Bagnoschiuma

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    ATTENZIONE
    CONTENUTO EROTICO E SESSUALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA



    ========================================================

    Racconto inventato

    Mano sulla maniglia e apro la porta verso l'esterno.
    Dopo una bella calda doccia, mi ritrovo nuovamente nello spogliatoio. Vuoto, come al solito per quell'ora.

    All'ora di pranzo non gira quasi nessuno. Anche se solo, rimango ben avvolto nel mio accappatoio colorato di un sgargiante verde fluo.
    Prelevato dal mio armadietto il borsone, mi accomodo sulla panca.
    Mi asciugo la mano, con qualche colpo sulla coscia. Per precisare sul indumento che stavo indossando.
    Prendo il cellulare e controllo se ho ricevuto qualche messaggino.

    "Wow, mi ha scritto!"

    Aspettavo una risposta da lui, almeno da tre giorni.

    - Ciao!

    Alzo i occhi dallo schermo. Un' occhiata e sedutosi difronte alla mia panca, il bel ragazzo che avevo notato in sala, poco prima.

    - Ciao!

    Li risposi, accennando un sorriso, ricambiando il suo smisurato.
    Riposi nuovamente lo sguardo sullo schermo e ripresi a rispondere al messaggio.
    Finalmente mi aveva scritto, il tipo che qualche sera prima mi aveva fatto passare una notte da sogno, per un bel bis. Entusiasta, li diedi la disponibilità per la giornata che preferisse.
    Lui mi rispose subito, che potevo passare da lui l'intera settima. Io mi presi del tempo per una risposta.

    Inizia a asciugarmi i piedi, con un asciugamano giallo pallido. Però non la smettevo di buttare l'occhio su quel bel ragazzo.
    Capello nero, taglio a spazzola. Occhi grandi e castani, di una tonalità molto brillane. Sopracciglia nere e folte. Naso affusolato. Senza barba. Volto magro e carnagione chiara.

    Ne io, ne l'altro ragazzo presente nello spogliato, ci scambiammo una parola di più del semplice saluto.
    Anche lui, era alla prese con il controllo del cellulare, dopo una seduta d'allenamento.


    Poco dopo, posò lo smartphone sulla panca e si alzò.



    Alto sul metro e settantacinque, prese dalla tasca destra del pantaloncino nero e aprì l'armadietto, chiuso con un lucchetto. Poi si rigirò e messe le mani sui fianchi, si tolse il vogatore color crema e lo getto dentro lo zainetto rimasto nel armadietto.

    Non so, se il girarsi fosse fatto apposta, per farmi notare i suo prominenti pettorali. I bicipiti e le possenti spalle erano già in mostra per via della canotta.

    Un attimo dopo si diresse verso il lavandino, situato infondo alla stanza e lungo un corridoio.

    Io nel frattempo avevo indossato i calzini e mi ero appena messo in piedi per asciugarmi le parti intime. Cercando per di dar a vedere il meno possibile, anche se l'unico presente al momento difficilmente avrebbe notato qual cosa.


    - Ma che cazzo!

    Mi voltai verso il ragazzo, anche lui poi si rigirò verso di me.

    - Scusa?!

    Mi disse lui interpellandomi e proseguendo con il suo quesito.

    - Non avresti del bagnoschiuma da prestarmi? Quello per le mani e finito.
    - Certo.


    Allungai la mano in una delle tasche del accappatoio e presi il mio "brezza oceanica". Porsi la mano verso il ragazzo, che mi si era avvicinato nel frattempo.
    In quel momento mi si aprì l'accappatoio. Facendomi piombare nel imbarazzo.


    Fine prima parte.

    Che ne dite di questo nuovo racconto?
    L'inizio vale la pena di un seguito o meglio che lasci perdere?
     
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    SPLENDORE GAY

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    Inizio Seconda parte


    Il ragazzo mi sorrise, prese il bagnoschiuma e si voltò.
    Si stava dando una lavata all'ascelle.

    Io schiodatomi dal blocco per l'imbarazzo, d'essere stato visto nudo da quel bel manzo. Indossai in fretta le mutande pulite e i pantaloni, per non essere colto nuovamente in quella pessima situazione.
    Mi misi anche il deodorante roll on. Mi piegai verso la busta per depositarlo, quando mi vidi davanti gli occhi il mio bagno schiuma.
    Vicinissimo a me c'era il corpo di quel bel ragazzo scultoreo. Riuscivo a percepire " Brezza oceanica".
    Come un fulmine l'idea che su di lui ci fosse la profumazione del mio bagno schiuma mi provocò un'istantanea erezione.

    - Grazie.
    - Prego, non c'è di che. Quando si può dare una mano.
    - Non mi piace docciarmi qui, però mi do una lavatina veloce dove serve sotto il lavandino.
    - Io mi lavo qui, sudo parecchio e devo rimettermi presentabile. Al lavoro non farei una bella figura.

    Scambi queste parole dando le spalle al ragazzo per non farli notare, il mio stato.

    Entrò un anziano frequentatore della palestra. La nostra discussione si interruppe.
    Lui fù più veloce di me a rivestirsi.

    - Ciao!
    - Ciao.
    - Buona giornata (Vecchio)

    Il cazzo mi pulsava ancora nel ripensare che il ragazzo aveva su di se il mio bagnoschiuma. Cosi faci una corsetta nel bagno e chiusi la porta.

    L'odore di piscio in quella stanza non era il massimo, però per il resto era molto pulito.

    Calai alle ginocchia pantaloni e mutande.

    Il mio cazzo balzò fuori. Saltellava felice di poter essere libero e non più recluso.

    Inizia a massaggiare le palle. Mentre facevo questo, presi con pollice e indice il cazzo e inizia a segarmi.
    Era la prima volta che riuscivo a farmi una sega in un bagno pubblico.
    Ma quel corpo muscoloso, il sorriso i occhi.
    Nemmeno mi accorsi che ripensando a quel ragazzo, sborrai ovunque facendo un macello.
    Ripulii in fretta e sgattaioli via.



    Fine seconda parte.
     
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    Inizio terza parte


    Ero in macchina, stavo per andare a casa per un pranzo veloce e poi al lavoro.

    Ripensavo ancora a quel bel ragazzo, dopo parecchi mesi che lo vedevo in palestra, e ne rimanevo estasiato riuscimmo a scambiare mezza parola.
    Cosa che mi emozionava parecchio, rendendomi felice.
    Aveva pure usato il mio bagnoschiuma, la trovavo una cosa molto intima e personale. Tanto da essermi fatto una sega.
    Anche se la cosa più bella era essere riuscito a scambiare con lui qualche parola finalmente.

    Trrr Trrrr Trrrr Tu tu Trrr Tu Trrr

    Un mix, tra la vibrazione del cellulare e l'inoltro di chiamata alla radio del auto.

    Un occhiato alla schermo touch del computer di bordo, Notai trattarsi di Enrico, il ragazzo del messaggio al quale dovevo ancora rispondere.

    - Pronto!
    - Luca allora non si risponde più?
    - Impaziente.
    - Guarda che se mi dici no. Mi organizzo diversamente.
    - Credo che ci basti una serata. Mica tutta la settimana.
    - Dai anche tu però! Dormi da me e scopiamo, per il resto della giornata ti fai i cazzi tuoi. Su?
    - Ci pecchiamo una sera, dai non facciamo cose strane.

    Tu tu tu

    Fantastico mi ha buttato giù il telefono. Vabbè pazienza, uno in meno.
    Che palle però e sempre difficile trovare un buon amico di letto, lui poi ci sapeva fare.

    Sospirai e mi dissi.

    "Forza Luca pensa positivo"

    Mi attendeva un pranzo riscaldato in microonde, un buon metodo per affondare nell'autoderisione della mia solitudine.

    Il pomeriggio di lavoro fu utile per distrarmi da tutto. Molto intenso anche troppo, mi addormentai in soggiorno davanti alla tv.



    Fine terza parte
     
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    Inizio quarta parte



    Ero sulla mia solita panca, quella che sta' sul lato muro perimetrale. Difronte a me un'altra grande panca, contro il muro che nasconde l'ingresso dello spogliatoio.
    In partica le due grandi panche erano messe in una specie di nicchia. Tra le due c'era parecchio spazio, gli armadietti erano stati piazzati contro la parete.
    Nel resto della stanza due grandi panche al centro e altre due contro i muri perimetrali della stanza, oltre a dei armadietti.
    Armadietti erano messi anche difronte l'ingresso cosi da nascondere la visuale all'interno, visto che non c'erano porte.

    Ok, diciamolo un grande ambiente.
    Ora desolato. Credo d'essere l'unico uomo presente, nelle varie sale ho visto solo donne.
    Anche se nel appendiabiti difronte c'era un cappotto.
    Mi venne in mente il bel ragazzo che incontro spesso la mattina. Però oggi sono venuto di sera sul tardi, non poteva essere il suo. Anche perché ne usava uno verde fluo.

    Con la mente tornai a nove mesi prima, quando li presti il mio bagnoschiuma. Un bel momento, anche l'ultima volta che ci siamo detti qualcosa di più di un semplice ciao.
    A quel momento gioioso, si lega anche il fatto che dopo la scopata con Enrico, non ho trovato nessun'altro con cui combinare. Il ragazzo non si fece nemmeno sentire, offeso mi sa per non aver accettato il suo invito.
    Con il senno di poi mi conveniva accettare. Ora non chiamarlo per me è più una questione d'orgoglio.

    Va be troppi pensieri per uno che si denuda prima d'andare in doccia.

    Deposito lo zainetto nel armadio, prendendo solo l'accappatoio e il bagnoschiuma e mi dirigo nella stanza delle docce.
    C'è ne sono Otto, disposte quattro per lato e divise d'un muro fino al soffitto. Sono aperte sul davanti.
    Gancio sul muretto divisore per appendere l'accappatoio, piccola pensilina in plastica per appoggiare il sapone sul angolo a destra.

    Scelgo la doccia infondo a sinistra, quella che prendo di solito. Erogo l'acqua calda, la lascio scorrermi addosso, un tacca sano dopo l'allenamento.

    Oltre il fruscio del acqua, sento come se qualcuno camminasse su una pozzanghera. Con la coda del occhio noto due piedi nudi.
    Guardo sto tipo in una doccia pubblica senza ciabatte.
    Salgo con lo sguardo velocemente, due belle gambe magre e muscolose. Delle grosse palle pendenti con davanti una bella proboscide, moscia e lunga. Fisico niente male.
    La faccia mi è famigliare, il ragazzo che becco ogni mattina, anche lui era li di sera.

    - Ciao
    - Ciao
    - Non c'è il sapone lavamani. Ti ho visto entrare in doccia, quando ho fatto il mio ingresso in spogliatoi. Cosi ti ho seguito per chiederti se mi presti il bagnoschiuma, già che sono qui mi faccio la doccia pure io. Però che bel ambiente, curato.
    - Si è fatto bene, con delle belle finiture. Quanti dettagli per chiedere del sapone. Se aspetti un attimo te lo presto.

    Mi volto per spegnere l'acqua e prendere del sapone per lavarmi. Quando la sua mano si posa sulla mia.

    - Se usiamo la stessa doccia?

    Lo guardai un sorriso smagliante, sul corpo scorrevano gocce d'acqua.
    L'attimo dopo mi trovai con la schiena contro il muro e la sua lingua in bocca.
    Un intenso scambio, che durò secoli per me.
    Quando ci staccammo mi disse:

    - Era da parecchio che volevo farlo, però …

    Prima che potesse darmi qualche spiegazione, lo spinsi contro il muretto divisore e lo bacai con passione. Da come ricambiava, non credo li dispiacesse.
    I cazzi si accarezzavano tra loro, indurendosi sempre più.
    L'attimo dopo eravamo occupati a insaponarci a vicenda accarezzando i nostri sodi corpi.
    Insaponare le parti intime era un vero piacere. Che palle mastodontiche aveva e come sobbalzavano tra le mani. Il cazzo poi sembrava infinito, quando con una bella profonda sega lo pulivo.
    Nemmeno lui si risparmiò nel toccarmi le mie intimità. Un dito insaponato, arrivò a insinuarsi nel mio culo. Facendomi trasalire di piacere, abbracciandolo e baciandolo.


    Ci guardavamo mentre l'acqua ci correva addosso, facendo scorrere via il sapone.
    L'attimo dopo lui era inginocchiato che mi stava spompinando.
    Caspita ci sapeva fare.
    Una goduria per il mio pene e per me.
    Come muova le labbra, la lingua e come lo risucchiava dentro la sua bocca.
    Un incanto del piacere che si fermò, per tornare a baciarci con i mie sapore nella sua bocca che mi venivano ceduti.
    Vera apoteosi.

    Avrei scambiato volentieri il suo lavoro di bocca, però lui si inginocchio e mi fece voltare.
    La sua abile lingua mi solleticava l'ano, facendomi fremere di piacere mentre mi reggevo sul muro, ansimante di piacere.
    Tento pure di insinuarsi all'interno, scopandomi con quel umido strumento di piacere che ha in bocca.

    Leccando seguendo la schiena, arrivò al mio orecchio sinistro e iniziò a succhiarne il lobo superiore. Mentre mi abbracciava.
    Il suo cazzo duro era tra le mie natiche.
    Il buco del mio culo fremeva, voleva essere riempito.


    - Che cazzo state facendo?!



    Fine quarta parte
     
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    Inizio quinta parte

    Io e il ragazzo, ci voltammo verso la porta.
    Sullo stipite Marcello detto Lello. Un giovane personal trainer, assunto da poco.
    Il ragazzo che mi stava addosso, si staccò. Con il cazzo eretto di avvicino all'istruttore.

    - Lello?! Dai ! Stai buono. Fai finta di non averci visto.
    - Ragazzi asciugatevi e rivestitevi. Io farò finta di non aver visto nulla. Sbrigatevi che dobbiamo chiudere.
    - Ok.

    Cosi in silenzio e come scheggi ci asciugammo e cambiammo.

    - Sei in auto?
    - Si!

    Risposi

    - Peccato. Aspetta, dai facciamo cosi segui la mia.
    - Ok

    Poco dopo mi trovai nel parcheggio sotterragno d'un centro commerciale.

    - Andiamo al fast food? Che ho una fame!
    - Va bene. Comunque piacere io sono Luca.

    Allungai la mano verso il ragazzo.
    Il quale sfoderò uno dei suoi sorrisi smaglianti, allungo la mano per stringere la mia e disse:

    - Sono Alessio.

    Cosi tra patatine fritte, hamburger e bibite gassate ci conoscemmo un po' in mezzo al chiasso generale.
    Mi disse che il suo radar interno, aveva capito che anche io fossi gay come lui però non sapeva come mettersi a nudo.
    Trovai la cosa buffa, perché ero terrorizzato di parlagli per non sembrare una gatta morta.

    La compagnia era buona e conoscerci, si stava piacendo. Tanto che dopo cena, ci spostammo nell'area divertimenti e facemmo una partita a bowling.
    Vinse lui stacciandomi di brutto.
    Dopo l'esultazione trionfale per la sua vittoria, mi si avvento addosso baciandomi in bocca. Eravamo al centro della sala, con i occhi di tutti puntati addosso, mi prese per mano e mi portò fuori, fino all'auto.

    Il mio cuore e il mio stomaco erano in subbuglio.

    Alessio si mise con la schiena contro la sua auto. Io mi avvicinai a lui, ci bacchiamo appassionatamente.

    Io mi abbassai guardandolo nei occhi. In una sola mossa li stavo togliendo, mutande e pantaloni.
    Riuscì a notare i peli del pube, la base del asta del pene che puntava verso il basso. Anche del odore d'uomo che iniziava a riappropriarsi di quella zona.

    - Luca, non qui. Dai andiamo a casa mia.




    Fine quinta parte
     
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    Inizio sesta parte


    Prendemmo la sua auto per raggiunge l'abitazione.
    Il profumo di nuovo, fu' la seconda cosa che mi colpì di quell'auto. La prima era il colore verde fluo.
    Un crossover alto e con interni comodi e tecnologici.

    Nel tragitto osservavo la mia immagine riflessa sul vetro lato passeggero, parlando con Alessio.
    Il paesaggio fuori era buoi pesto, lasciato il centro commerciale e quello abitato. Iniziai a preoccuparmi quando prese la strada sterrata.
    Dopo un bel pezzo che procedevamo nel nulla assoluto, si fermò.

    - Siamo arrivati.

    Io ero parecchio agitato.
    Fuori si vedeva la sagoma di una struttura, però tutto era buio.
    Io rimanevo seduto pietrificato.
    Guardai lui, era uscito. Si teneva sul tettuccio dell'auto con una mano e piegato all'interno mi fissava ridacchiando.

    - Non funziona il sensore del movimento, dovresti vedere che bella illuminazione hanno messo. Non serve pensare male di me.
    - Chi pensa male, io no di sicuro.

    Dissi io, uscendo dall'auto. Il tentativo era di confondere il fatto che lo avevo preso per un maniaco.

    - Non ho mai fatto male a nessuno, almeno che non lo volesse.
    - Cosa?!
    - Nulla Luca, non ho detto nulla.

    Della frase di Alessio, dopo nessuno io non capii cosa disse.
    Ma sono sicuro di aver sentito qualcosa, anche se dice di non aver detto nulla.

    Sospirai, lui chiuse l'auto e si avvicinò a me. Mi prese per mano e mi fissò intensamente nei occhi. Poi mi condusse all'interno dello stabile.

    Mi spiegò trattarsi di una vecchia casa di famiglia, che a riammodernato. Risparmio a voi il tour dello stabile e le spiegazioni varie.
    Diciamo che solo che Alessio, quando guardò l'orologio si accorse che ormai erano le due di notte passate.
    Andammo nella sua camera.
    Li entrambi ci togliemmo i vesti, restando solo con i boxer e una canotta.
    Ci mettemmo a dormire, uno su un lato e l'altro all'opposto dandoci le schiene, del grande letto matrimoniale che usava Alessio.


    Sentii sfiorami la coscia, erano delle fredde dita. Salivano sempre più, insinuandosi sotto la canotta. Ora mi accarezzavano il capezzolo destro, per precisone un solo dito. Poi le senti scendere, la mano si adagiò sulla patta. Dove avevo un chiaro gonfiore.
    Sentivo del fiato caldo sul collo e in fine qual cosa posarsi vicino al mio sedere, che ogni tanto si strusciava.

    Cercavo di dormire, però tra le sensazioni che provavo e ripensare l'accaduto in doccia, al bowling e in parcheggio non prendevo sono. Anzi come accennato mi si induriva sempre più e pulsava, pensavo esplodesse.

    - Luca?

    Percepii una fievole voce.



    Fine sesta parte
     
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    inizio settima parte



    Alessio mi chiamò una seconda volta, una terza e una quarta; aumentando sensibilmente il tono di voce.
    Sentivo sempre più intenso lo sfregare tra le chiappe.

    A un certo punto scattai come una molla.

    Voltatomi di scatto bacai Alessio in bocca e con trasporto lui ricambiava. Iniziamo a roteare da un lato all'altro del letto, attorcigliandoci pure sulle coperte.
    Il ragazzo con un gesto le sollevò e lanciò verso il basso. Inseguito si rituffò tra le mie braccia per baciarci e dimenarci liberi sul letto.
    Un colpo io ero sopra l'altro lui, poi di fianco e cosi via. Le nostre lingue esploravano anche lobi e collo del altro, in quei vorticosi giri. Non mancava un intenso contatto tra i nostri pacchi. Nello stare belli ravvicinati si sfioravano tra loro, più e più volte; anche con parecchia pressione.

    Scivolai con la lingua dalla sua bocca alle labbra, le quali percorsi girandole.
    Scesi poi sul mente, il muscoloso collo e poi con baci arrivi al pettorale sinistro. Succhia il capezzolo e mi spostai a destra. dove riservai il medesimo lavoro di labbra. Con piccoli risucchi sui addominali raggiunsi il pube.

    Li con la lingua esporrai la giungla di peli, fino all'elastico dei boxer, erano leggermente calati.
    Appoggiai le mani sui fianchi di Alessio e scorrendo le dita su di essi, raggiunsi i boxer. Con un colpo secco li sfilai e la sua mazza mi rimbalzò sul viso.
    Eretta e pulsante premeva contro di esso.

    Goduto quel attimo sfilavi via i boxer.
    Un attimo dopo mi misi a succhiare il cazzone di Alessio. Che fremente si godeva il mio pompino.
    Cali una mano dentro i miei boxer e sfilando il mio cazzo iniziai a segarmi.

    A un certo punto mi dettò il ritmo, posandomi le mani sulla nuca e premendo contro il suo ventre. In altri mi fermò la testa e iniziò a scoparmi la gola.
    L'unica cosa che mi toccava a me era sfregare il mio pulsante cazzo, mentre lui aveva tutto il resto dell'azione.

    Io guardavo lui godurioso del mio lavoretto. Visto che portate le mani dietro la nuca e appoggiatosi alla spaglierà del letto lasciò di nuovo a me il comando della situazione.
    18cm di minchia e una grossezza dal diametro di 6cm alla base. La forma della cappella, era tinteggiante e minuta. Palle glabre, grosse e pendenti che mi divertivo a leccare e succhiare, mentre lasciavo riposare la mazza.

    Alessio destatosi dallo stato di estasi, mi prese e fece stendere con lui sopra di me.
    Iniziammo a ribaltarci nuovamente in un vortice di baci, leccate e succhiate.

    Poco dopo il ragazzo si alzò da sopra di me, allungandosi verso il comodino. Apri il cassetto e ne estrasse un profilattico e del lubrificante.
    Indosso il preservativo si fece una sega con del lubrificante e poi disse:

    - Girati!

    Io non lo lascia ripetere una seconda volta e mi feci trovare a 90°.
    Un attimo dopo la sua mano in cremata stava preparando il mio buco a ricevere il suo missile. Scorreva un dito sul buco, facendomi fremere di piacere al minino tocco. Quando inserì, con dolcezza, la falange di un dito ero quasi al estasi.

    Preparato il buchetto, posò la cappella su di esso e in un attimo venne risucchiata al suo interno, dal mio voglioso culo.
    Lui e io gemevamo di piacere, mentre con dolcezza mi inculava. Insinuando sempre più il suo cazzone di 18cm x 6cm, mentre il mio eretto e pulsante, vibrava di piacere nelle dolci stantuffate di Alessio.

    Dal mio cazzo partì un violento schizzo di sborra che arrivò quasi al bordo del letto. Seguirono altri più deboli fino a colare.
    Il solo scoparmi di Alessio mi aveva fatto sborrare, facendomi godere come non mai.
    Un attimo dopo vicino alla mia sborrata venne anche lui.

    Con quel poco fiato, dovuto dallo sforzo fisico Alessio disse:

    - Cazzo si ti ho fatto sborrare di culo. Mi piace un casino.
    - Era la mia prima volta per una cosa simile. Stato fantastica.
    - Mmmm. Sono stato il primo a farti sborrare di culo.

    Poi mi si butto adesso. Riprendemmo a baciarci.

    Quella notte Alessio mi scopò altre due volte e venni sempre senza toccarmi.



    Fine settima parte
     
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    Bellissima storia! Una cosa che mi ha fatto ridere è stata che hanno scoperto altro ancora prima dei loro nomi ahahah! Comunque complimenti ancora! ✌️
     
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    Grazie Jonny mi fa piacere ti sia piaciuto il racconto.
     
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    Inizio ottava parte



    Dopo l'ultima e intensa scopata ci addormentammo.
    Eravamo nudi e vicini, con lui che mi abbracciò prima di crollare.
    Stavamo stesi sulle lenzuola farcite con i nostri semi, che inevitabilmente ci trasferimmo addosso durante il sonno.


    Mi svegliai, chiedendomi dove fossi, l'ambiente per me era estraneo. Poi un flash e ricordi.
    Mi voltai verso la parte del letto occupata da Alessio. Lui non c'era.
    Feci forza con le mani e mi sollevai, appoggiandomi con la schiena sulla testiera. Come alzai gli occhi lo vidi.
    Era in pedi, con un gomito sullo stipite della porta e si reggeva la testa con la mano. Nel altra una tazza, dalla quale bevette qualche sorso. Indossava solo un boxer bianco, si notava un bel gonfiore al centro.

    - Buongiorno piccolo, ben svegliato.
    - Ciao.

    Li risposi con un raggiante sorriso.

    Lui venne verso il letto e si sedette sul bordo. Poi si allungò verso di me e mi bacio.

    - Sei carino quando dormi.

    Io fui preso da una vampata di calore e arrossi. Oltre a avermi provocato una erezione.

    - Oh! Si è svegliato qualcun altro. Lascia che lo saluti.

    Alessio mi passò la tazza e si chinò sul mio pene. Iniziò a farmi un pompino.
    Sentivo tutto un fremito dentro di me mentre le sue labbra, aspiravano la mia cappella e l'asta del mio pene. Risucchiando arrivò alle palle.
    Non riuscì a reggere molto, l'eccitazione di quel pompino ricevuto cosi al improvviso e il sentirmi qualcosa di più di un partner sessuale.

    Avvisato Alessio che stavo per venire, lui si allontano. Mi diete qualche colpetto con la mano e con una breve colata venni.

    Alessio si ripulì la mano sul letto, si riprese la tazza e sorseggio.

    - Ora e più buono, sento anche un po' di te.

    Arrosi nuovamente. E li risposi.

    - Non esagerare!
    - Con il mio ragazzo, le parole non sono mai troppe!
    - Cosa?!


    Fine ottava parte
     
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    Wow! Scena decisamente romantica! Non starà correndo troppo adesso però 😱😱😱
     
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    LEGGENDA GAY

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    Trovi che Alessio abbia messo la quinta?
     
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    Bravo, bel racconto arraposo...
    Sei in gamba eh?
    Me lo hai fatto indurire...😁
     
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    CITAZIONE (Jak-91 @ 14/12/2019, 14:11) 
    Trovi che Alessio abbia messo la quinta?

    La sesta direttamemte 😂
     
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33 replies since 7/11/2019, 19:15   3767 views
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