    Diego con la mia scarpa sul cazzo si dà qualche colpetto pure lui mentre si diverte con i miei piedi.

    La lingua di lui mi ha ormai passato ogni millimetro dei piedi, oltre a succhiotti, ciucciate e baci.
    La sua saliva a inumidito per bene i mie piedi e la sua pre-sborra una delle mie scarpe.
    Diego con i miei piedi appoggiati sul suo volto, si concede solo qualche colpetto al cazzo sempre usando la mia calzatura come masturbatore.

    Vedere lui sotto i miei piedi mi fà pulsare sempre di più il cazzo. Stava per esplodere non resisto più. Un attimo dopo dal mio pene parte uno schizzo e ne segue un altro, fino a sei possenti schizzi.
    La mia calda, densa e bianca sborra finisce sui miei piedi e sul volto di Diego.

    Diego si alza. Mi guarda sorride. Prende la sborra finita sul suo volto e se la porta al cazzo. Poi raccoglie i miei piedi e stingendoli con le mani, che si riempiono della sborra che poco prima era finita su di loro, inizia a ancheggiare avanti indietro. La verga si insinua tra i miei piedi, vedo sbucare la sua rossa cappella gonfia. Poco dopo parte un potente getto di sborra che mi arriva sul naso e mi cola sulle labbra. Glia altri schizzi mi imbrattano la maglietta e la collatina finale i piedi.

    Io mi lecco le labbra pulendole della sua sborra e sento la mia minchia formicolare di nuovo.
    Lui con la mano raccoglie la sborra dai miei piedi. Scampanellando fa un mezzo giro, così si i fa guardare mentre si inumidisce il culo con il mix delle nostre sborre.
    Inseguito insinua il suo medio prima sollo la prima falange e poi tutto dentro.

    - Dai Luca ora che sono lubrificato scopami.
    - Un attimo prendo i preservativi.
    - Luca! Ho usato le nostre sborre cosa di vai a perdere nel preservativo? Tu ti sei leccato la mia! Porta qui il tuo cazzo. Trombami!
    - Ok, Diego.
    - Dai lo facciamo in costume!
    - Veramente io.
    - Dai, su vestiamoci!

    Un attimo dopo, tolta la maglietta sborrata e ripuliti i piedi con essa, indossavo la mia divisa. Lui la sua ma con la calza maglia dietro calta sotto le chiappe.

    - Non ho mai scopato un elfo.
    - Oggi sono molte le tue prima volte Luca?
    - Non avevo mai assaggiato la mia pre-sborra; non avevano mai giocato con i miei piedi e non avevo mai leccato sborra d'altri.
    - Non hai nemmeno scopato senza preservativo.
    - Già.
    - Ora vediamo di rimediare.

    Diego si mette a novanta dietro di me. Toppo buffo con il cappello e le orecchie a punta. Lui agita il culo, scampanellando.
    Le sue mani tengono aperto il culo, vedo un piccolo foro e li che appoggio la mia rosea cappella e con un colpo di reni l'insinuo dentro di lui.
    Inizio a ancheggiare avanti e indietro, immettendo in quel culo maschio tutto il mio membro.
    Sentivo stingermi il cazzo e risucchiato, non mi fermavo però anzi aumentavo il ritmo.

    Le campanelle delle nostre vesti, facevano sempre più rumore. Non comparivano però i nostri gemiti.
    Sfilai il cazzo dal suo culo. Ammiro il buchino allargato a misura del mio pene che inizia a ritrarsi. Non lascio che accade e ci fiondo il mio cazzo nuovamente, fino infondo.
    Lui fa un salto e un possente gemito, si gira verso di me e mi guarda malizioso.
    Io sfilo tutta la mia minchia e la rimetto tutta dentro, dopo aver ammirato per un istante l'ano.
    Diego mi fissa, mi concentro solo sul suo viso, evito di notare la sua tenuta elfica. Perso nella goduria di quei miei continui dentro e fuori.

    Il suo culo, i suoi gemiti e il guardarmi in quel modo. Io non resisto.

    - Diego sto per sborrare!
    - Vai Luca, fallo dentro di me. Anche questa tua prima volta.

    Quelle parole sono la goccia che fa traboccare il vaso e sborro copioso e spasmi di tutto il mio corpo.
    Riempio il culo di Diego con tutta la mia sborra e lascio dentro di lui il mio cazzo. Che estraggo poco dopo con lentezza e ansimante, mentre lui geme di piacere.

    - Luca dai leccami il culo. Prendi la tua sborra.

    Io mi abbasso e come mi metto davanti al suo buco un colpo vedo la mia sborra colante. La recupero via prima che macchi il costume e la pulisco via bene tutta.

    Diego poi si abbassa la calza maglia anche davanti, dove c'era una vistosa chiazza di pre-cum.

    - Luca ora tocca a me.

    Mi calo i calzoni e m metto a novanta. Lui indirizza il suo cazzo sul mio culo e mi prepara l'ano con la sua pre sborra. Insinua nel mio culo lo stesso medio che mise nel suo. Un attimo dopo la sua rossa cappella si fa strada nelle mie intime profondità.
    Stantuffa inizialmente piano e poi sempre più veloce. Sento, oltre i gemiti e le campanelle, le sue palle sbattere ripetutamente contro il mio culo.

    Un attimo e non sento nulla, solo scampanellare. Mi giro Diego si era seduto sul tavolo e mi fa cenno di venire da lui.
    Io salgo in braccio al ragazzo guardandolo in volto.
    Lui mi sistema il suo cazzo in culo. Facendomi fare una goduriosa espressione che si stava gustando. Poco dopo inizia a muovere colpetti verso l'alto cosi da affondare di più la sua verga dentro di me. Un attimo mi lascia pure cavalcare la sua minchia. Poi riinizia lui a scoparmi.

    - Luca sborro.

    Io mi siedo comodo, con il suo cazzo che dentro di me pulsante rilascia il suo caldo nettare. Mentre all'esterno noi due ci baciamo.


    A- Entra l'addetto alla sicurezza che striglia i ragazzi colti in flagrante.
    B- I due vanno a casa, ricevendo un inquietante messaggio notturno.
    C- la storia finisce qui
    D- Altro

    Concluso

    A-1 B-2 C-0 D-0




    Edited by Jak-91 - 30/12/2019, 10:26
  4. .

    ATTENZIONE
    CONTENUTO EROTICO E SESSUALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA



    ========================================================

    Storia inventata

    Prima parte
    Quest'anno, per il periodo natalizio sono riuscito a trovare un piccolo lavoretto.
    Trai i tanti negozi, del immenso centro commerciale, nemmeno una risposta. Però dalla società che si occupa del intrattenimento, da quella è arrivata la mia salvezza.
    Cinque ore nelle giornate lavorative, dieci nelle festive. La paga è discetta, cosi posso fare qualche pensiero a chi conta per natale, oltre a mettere da parte qualche soldo.

    Il mio compito, riuscire a sorridere e esprimere gioia. Impresa non facile, visto che indosso un ridicolo costume da elfo.
    Posso dire di essere conciato per le festa.
    Calza maglia verde, che mi fa delle gambe enormi.
    Casacca rossa, con colletto verde. Entrambi alle estremità avevano una serie di punte, terminati con campanelli. Per fortuna copriva dove serviva.
    Copri scarpa, con punta arrotolata e campanellino. Ogni mio passo era un suono.
    La ciliegina era data del cappello natalizio, con orecchie appunta annesse.

    Torniamo alla mia mansione, scattare foto con babbo natale.
    L'uomo che stava sotto quel costume un mistero, veniva da casa già travestito.
    La mia consolazione è il mio collega. Quella calza maglia, mette in risalto le sue lunghe e toniche gambe.
    Io e lui abbiamo a disposizione, una stanza nella zona magazzini, dove poterci cambiare.

    Mai immaginavo che dietro quella bella facciata, dai ampi e curati corridoi dello shopping potesse esserci altro. Per la precisione freddi e stretti cunicoli, con intricati percorsi. Per fortuna a nostra disposizione c'è un addetto alla sicurezza. Penso più che altro per controllarci.

    Tutto sommato, abbigliamento a parte è un bel lavoro.

    Come detto potevo ammirare il mio collega. Carnagione chiara, occhi castani, capelli biondi e mossi. Poi mentre ci Cambiavamo l'occhio cadeva anche in mezzo alle gambe. Un bel pacco regalo da scartare, come quelle che distribuivamo insieme alla fotto.
    Non mancava che l'occhio cadesse su uno dei innumerevoli clienti che giravano per il centro commerciale. Quindi che dire son parecchio contento.

    Siamo finalmente giunti alla fine della giornata lavorativa. Io e Diego siamo nello spogliatoio, per cosi dire.
    Lui si è appena tolto la casacca, che con un scampanellio lancia sul tavolo. Io non riesco a non guardarlo, maglietta rossa e quella calza maglia che su di lui sta' un incanto. Buffo con ancora il cappello da elfo in testa.

    Diego si accarezza il pacco, con un gesto involontario.
    Io percepisco una vibrazione, il mio di pacco si è appena gonfiato. Credo di essere anche arrossito.
    Cerco di togliere lo sguardo. Non ci riesco, lui si tocca ancora. Forse la cosa non è tanto involontaria.
    Li si ingrossa il pene, se ne vede chiaramente la sagoma che lui scorre con le dita.

    - Luca. Che stai guardando?
    - Oh, scusa, scusa.
    - Mi guardi da un po' e non solo oggi.
    - Credevo di passare inosservato.
    - Forse con i clienti che sono di passaggio.
    - Cercherò di non guardarti.
    - Non ho mica detto che mi dispiace. Poi non mi sari fatto venire il cazzo duro. Dai vieni e tocca.

    Mi sale una vampata di calore e divento rosso. Quasi quanto la casacca. Il mio pene si indurisce di colpo.

    - Luca, dai ho una voglia.
    - Diego, tu sei gay?
    - Non farti troppi pensieri. Sono un ragazzo che vuole divertissi. Non perdiamoci dietro definizioni.
    - Ok.

    Avanzo timido verso Diego. Ogni movimento e uno scampanellio. Allungo le dita verso quella sagoma.
    Il suo cazzo e grosso, lungo nella media e parecchio duro. Le palle grosse e sode.

    - Luca, fai cosi.

    Lui si avvicina e insinua la sua mano, facendo Tintinnare i campanelli della giacca. Inizia a massaggiarmi il pacco a mano piene e con Vigore.
    Io lo imito e in poco tempo, sento la mano un po' umida.
    Guardo e vedo la chiazza sulla sua calza maglia.

    Penso tra me è me. "Cavolo a già sborrato"

    - Luca faccio molta pre-sborra. Questa è solo l'inizio.
    - Wow
    - Si faccio, questo affetto a parecchie persone. Aspetta però di vedere.

    Ben presto la chiazza divenne enorme. Non riuscivo a immaginare, un uomo potesse produrre cosi tanto di quel liquido.

    Io tolgo la casacca e il cappello. Anche Diego leva il buffo copricapo.
    Rimaniamo in maglietta e calzamaglia.
    Dimenticavo i buffi copri scarpe, che scampanellavano a ogni piccolo movimento.

    Io ammiro lui e la sua chiazza.

    - Vuoi leccare?

    Non risposi mi metto ai sui piedi e inizio a leccarceli il pacco e la saporita chiazza. Passo la lingua su palle e asta, assaporando quello che aveva rilasciato in precedenza e quel succo che fresco veniva evacuato.

    Stavo li adorante a passare la lingua. A n tratto Diego sfila la calza maglia, il suo cazzo mi salta sul viso.
    Percepisco la sua pre-sborra colarmi sulla guancia. La prendo con le dita e la faccio leccare a lui mentre io stelico l'asta con la mia lingua. Passo poi alle palle mentre lui, mi succia una a una le dita della mano.

    Poi io mi alzo e abbasso la calzamaglia. Lui si abbassa. Io i tocco la nuca e li faccio di no con un dito.

    Vado a sedermi, sul tavolo muovendomi a malapena, avendo la calzamaglia calata. Scampanellando come un matto. Li faccio cenò di sedersi vicino a me.
    Lui lo fa, arrivando nel mio medesimo e reticolo modo.
    Diego chino verso di me, inizia a farmi un pompino.
    Io con il suo cazzo in mano li faccio una sega. Ora il suo pre-cum serve da lubrificante di quella smanetta.

    Io non ne faccio in abbondanza come lui, però un po' si. Ora lui se lo sta' gustando dalla fonte.
    Questa voglia di assaggiarla senza filtri prese anche me.
    Cosi, poco dopo, ci cambiamo di ruolo. Io spompino e lui masturba.


    --- Il seguito, tra qualche giorno, però a voi la scelta

    A - Diego e Luca scopano
    B- Continuano con cose soft fino a sborrare
    C- Entra l'addetto alla sicurezza
    D- Altro

    Concluso.

    Risultati (Con la sola prima risposta valida):
    A-2 B-2 C-1 D-0

    Visto il pari merito e la facilità di far combaciare le due cose, la storia continua con B e in seguito A.


    Edited by Jak-91 - 28/12/2019, 10:44
  5. .

    ATTENZIONE
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    ========================================================

    Racconto inventato

    Mano sulla maniglia e apro la porta verso l'esterno.
    Dopo una bella calda doccia, mi ritrovo nuovamente nello spogliatoio. Vuoto, come al solito per quell'ora.

    All'ora di pranzo non gira quasi nessuno. Anche se solo, rimango ben avvolto nel mio accappatoio colorato di un sgargiante verde fluo.
    Prelevato dal mio armadietto il borsone, mi accomodo sulla panca.
    Mi asciugo la mano, con qualche colpo sulla coscia. Per precisare sul indumento che stavo indossando.
    Prendo il cellulare e controllo se ho ricevuto qualche messaggino.

    "Wow, mi ha scritto!"

    Aspettavo una risposta da lui, almeno da tre giorni.

    - Ciao!

    Alzo i occhi dallo schermo. Un' occhiata e sedutosi difronte alla mia panca, il bel ragazzo che avevo notato in sala, poco prima.

    - Ciao!

    Li risposi, accennando un sorriso, ricambiando il suo smisurato.
    Riposi nuovamente lo sguardo sullo schermo e ripresi a rispondere al messaggio.
    Finalmente mi aveva scritto, il tipo che qualche sera prima mi aveva fatto passare una notte da sogno, per un bel bis. Entusiasta, li diedi la disponibilità per la giornata che preferisse.
    Lui mi rispose subito, che potevo passare da lui l'intera settima. Io mi presi del tempo per una risposta.

    Inizia a asciugarmi i piedi, con un asciugamano giallo pallido. Però non la smettevo di buttare l'occhio su quel bel ragazzo.
    Capello nero, taglio a spazzola. Occhi grandi e castani, di una tonalità molto brillane. Sopracciglia nere e folte. Naso affusolato. Senza barba. Volto magro e carnagione chiara.

    Ne io, ne l'altro ragazzo presente nello spogliato, ci scambiammo una parola di più del semplice saluto.
    Anche lui, era alla prese con il controllo del cellulare, dopo una seduta d'allenamento.


    Poco dopo, posò lo smartphone sulla panca e si alzò.



    Alto sul metro e settantacinque, prese dalla tasca destra del pantaloncino nero e aprì l'armadietto, chiuso con un lucchetto. Poi si rigirò e messe le mani sui fianchi, si tolse il vogatore color crema e lo getto dentro lo zainetto rimasto nel armadietto.

    Non so, se il girarsi fosse fatto apposta, per farmi notare i suo prominenti pettorali. I bicipiti e le possenti spalle erano già in mostra per via della canotta.

    Un attimo dopo si diresse verso il lavandino, situato infondo alla stanza e lungo un corridoio.

    Io nel frattempo avevo indossato i calzini e mi ero appena messo in piedi per asciugarmi le parti intime. Cercando per di dar a vedere il meno possibile, anche se l'unico presente al momento difficilmente avrebbe notato qual cosa.


    - Ma che cazzo!

    Mi voltai verso il ragazzo, anche lui poi si rigirò verso di me.

    - Scusa?!

    Mi disse lui interpellandomi e proseguendo con il suo quesito.

    - Non avresti del bagnoschiuma da prestarmi? Quello per le mani e finito.
    - Certo.


    Allungai la mano in una delle tasche del accappatoio e presi il mio "brezza oceanica". Porsi la mano verso il ragazzo, che mi si era avvicinato nel frattempo.
    In quel momento mi si aprì l'accappatoio. Facendomi piombare nel imbarazzo.


    Fine prima parte.

    Che ne dite di questo nuovo racconto?
    L'inizio vale la pena di un seguito o meglio che lasci perdere?
  6. .
    Buon di a tutti, sempre se giri ancora qualcuno.

    Ecco a voi il mio attuale quesito.

    Inviate tutti dei messaggi immagino. Quindi diciamo quantomeno, sperata che l'altro vi risponda al più presto.
    Ora sappiamo tutti che una nota applicazione ha le doppie spunte blu (notifica di lettura messaggio), altre app e siti usano vari formati per lo stesso tipo di notifica.
    Anche notare la presenza online per esempio qui nella parte bassa del forum(home) o con la presenza di messaggi.
    Nell'applicazione citata in precedenza poi la lettura e la presenza si possono nascondere. Ovvio però devi evitare di aggiornare foto e status seno si capisce che sei stato online.

    Ok, fatta una panoramica sui i piccoli dettagli per comprendere o meno la presenza di una persona arriviamo al dunque.

    Mandare un messaggio a uno.
    Diciamo passi che non sia all'ordine del millisecondo la risposta. Però quando si arriva ad aspettare per una risposta più di una settimana diciamolo, il pazzo non è l'altro ma il cretino chi aspetta.
    Però si sa dai, forse non ha avuto il tempo di leggere veramente. Anche se sai che può averti tranquillamente letto. Provi a dargli una scusante.

    Di tempo diciamocelo, può passare ancora. Non arriva nulla cosi, che fai?

    Be scrivi di nuovo, la pazienza però a lasciato spazio al risentimento. Volendo delucidazioni, perché non arriva mai una riposta da parecchio.
    Se lo fai perché non ti piaccio (inteso come persona, non fisicamente) che senso ha continuare a scriverci.
    Me lo dici e diciamocelo mi rassegno e evito di calcolarti.


    Il massimo però e quando leggi che ti hanno letto però si sono scordati di rispondere. Una cosa che fa malissimo, quel castello che provi a montare mattoncino dopo mattoncino, crolla. Perché ci stia difficoltà di comprensione, comunicazione e quant'altro. Però non si può sorvolare su un pilastro portante la considerazione.


    Ecco a voi commenti e quant'altro. Pure le vostre esperienze in questo odiato settore del essere ignorati; carnefici o vittime che siate.
  7. .

    ATTENZIONE
    CONTENUTO EROTICO E SESSUALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA



    ========================================================


    Mi ero trasferito da un paio di mesi a Toronto, per cercare di cambiare vita. In Italia non avevo più futuro, vivevo da solo e mi ero stufato di non avere nessuna prospettiva. Avevo ricominciato dal basso: ero riuscito a farmi assumere come segretario di uno studio legale dell’Ontario. Anche se avevo difficoltà con il francese, riuscivo benissimo a parlare e scrivere in inglese. Spesso scendevo a little Italy per cercare di conoscere qualche conterraneo, ma nessuno: sembrava che tutti gli italiani che vivevano a Toronto si fossero volatilizzati, perfettamente mimetizzati con i canadesi. Trascorrevo quei giorni da solo, non ero neanche più contattato dai miei amici e conoscenti italiani.

    Un bel giorno ricevo un messaggio su Instagram: era lui! Il ragazzo che adoravo ed a cui ancora non avevo detto di amarlo, che si era fidanzato. Alberto, di qualche anno più piccolo di me, un ragazzino peperino che adorava la moda e che intesseva abiti meravigliosi, a metà tra un sarto ed uno stilista. Era lui! Non ci credevo!

    - Ciao Marco! Non mi caghi più eh? Ora sei diventato canadese e ti fai i canadesi!
    - Alberto!!! Ciaooo! Ma quando mai! Qua è un mortorio…
    - Davvero? Palleeee…
    - Perché?
    - Voglio trasferirmi anch’io… ma se là c’è la noia, che vengo a fare?
    - Intanto vieni, ti fai una vacanza e poi decidi se stare. Tanto un letto l’hai sempre, lo sai 😉
    Ma che cavolo gli ho scritto? Va beh, tanto non accetterà mai, pensai.

    - Va bene, ma i voli costano un casino!
    - E te lo regalo io il biglietto! Fatti il passaporto, fatti un visto per vacanza, di due mesi. Tanto che devi fare luglio ed agosto?
    - Va beh, fallo, il passaporto l’ho già. Vengo, ma mi puoi ospitare tu? Sicuro?
    - Vai tranquillo, dai te lo cerco subito
    - Oddio grazie! Grazie mille sei un tesoro! Quando preparo la valigia?
    - Preparala per dopodomani!
    - Tu sei pazzo!
    - Si sono pazzo! Sbrigati dai!
    Ma che cavolo ho combinato!? Non ci credevo. Mi misi a cercare voli dall’Italia. Madonna che prezzi… 1200, 1000, 1100… aspetta! Questo è a 580 euro! Ordino subito! Ma 14 ore di volo… vediamo… pieno di scali! Palermo Roma, Roma Londra, Londra Toronto. Va beh, anche se odierà, posso prendergli solo questo.

    - Preso! Parti domani sera alle 22:15 da Palermo, arrivi a Toronto dopodomani alle 12:40. Ci sono un po’ di scali ma è l’unico che ho trovato (bluff clamoroso)
    - Non è un problema. Grazie sempre!

    Non vedevo l’ora che arrivasse quel venerdì. E così fu: arrivò quel venerdì e lo andai a prendere in aeroporto. Quanta tensione! Appena lo vidi uscire rimasi senza fiato! In foto sembrava Harry Potter, ma di presenza sembrava una statua greca! Perfetto, meraviglioso, alto un metro e settantatrè circa, gambe sottili, sorriso meraviglioso, tra le dita una sigaretta, neanche un segno di barba in volto, chioma mora. Stavo impazzendo! Ma mi trattenni, ho aspettato che lui mi vedesse e mi avvicinai.

    Prendemmo subito un taxi ed arrivammo a casa.

    - Vuoi farti una doccia? – dissi io
    - Si, ne ho di bisogno assolutamente! – rispose lui
    - Allora non posso aiutarti. Qua ho solo una vasca idromassaggio
    Mi guardò, scoppiammo a ridere.
    - Mi accontento dai!
    - Il bagno è là.

    Andò, si fece un bel bagno e poi si rivestì. Passammo tutto venerdì a casa a raccontarci delle nostre vite, mentre il sabato lo portai a visitare Toronto. Era estasiato! Per cena mangiammo a Little Italy. Mi sembrava fossimo solo io e lui.

    La giornata corse veloce, ed arrivammo a casa verso le 10 e mezza, distrutti dall’interminabile passeggiata. Vasca idromassaggio, noi due ubriachi e Lady Gaga e Britney Spears alla TV. What else? Proprio da clichè! Eppure, per quanto assurdo, ci trovammo là a lavarci, ad asciugarci canticchiando quelle canzoni. Dopo un po’ misi un cd di canzoni che piacevano ad entrambi. Tranquilli ci adagiammo a letto.
    - Sincero, perché sei voluto venire in Canada?
    Ma perché gli ho fatto questa domanda? Lui si corrugò in viso
    - Ho fatto coming out. Mia madre non mi vuole più parlare, mio padre mi ha cacciato fuori casa ed ha chiesto ai genitori dei miei amici e delle mie amiche di non accogliermi.
    Si mise a piangere. Lo abbracciai e gli dissi:
    - Su, dai! Sei qui, ora! Non possono farti niente di male!
    - Mio padre mi ha augurato di morire!
    E scoppio in un pianto disperato.
    - Lasciali stare! Ora sei qui: cambia vita! Lunedì andiamo all’ambasciata e chiedi un visto permanente, come ho fatto io.
    Mi fissò, sorrise e mi disse:
    - Se non ci fossi tu, sarei perso. Mi volevo uccidere!
    Lo guardai
    - Non dire queste stronzate! Fatti una vita qua, ora
    Mi fissò anche lui e mi baciò.

    Nel giro di cinque minuti stemmo uno abbracciato con l’altro baciandoci. Due corpi praticamente nudi ed umidi uno contro l’altro. Due ragazzi ventenni che stavano unendo le loro labbra per asciugare le loro lacrime. Ad un certo punto, senza neanche accorgermene, mi trovai la sua mano sul pacco.
    - Ma cosa fai Alberto!
    - Ho desiderato farlo da una vita, Marco. Non ho mai avuto nessun ragazzo… neanche carnalmente
    - Alberto… devo confidarti una cosa: io ti amo. Ti ho sempre amato…
    Quella frase lo fece sorridere di nuovo, e riprendemmo a baciarci.
    Pochi minuti perché poi la mano cessò di palparmi. Ed Alberto iniziò ad abbassarsi. Con le labbra, iniziò a baciare la mia cappella. Poi pian piano iniziò a prenderlo in bocca. Mio Dio! Anche se era inesperto, ci sapeva fare! Mugugnavo e godevo come un pazzo! Dopo un po’ iniziai anch’io a fargli un pompino, ritrovandoci nel più classico 69. Succhiava in continuazione e sempre più velocemente, stavo impazzendo! Mi staccai dal suo membro e iniziai a giocare col suo ano completamente chiuso. Prima lo umettai un po’ con la lingua, e gemette senza troppi ghirigori. Poi pian piano iniziai ad affondare un dito con molta delicatezza. Era bollente e strettissimo! Quando riuscì a forzare la sua serratura con un dito, ci presi gusto e ne infilai un altro, poi un altro ancora, sempre con l’accortezza di lubrificare il buchetto. Lui si era ormai staccato e gemeva senza ritegno.
    - Mettilo dentro! Tutto dentro! Ti voglio dentro di me amore mio!
    Non me lo feci ripetere due volte: preservativo, lubrificante e poi, lentamente, iniziai a penetrarlo. Appena infilai la cappella stava impazzendo dal dolore, mi fermai finché gli passasse il bruciore. Poi pian piano continuai ad entrare. I suoi mugugni di dolore furono cambiati in ansimi di godimento. Iniziai piano a stantuffare e raggiunsi una velocità media in cui lui inizialmente sembrava godere.
    - Mi hai sempre desiderato e mi scopi come una mammoletta? Fammi tuo!
    Cazzo, diceva sul serio? Va bene, ora gli faccio vedere io! Lo presi per i fianchi ed iniziai a scoparmelo violentemente. Iniziò ad uscire del sangue e mi preoccupai.
    - Come va? Ti sta bene?
    - S…si continuaaaaa cosiiii
    Lo prendo in braccio, ci alziamo, lo sbatto contro il muro e continuo a scoparmelo di brutto. Godeva in una maniera bestiale, ed io non ero da meno. Lo stavo violentando e sentivo il cazzo che scoppiava. Dopo un po’, dovetti uscire: stavo per venire. Lui non si reggeva in piedi, allora lo scaraventai sul letto. Mi misi all’altezza della sua faccia e iniziai a venire. Naso, guance, fronte, collo, labbra, persino in bocca: dodici-tredici fiotti lo invasero. Lui ancora gemeva, si stava segando, allora presi il suo posto: lo segavo e, appena stava per venire, mi misi con la faccia contro il suo cazzo e presi tutto il suo seme. In viso ed in bocca. Anche lui venne parecchio. Esausti, ci buttammo fianco a fianco sul letto. Tutti sporchi e sudati. A quel punto si voltò, si mise sopra di me e tornammo a baciarci.
    - Ti amo anch’io da quando ti ho visto, pazzo mio!
    Mi riempì di dolcezza quella sua frase. Nel frattempo si era fatta quasi mezzanotte, ci rimettemmo in vasca, ci lavammo e rilassammo, poi nel letto nudi, umidi ed innamorati, addormentandoci abbracciati ed uno contro l’altro.
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