Il lavoretto

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    ATTENZIONE
    CONTENUTO EROTICO E SESSUALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA



    ========================================================

    Storia inventata

    Prima parte
    Quest'anno, per il periodo natalizio sono riuscito a trovare un piccolo lavoretto.
    Trai i tanti negozi, del immenso centro commerciale, nemmeno una risposta. Però dalla società che si occupa del intrattenimento, da quella è arrivata la mia salvezza.
    Cinque ore nelle giornate lavorative, dieci nelle festive. La paga è discetta, cosi posso fare qualche pensiero a chi conta per natale, oltre a mettere da parte qualche soldo.

    Il mio compito, riuscire a sorridere e esprimere gioia. Impresa non facile, visto che indosso un ridicolo costume da elfo.
    Posso dire di essere conciato per le festa.
    Calza maglia verde, che mi fa delle gambe enormi.
    Casacca rossa, con colletto verde. Entrambi alle estremità avevano una serie di punte, terminati con campanelli. Per fortuna copriva dove serviva.
    Copri scarpa, con punta arrotolata e campanellino. Ogni mio passo era un suono.
    La ciliegina era data del cappello natalizio, con orecchie appunta annesse.

    Torniamo alla mia mansione, scattare foto con babbo natale.
    L'uomo che stava sotto quel costume un mistero, veniva da casa già travestito.
    La mia consolazione è il mio collega. Quella calza maglia, mette in risalto le sue lunghe e toniche gambe.
    Io e lui abbiamo a disposizione, una stanza nella zona magazzini, dove poterci cambiare.

    Mai immaginavo che dietro quella bella facciata, dai ampi e curati corridoi dello shopping potesse esserci altro. Per la precisione freddi e stretti cunicoli, con intricati percorsi. Per fortuna a nostra disposizione c'è un addetto alla sicurezza. Penso più che altro per controllarci.

    Tutto sommato, abbigliamento a parte è un bel lavoro.

    Come detto potevo ammirare il mio collega. Carnagione chiara, occhi castani, capelli biondi e mossi. Poi mentre ci Cambiavamo l'occhio cadeva anche in mezzo alle gambe. Un bel pacco regalo da scartare, come quelle che distribuivamo insieme alla fotto.
    Non mancava che l'occhio cadesse su uno dei innumerevoli clienti che giravano per il centro commerciale. Quindi che dire son parecchio contento.

    Siamo finalmente giunti alla fine della giornata lavorativa. Io e Diego siamo nello spogliatoio, per cosi dire.
    Lui si è appena tolto la casacca, che con un scampanellio lancia sul tavolo. Io non riesco a non guardarlo, maglietta rossa e quella calza maglia che su di lui sta' un incanto. Buffo con ancora il cappello da elfo in testa.

    Diego si accarezza il pacco, con un gesto involontario.
    Io percepisco una vibrazione, il mio di pacco si è appena gonfiato. Credo di essere anche arrossito.
    Cerco di togliere lo sguardo. Non ci riesco, lui si tocca ancora. Forse la cosa non è tanto involontaria.
    Li si ingrossa il pene, se ne vede chiaramente la sagoma che lui scorre con le dita.

    - Luca. Che stai guardando?
    - Oh, scusa, scusa.
    - Mi guardi da un po' e non solo oggi.
    - Credevo di passare inosservato.
    - Forse con i clienti che sono di passaggio.
    - Cercherò di non guardarti.
    - Non ho mica detto che mi dispiace. Poi non mi sari fatto venire il cazzo duro. Dai vieni e tocca.

    Mi sale una vampata di calore e divento rosso. Quasi quanto la casacca. Il mio pene si indurisce di colpo.

    - Luca, dai ho una voglia.
    - Diego, tu sei gay?
    - Non farti troppi pensieri. Sono un ragazzo che vuole divertissi. Non perdiamoci dietro definizioni.
    - Ok.

    Avanzo timido verso Diego. Ogni movimento e uno scampanellio. Allungo le dita verso quella sagoma.
    Il suo cazzo e grosso, lungo nella media e parecchio duro. Le palle grosse e sode.

    - Luca, fai cosi.

    Lui si avvicina e insinua la sua mano, facendo Tintinnare i campanelli della giacca. Inizia a massaggiarmi il pacco a mano piene e con Vigore.
    Io lo imito e in poco tempo, sento la mano un po' umida.
    Guardo e vedo la chiazza sulla sua calza maglia.

    Penso tra me è me. "Cavolo a già sborrato"

    - Luca faccio molta pre-sborra. Questa è solo l'inizio.
    - Wow
    - Si faccio, questo affetto a parecchie persone. Aspetta però di vedere.

    Ben presto la chiazza divenne enorme. Non riuscivo a immaginare, un uomo potesse produrre cosi tanto di quel liquido.

    Io tolgo la casacca e il cappello. Anche Diego leva il buffo copricapo.
    Rimaniamo in maglietta e calzamaglia.
    Dimenticavo i buffi copri scarpe, che scampanellavano a ogni piccolo movimento.

    Io ammiro lui e la sua chiazza.

    - Vuoi leccare?

    Non risposi mi metto ai sui piedi e inizio a leccarceli il pacco e la saporita chiazza. Passo la lingua su palle e asta, assaporando quello che aveva rilasciato in precedenza e quel succo che fresco veniva evacuato.

    Stavo li adorante a passare la lingua. A n tratto Diego sfila la calza maglia, il suo cazzo mi salta sul viso.
    Percepisco la sua pre-sborra colarmi sulla guancia. La prendo con le dita e la faccio leccare a lui mentre io stelico l'asta con la mia lingua. Passo poi alle palle mentre lui, mi succia una a una le dita della mano.

    Poi io mi alzo e abbasso la calzamaglia. Lui si abbassa. Io i tocco la nuca e li faccio di no con un dito.

    Vado a sedermi, sul tavolo muovendomi a malapena, avendo la calzamaglia calata. Scampanellando come un matto. Li faccio cenò di sedersi vicino a me.
    Lui lo fa, arrivando nel mio medesimo e reticolo modo.
    Diego chino verso di me, inizia a farmi un pompino.
    Io con il suo cazzo in mano li faccio una sega. Ora il suo pre-cum serve da lubrificante di quella smanetta.

    Io non ne faccio in abbondanza come lui, però un po' si. Ora lui se lo sta' gustando dalla fonte.
    Questa voglia di assaggiarla senza filtri prese anche me.
    Cosi, poco dopo, ci cambiamo di ruolo. Io spompino e lui masturba.


    --- Il seguito, tra qualche giorno, però a voi la scelta

    A - Diego e Luca scopano
    B- Continuano con cose soft fino a sborrare
    C- Entra l'addetto alla sicurezza
    D- Altro

    Concluso.

    Risultati (Con la sola prima risposta valida):
    A-2 B-2 C-1 D-0

    Visto il pari merito e la facilità di far combaciare le due cose, la storia continua con B e in seguito A.


    Edited by Jak-91 - 28/12/2019, 10:44
     
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    Prima B e poi A...😏
    Dai è intrigante...sono curioso di leggere la loro scopata...😝😏
     
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    Il 27 chiudo il piccolo sondaggio sul seguito. Ricordo che chi volesse può contattarmi con un messaggio privato per comunicare il seguito preferito.
     
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    Las mi rispoata è A
     
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    Parte due


    Diego scende dal tavolo. E mi si mette davanti in ginocchio.
    Con le mani mi fa aprire le gambe e inizia a succhiare la palla destra. Mentre la mia asta, dura come il marmo, li batte sul naso.
    Cambia palla però non la smette di guardarmi voglioso.

    Dopo qualche alternanza tra una palla e l'altra, con la lingua risale la mia asta. Raggiunge la mia rosea cappella, circumnaviga la corona del glande. Poi si lecca la goccia di pre-cum , ferma sul bucino del cazzo.
    Avido con due dita mi sprema la minchia, per estrarne ancora. Con la punta della lingua lecca via la goccia formatasi.

    - Hai una buona pre-sborra Luca.
    - Ah si?
    - Non te la sei mai guasta?
    - No.

    Lui si alza di colpo e mi fionda in bocca la sua lingua. Iniziammo un profondo bacio. Dove dalla sua lingua assaporai per la prima volta la mia pre-sborra.
    Il bacio dura parecchio. Poi lui si stacca e mi guarda sornione.

    - Era anche il tuo primo bacio?
    - Nooo, cioè durante il sesso si.
    - Sesso? Questa e solo ricreazione Luca. Ora metti in ginocchio e succhiami le palle. Tirale bene mi piace sentire che si stacchino.

    Lui dice cio mentre si solleva.
    Io scivolo giù dal tavolo e mi trovo il cazzo davanti. Colante di pre-cum. Io non ci penso molto e raccolgo la goccia che sta' scendendo con le dita.
    Alzo la mano in alto e lui inizia a succhiarmi le dita, io la sua cappella piena di quel prelibato nettare.
    Un attimo dopo mi concentro sulle sue grosse palle, che avido succhio e risucchio. Qualche peletto da fastidio però non ci do peso. Continuo il mio eccitante lavoro.
    Lui ansima alle mie pesanti succhiate.

    - Oh oh oh si dai succhia di più Luca, non temere non me le porti viaaaaa.

    Incitato continuavo. Mi fermo a un suo segnale.
    Diego mi fa cenno di sedermi sul tavolo. Io eseguo.

    Lui si siede a terra difronte a me.
    Prende il mio piede destro, in uno attimo leva il copri scarpa che lancia via dietro si se in uno scampanellio. Si avvicina alla mia scarpa, con il volto. Apre la bocca, addenta la spighetta e in un attimo scioglie il nodo. Mi toglie la scarpa e l'annusa con tre profondi respiri.
    L'odore non deve essere stato il massimo. L'avevo addosso da tutto il giorno e qual copri scarpe mi faceva anche da fornetto.
    Tendola la scarpa con una mano con l'altra si masturbava.

    Poco dopo l'appoggia a terra e mi lecca la pianta del piede coperta dalla calza maglia. Parte dal tallone risale e mi succhia le dita quando arriva in cima poi riscende leccando.

    Non mi era mai capitata una cosa simile ma mi stava eccitando e inizio a masturbarmi.

    Diego passa all'altro piede, con un altra scampanellata lancia il copri scarpa alle sue spalle. però questa volta la mia scarpa non la sniffa. Ancora calda di me se la mette sul cazzo e l' usa per masturbarsi.
    Mentre con la lingua mi lecca il piede, coperto dalla calza maglia da elfo. Non mi rimase addosso per molto, Diego la tolse per poter sniffare i miei piedi. Ogni su profondo respiro mi solletica, facendomi ridere.
    Diego poi mi succhia l'alucce sinistro con avidità. Prima di passare al dito successivo, insinua la lingua nello spazio tra una e l'altra dita e lecca.

    Vedere il mio piede appoggiato sul suo mento, con la lingua che sbucava avida a pulirmi per bene. Questa cosa nuova mi fa pulsare il cazzo e io me lo meno.
    Diego con la mia scarpa sul cazzo si dà qualche colpetto pure lui mentre si diverte con i miei piedi.

    La lingua di lui mi ha ormai passato ogni millimetro dei piedi, oltre a succhiotti, ciucciate e baci.
    La sua saliva a inumidito per bene i mie piedi e la sua pre-sborra una delle mie scarpe.
    Diego con i miei piedi appoggiati sul suo volto, si concede solo qualche colpetto al cazzo sempre usando la mia calzatura come masturbatore.

    Vedere lui sotto i miei piedi mi fà pulsare sempre di più il cazzo. Stava per esplodere non resisto più. Un attimo dopo dal mio pene parte uno schizzo e ne segue un altro, fino a sei possenti schizzi.
    La mia calda, densa e bianca sborra finisce sui miei piedi e sul volto di Diego.

    Diego si alza. Mi guarda sorride. Prende la sborra finita sul suo volto e se la porta al cazzo. Poi raccoglie i miei piedi e stingendoli con le mani, che si riempiono della sborra che poco prima era finita su di loro, inizia a ancheggiare avanti indietro. La verga si insinua tra i miei piedi, vedo sbucare la sua rossa cappella gonfia. Poco dopo parte un potente getto di sborra che mi arriva sul naso e mi cola sulle labbra. Glia altri schizzi mi imbrattano la maglietta e la collatina finale i piedi.

    Io mi lecco le labbra pulendole della sua sborra e sento la mia minchia formicolare di nuovo.
    Lui con la mano raccoglie la sborra dai miei piedi. Scampanellando fa un mezzo giro, così si i fa guardare mentre si inumidisce il culo con il mix delle nostre sborre.
    Inseguito insinua il suo medio prima sollo la prima falange e poi tutto dentro.

    - Dai Luca ora che sono lubrificato scopami.
    - Un attimo prendo i preservativi.
    - Luca! Ho usato le nostre sborre cosa di vai a perdere nel preservativo? Tu ti sei leccato la mia! Porta qui il tuo cazzo. Trombami!
    - Ok, Diego.
    - Dai lo facciamo in costume!
    - Veramente io.
    - Dai, su vestiamoci!

    Un attimo dopo, tolta la maglietta sborrata e ripuliti i piedi con essa, indossavo la mia divisa. Lui la sua ma con la calza maglia dietro calta sotto le chiappe.

    - Non ho mai scopato un elfo.
    - Oggi sono molte le tue prima volte Luca?
    - Non avevo mai assaggiato la mia pre-sborra; non avevano mai giocato con i miei piedi e non avevo mai leccato sborra d'altri.
    - Non hai nemmeno scopato senza preservativo.
    - Già.
    - Ora vediamo di rimediare.

    Diego si mette a novanta dietro di me. Toppo buffo con il cappello e le orecchie a punta. Lui agita il culo, scampanellando.
    Le sue mani tengono aperto il culo, vedo un piccolo foro e li che appoggio la mia rosea cappella e con un colpo di reni l'insinuo dentro di lui.
    Inizio a ancheggiare avanti e indietro, immettendo in quel culo maschio tutto il mio membro.
    Sentivo stingermi il cazzo e risucchiato, non mi fermavo però anzi aumentavo il ritmo.

    Le campanelle delle nostre vesti, facevano sempre più rumore. Non comparivano però i nostri gemiti.
    Sfilai il cazzo dal suo culo. Ammiro il buchino allargato a misura del mio pene che inizia a ritrarsi. Non lascio che accade e ci fiondo il mio cazzo nuovamente, fino infondo.
    Lui fa un salto e un possente gemito, si gira verso di me e mi guarda malizioso.
    Io sfilo tutta la mia minchia e la rimetto tutta dentro, dopo aver ammirato per un istante l'ano.
    Diego mi fissa, mi concentro solo sul suo viso, evito di notare la sua tenuta elfica. Perso nella goduria di quei miei continui dentro e fuori.

    Il suo culo, i suoi gemiti e il guardarmi in quel modo. Io non resisto.

    - Diego sto per sborrare!
    - Vai Luca, fallo dentro di me. Anche questa tua prima volta.

    Quelle parole sono la goccia che fa traboccare il vaso e sborro copioso e spasmi di tutto il mio corpo.
    Riempio il culo di Diego con tutta la mia sborra e lascio dentro di lui il mio cazzo. Che estraggo poco dopo con lentezza e ansimante, mentre lui geme di piacere.

    - Luca dai leccami il culo. Prendi la tua sborra.

    Io mi abbasso e come mi metto davanti al suo buco un colpo vedo la mia sborra colante. La recupero via prima che macchi il costume e la pulisco via bene tutta.

    Diego poi si abbassa la calza maglia anche davanti, dove c'era una vistosa chiazza di pre-cum.

    - Luca ora tocca a me.

    Mi calo i calzoni e m metto a novanta. Lui indirizza il suo cazzo sul mio culo e mi prepara l'ano con la sua pre sborra. Insinua nel mio culo lo stesso medio che mise nel suo. Un attimo dopo la sua rossa cappella si fa strada nelle mie intime profondità.
    Stantuffa inizialmente piano e poi sempre più veloce. Sento, oltre i gemiti e le campanelle, le sue palle sbattere ripetutamente contro il mio culo.

    Un attimo e non sento nulla, solo scampanellare. Mi giro Diego si era seduto sul tavolo e mi fa cenno di venire da lui.
    Io salgo in braccio al ragazzo guardandolo in volto.
    Lui mi sistema il suo cazzo in culo. Facendomi fare una goduriosa espressione che si stava gustando. Poco dopo inizia a muovere colpetti verso l'alto cosi da affondare di più la sua verga dentro di me. Un attimo mi lascia pure cavalcare la sua minchia. Poi riinizia lui a scoparmi.

    - Luca sborro.

    Io mi siedo comodo, con il suo cazzo che dentro di me pulsante rilascia il suo caldo nettare. Mentre all'esterno noi due ci baciamo.


    A- Entra l'addetto alla sicurezza che striglia i ragazzi colti in flagrante.
    B- I due vanno a casa, ricevendo un inquietante messaggio notturno.
    C- la storia finisce qui
    D- Altro

    Concluso

    A-1 B-2 C-0 D-0




    Edited by Jak-91 - 30/12/2019, 10:26
     
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    Terza parte


    Mi stacco dal bacio e mi alzo facendo leva sulle spalle di Diego. Il cazzo di lui esce dal mio culo ancora eretto, con una goccia di sperma che cola.
    Io mi inginocchio e li succhio il cazzo per pulirlo.

    Nel silenzio ci mettiamo i nostri vesti, riponendo nello zainetto le nostre divise.

    - Luca, prendi nota. Ti do il mio numero.
    -Ok.Fatto
    - A domani, non vedo l'ora di fare il bis.
    - Ciao

    Li rispondo con un tono un po' sconcertato e la faccia vogliosa di ripetere la cosa.


    Per prima cosa mi fiondo in doccia. Anzi in bagno, attendo con addosso l'intimo che si scaldi la stanza.
    Mi metto davanti alla specchiera, calo i boxer e mi giro in modo da poter osservare il mio culo. Allargo un po' le chiappe e guardo il mio buco, violato per la prima volta da un cazzo non protetto. Passo il dito attorno al bordo, mi sembra si ancora un po' allargato dalla minchia di Diego.
    Scorre mi fa provare piacere e anche ripensare alla scopata. Senza accorgermene porto il medio dentro al mio culo e mi sto' stantuffando.
    Il cazzo mi si indurisce e batte sulle fredde piastrelle.
    Mi sembra di sentire il culo ancora umido dello sperma di Diego. Estraggo il dito dal culo. Mi appoggio al muro con le chiappe e inizio a succhiarmi il medio. Non so se il pensiero o forse la realtà, però mi pare di sentire il sapore del seme di lui.
    Inizio a masturbarmi e riprendo a giocare con il mio culo, chino in avanti.
    Non mi ci vuole molto che sto per venire.
    Rilascio il mio seme contro il vetro della doccia, lo pulisco via a leccate.


    Lavato, cenato e rilassato un po' alla tv vado finalmente a dormire.
    Controllo il cell, trovo un messaggio. Guardo di chi si tratta.

    Diego: Grazie per la bella scopata.

    Rispondo

    Luca: Prego è piaciuta pure a me

    Poco dopo un trillo e una sua risposta. Iniziamo a discutere, mentre cerco d'addormentarmi.

    Diego: Luca se non vuoi ripetere fa nulla.
    Luca: Certo che mi va Diego, quando ci va come oggi per me è il massimo.
    Diego: Come hai trovato il tuo pre-cum?
    Diego: Ti è piaciuto sborrare nel culo?
    Diego: Prenderlo nel culo senza preservativo?
    Diego: Luca?!
    Diego: Ci sei?!
    Luca: Oh, scusa mi sto addormentando.
    Luca: Buono ma meglio il tuo WOW quanto cavolo ne produci.
    Luca: Non è una pratica che si dovrebbe fare ma il sesso senza preservativo i è piaciuto di più.

    Io sono li e li per addormentarmi, sento un trillo e non voglio allungarmi per rispondere. Ne sento altri e allungo la mano, cerco di svegliarmi un po' e rispondo.


    Diego: Domani te lo faccio bere tutto, non ti lascio sprecare una goccia della mio pre-cum.
    Diego: Con me lo rifai non protetto. Odio usare il preservativo
    Diego: Luca?!
    Luca: (Serie di faccine con la colina in bocca)
    Luca: Tu lo fai sempre non protetto?
    Diego: Si, solo una volta lo ho usato e non mi è piaciuto. Da li in poi solo non protetto almeno con uomini, che non si corono rischi.
    Luca: Le malattie?
    Diego: Per gli esami sono sano.
    Luca: Non sono sicuro di voler ripete.
    Diego: Come detto prima, ormai lo abbiamo fatto.
    Luca: Uno sbaglio
    Diego: Dai Luca, che ti piace.
    Luca: Si però, va fatto con la testa.
    Diego: Io sono sano e se ti scaldi tanto lo sei pure tu. Poi dai Luca che problemi ti fai.
    Diego: Ho voglia di cazzo.
    Diego: Non sai cosa o fatto dopo cena.
    Diego: Mi son messo sul letto a guardare la tv. Però ripensavo troppo al nostro pomeriggio. Cosi sono andato in cucina o preso del olio e una carata e poi mi son scopato il culo pensando a te che mi trapanavi con il tuo cazzo. Ho fatto tanto di quel squisito pre-cum e sborra poi.
    Luca: Anche a me e successa una cosa simile. Prima della doccia, mi sono masturbato cazzo e culo. Mi son succhiato il dito dopo averlo messo in culo e mi sembrava di assaggiare la tua sborra.
    Diego: Lo era
    Diego: Vedi se avevo il presevativo non sarebbe successo. Piace anche a te farlo non protetto.
    Luca: Possibile
    Diego: No è una certezza.

    Appoggio il cell sul comodino, sento un trillo e poi silenzio. Mi addormento, almeno fino a un'altra serie di trilli.
    Allungo la mano prendo il telefono. Vedo l'ora


    "1:15 Cazzo Diego, non puoi dormire anche tu?!"


    Diego: Faremo grandi cose assieme.
    Diego: Ci sono delle cose che posso farti provare
    Diego: Altre che possiamo esperimentare
    Diego: Oh Luca, ci sei?
    Diego: Crollato?
    Diego: Dormi bene, che domani ti voglio carico.
    Diego: Notte

    "L'ultimo messaggio di Diego e di 00:18. I trilli che ho appena sentito non sono suoi chi scrive a quest'ora?!"

    Esco dalla conversazione rimasta aperta su Diego da prima e leggo chi ha inviato l'ultimo messaggio.

    "Annomino, chi cazzo è ?! Cosa cavolo vuole?"

    Aperta la conversazione mi prende un colpo. La prima cosa che noto, una foto mie e di Diego. Nello scatto siamo vestiti da elfi, mentre lo stavo spompinando dopo la scopata. In altre siamo ripresi vari momenti della nostra scopata. Alla fine un messaggio

    Annomino: IO VI VEDO

    "Chi poteva essere?!"

    Trillo, guardo il cell

    Diego: Hai ricevuto pure tu il messaggio.
    Luca: Si
    Diego: Chi cazzo ci ha fotografato?
    Luca: Me lo stavo chiedendo pure io.
    Diego: La guardia?
    Luca: No ci ha lasciati soli son partiti tutti per il tentato furto alla gioielleria.
    Diego: Se non è lui chi cavolo poteva essere?
    Luca: Non ne ho idea.

    Un nuovo trillo però il messaggio non è di Diego, esco della conversazione. Annomino ha scritto ancora. Un video di me e Diego che scopavamo.

    Diego: Cazzo, ci ha pure ripresi.

    Trillo

    Annomino: Questo video finisce in rete.

    Scrivo a Diego.

    Luca: Siamo nella merda.
    Diego: Già

    Trillo

    Annomino: O pure no.




    A- Annomino chiede una somma in denaro e il video viene cancellato
    B- Annomino chiede una somma in denaro ma non viene pagato e il video diventa virale
    C- Annomino fa una proposta semplice ai ragazzi per cancellare il video (diversa dal denaro)
    D- Annomino fa una proposta articolata ai ragazzi per cancellare il video (diversa dal denaro)

    Chiuso
    A-0 B-0 C-1 D-2

    La prosata articolata risulta vincitrice, però vista la complessità e il tema natalizio vado sulla seconda scelta.
    Però prossimamente farò un nuovo racconto dove la proposta articolata sarà la spina dorsale del racconto. Visto che come idea mi piace molto.

    Edited by Jak-91 - 3/1/2020, 00:13
     
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    Vada per la proposta articolara --> D.
    Se posso mi piacerebbe darti un consiglio sulle tue storie. So che è noioso ma dopo aver scritto, prima di pubblicare la storia, rileggila cosí riesci a correggere alcuni errori di scrittura. Comunque molto dettagliate e belle come storie 😘
     
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    CITAZIONE (Jonnyxx @ 31/12/2019, 01:11) 
    Vada per la proposta articolara --> D.
    Se posso mi piacerebbe darti un consiglio sulle tue storie. So che è noioso ma dopo aver scritto, prima di pubblicare la storia, rileggila cosí riesci a correggere alcuni errori di scrittura. Comunque molto dettagliate e belle come storie 😘

    Grazie Jonnyxx.

    Ok, la prossima vedo di rileggerla prima di pubblicarla.
     
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    Bravo, comunque...
    Mi piace questa storia un po'sul mistero...:P
     
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    Perchè perdersi metà dal divertimento? Meglio bisex ;)

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    E bravo jack
     
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    Grazie Clouds.
    Il finale e pronto, tempo di correggerlo con calma e poi potrete sapere come finisce.
     
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    Parte quattro


    Tamburello nervoso le dita della mano sinistra sul volante. Per essere preciso nella parte superiore.
    Con la destra controllo ora e notifiche sul cell.
    Mancano dieci minuti all'appuntamento con Diego
    Sono nervoso:
    Per aver accettato la proposta di anonimo.
    Anche per Diego che non è ancora qui. Non a scritto nulla. Credo di aver consumato lo schermo con tutti i controlli.
    L'ultima cosa, io e Diego, ce la siamo detta a fine turno. Un semplice incoraggiamento per affrontare ciò che ci aspetta. Se non vogliamo che il video diventi pubblico.
    Il mio collega aveva ancora tempo per arrivare e poi per il resto tolto il cerotto tolto il dolore. Ripeto di continuo queste cose per calmarmi, con scarso successo.
    Vedo due fari in lontananza, poi puntare su di me.
    Finalmente è arrivato.

    Scendiamo dalle proprie auto e ci incamminiamo verso l'ingresso.

    - Nervoso Diego?
    - Agitato! Tu no?
    - Parecchio.
    - Siamo sempre in tempo a cambiare idea.
    - Io me ne andrei.
    - Luca, pure io.
    - Allora cosa facciamo qui?
    - L'idea che qualcuno possa vedere quel video.
    - Per quattro secondi me ne ero scordato. Facciamo un bel respiro profondo per scacciare via l'agitazione.

    Diego dopo la respirazione parla:

    - Si forza, ci possiamo riuscire.

    Io annuisco e entriamo nel centro commerciale. Raggiungiamo il punto ristoro, luogo del incontro con anonimo. Come ci sediamo a un tavolo, parte uno e poco dopo un altro trillo. Controlliamo i cel, era lui.

    Anonimo: Bravi ragazzi. Avete fatto la scelta giusta.
    Anonimo: Ora andate alla casa di Babbo Natale.

    Raggiunta, sentiamo un altro messaggio.

    Anonimo: Entrate.

    All'interno nessuno. Mi sento le palpitazioni. Trillo.

    Anonimo: Che ragazzi ubidienti.
    Anonimo: Ora denudatevi.

    Io e Diego siamo bloccati, non muoviamo un muscolo.

    Anonimo: Fatto?

    La richiesta ci stava bloccando. Qualche passante poteva notarci dalle finestre.
    La casetta è spaziosa e molto decorata: due grandi alberi, la sedia di Babbo Natale, grandi omini di pan di zenzero, pastoncini di zucchero, mille colori sulle pareti, una porta in legno che sembrano dei biscotti giganti, luci a intermittenza, tutto ciò che fa natale li cera.
    Alla finestra gli scuretti spalancati e inchiodati al muro erano sullo stile della porta. Si differenziavano solo dal fatto che la prima si chiudeva e gli scuri no. Ecco questo dettaglio ci frenava, i passanti potevano vederci benissimo all'interno.

    Anonimo: Gettate i vestiti dalla finestra quando avete fatto.

    Io al solo leggere mi irrigidisco.

    - Luca, stai calmo.
    - Ma quello vuole che ci mettiamo nudi qui e gettiamo i nostri vesti.
    - Lo so ho letto pure io.
    - No, non lo posso fare.
    - Nemmeno io ne ho il coraggio.

    Trillo e mi si gela il sangue.

    Anonimo: Ancora un minuto e se non vedo i vostri vestiti fuori da qui il video diventa pubblico.

    Diego si disincanta e inizia a spogliarsi. Vedo volare una e poi l'altra scarpa all'esterno. Inseguito i jeans con tanto di cintura. Mi guarda e mi scuote con vigore.

    - Sbrigati de non vuoi che diventiamo le nuove star del web. Luca! Ho! Luca! Muoviti!

    A ogni incitamento mi scuote sempre più forte. Mentre continua a svestirti.
    Io faccio un bel respiro e poco dopo dalla stessa finestra volano anche tutti i miei abiti.
    Siamo completamente nudi uno al fianco del altro. Entrambi con una mano sul cazzo moscio e bel altra i cel; si illumina lo schermo.

    Anonimo: Giusto in tempo.
    Anonimo: Aprite la porta.

    Eseguiamo. Un pacco regalo di natale, poco più grande di una scatola di scarpe. Diego lo prende e rientra come un lampo. Io richiudo la porta.

    Anonimo: Un piccolo pensiero per voi bravi ragazzi.

    Lui lo apre e prende una busta. Legge ad alta voce.

    - Per voi con affetto dal vostro misterioso ammiratore. Fatene buon uso. P.S. anche se non volete, sapete cosa posso fare io. Guarda Luca.

    Allunga la scatola per farmi vedere il contenuto 2 plug, dalla fattezze normali e un tubetto di crema.

    - Vuole che facciamo cosa?
    - Che ne mettiamo uno a testa in culo. Una volta indossato e difficile che questo cada e fatto opposta. Allarga il buchino.
    - Diego, questo e tutto matto.
    - Possibile.
    - Credevo volesse solo vederci, non farci fare queste cose.
    - Luca, calmati. Dai dammi una mano poi la dò io a te.
    - Ma
    - Ricorda il video.

    Quel video, tutto per un stupido video. Mi dico nella mia testa mentre in cremo l'ano del mio collega, esternamente e internamente. Lui massaggia sul oggetto il lubrificante.
    Il mio cazzo e il suo iniziano a gonfiarsi un po’. Dopo tutto lo sto stimolando e toccarlo a me eccita.
    Il pene di Diego si rizza, come infilo l'oggetto dalla forma fallica nel culo. Il ragazzo emette anche un gemito e fremito di piacere.

    - Luca ora tocca a te.
    - Ok.

    Mi metto a novanta e mi faccio in cremare l'orlo del buco e l'interno del mio culo. Io con una noce di lubrificante, la spalmo per bene sul giocattolo plastico. Lo passo di mano a Diego:

    - Pronto Luca?
    - Siiiiiiiiiiiiiiiii! Aah ahh
    - Scusa ma meglio così.

    Diego mi aveva appena infilzato a tradimento con il plug. Anche il mi cazzo si indurisce con quel affare nel culo. Che trovo molto piacevole.
    Come aveva detto il mio collega; rimane tra le chiappe e non si scolla.

    Io mi rimetto eretto, lui si avvicina a me. I nostri peni si sfiorano.
    Poi noi partiamo a molla ad abbracciarci e far sfregare tra loro le nostre minchie. Le mani si posano sul corpo del altro, accarezzando in punti non ben precisati.
    Infine l'incontro delle lingue nelle nostre bocche.

    Toc Toc Toc

    Io mi blocco e mi si gela il sangue. Diego si paralizza.
    Le nostre verghe però si muovono con spasmi propri accarezzandosi e cercandosi tra loro. Come lo sento io, anche Diego lo percepisce un immenso piacere nel culo tappato dal giochino erotico.

    La porta cigolando si apre. Come molle ci stacchiamo e copriamo i nostri eretti cazzi. Silenzio e palpitazioni a mille.

    -Che state combinando ragazzi?
    - Ehm mmm
    - Vee dii noi iii
    - Forza uscite di qui!
    - No
    - Come?! Sbrigatevi a uscire e rivestirvi! Anzi, aspettate vi passo io i vostri vestiti.

    I cel suonano però dal imbarazzo della situazione nessuno dei due si muove.
    L'addetto alla sicurezza ci aveva beccati. L'osservo raccogliere i nostri abiti dalla finestra. Lancia un occhiata verso di noi. Forse si è accorto cosa portiamo nel nostro culo.
    Entra dalla porta socchiusa e la richiude. Getta i nostri vestiti a terra davanti a se.
    Il cel trilla ancora, però nessuno dei due si muove per leggere.

    - Rivestitevi, vi devo portare in ufficio.
    - Noiii
    - Sbrigatevi

    Poi esce chiudendo la porta.

    - Diego che facciamo?
    - Luca è finita. Abbiamo perso.
    - Cosa ci succederà adesso?
    - Rivestiamoci e scopriamolo.

    Poco dopo ci trovavamo in quella che doveva essere la sala detentiva. Aspettate qui è quello che ci dissi l'agente prima si sparire. Il tempo sembrava non passare mai.
    Io e Diego eravamo in un glaciale silenzio. La tensione e il pensiero su cosa potesse essere peggio: finire nel web o essere arrestati per atti osceni in luogo pubblico.

    Un'eternità dopo si apre la porta. Entra l'addetto alla sicurezza.

    - Ragazzi e tardi. Non riesco a contattare la polizia. Facciamo cosi, visto che vi ho begati solo io, dico ai mie colleghi che vi stavo facendo uno scherzo e vi lascio andare.
    - Grazie, Leo!

    Diciamo in coro.

    - Attenti a non farvi ribeccare.
    - Chi ci vuole riprovare. (Io)
    - Bene. M prima di andare me la togliete una curiosità.
    - Dicci tutto. (Diego)
    - Avete ancora il plug in culo?
    - Come?? (Io)
    - Non fare lo stupido o visto che lo indossavate.
    - Io lo ho ancora su. Tu Luca?
    - Pure.
    - Perfetto! Puoi entrare.

    A queste ultime parole il vigilante entra e dietro di lui segue un uomo ben vestito, direi che ha sui 45 anni.

    - Buona sera ragazzi e un piacere rivedervi.
    - Chi sei?

    Chiede Diego.

    - Mi conoscete come Anonimo. Però anche come Babbo Natale, lavoriamo insieme da un paio di giorni non mi riconoscete senza costume?
    - Tu? (Io)
    - Esatto. Il vostro video è ancora al sicuro, per il momento. Però vedete io e Leo abbiamo una richiesta per voi.
    - Aspetta ma tu sei il tipo del colloquio. (Io)
    - Che bravo ti sei ricordato. La mia ultima maschera direttore del centro commerciale.
    - Hai macchinato tutto dal inizio. (Diego)
    - Certo, come nel lavoro anche nella vita le cose si pianificano. Ora basta con le parole. Leo porta qui i loro costumi. Voi indossateli e fatevi trovare nella casetta se non volete che il video sia sul web.
    - Sei matto. (Diego)
    - Sbrigatevi. Tranquilli l'unico pericolo che correte e che pubblici il video se non siete veloci. Qui nessuno chiamerà la polizia e la zona è interdetta al pubblico ora.

    L'uomo lascia la stanza. Leo ci consegna i costumi e lo segue.

    - Diego ho una confusione in testa.
    - Lo credo, sbrigati che dobbiamo evitare ancora il patatrac.
    - Quell’uomo mi spaventa.
    - Luca! Non è il momento di perdersi in parole. Sbrigati e raggiungiamoli.
    Poco dopo ci troviamo nella casetta vestiti da elfi. Nel nostro culo ancora il plug. Davanti a noi sulla sedia di babbo natale l'uomo dai mille voti. Cappelli molto corti al centro, alzati con il gel appena mezzo centimetro di lunghezza, anche meno direi; pochi millimetri ai lati. Color nero.
    Un velo di barba sul viso, lunga come il taglio laterale dei capelli. Sopracciglia basse e fronte ampia. Occhi piccoli e chiari, naso ben proporzionato e lebbra sottili.
    Corpo ben definito e glabro. Per un uomo della sua età non lo credevo possibile, sempre non sia più giovane e sembri più anziano.
    Gambe belle toniche come il resto del corpo e piedi con dita ben distanziate.
    Sta seduto sulla sedia ben composto, con le mani sui poggioli. Il suo attributo era coperto da un cappello da Babbo Natale.

    Alle sue spalle Leo, l'agente della sicurezza, un nostro coetaneo. Lui il cappello lo portava in testa. Il corpo statuario del ragazzo era perfetto. Carnagione chiara e glabro. Rasato, occhi chiari e un filo di barba bionda appena visibile.
    Il cazzo era eretto e puntava verso di no. 22 cm di lunghezza e sottile, palle grandi e pendenti.

    Wow riesco a perdermi nel ammirare i corpi di quei due. La tensione è scemata.

    - Diego, so che ti piacciono i piedi. Quelli di Leo son tutti per te, gli ha preparati sudando parecchio. Vedi di pulirli.

    Il mio collega scatta scampanellando dietro la sedia. Si stende pancia all'in su e si lascia mettere un piede in testa da Leo. Tira furi la lingua e l'altro ci fa scorrere il piede sudaticcio sopra.

    - Quanto a te non vuoi scoprire cosa c'è sotto il berretto?

    Io mi avvicino inginocchio, lui toglie il cappello e l'indossa. Davanti a me la sua grossa e lunga minchia 18cm. Palle piccole e salde alla base. Un intenso odore di cazzo.

    - Succhiami le palle

    Un attimo dopo il tintinnio della campanelle del mio costume da elfo, segue i movimenti del mio volto mentre sono impegnato a succhiare le palle in un solo colpo.

    - Leccami l'asta.

    Io tiro furi la lingua e dalle palle salgo fino la corona del glande e riscendo. Circumnavigando la minchia del direttore. Passo la lingua tra asta e cappella. Mi lavoro quella minchia per un po’, alternando i vari passaggi di lingua.

    - Succhiamelo!

    Io mi faccio forza con le mani sulle sue ginocchia e mi tengo sollevato guardandolo in volto. Sorridente mi fissa nei occhi, con in testa il suo berretto da Babbo Natale. Un occhiata dietro di lui e Leo sta cercando di infilare le dita dei suoi piedi in bocca a Diego. Che con una mano si massaggia il pacco, da sopra la calza maglia. Sulla quale si notava già una chiazza si pre-sborra. Leo invece si faceva lente seghe e si notava la cappella lucida di pre sborra.

    - Forza scendi, ti aspetta.

    Il suo cazzo si muove saltellando libero in aria. Sul buchino del cazzo spunta una goccia di pre-sborra. Io riscendo e la lecco con la punta della lingua, seguendo le liee della cappella piccola ma ampia. Inebriato dal profumo intenso di cazzo, con le papille gustative bramanti d'assaporare ancora una volta quel nettare d'uomo, avvolgo con le labbra tutta la sua grossa cappella e inizio a succhiare. Ne aspiro sempre di più, soffocandomi quasi con quella verga possente. Aspiro e rilascio quel prelibato pezzo di carne maschia.

    - Faccio io ora!

    La mano del direttore mi si posa sul cappello da elfo, con sonaglio e orecchie e spinge la mia testa sotto stante; ficcandomi il suo grosso cazzo in gola e trattenendomi. Io lo guardo mentre mi sento soffocare e lui osserva estasiato me. Mi libera e un mentre prendo fiato in giro c'è un mare di filamenti di saliva sul suo membro, le mie labbra, il pube di lui e le mie guance.

    - Che bravo il mio elfo. Riprendi.

    Il cazzo odoroso e vibrante, mi richiama a se. Cosi riprendo a spompinarlo. Lui ripete il soffocamento. Continuiamo a giocare così per un po’. Mentre il mio gingillo duro sagoma la mia calza maglia. Lui in estasi scambia un bugno di approvazione con Leo.

    - Diego vieni a succhiarmi gli alluci. Tu Luca continua a spompinarmi.

    Io non mi fermo e il mio collega si colloca dietro di me. Sulla mie schiena sento posarsi i piedi di anonimo.

    - Succhiate, bravi ragazzi. Succhiate!

    Lui e sempre più estasiato.
    Leo si mette in ginocchio alla mia destra. Avvicina il volto al mio e lecca le palle del direttore. Io rilascio il cazzo di bocca e lo porgo al vigilante.

    - Luca ti ho detto succhia.

    Non me lo scio ripetere e riprendo. Leo con la mano sul mio cappello mi muove la testa dettando lui la pompa.
    Suoni di campanelli, dei costumi mio e di Diego risuonano nella stanza.

    - Che bravi assistenti, aiutate Babbo Natale in ogni sua necessità.

    Dice Leo, mentre il direttore blocca la mano del addetto con la sua. Proprio nel momento in cui il suo cazzo e più affondo dentro la mia bocca. Un attimo dopo mi sento soffocare, mentre il suo caldo latte d'uomo mi riempie la gola.
    Estrae il suo cazzo dalla mia bocca, dalla quale gronda sperma. Leo mi vien incontro e mi bacia, raccogliendo il seme prima che cada sprecato. Iniziamo a condividerlo in un intenso bacio, muovendoci istintivi.

    Un attimo dopo mi trovo a succhiare le palle di Leo mentre Diego lecca l'asta e aspira la cappella. Ci cambiamo posizione scambiandoci un bacio.
    Babbo Natale con il cazzo duro ci osserva dalla sua seduta. Mentre i sui elfi si occupano del suo addetto alla sicurezza. Le luci a intermittenza sono l'unica illuminazione, sono così tante che pare giorno.
    Leo ora subisce la leccata di labbra congiunta della sua asta da parte di noi elfi. Che quando giungiamo in cima slinguazziamo sulla umida cappella di pre-sborra.
    Lui geme di piacere quando io e Diego iniziamo a spompinare la sua sottile lunga minchia. Ci alterniamo in succhiate e via. Non molto profonde, ma alternate e continue.
    Se lo sente sempre più ansimante e spasmante di piacere. Fino al culmine che con possenti schizzi riempie di sperma i nostri volti.
    Io e Diego leccandoci iniziamo a assapora la maschia essenza di Leo. A turno lo baciamo in bocca per condividere con lui il suo prezioso nettare.

    - Ora vieni qui Diego.

    Si avvicina al direttore.

    - Girati

    Li da le spalle e guarda verso di me.
    I suoi calzoni da elfo finisco ai suoi piedi, il cazzo balzella mentre una scia di pre- cum scende. Io mi muovo per andare a prenderla ma Leo mi prende tra le sue braccia e avvolge tra i suoi piedi. Mentre mi lecca il collo e succhia le orecchie.

    Diego viene messo a novanta. Dal suo culo viene estratto il plug e geme di piacere.

    - Che bel buco. Guarda Leo.

    Rivolta Diego come un calzino e non so come finisce dietro la sedia con il busto del corpo. Mentre il direttore allarga le chiappe per mostrare il buco ambio a Leo.

    - Fantastico e bello largo. Pronto per il tuo cazzone.
    - Ora lo scopo per bene.

    Rigirato e messo a novanta nuovamente. Il direttore inizia a scopare con foga il culo di Diego, che anche se allargato dal Plug era stretto per il grosso cazzo del direttore. Energico e rapido il direttore sembra voglia spedire pure le palle nel culo di Diego. L'ansimare pensate del vecchio, i forti gemiti di Diego e il suono delle campanelle risuonano nella stanza.

    - Ah ah ah ah, sto per sborrare.
    - Luca vieni a bere.

    Leo mi libera perché possa ubbidire.
    Un attimo dopo sospinto dai energici affondi di Babbo Natale il cazzo di Diego mi scopa la bocca. Poco dopo mi riempie di sborra e io cerco di non sprecarla.
    Leo mi tira a se, abbassa la calza maglia e mi denuda. Nella mia bocca c'è lo sperma di Diego, non so se deglutirlo o baciare Leo.
    Messo a novanta da quest'ultimo finisco per far passare lo sperma nella bocca del suo emissario.
    Il mio culo aperto dal plug, ora viene riempito dal sottile e lungo cazzo di Leo. Anche io vengo scopato con energia.
    I due inseritivi si scambiano un pugno e felici ci scopano.

    - Sto per sborrare

    Dico io e Diego si allunga raccogliendo il mio caldo latte d'uomo che poco dopo porta in dote al nostro bacio.
    Campanelli, fiati corti e gemiti strozzati da baci sono i rumori di quei travolgenti attimi di sesso.

    - Fermati Leo. Voi due spogliatevi.

    Siamo nuovamente nudi nella casa di Babbo Natale. I nostri cazzi eretti pulsavano di nuovo.
    Il direttore si era steso a terra, mentre Leo li stava in piedi alle spalle.

    - Luca vieni siediti qui sul mio cazzo e cavalcami.

    Io vado e mi siedo sulla minchia del direttore. Verga sulla quale c'erano i umori anali di Diego che ora scorrevano nel mio culo. Mentre inizio a spompinare Leo, dando piacere a due uomini nello stesso tempo. Diego in disparte osservava segandosi.

    - Forza Diego vieni qui c'è posto nel culo del tuo amico.

    Io mi blocco e vorrei alzarmi e scappare. Leo mi intercetta e blocca li mentre Diego bramoso di sesso non pensa ad altro che infilare il suo cazzo nel mio buco.
    Leo mi guarda nei occhi e dice:

    - Non pensare di scappare, abbiamo ancora il video.

    Dopo un paio di tentativi e del lubrificante la minchia di Diego si fa strada nel mio culo mentre io forte gemo dal dolore e piacere nello stesso tempo. Contorcendo il volto in espressioni di sofferenza per la doppia penetrazione che sto subendo.

    - Senti come canta il tuo amico. Mmmmm sì che bella canzone natalizia. Ohohoh
    - Grande Luca, come è bello prenderti in doppia.
    - Aahhh! Ahhhhh!
    - Apprezza pure lui sentito.
    - Sento direttore, lo sento. Cazzo quanto mi piace fare sta doppietta.
    - Leo, prepara la sorpresa per il nostro amante della doppietta.

    Leo prese un pezzo dalle scenografia. Un bastoncino di zucchero. In cremata la punta ricurva la infila nel culo di Diego. Poi si rimette alla spalle del direttore per farsi spompinare da Diego, mentre li scopa il culo con il bastoncino di zucchero.
    In pratica la estremità tondeggiante sta nel sedere di Diego, la curava passa sopra le natiche e con la parte più lunga Leo riesce a muovere e inculare Diego dalla sua posizione.
    In quel modo Diego gode come un matto di cazzo e cullo. Non gli vuole moto per riempirmi il culo di sborra. Il direttore inizia a incularmi più forte con la sborra di Diego come lubrificante.
    Le posizioni però non cambiano, il cazzo di Diego e lì nel mio culo.
    Io gemo, il mio collega i sente meno perché occupato a spompinare Leo sopra di me.
    Il direttore ansima e mi riempie il culo con il suo cado nettare.

    Io mi stendo sopra Diego e facciamo un 69 mentre Leo mi scopa. Il direttore muove il bastoncino di zucchero nel culo del mio collega.

    Anche il seme di Leo caldo e denso riempie il mio culo. Che poco dopo viene succhiato e leccato da Diego, cosi può assapora un mix delle sborre sua, di Babbo natale e Leo. Io mi masturbo e sego pure Diego.
    Il mio collega sborra sul suo petto e pure io vengo sul suo alla vista si quella terza eruzione da parte sua.
    Li pulisco il petto leccando e assaporando tutto. Mi stendo su di lui e ci baciamo, scambiando tutti i sapori di quella serata. Ancora una volta Leo e Babbo Natale sborrano sulle nostre facce. Dopo un possente sega mentre ci osservano.

    - Ve la siete merita.

    Il direttore ancia una chiavetta usb su di noi e entrambi lasciano la stanza. Io e Diego abbracciati ridiamo. Poi lecchiamo via dai nostri volti quelle ultime sborrate.

    Eravamo contenti salvi dalla nostra reputazione e alla fine pure felici di quella esperienza unica...



    Fine
     
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    Wow! Molto bello! Lo avevo pensato fin dall'inizio al Babbo Natale misterioso!
     
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