Solo mio

Tyler e Corey

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  1. FinnTanner
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    ATTENZIONE
    CONTENUTO EROTICO E SESSUALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA



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    Corey geme pietosamente e si contorce nel tentativo inutile di sfuggire all’ invasore implacabile.

    «Oh, Tyler, è t-troppo grande!» Si lamenta, mentre la testa in gomma nera del grosso dildo flessibile da quaranta centimetri finalmente supera l’anello stretto dello sfintere e inizia il suo viaggio su per i visceri.

    «Allargati!» Dico, enfatizzando il comando con una sculacciata sulle sue natiche senza un pelo.

    Strillando, il ragazzo obbedisce velocemente, raggiungendo le natiche con entrambe le mani e tirando per aprirle, regalandomi una stupenda vista del suo stretto anello stirato al limite intorno all'asta dell’enorme cazzo finto che gli viene forzato nel retto. Lo tiro fuori con un gesto deciso, e lui tiene le natiche allargate, lasciando il suo bellissimo buco esposto per la mia ispezione.

    Sapendo cosa mi aspetto da lui, infila due dita di ogni mano sotto l’orlo dell’ano allargato e tira con forza, spostando le dita ogni tanto per essere sicuro di tenere il buco più largo possibile, in modo che possa vedere facilmente fino al colon.

    Le dimensioni del suo buco spalancato mi eccitano immediatamente – l’immagine del contrasto fra un corpo snello e liscio e un enorme buco in cui passerebbe agevolmente una mazza da baseball è per me piena di erotismo – racconta anni di profonde e prolungate sodomizzazioni quotidiane. È una storia di sottomissione per il piacere di molti uomini, e di ore di doloroso esercizio.

    Ordino a Corey di restare in questa posizione, mi sposto dietro di lui e porto il mio cazzo davanti al buco spalancato. Ci infilo dentro la punta gonfia e rigida e mi rilasso, liberando un getto di piscio rovente direttamente dentro il retto. La maggior parte delle sue giornate inizia in questo modo. Lo sveglio quando ho voglia, e lui si posiziona subito a quattro zampe sul letto. Con il culo all’insù, tira fuori l’enorme butt plug che ha tenuto dentro durante la notte, e mi mostra il buco pronto per l’uso.

    A seconda del mio umore iniziamo con un clistere di piscio, il mio pugno nel culo o semplicemente una buona scopata. Quel che è certo è che alla fine avrà il retto inondato di sperma e un plug a tenerlo dentro.

    Spingo il cazzo dentro fino alle palle, toccando le sue natiche con i fianchi e avverto la sensazione meravigliosa della vescica che si svuota mentre riempio il retto morbido del mio ragazzo. Il mio cazzo inizia ad indurirsi, spingendosi ulteriormente verso il colon fino a raggiungere la piena lunghezza di ventidue centimetri e tutto il suo spessore. Completamente impalato, Corey si rilassa contro di me, le sue braccia mi raggiungono tirandomi più vicino e più in profondità, il suo corpo mi prega di dargli un po’ della mia essenza vitale.

    Quando l’ho conosciuto ero al primo anno di università, un bel ragazzo tranquillo e riservato. Senza farmi notare mi innamoravo di ogni cosa respirasse e fantasticavo sulle cose più estreme con donne e uomini. Finché non ho incontrato Corey, lui ha trasformato le mie fantasie più perverse in realtà. La prima volta lo vidi al corso di matematica, un ragazzo snello con i capelli castani e la pelle chiara, ma più attraente per me, un sedere piccolo e splendidamente ricurvo racchiuso in un paio di jeans stretti. Se non lo avessi visto proprio lì non avrei mai creduto che frequentasse l’università. Era senza dubbio il ragazzo più piccolo del corso, non poteva pesare più di sessanta chili. Il suo aspetto fece esplodere il mio desiderio, riempiendomi di lussuria mentre lo osservavo, immaginando le sue grida disperate mentre allargavo le sue natiche sode e gli scopavo il culo con forza.

    Quando alla fine è stato mio, ho trovato nel suo corpo e nella sua indole lo sfogo per le mie fantasie più sfrenate. Ho fatto in modo di mantenerlo in salute e in forma, amo il suo fisico snello e lui volentieri corre ogni giorno per chilometri per mantenerlo così per me e si attiene ad una dieta rigorosa.
    Adoro quando gli altri ragazzi lo guardano con desiderio e a mala pena nascondono l’erezione. E Corey non si sottrae a quegli sguardi, non ho mai conosciuto un ragazzo che accettasse senza vergogna ogni forma di degradazione sessuale come fa lui.

    «Quanti anni avevi quando ti sei fatto scopare per la prima volta?» Gli chiedo quando torna dal bagno dopo essersi liberato.
    Intanto ricomincio a spingere il cazzo finto dentro di lui.

    «Diciotto, Tyler,» risponde, mordendosi il labbro mentre sente l’enorme serpente nero strisciare di altri due centimetri nel profondo del suo colon.

    «È stato con un amico di mio padre, un ex giocatore di calcio. Era in visita e mi vide mentre prendevo il sole in piscina. Eravamo soli in giardino, si avvicinò e abbassandosi il costume mi chiese se avessi mai visto il cazzo di un uomo. Il suo cazzo per me era gigantesco! Sarà stato diciotto centimetri ma grosso come il mio avambraccio. In ogni caso, non riuscii a staccargli gli occhi di dosso e la prima cosa che feci fu sfilarmi il costume da bagno e prendere l’olio solare.»
    Amo sentir parlare del suo passato, prima di conoscermi.

    «Mi aspettavo che mi baciasse o almeno dicesse qualcosa invece mi prese per un braccio tenendomi fermo e iniziò subito a penetrarmi.» Continua a raccontare Corey.

    «Piansi, e lo pregai di fermarsi ma lui ormai era determinato a scoparmi. Mi costrinse a prenderlo fino in fondo, non so come abbia fatto, ci saranno voluti almeno venti minuti. Pensai che mi avrebbe diviso a metà, potevo sentire il suo cazzo come una sbarra di ferro dentro di me. A un certo punto sembrò avere difficoltà a penetrarmi più a fondo, e invece di fermarsi spinse sempre più forte per passare il mio sfintere interno ed entrarmi nei visceri.»

    «Gridai fortissimo, ma lui semplicemente rise di me dicendomi che ero un ragazzo grande ora e che avrei dovuto ringraziarlo per avermi aperto il culo in modo che un sacco di ragazzi lo potessero usare senza problemi. Poi mi spinse in bocca gli slip per impedirmi di urlare ancora e iniziò a scoparmi sul serio con il suo cazzo mostruoso, più e più volte. E intanto mi sussurrava oscenità all'orecchio, su come mi stava aprendo e come amava il suono che faceva. Piansi in silenzio, mentre sentivo il suo cazzo su e giù per il culo e pensai che non sarebbe mai più tornato come prima, ma allo stesso tempo quell'enorme organo dentro il mio corpo mi eccitò. La sua resistenza era incredibile, e mi scopò per altri venti minuti prima di sentire il suo sperma caldo sgorgare dentro di me. Ero confuso su come mi sentivo, non riuscivo a capire perché quell'uomo mi avesse trattato in quel modo così rude, ma allo stesso tempo mi sentii speciale perché aveva scelto me.»

    «Dopo essere venuto credevo se ne sarebbe andato, invece mi sussurrò all'orecchio che un ragazzo carino e disponibile come me aveva bisogno di un sacco di sesso anale per crescere e che avrebbe voluto scoparmi prima, quando ero ancora più stretto.»

    «Poi mi fece girare, e mi sollevò le gambe, esponendo completamente il culetto. Sentii l’aria fresca dentro il buco ancora aperto prima che mi penetrasse nuovamente. Lui era forse un metro e novanta per cento chili, mi sopraffaceva completamente, ero come una bambola sotto di lui. Ero terrorizzato, e mi tenevo il culo aperto con le mani pregandolo di non farmi male, ma rise nuovamente e cominciò a forzare la sua enorme cappella dentro di me. Il mio buco era ancora parzialmente aperto dal suo precedente assalto, ma dovette comunque spingere con tutte le sue forze per farsi strada. Gridai mentre il buchetto si allargava intorno alla sua asta, poi aprii gli occhi e la bocca per la sorpresa di sentirmi riempito così brutalmente.»

    «Per le prossime due ore, gli unici suoni provenienti dal giardino furono i miei gemiti, i suoi grugniti e il rumore osceno del risucchio causato dal suo cazzo che mi allargava sempre di più al ritmo delle sue spinte. Slurp! Slurp! Slurp! Slurp! Slurp! Slurp! Slurp! Slurp! Slurp! E il suono delle sue enormi palle contro le mie gambe e del suo inguine sulle mie natiche. Ogni volta che spingeva il cazzo dentro di me sbattevo la testa contro lo schienale della sedia a sdraio. Alla fine devo essere svenuto, e quando riaprii gli occhi stava costringendo il suo cazzo gocciolante nella mia bocca.»

    «“Forza,” mi disse. “Senti che sapore hai, faresti meglio ad abituarti – un ragazzo come te lo proverà spesso nei prossimi anni!”»

    «Io scossi la testa, ma ero troppo stanco e debole per resistergli e lui continuò a spingermi sempre più della sua asta in bocca, fino a quando dovetti ingoiare o soffocare. Assaggiai il sapore muschiato del mio culo, molte volte.»

    «Dopo quel pomeriggio, mi scopò quasi ogni giorno, spesso per ore. Ho perso il conto di quante volte è stato dentro di me. In quel periodo mi fece conoscere molte cose, come le frustate. Mi frustava sul culo, anche direttamente sul buco. E sui capezzoli, e li tirava e torceva e mordeva fino a quando non erano gonfi due volte la loro dimensione normale, e intanto mi diceva quanto ero troia e porca.»
    Mentre lo inculo senza sosta con il cazzo di gomma, osservo i capezzoli di Corey. Sono riuscito a spingerne dentro venticinque centimetri. Mi sono sempre chiesto come facesse ad avere capezzoli cosi grandi su un petto tanto magro. Quando lo scopo sono costantemente eretti, dall'aspetto gommoso e invitante.

    «Amava davvero frustarmi sul culo,» continua lui. «Soprattutto il buchetto. Mi metteva in posizione con il sedere completamente esposto, qualche volta legandomi. Ci strofinava sopra l’olio per massaggi e poi iniziava a colpirmi con una cinta di pelle. Mi diceva che il suono del cuoio che colpiva la mia pelle morbida lo spingeva sull'orlo della pazzia, e continuava a frustarmi sul buchetto anche per un’ora fino a quando non era gonfio e rosso e io urlavo supplicandolo di fermarsi e scoparmi.»

    Mentre continua a raccontare, il buco di Corey inizia ad emettere risucchi osceni quando spingo avanti e indietro l’invasore di gomma ormai dentro di quasi trenta centimetri. Qualche goccia di sudore aiuta a lubrificare il passaggio del dildo mostruoso nel suo andirivieni senza sosta.
    So che Corey ha un retto abbastanza profondo, soprattutto per un ragazzo della sua corporatura esile. L’ho esplorato completamente da quando è diventato mio. Si estende per venti centimetri fino allo sfintere interno, il che significa che quando lo scopo fino in fondo – cosa che faccio due o tre volte al giorno – riesco a penetrargli nel colon e sentirne il calore.

    Poco dopo averlo preso con me, lo portai da un medico per un esame completo. Fui molto schietto con lui circa i miei propositi per un uso prolungato e aggressivo del suo ano per scopi sessuali. Su mia richiesta, il dottore usò uno speculum per gli esami e rimase stupito quando riuscì a dilatarlo di 4 centimetri senza difficoltà. Insistetti per un esame manuale del retto e del colon, e fissai Corey negli occhi mentre il medico gli fece scivolare la mano guantata lentamente nel culo. Alla fine, la mano riuscì a passare oltre lo sfintere e Corey rimase a bocca aperta, ma il mio ragazzo era un soldato e l’unica cosa che fece fu sistemare il culo più in alto per agevolare la dolorosa penetrazione, senza tentare di sottrarsi.

    Chiesi al medico di scoprire a che profondità sarei potuto penetrare nel colon senza causare gravi danni e lentamente lui inizio a spingere la mano sempre più in fondo. Oltre lo sfintere interno, e dentro le viscere. Vidi Corey contorcere il viso e mordersi le labbra mentre l’avambraccio peloso del medico scivolava dentro di lui.

    “Il suo colon è notevolmente rettilineo” mi disse il medico. “le uniche limitazione reali su quanto a fondo puoi spingere la mano è la sua tolleranza al dolore. Se questo non è un problema il danno più grave che puoi causare è uno strappo dello sfintere visto che il tuo braccio è decisamente più grosso del mio. In quel caso potrai portarlo qui e applicherò dei punti.»
    Intanto fissavo il suo braccio, che in quel momento era sepolto dentro Corey fino al gomito. “Incredibile…” dissi.
    Il medico mi guardò e fece un cenno di sorriso. Poi comincio a ritirare il braccio, solo per spingerlo nuovamente dentro mentre Corey si lamentava contorcendosi nel lettino. Ben presto raggiunse un ritmo costante, con colpi profondi guidati dal suo pugno all'interno delle viscere, mentre la pelle dello sfintere era tesa al limite intorno all'avambraccio. Le mani di Corey per tutto il tempo rimasero serrate intorno al bordo del lettino, ma nonostante il disagio evidente non provò mai a scostarsi.

    Secondo il medico, l’anno passato a subire abusi aveva reso il suo ano straordinariamente elastico, decisamente adatto alle penetrazioni frequenti e prolungate.
    Spingendo Corey sul lettino, riesco a sollevargli il culo ancora più in alto. Lo osservo avidamente a pochi centimetri di distanza, la pelle tesa e lo sforzo che fa per prendere l’enorme cazzo di gomma mi eccitano terribilmente. Spingo un altro centimetro dentro di lui, facendolo gemere.
    Finalmente, dopo venti minuti di fatica riesco a spingere tutti e quaranta i centimetri del mostro di gomma dentro di lui. Faccio restare Corey immobile mentre lentamente ritiro l’enorme oggetto dal suo culo.

    Lui piagnucola sommessamente mentre serpeggia fuori palmo a palmo. Mi fa piacere notare che il dildo è pulito, tranne per il poco lubrificante che ho usato.
    Mi fermo per un attimo ad osservare la meraviglia del suo buco oscenamente aperto, pulsare al ritmo del suo cuore mentre cerca a fatica di richiudersi, all’inizio con scarso successo. Questo è il momento che preferisco, quando sembra che il buco sia incapace di tornare alla normalità e capisco che Corey sta soffrendo immensamente per il mio piacere.

    «Parlami ancora di come ti usava l’amico di tuo padre,»

    «Beh, gli piaceva anche organizzare stupri di gruppo con i suoi amici. Erano tutti affascinati dal mio buco del culo e si chiedevano quanto fosse resistente. Un fine settimana elaborarono un piano per metterlo alla prova. Ogni uomo aveva quindici minuti per scoparmi, e c’erano abbastanza uomini per fottermi ventiquattro ore su ventiquattro per due giorni.»

    «Beh, i ragazzi come te hanno bisogno di essere scopati, non è vero?» Gli chiedo, schiaffeggiandogli il culo e infilando quattro di dita nel buco che aveva appena iniziato a richiudersi.

    «Si, T-Tayler!» Balbetta lui, mentre mi posiziono per penetrarlo da dietro, il mio corpo muscoloso fa impallidire il suo liscio e snello.
    Si prepara, mordendosi il labbro, ma si lascia comunque sfuggire un sussulto involontario mentre entro dentro di lui fino in fondo con una sola potente spinta. Corey sospira mentre il mio cazzo duro come il ferro inizia a scivolargli senza ostacoli nel culo, allargando le pareti del suo retto liscio e morbido. Lo spingo e lo ritiro completamente, lasciando solo la grossa cappella spugnosa all'interno quando esco. Lo scopo in questo modo per dieci minuti. Dopo averlo riaperto per bene mi sfilo e gli presento il mio cazzo davanti alla bocca perché lo ripulisca dai residui di lubrificante rimasti dalla precedente penetrazione. Obbediente, Corey apre la bocca e inizia a succhiarlo profondamente, ingoiando mentre lo tengo stretto per i capelli. Quando il mio cazzo è scintillante della sua saliva lo spingo indietro e torno verso il suo culetto sporgente. Sorprendentemente lo trovo ancora leggermente aperto e punto la cappella gonfia contro quell'apertura.
    «Vuoi farlo violento, Corey?» Gli sussurro all'orecchio, mentre le mie mani gli afferrano le spalle.

    Risponde balbettando senza farmi capire bene cosa dice.

    In ogni caso, facendo leva sulle spalle, sperono il suo culo con una spinta potente. Grida, ma è così abituato agli abusi che presto affonda il viso nel cuscino e sento solo gemiti soffocati. Prendo il ritmo, e sento le mie palle gonfie schioccare contro le sue con un suono di schiaffi bagnati mentre gli scopo il culo.
    «Prendilo tutto troietta del cazzo!» Ringhio, spingendo con tutta le forze. Seppellendo il mio cazzo dentro di lui fino alla radice, tenendo il suo corpo stretto contro il mio.

    «Oh sì, me lo merito!» Geme Corey, girando la testa verso di me, finalmente parla in modo chiaro. Spingo con il cazzo ancora più forte.
    Ora è quasi entrato in uno stato di trance, ansima con gli occhi socchiusi, mentre continuo a spingere più e più volte tutta l’asta fuori dal suo culetto dilatato per poi spingerla di nuovo dentro a tutta velocità.

    Ho una bottiglietta d’acqua a portata di mano e un tubetto di lubrificante, tutto quello che ci serve per un’altra intensa mattinata di sesso. Gli mostro l’ora soddisfatto, sono quasi due ore che scopiamo. Lui gira verso di me il suo viso perfetto e mi sorride ansimando. Ora è solo mio e lo amo da impazzire.


    Fine.

     
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    Bellissimo, peccato non ci sia un continuo
     
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