Christian & Mario

Amici improbabili

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    L'Amore con la A maiuscola, non guarda al sesso dell'amato, ma negli occhi per perdersi nella sua anima, fondendosi in un universo perfetto ed armonico, attraverso la donazione di sè

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    ATTENZIONE
    CONTENUTO EROTICO E SESSALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA



    ======================================================

    So che ho ancora in sospeso il racconto "La prima vacanza con mio padre".
    Per chi volesse leggersi il racconto posto il primo capitolo:
    https://gayboysreloaded.forumcommunity.net/?t=53053543

    Ma è da un po' di giorni che mi frulla per la testa questa storia che, sembra, abbia fretta di uscire. Spero vi piaccia l'inizio. Se mi date l'OK proseguo, altrimenti mi dedicherò ad altro.



    Christian era beatamente appoggiato contro la fredda colonna di marmo che abbelliva l’ingresso al sontuoso salone in cui si stava svolgendo il party. Aveva il suo bicchiere di whisky ghiacciato nella sinistra e la destra infilata nella tasca dell’elegante pantalone gessato. Era intento a fissare Mario che, seduto sul comodo divano in pelle, si guardava attorno, tra lo spaesato e il malinconico. Sovente emetteva lunghi sospiri fissando il turbinare di modelli e fotografi che si altalenavano davanti a lui.
    Di quando in quando, Christian, si ritrovava a dover allontanare, sempre con la sua consueta gentilezza ed eleganza, qualche avventore troppo insistente e spavaldo, per poi tornare ad osservare l’amico.
    Era poco più di un anno che si conoscevano, ma aveva la sensazione che la loro amicizia fosse da sempre. Eppure ora lo vedeva lì, imbarazzato a causa del suo aspetto che, nonostante l’età matura e qualche chilo di troppo, lasciava intuire che, in gioventù, era stato sicuramente un bel ragazzo.
    La sua mente ritornò, quindi, al giorno in cui lo incontrò.
    Gli rovinò, letteralmente, addosso, uscendo in lacrime dalla casa del suo ragazzo.
    Aveva appena scoperto che lo stava tradendo con il loro più caro amico.
    Un classico, se la vogliamo mettere così, privo di fantasia e originalità ma, purtroppo, estremamente reale e rovinosamente doloroso da accettare.
    Ecco che, quindi, preso dai suoi mille pensieri e con le lacrime che gli annebbiavano la vista, si trovo ad inciampare sugli scalini dell’ingresso rovinando, per l’appunto, addosso a Mario che, tranquillo, stava passeggiando lungo il marciapiede.
    Fù subito colpito dalla gentilezza e cordialità di quell’uomo. Lo aveva infatti aiutato a rialzarsi e, senza nemmeno attendere delle scuse, si era subito preoccupato del suo stato emotivo. E Christian, vinto dal dolore dell’amara scoperta, si abbandonò ad un pianto liberatore sulla spalla di quell’uomo così cordiale. E pianse.
    Pianse fino allo sfinimento, trovandosi a raccontare la sua triste vicenda a quell’uomo, mai visto prima, ma che, con estrema dolcezza lo ascoltava con gli occhi fissi nei suoi.
    Ed erano occhi che sembravano condividere e comprendere fino in fondo la sua sofferenza. Non si sentì, nemmeno per un momento, giudicato. Pur avendo chiaramente esposto la propria omosessualità.
    Si sentiva sorretto, sia fisicamente che moralmente, da quello sconosciuto capitato lì quasi provvidenzialmente.
    L’uomo chiese a Christian se avesse un posto dove passare la notte. E lui, anche se titubante, scosse la testa rassegnato. Allora l’uomo gli chiese se volesse, fino a che non avesse trovato alternativa, voluto accettare la sua ospitalità. Una specie di vocina, flebile, gli insinuo, per un attimo, il dubbio che l’uomo volesse approfittarsi di lui. Poi però fissò quei dolci occhi di un azzurro ceruleo che, con un sorriso affettuoso, dissipò, in un attimo, ogni perplessità.
    Con un sorriso stentato accettò la proposta dell’uomo che, solo allora si presentò. Era per l’appunto quel Mario che, ora, gli stava di fronte in visibile imbarazzo.
    Si chiese perché mai avesse avuto l’idea di trascinarlo in quell’ambiente così diverso dal suo animo generoso e profondo. Sperava che, finalmente, anche lui sarebbe potuto uscire dalla monotonia di una vita solitaria, entrando a far parte, se pur marginalmente, del suo mondo. Ma lì tutto era superficialità. I rapporti che si instauravano tra le persone avevano la profondità di una pozzanghera. E, chiunque ti avvicinasse, anche solo con un saluto apparentemente cordiale, lo faceva con un secondo fine. Prova ne era che nessuno, e dico nessuno, sembrava essersi accorto della presenza di Mario.
    Christian si staccò dalla colonna, abbandonò il suo bicchiere sul tavolino in vetro, appositamente sistemato per l’occasione, e si andò a sedere accanto all’amico.
    - Ti stai annoiando, vero?
    - No, tranquillo, tu vai pure a divertirti coni tuoi amici. Io mi sto godendo la sontuosità della festa.
    - Guardami negli occhi, Mario. Lo so che dici così per non farmi preoccupare e perché io possa godermi la serata. Ma saperti qui, in disparte, a non far nulla, di sicuro non mi fa sentire bene.
    - Davvero, non preoccuparti per me.
    - Senti, che ne dici se ora usciamo di qua e andiamo a fare un giro in centro?
    - Christian, non voglio che rinunci a divertirti per causa mia. Facciamo così. Io chiamo un taxi e torno a casa, tu stai pure con i tuoi amici e divertiti anche per me, OK?
    I suoi occhi, dolci come sempre, abbozzarono quel sorriso che già, molte volte, avevano agito su di lui come un calmante. Ogni volta che incontrava quello sguardo una serenità ed un senso di familiarità che non provava con nessun altro.
    Annuì con un gesto del capo, poi aggiunse – Ma domani sera mi prometti che mi dedicherai la serata. Ti voglio portare in un posto particolare.
    Mario assentì, poi lo saluto con un abbraccio e uscì, tra la gente che, come un sipario, si apriva al suo passaggio per poi richiudersi a celarne la vista a Christian.
    - Cosè, il tuo amico non è riuscito ad abbordare nessuno stasera?
    A paralare era stato Flavio, il modello più quotato della sua agenzia, grande sbruffone e maleducato, ma dotato di una bellezza che lasciava senza fiato.
    - Non voleva abbordare nessuno. Era venuto solo per farmi compagnia.
    - Per forza, chi vuoi che perda tempo con uno così – E scoppiò a ridere. Una morsa d’ira strinse il petto di Christian che, però, non reagì. Alzò le spalle e guardò Flavio senza vederlo.
    - Ascolta Christian, è da un po’ che ti volevo parlare – continuò Flavio con voce estremamente impostata - tu sei un gran bel ragazzo, sei single e hai mille occhi puntati su di te. Com’è che continui ad allontanare tutti? E’ forse per via di quella storia di cui si mormora? Quella di Claudio e Mirco?

    Christian trasalì. Era da un anno che non sentiva più parlare del suo ex e di Mirco. Perché ora Flavio stava rivangando quell’argomento a lui così odioso?
    - No – rispose seccamente – è semplicemente che non mi attrae nessuno di loro.
    - Ed io ti attraggo?
    Christian lo guardò esterrefatto. Flavio stava cercando di abbordarlo. E nemmeno in modo particolarmente velato. Lo osservò. Era veramente il ragazzo più bello della sua agenzia e più di qualche volta si era masturbato immaginandosi a fare sesso con lui. Ed ora… Non sapeva che fare. Era certo che, il massimo che poteva aspirare con uno come Flavio era solo un’avventura di puro sesso. Ma era così terribilmente eccitante. Il volto di Flavio era sempre più vicino al suo. Percepiva l’odore della sua pelle e lo trovava estremamente eccitante. Avvertì un’erezione farsi strada sotto la stoffa attillata del boxer, ed un istinto prepotente di stringersi quel pezzo di carne per dare sollievo al desiderio crescente.
    - Com’è – proseguì Flavio – è così difficile rispondermi? Non sai se mi trovi attraente? – quest’ultima frase la sussurrò all’orecchio di Christian. Il caldo respiro di Flavio procurò al giovane una sensazione di lascivia quasi incontrollabile.
    - Sì – si sentì rispondere – terribilmente.
    - Allora, che ne dici se io e te andiamo a dare un’occhiata a cosa offrono i piani superiori di questa villa?



    Edited by Elchicoloco - 19/6/2014, 18:31
     
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  2. dieghito97
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    è bellissimo ^^ complimenti scrivi veramente benissimo rispetto ad altri autori che girano in questo forum ^^ continua continua p.s. ma l'altro racconto non era finito? D:
     
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    no, a dire il vero sarebbe appena iniziato... ^_^
     
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    Così non capisco se devo proseguire o meno a postarlo.
    Essendo che, stavolta, sarà un racconto "diverso" dal solito, volevo capire se può interessare.
    Io comunque lo scriverò per me. Perchè, in fondo in fondo, mi piace molto il senso ultimo espresso.
     
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    DOLCE GAY

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    Trovo interessante la dicotomia che formuli tra affettività e sesso. Da una parte c'è Mario, probabilmente gay, estremamente gentile e pieno di buoni sentimenti. Dall'altra c'è la vita, con il suo eros prepotente e selvaggio, che non bada ai giudizi morali.
    Adesso dovremo stare a vedere se questa storia si tradurrà nel classico racconto di formazione, dove cioè il protagonista compie l'"errore" di darsi all'istinto per comprendere alla fine la superiorità della ragione e dei valori, oppure se ci sono in serbo sorprese per noi. Conoscendoti sono più propenso per la seconda opzione! :)
    Aspetto con ansia il seguito!
     
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    CITAZIONE (Queerboy @ 19/4/2013, 14:08) 
    Trovo interessante la dicotomia che formuli tra affettività e sesso. Da una parte c'è Mario, probabilmente gay, estremamente gentile e pieno di buoni sentimenti. Dall'altra c'è la vita, con il suo eros prepotente e selvaggio, che non bada ai giudizi morali.
    Adesso dovremo stare a vedere se questa storia si tradurrà nel classico racconto di formazione, dove cioè il protagonista compie l'"errore" di darsi all'istinto per comprendere alla fine la superiorità della ragione e dei valori, oppure se ci sono in serbo sorprese per noi. Conoscendoti sono più propenso per la seconda opzione! :)
    Aspetto con ansia il seguito!

    Ci sei andato vicino. Anche se non è una netta separazione quella tra affettività e istinto, ma bensì due modi diversi per approcciarsi al sesso. <_< Ed il protagonista sta cercando di capire cosa, realmente, vuole. :huh: E soprattutto, è un'analisi che il protagonista fa su cosa, in realtà possa rendere, per lui, una persona speciale e degna di essere vissuta fino in fondo. -_-
    Non ci sarà morale, non ci sarà giudizio, solo una narrazione di vissuti emotivi. Così come li vedo nella mia mente. :)
    Se vorrete scoprire quale sarà la sua strada.... ^_^
    Spero solo di non deludere nessuno. :unsure:
     
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    FIGO GAY

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    Non ci deluderai tranquillo vedo che hai messo la seconda parte corro a leggerla questa mi ha fatto già alzare il tasso dell'eccitazione per com'era tenere e scorrevole la narrazione
     
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  8. bonoxcam
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    Anche questo racconto si prospetta molto bello e eccitante!!
     
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    Rileggere questo racconto, anche se seguito da pochi commenti, mi ha, comunque, smosso dentro le emozioni provate mentre mi si costruiva nella mente.
    E mi ha restituito una gran voglia di tornare a scrivere. Non so se riuscirò a farlo. Ma cercherò di provarci. Almeno per me stesso ;)
     
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  10. ragazzino92
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    QUando e se vorrai continuare a scrivere noi saremo felici di leggere :P
     
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    MEMBRO GAY

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    roma

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    bel racconto continua
     
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