Racconto di un'avventura - Parte 2

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    "... ti amo, da sempre e per sempre..."

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    CONTENUTO EROTICO E SESSALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA



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    << PARTE 1

    Il viaggio per Barcellona non sembrò durare tanto. Probabilmente, i molti pensieri che affollavano la mia mente non mi fecero prestare troppa attenzione all'orologio.

    Arrivai alla stazione di Barcellona-Sants alle sette di sera, ma essendo Agosto il sole era ancora ben alto in cielo e faceva decisamente caldo.

    Sebbene non avessi pianificato molto per quel viaggio così improvvisato e decisamente all'insegna dell’avventura, il primo B&B in cui soggiornare per i quattro giorni nei quali sarei rimasto a Barcellona l’avevo prenotato da casa. E così, avendo voglia di farmi una doccia e cambiarmi, presi un taxi e mi feci portare all'indirizzo giusto.

    Mi sarei immaginato di peggio, invece il rapporto qualità prezzo sembrava ottimo. Una stanza modesta ma funzionale, piccola ma accogliente. La cosa che mi colpì più di tutte fu la grande simpatia della signora che mi accolse alla reception, la quale in un perfetto inglese mi registrò e mi accompagnò in stanza. Nonostante potesse avere l’età di mia madre, era davvero una donna affascinante. Semplice e non volgare, insomma un’ottima padrona di casa.

    Dopo essermi fatto una doccia scorsi dalla finestra della mia stanza che dall'altra parte della strada c’era un localino che sembrava niente male. Dalle porte e finestre aperte si sentiva suonare musica jazz e mi sembrava che si potesse anche mangiare qualcosa. Decisi di provare, visto che ero anche affamato.

    Il locale si presentava molto bene e la musica non era per niente assordante. Anzi, era piuttosto piacevole anche per me che non ero un grande estimatore della musica di quel genere. Un cameriere molto ma molto bello mi accolse e mi fece accomodare. Diamine se era figo! Forme perfette. Occhi castano chiaro quasi verdi, capelli mori e lisci e un fisico che s’intravedeva sotto la maglietta davvero notevole.

    Sarei potuto restare ad ammirare quel ben di dio per molto tempo se qualcun altro nel locale non mi avesse colpito molto ma molto di più! Mi voltai verso il palchetto, dove il complesso stava suonando e rimasi letteralmente folgorato dal ragazzo alla tastiera. Poteva avere pressappoco la mia età e anche se non era nulla di particolare, nel senso che il cameriere a confronto era sicuramente da passerella, quello che mi lasciò senza fiato fu il suo sguardo. Indossava cappello in testa che lasciava intravedere dei ricci castani e più in giù aveva questi occhi color ambra che sembrava emettessero una luce particolare. In certi momenti pareva proprio che stesse guardando me. I nostri sguardi s’incrociarono più di una volta ed io rimasi a sentirlo suonare per tutta la sera. Fui uno degli ultimi clienti a lasciare il locale quella notte. Speravo di riuscire a trovare un pretesto per conoscere quel tastierista che tra l’altro suonava divinamente.

    Dovevo essere sincero con me stesso però! Per uno come me che non aveva mai tentato in nessun modo un approccio con un altro ragazzo, per via del fatto che a Roma io ero per tutti (eccezion fatta per colui che aveva spezzato il mio cuore e la mia anima) un etero impeccabile, sarebbe stato davvero difficile trovare una scusa per parlare con lui la mia prima sera di viaggio in un paese che non conoscevo e in una lingua che nemmeno parlavo. Anche se ero consapevole di essere in uno dei paesi in cui l’omosessualità era ben accetta, non sarei mai riuscito a farmi avanti. L’essere cresciuto in Italia mi frenava molto in quel senso.

    Uscito dal locale, mi rassegnai e considerai quell'infatuazione platonica, dovuta a quegli occhi stupendi, una piccola e piacevole parentesi di quel viaggio e me ne andai serenamente a letto. I quattro giorni a Barcellona trascorsero davvero bene e forse troppo in fretta. Tornai un’altra volta in quel locale ma non ebbi la stessa fortuna della prima sera.

    Durante il mio soggiorno a Barcellona visitai alcuni musei e naturalmente la basilica della Sagrada Familia. L’ultimo giorno prima della partenza, andai a visitare il Castell de Montjuïc, fortezza secentesca costruita sulla cima dell’omonima collina dalla cui sommità si può ammirare tutta Barcellona. Può essere assurdo ma proprio quando meno me lo sarei aspettato, fu proprio lì che abbi il mio primo approccio con un ragazzo.

    Prima di terminare la visita, poiché mi aspettava una discreta camminata per tornare al mio alloggio, mi diressi verso i bagni pubblici del museo interno al castello per fare pipi. Solitamente avrei usato uno dei bagni chiusi con la porta, ma siccome il bagno era completamente vuoto, scelsi gli orinatoi. Purtroppo per me però non feci nemmeno tempo ad iniziare che un uomo entrò nel bagno e si piazzò proprio di fianco a me come se non ci fossero altri posti.

    La mia inesperienza mi fece compiere un passo falso. Mi soffermai forse troppo ad ammirare il cazzo di discrete dimensioni del mio vicino e quello per lui fu un segnale fin troppo chiaro. Poteva avere sui trent'anni circa, non di più ma erano comunque dieci in più dei miei. Anch'io a dimensioni non ero messo male e anche questa cosa non passò inosservata. Mi prese alla sprovvista. Si avvicinò ancora di più a me e non appena ebbi finito di rimettere il mio attrezzo nei pantaloni, mi afferrò per un braccio e prima che potessi rendermi conto di cosa mi stava succedendo ero già con lui dentro ad un gabinetto con la porta che si stava chiudendo alle sue spalle. Ero già pronto per arrivargli un pugno nello stomaco quando lui s’inginocchiò e alzò lo sguardo verso di me in attesa. Vedendo la mia indecisione dettata più dall'incoscienza per quel cambiamento improvviso della situazione che dal fatto che stessi valutando o meno il da farsi, il tizio allungò le mani e cominciò a sbottonarmi i pantaloni senza dire nulla.

    La mia reazione non tardò ad arrivare e in men che non si dica il mio cazzo svettava al massimo dell’erezione. L’uomo che non doveva essere nuovo a questo tipo di approcci spalancò la bocca e accolse subito il mio cazzo fino in gola, cominciando un lento ma intenso pompino.

    Dopo un attimo di esitazione decisi di lasciarlo fare, appoggiai le mie mani sui suoi capelli e mi gustai sensazioni mai provate prima di allora. Chiusi gli occhi e lasciai cadere leggermente la testa all'indietro. Non avrei tardato molto a venirgli in bocca. Lui se ne accorse e lasciò momentaneamente uscire il cazzo dalla bocca per passare a leccare tutta l’asta e le palle. Si soffermò molto sulla cappella e poi riprese a ciucciare avidamente. Usava molta saliva e la cosa mi piacque davvero tanto. Arrivai al punto di non resistere più e gli svuotai in gola una quantità di sborra notevole e inaspettata sia per me sia per lui. Sebbene lui ingoiasse tutto, un po’ gli usci sue labbra sporcandogli il mento. Mi ripulì per bene il cazzo con la lingua e poi passandosi la lingua sulle labbra si gustò le ultime gocce del mio nettare caldo. Ancora in ginocchio alzo di nuovo lo sguardo verso di me e mi fece l’occhiolino. Poi, velocemente si alzò apri la porta e se ne andò, lasciandomi col cazzo ancora fuori dai pantaloni incredulo per quello che mi era appena successo.

    Mi ricomposi e mi sciacquai il viso. Uscii dal bagno cercando quel tipo che tuttavia sembrava essersi volatilizzato.

    Nel viaggio di ritorno pensai e ripensai a quell'esperienza. Il mio primo pompino era stato inaspettato, assurdo per il modo e le circostanze, ma assolutamente piacevole da ricevere. Difficilmente sarei riuscito a farne a meno da quel momento in poi.

    Quella stessa notte non riuscii a dormire e mi addormentai solo verso l’alba. La mattina seguente, dopo aver fatto colazione, aver saldato il conto e salutato la gentilissima signora del B&B mi avviai col mio bagaglio verso la stazione da cui ero arrivato a Barcellona alla volta di Parigi, prossima tappa della mia avventura…

    In quel momento, dopo aver preso posto sul treno, ero consapevole che difficilmente avrei dimenticato Barcellona. La città era splendida, le persone erano amichevoli e cordiali e c’erano anche molti bei ragazzi in giro. Inoltre l’avventura che avevo vissuto la sera prima mi aveva segnato e se mi fosse rimasto qualche dubbio sul mio orientamento sessuale, a quel punto avevo la certezza di essere gay. E la cosa a essere sincero non mi pesava per niente. Lontano da casa, lontano dai pregiudizi e lontano dai dispiaceri potevo finalmente essere me stesso ed ero sicuramente intenzionato a vivere appieno ogni avventura che mi si sarebbe prospettata…

    Lasciai Barcellona con un po’ di amarezza quella mattina, sarei restato molto di più ma l’avventura doveva continuare per quanto entusiasmante fosse stata la prima tappa.

    Il treno partì e osservai per l’ultima volta la bella Barcellona. Quello che però in quel momento non sapevo ancora, era che pochi mesi più tardi quella splendida città sarebbe diventata anche casa mia… sì, casa mia e di Felipe!

    PARTE 3 >>

    Edited by Elchicoloco - 19/6/2014, 18:56
     
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  2. ragazzino92
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    Peròòòò mica male... aspettiamo il seguito va
     
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    CITAZIONE (ragazzino92 @ 20/10/2012, 23:39) 
    Peròòòò mica male... aspettiamo il seguito va

    Grazie! Vedrai che il seguito non tarderà troppo ad arrivare! :)
     
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  4. ShReK93
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    wow bella anche questa parte.. continua così!
     
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  5. oldmanny
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    proprio bello, mi piace la tua decisione di correre incontro alla tua vita
    aspetto con ansia il seguito
     
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4 replies since 20/10/2012, 12:01   1310 views
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