-
Invano.
User deleted
ATTENZIONE
CONTENUTO EROTICO E SESSALE
QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA
===================================================================================
Aveva un foulard di capelli rossi intrecciati intorno al collo, e una riga vertiginosa di lentiggini sotto gli occhi e sopra le labbra, due sottili premesse di bacio.
Lo guardavo scivolare per il sentiero dei ciottoli che seguiva il fiume ricongiungersi ad altri affluenti, mentre tagliavo sopra una bicicletta la strada direttamente opposta: così ogni giorno dell'estate del miei 19 anni, come di fronte a un'allegoria del tempo che mi parlava con segnali di fumo. Mi chiesi spesso dove finisse il suo tragitto: lo scoprii tardi, verso il Ferragosto, giocando all'indiano nascosto dietro agli alberi che minavano il suo cammino. Eravamo soli, e una vaga incertezza mi premeva sul costato spiando il suo incedere frammentato, e le improvvise pause che potevano rivelarmi in ogni istante. Poi l'orizzonte mi dipinse davanti la vecchia tenuta abbandonata dei Ferrara, che si ergeva con lo stesso immutato orgoglio di quando era stata costruita, ora in balia dell'umore lunatico del cielo. Lo vidi sparire dentro la costruzione, sospeso tra il seguirlo o l'abbandonare tutto; cedetti alla tentazione di penetrare nella casa che, sin dall'ingresso, era un crepitante e labirintico universo di stanze. Sentii, appena entrato, un residuo di passi che veniva dall'alto: un invito a salire le scale a tratti pericolanti sino agli ultimi piani; e mentre concentravo gli occhi sugli scalini, immaginavo una ideale lista di perché a quel gesto, a quei gesti: i suoi (ma anche i miei). L'ultimo scalino lo salii accovacciato: di fronte a me un pavimento deserto, e poi ancora una scala più piccola e una porta chiusa; proseguii lentamente sino alla scala, e giunsi infine alla parete dove la porta - come un presagio di nebbia - mi era inaccessibile. Tastai così la parete in cerca di qualcosa, e trovai allora una cavità minuscola, quasi inavvertibile, attraverso la quale i miei occhi iniziarono a frugare: vuoto di mobili e a un angolo della stanza lui, nell'atto di raccogliere una borsa (non doveva trattarsi della prima volta se quel luogo deserto non gli era estraneo, se perfino lo aveva abitato con un suo contenitore), dalla quale sembro' estrarre, con estrema leggerezza, il segreto di quella sua visita: un libro. E posatolo a terra, si fermo' un istante a riprendere fiato, e io con lui: poi, come il seguito di un rito quotidiano, inizio' a sfilarsi gli indumenti, fino a rivelare una realtà di torace che fino allora avevo solo idealizzato: asciutto e insieme repertorio scolpito delle mie fantasie, contaminato qua là solo da qualche accenno di peluria. Così le braccia, sinuose e lievemente muscolose, che arrivavano fino al bacino, dove due gambe testimoniavo una continua ostinazione al moto, senza tuttavia apparir tozze. Era rimasto solo in un paio di mutande che trattenevano celato il mio ultimo desiderio, mentre le mie non riuscivano più a contenere l'impeto di una erezione. Fu in quell'esatto momento, che articolando la voce, urlo': -ora puoi uscire, avventuriero!
Continua...
Edited by Elchicoloco - 16/6/2014, 00:23. -
.
Bello continua . -
.
Strabiliante. Poetico, invitante, accattivante e carico di promesse che, mi auguro, verranno mantenute dal suo capace autore.
Attendo con ansia il seguito.. -
Invano.
User deleted
PARTE II
Impietrito, e goffamente (non potevo ritrarmi), cercando come potevo di nascondere una vistosa erezione, avanzai verso di lui; avevo le gote accese, e non sapevo cosa avrei potuto azzardare in mia difesa. Fu lui a prender parola per primo:
-Siedi! Mi esortò, indicando una macchia di pavimento vicino a lui:
-Non ti chiederò il motivo per cui sei qui, né mi esibirò in sceneggiate di sorta! Continuò. -Solo, vorrei che ti sedessi qui accanto a me...
Eseguii, con gesti tanto imbarazzati quanto meccanici, l'invito che il ragazzo mi aveva fatto. Quando mi fui sistemato, e solo quando fu evidente che avevo ripreso a respirare regolarmente, solo allora tornò a dire:
-Vengo molto spesso qui, e sempre solo, se mai ti fossi domandato il perché di questo luogo così singolare...qui leggo e, se necessario, scrivo. Quando posso, cerco di vivere, anche.
Mi guardava negli occhi con una tenerezza quasi inafferrabile, e nonostante ciò mi sentivo come rivoltato.
-Nella stagione estiva, se il tempo lo permette, cerco di privarmi di quanti più indumenti possa, sicuramente più di quanti ammetta un qualsiasi manuale di buone maniere! Rise, e rise un riso che mi ammutolì.
- Se ho voglia, mi tocco anche...comunque, per oggi ero riuscito a procurarmi una prelibatezza! E fece gesto di mostrarmi il libro che ora, specularmente al suo padrone , mi si mostrava davanti, segreto ardito ma ancora disvelato.
-È un libro di vecchie illustrazioni pornografiche da tutto il mondo, che ho trovato in un negozio di usato. Credo che il proprietario avesse un impellente desiderio di sbarazzarsene, e che ne ignorasse l'effettivo valore!
Fui allora che pensai allo squallore di certune riviste che avevo avuto modo di vedere, sempre in compagnia di scorribande con i miei coetanei, e ne ricordai la qualità infima delle immagini, le pagine incollate tra loro, le vagine dilatate fino allo squarcio, e mi preparai a fingere di apprezzare, compiaciuto e partecipe, anche quest'ultima. La sorpresa arrivò seconda solo all'eccitazione: aprendomi il libro davanti, mi trovai in balia di corpi glabri e imperiali, di adoni con sontuose e magnifiche erezioni, di un campionario ideale di peni di ogni forma, lunghezza e colore, di natiche ora chiuse sul loro gioiello, ora aperte,impenetrabili e penetrate.
Vi era inoltre una spirale vertiginosa di corpi sui corpi, insinuati uno nell'altro, umidi e inafferrabili, di bocche che erano una girandola di carne su altra carne, di lingue insaziabili e di muscoli tesi, di capezzoli rosei o scuri come un'improvvisa cecità, e di seme: seme a far da contorno alle labbra, seme pianto dall'ano, seme come maschera perlacea sul viso.
Ero come rapito dallo mia stessa alienazione, e senza accorgermene la mia erezione non si era solo rifatta visibile, ma premeva ora, impotente, contro il tessuto dei miei pantaloni...
Continua
. -
Invano.
User deleted
PARTE III
Fu in quel momento che gli occhi di lui, più simili ora a un voluttuoso buco nero, si mossero veloci dal volume del libro a quello che sporgeva dai miei pantaloni. Arrossii nuovamente.
-Nessuna pudicizia, mio caro! Sarebbe sintomo di follia il contrario, di fronte a tanta bellezza! E tornò a ridere quel riso vertiginoso. Poi, fece cenno di posare il libro a terra, rivelandomi in qualche modo una curiosa solidarietà: dalle sue mutande si pronunciava, imperiale, un'erezione contenuta a malapena.
-E visto che la sorte di un cazzo dritto ci fa, se non amici, quanto meno intimi, liberiamoci di certi orpelli del buon gusto! E detto questo tornò in piedi, sfilandosi prontamente le mutande. L'aria venne immediatamente saturata da quel suo fallo magnifico, e marmoreo, grande ma non gigantesco, comunque di una esibita virilità greca: temetti di svenire.
-Coraggio, cosa temi? Mi esortò.
Ero come squarciato, insieme, da una voglia animale e da una controvoglia dettata dal buon senso: ebbe la meglio la prima, e mentre gettavo, uno dopo l'altro, i miei indumenti, era come gettarsi dietro l'ultimo, definitivo debito di pudore che avevo avuto. Alla fine, due falli svettavano dritti nella stanza (il mio non era certo grande come il suo, ma comunque di forme appetibili, bagnato, sul capo, da una lieve goccia di pre-sperma).
-Molto bene, mio caro. Ritengo che non vi sia momento migliore per le presentazione di quando si è nudi di nient'altro che il nostro corpo! Gabriele!
-Davide! Feci io, esibendo finalmente un sorriso.
Non sapevo se il suo fosse un nome inventato, e nemmeno lui sapeva nulla di me, ma comunque un'insensata tenerezza ci copriva entrambi da qualsiasi menzogna.
-Mio caro Davide, converrai con me che, quando talune voglie premono, non c'è vizio maggiore di non volerle soddisfare!
Annui, incantato da quella vivida immoralità.
-Ma poiché mi sembra di comprendere che entrambi siamo spiriti pronti al gioco, e con la mente infiammata dalle fantasie esotiche di quel libro, potremmo far diventare questa circostanza una magnifica occasione!
Deglutii, cercando di comprendere cosa volesse suggerirmi.
-Sarò più diretto, Davide. Cosa ne dici di prendere ispirazione dalle immagini del libro...si tratterebbe di un'audace ricreazione! I suoi occhi ardevano opachi.
Ero vergine, e fui tentato per un attimo di rivestirmi di quella corazza che avevo gettavo via, ma lui fu più rapido:
-Naturalmente si tratterebbe di qualcosa di leggero. Niente penetrazioni, certamente!
Tornai nuovamente a guardarlo, tentando di spiarne l'interno. Ma tutto quello che riuscivo a vedere era una girondola di capelli rossi, e un fallo meraviglioso che mi prometteva la luna. Seppi solo dire si, allora, ma con una tale audacia da farlo correre subito a riprendere il libro, inginocchiandosi e facendomi segno di venire; e mentre lo facevo, e i miei piedi andavano sicuri, i mio occhi barcollavano alla vista del suo sedere: tondo, da dipingere con la lingua, quasi privo di peluria.
Il mio pene sembrava una sbarra di ferro arroventata.
-Bene, ora che sei qui, facciamo un solenne giuramento. In primo luogo, se questo può darti una qualche sicurezza, le nostre azioni rimarranno celate tra queste mura. In secondo luogo, e solo per aiutare quella che mi sembra la tua indole titubante, ci promettiamo di fare, senza pregiudizio o censura alcuna, quanto ci toccherà!
E, con movenze teatrali, mi porse la mano.
Cedere ora alle mie paure sarebbe stato come costringermi a una beffarda castrazione, e quindi tesi anche io la mia mano. Ci fu una stretta, e solo allora mi sentii svuotato del timore, e sollevato dalla certezza che oramai fosse troppo tardi per tornare indietro.
-Gira un pagina a caso, ma solo tra le prime trenta. Le altre non sono ancora adatte per noi!
Non feci caso a quel "ancora", ne fui solo incuriosito, come curioso ero di tutta quella bizzarra e voluttuosa messa in scena. Esegui, e mi preparai a svelare l'arcano che un tiro a dadi di pagine ci avrebbe riservato; e poi eccola: la pagina presa si apriva su due uomini: uno in piedi, con il fallo in tiro, mentre si masturbava, l'altro, in ginocchio, con la bocca aperta, in posizione di ricevere il seme dell'altro.
Indietreggiai un attimo, perdendo l'equilibrio, mentre lui faceva segno di guardarmi, sorridendo. E tornando a pensare, in debito d'aria, al giuramento di prima, sfidandolo con gli occhi, sorrisi anch'io...
CONTINUA. -
Invano.
User deleted
Mi piacerebbe sapere qualche vostra opinione... . -
.
Bellissima la storia e la trama è sapiente
Prova a rendere il linguaggio dei due più realistico: per come parlano ora sembrano la parodia di Arancia Meccanica, che imitava l'inglese aulico degli attori shakespeariani.
Per cui procedi come hai cominciato, ma falli parlare come parlano due ragazzi veri!. -
.
Sono perfettamente d'accordo con Gotico. Per caso c'è un motivo per la scelta di questo linguaggio? . -
.
Beh forse Invano parla così . -
.
Può essere! XD Che simpatica l'emoticon che hai usato,Gotico! . -
.
Le emoticon sono una delle mie principali ragioni di vita . -
.
Addirittura? Ahahahah,bè anche a me piacciono tanto,non potrei scrivere senza. Sarebbe come parlare sempre con lo stesso tono! . -
Invano.
User deleted
Vi ringrazio, e rispondo al vostro dubbio: avete sentito parlare così solo uno dei due ragazzi, non a caso il più teatrale e costruito. Più avanti avrete modo di ascoltare anche il secondo, più vicino alle viste esigenze. . -
.
no aspe che significa "più vicino alle vostre esigenze"
pensi forse che noi ci esprimiamo come scaricatori di porto?!
nevvero. -
Invano.
User deleted
Giammai. Intendevo dire in un linguaggio più colloquiale... .