Racconto di un'avventura - Parte 1

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    "... ti amo, da sempre e per sempre..."

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    CONTENUTO EROTICO E SESSALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA



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    CITAZIONE
    Cari lettori, dopo un lungo periodo di assenza rieccomi qui. Mi scuso per questa lunga ed apparentemente ingiustificata assenza dal forum, ma è successo davvero di tutto in questi ultimi mesi. Ora però sono qui e sono felice di potervi proporre la prima parte del mio nuovo racconto.

    Spero che possa piacervi e che la lettura possa appassionarvi. Mi auguro di riuscire a trasmettervi la stessa passione che ho io nello scrivere e spero di tutto cuore di non annoiarvi.

    In questa prima parte non c'è quasi nulla di erotico, ma il tempo per vivere in pieno i sentimenti e descriverli nei dettagli arriverà...

    Buona lettura!

    Vostro, TD89

    Agli occhi di tutti, quello che stava per iniziare era un giorno qualunque, come lo sono stati tanti altri prima e come lo saranno tanti altri dopo. Effettivamente, anche per me sarebbe stato un giorno qualunque se non fosse che avevo deciso che proprio quello era il giorno giusto per rivelare al mondo il mio segreto più nascosto…

    Nato e cresciuto alla periferia di Roma, ho vissuto i primi venti anni della mia vita in famiglia, dove potevo contare sull'appoggio e sulla fiducia dei miei genitori. Sono sempre stato un ragazzo che non si è mai distinto per doti eccezionali, né si è mai fatto notare per particolari scelleratezze. Un bravo ragazzo, così mi definivano i genitori dei miei amici. L’amico ideale per molti e per molte. Il fidanzato giusto per la maggior parte delle figlie degli amici dei miei genitori. Da sempre sono un buon cattolico, ho frequentato un gruppo di scout per diversi anni e nello stesso periodo sono stato educatore in parrocchia. Non amo esageratamente lo studio ma ho sempre ottenuto ottimi risultati a scuola. Insomma, i miei genitori erano molto fieri di me ed io di loro.

    Gli amici non mi sono mai mancati, ho sempre potuto contare su un buon gruppetto di valide persone con le quali uscire e divertirmi. Tra loro c’era Marco, il mio migliore amico! Con lui ho condiviso tutto dall’età di due anni. I nostri genitori erano amici e spesso uscivamo tutti insieme. Abbiamo sempre frequentato la stessa classe ed essendo entrambi figli unici ci sentivamo come fratelli. Passavamo insieme le vacanze e c’era una buona dose d’intimità tra noi. Ci raccontavamo tutto, condividevamo ogni momento. Io sapevo tutto di lui e lui sapeva tutto di me…

    In realtà, lui sapeva tutto di me tranne un piccolo e insignificante dettaglio. Qualcosa che fino a quel momento non avevo detto ad anima viva e che riuscivo a nascondere molto ma molto bene. Quello che non sapeva rappresentava la macchia sulla mia candida reputazione. Quello che non sapeva è che io sono gay.

    Sono consapevole di essere attratto dai ragazzi dall'età di 12 anni. E’ successo un’estate in campeggio. Come al solito la mia famiglia era in vacanza con quella di Marco e noi due condividevamo la stessa tenda. Una sera faceva particolarmente caldo ed entrambi eravamo in tenda per la notte indossando solo gli slip. Marco stava già dormendo mentre io non riuscivo a prendere sonno. Mi giravo e rigiravo sul materassino e a un tratto, non so nemmeno perché, mi sono fermato a fissare il corpo del mio amico. Lo vedevo chiaramente in quanto la pallida luce della luna filtrava dalla finestrella della tenda e illuminava quanto necessario l’interno della tenda. Tra i tanti pensieri, l’unico che mi passava per la testa era quello in cui io volevo provare a baciare Marco. A baciare tutto il suo corpo e diventare quasi un tutt'uno con lui. Volevo stendermi su di lui e fare aderire i nostri corpi. Volevo accarezzarlo e desideravo che lui accarezzasse me.

    Dopo quella sera, in cui non avevo ancora ben capito cosa mi stesse succedendo, i pensieri di quel genere non sono certo cessati e, anzi, sono decisamente aumentati. Entrambi siamo cresciuti, siamo cambiati ma otto anni dopo eravamo ancora migliori amici. Non affrontavamo spesso l’argomento sesso. La mentalità cattolica forse ci frenava un po’ in questo senso e nessuno dei due era fidanzato per cui, gli argomenti tra noi erano altri.

    Ad essere sincero, io ovviamente non ero fidanzato perché le ragazze non mi interessavano e così evitavo delicatamente tutte le proposte che ricevevo da alcune ragazze, ma di Marco non ho mai capito perché facesse apparentemente la stessa cosa. Nonostante fosse certamente etero, non aveva voluto impegnarsi con nessuna ragazza, solo qualche veloce e insignificante storiella con qualche compagna di classe.

    Una sera Marco era a casa mia e se ne uscì con una strana frase. Mi disse “Facciamo un patto. Tra noi non ci dovranno mai essere segreti. Ci diremo sempre tutto, come abbiamo sempre fatto. D’accordo?”.

    Lì per lì rimasi leggermente sorpreso. Per me era ovvio, non gli ho mai nascosto niente se escludiamo il mio orientamento sessuale. In ogni caso sorrisi e risposi che ero d’accordo e che accettavo il patto. Ci stringemmo la mano e siglammo con un sorriso complice il nostro patto.

    Lo so, è stupido che a vent’anni ci comportassimo ancora come due ragazzini. Ma io ero felice che Marco fosse il mio migliore amico e sapevo che quello che c’era tra di noi non sarebbe mai cambiato per nulla al mondo. Niente ci avrebbe mai potuto allontanare. Conoscevo fin troppo bene Marco e sapevo che lui mi voleva bene sul serio.

    Il giorno seguente, la mattina dopo aver siglato quello strano patto, mi svegliai e realizzai all’improvviso che nel momento esatto in cui avevo siglato quel patto l’avevo immediatamente infranto. Nascondendogli il mio segreto non ero onesto con lui e la cosa non mi piaceva. E così avevo deciso che quello sarebbe stato il giorno in cui avrei detto a Marco che sono gay.

    Confesso che ero un po’ preoccupato ma conoscendolo, considerando il nostro rapporto, ero convinto che dopo un primo imbarazzante momento di stupore, avrebbe capito e tutto sarebbe stato come prima. Ma… mai altra previsione fu tanto sbagliata come quella!

    Avevo appuntamento con Marco in biblioteca per studiare ed ero deciso a sfruttare un momento di pausa in cui generalmente ce ne andavamo a prendere una boccata di aria fresca nel giardino antistante alla biblioteca per rivelargli il mio segreto.

    Il momento fatidico era arrivato ed io ero deciso più che mai.

    Marco, a proposito di ieri sera, dovrei dirti una cosa!

    Lo colsi leggermente alla sprovvista. Eravamo entrambi seduti su una panchina, lui alzò lo sguardo verso di me e si mise in ascolto.

    Effettivamente una cosa che non sai di me, da dirti, l’avrei…

    Il suo sguardo si fece indagatore, ma non proferì parola. Continuai a parlare.

    Io, ecco, vedi devo confessarti che…” lunga pausa, presi un respiro profondo e poi abbassando lo sguardo che fin ora era rivolto occhi negli occhi “…sono gay, sono attratto fisicamente dai maschi!

    Aspettai qualche istante prima di alzare di nuovo lo sguardo. Quando decisi di farlo però notai che Marco era allibito.

    Ti conosco troppo bene per essere sicuro che quello che mi hai detto non è uno scherzo. Non ci posso credere, questo è troppo!” Furono queste le parole che mi disse. Poi si alzò, se ne andò verso la porta della biblioteca e in attimo, sparì all'interno.

    Inutile dire che quella non era la reazione che mi aspettavo. Mentre restavo lì nel tentativo di capire cosa fosse meglio fare, vidi Marco spuntare nuovamente dalla stessa porta in cui era sparito un attimo prima. Aveva con sé il suo zaino. Si fermò un attimo, mi fissò negli occhi e poi salì in sella alla sua bicicletta e sparì dietro l’angolo della strada.

    Si svolse tutto così in fretta che io non ero nemmeno risuscito ad alzarmi da quella panchina. Incredulo avevo passivamente assistito a quella che avrei scoperto poco dopo essere l’ultima volta che in cui avrei rivisto Marco per molto ma molto tempo.

    Tornando a casa speravo che un po’ di tempo avrebbe permesso a Marco di capire e accettarmi in modo che le cose potessero tornare quelle di prima. Con questa speranza mi sedetti a tavola quella sera, ma nonostante tutto non ero molto presente e i miei genitori se ne accorsero. Mi chiesero cosa avessi fatto ma io dissi solo che era stata una pessima giornata. Finii in fretta di mangiare e me ne andai a letto. Sarei volentieri tornato indietro, ma non potendolo fare, speravo che un buon sonno potesse calmarmi e farmi smettere di temere il peggio per il rapporto col mio migliore amico, con mio fratello…

    Avevo già gli occhi chiusi quando sentii squillare il cellulare. Non l’avevo nemmeno spento. Era un messaggio di Marco. Presi fiato prima di aprirlo, ma quando lo lessi rimasi letteralmente di pietra.

    Ti credevo sincero. Ti consideravo mio fratello. Chissà da quanto tempo mi nascondi questa cosa. Da sempre forse… Mi fai schifo. E’ innaturale, è contro natura. Un uomo deve essere attratto dalle donne. Sei malato. Non ti azzardare a cercarmi, evitami. Non voglio vederti mai più! Se non ti sputtano in giro è solo per difendere la mia reputazione che ormai è legata in gran parte alla tua. Da ora in poi, per me non esisti!

    Una lacrima solcò il mio viso, non riuscivo a credere che proprio lui mi avesse appena scritto quelle parole. Ero convinto di conoscerlo bene e di poter prevedere la sua possibile reazione, ma mi ero sbagliato e di grosso anche. In quel momento mi sono reso conto di aver perso le due persone più importanti della mia vita. Mio fratello e il mio migliore amico!

    Da quella sera fu tutto diverso. Volevo tentare di parlare con lui, ma sapevo che era così cocciuto che non avrebbe mai cambiato idea. Solo il tempo avrebbe potuto cambiare, forse, le cose tra noi.

    L’estate era alle porte e la prima sessione d’esami all’università stava terminando. Studiare, anche se in distrattamente, era l’unico modo per non piangere e non pensare a lui. Superai non proprio brillantemente tutti gli esami. Intravidi anche Marco agli appelli ma non tentai nemmeno di avvicinarlo né lui mi rivolse mai lo sguardo prima o dopo l’esame.

    Le prossime lezioni sarebbero cominciate solo a ottobre successivo e quelli erano gli ultimi giorni di luglio. Avevo due mesi pieni che per la prima volta, senza Marco, non sapevo come riempire.

    Non so come quella folle idea mi passò per la mente, ma in quel momento ero convinto che la cosa migliore per dimenticare tutto e ricominciare a vivere serenamente fosse partire e allontanarmi da tutto. Così mi decisi e comprai un biglietto Interrail per l’Europa. I miei genitori all’inizio fecero un po’ di storie e soprattutto mi chiesero perché partivo da solo e non con Marco.

    Liquidai la questione con una banale scusa. Dissi che Marco aveva trovato una ragazza e per l’estate aveva altri programmi. Non li convinsi molto, ma al punto giusto da dare il loro benestare al mio viaggio.

    Pianificai davvero poco del viaggio prima della partenza. L’unica cosa che scelsi fu la prima meta. Per il resto mi sarei affidato al caso: sarebbe stato un viaggio day-by-day! Sebbene parlassi abbastanza bene inglese e francese ero un po' titubante e preoccupato quando partii, ma una volta in viaggio, salutati i miei genitori alla stazione e dopo aver visto la mia città che si stava allontanando alle mie spalle, tutto apparve più facile.

    Barcellona mi stava aspettando ed io non vedevo l’ora di arrivare.

    Su treno ebbi modo di riflettere sul fatto che in qual momento stavo dicendo addio a una parte molto lunga e importante della mia vita. Tutto quello cui ero abituato da sempre, in un attimo era sparito nel nulla. La porta che si affacciava su quella vita si era chiusa a doppia mandata ed io sapevo bene che non avevo la chiave per riaprirla.

    Quello che però non sapevo, è che di lì a poco si sarebbe aperto, anzi spalancato, un enorme portone. Un portone mediante il quale sarei potuto entrare in un'avventura che avrebbe cambiato la mia vita per sempre. Di lì a poco un ragazzo qualunque di nome Felipe, nato e cresciuto in un piccolo paesino spagnolo, sarebbe entrato nella mia vita per sempre...

    PARTE 2 >>

    Edited by Elchicoloco - 19/6/2014, 18:56
     
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  2. ShReK93
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    wow che bello.. non vedo l'ora di leggere il continuo
     
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  3. Medi@
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    Non ho capito..è un racconto vero o no? comunque è bello :)
     
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    CITAZIONE (ShReK93 @ 16/10/2012, 23:27)
    wow che bello.. non vedo l'ora di leggere il continuo

    Grazie mille ShReK93! Spero che possano piacerti anche le prossime parti...

    CITAZIONE (Medi@ @ 17/10/2012, 17:40) 
    Non ho capito..è un racconto vero o no? comunque è bello :)

    Della mia vita reale, caro Medi@, direi che ho ampiamente raccontato le parti più salienti, diciamo così, nei racconti precedenti... Questa volta mi sono ispirato ad alcuni fatti veramente accaduti ma per lo più il racconto è frutto della mia fantasia. In ogni caso comunque, non importa che sia vero o no se chi lo legge riesce in qualche modo ad immedesimarsi nel protagonista e così, a sognare con me... Questa è la soddisfazione più grande per me!

    Presto, anzi davvero a breve, la seconda parte!

    Saluti a tutti i lettori e grazie a chi è passato di qui!

    TD89
     
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  5. ragazzino92
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    Bel racconto complimenti
     
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  6. Medi@
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    dream era tanto una curiosità :) il racconto èmolto bello!!!
     
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    CITAZIONE (Medi@ @ 21/10/2012, 18:16) 
    dream era tanto una curiosità :) il racconto èmolto bello!!!

    Figurati, grazie mille per l'apprezzamento. Mi auguro che ti sia piaciuta anche la seconda parte! Presto un nuovo episodio in cui si scoprirà finalmente l'identità del tanto nominato Felipe!
     
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6 replies since 16/10/2012, 18:02   2068 views
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