ROSWELL

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    C12H16N2

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    Ciao a tutti! :lol:
    Correva ieri l'anniversario di Roswell, la storia divenuta mistero e che ancora dopo 66 anni lascia molte perplessità.

    LA STORIA (VERA?)


    Il primo articolo venne pubblicato proprio l’8 luglio del 1947 sul Roswell Daily Record, nel quale un comunicato della caserma locale dell’Aeronautica militare ammetteva il recupero di un oggetto volante non identificato i cui rottami si erano sparsi in un ranch della zona.

    Una dichiarazione ufficiale e scioccante, che nel giro di poche ore venne smentita e rettificata: ad essere caduto sul terreno dell’agricoltore William Ware Mac Brazel era stato solo un pallone sonda. Le foto dei militari sorridenti accanto ai fogli di alluminio- provenienti, si assicurava, dalla banale strumentazione meteorologica- sono ancora oggi le uniche immagini d’epoca di quel misterioso episodio.

    Misterioso, sì, e ancora "sub iudice", perché nonostante tutti gli sforzi dell’Esercito per mettere a tacere la vicenda e per screditare i testimoni, nel corso degli anni è emersa un’altra verità: quella degli abitanti di questa cittadina della provincia americana che in quella notte tra il 2 e il 3 luglio del 1947 assistettero a qualcosa di eccezionale che non avrebbero mai dimenticato.

    Per ovvi motivi anagrafici, molti di loro ormai sono deceduti. In tanti, hanno preferito portare con sé , nella tomba, quel segreto indicibile. I più coraggiosi lo hanno invece raccontato a figli, nipoti, amici anche a rischio di apparire pazzi. Perché i loro ricordi evocano scene dal film di fantascienza: un’astronave sconosciuta che precipita dal cielo, cadaveri di creature aliene sparsi sul terreno, militari che intervengono per cancellare ogni prova.

    Nel 1980, è stato l’ufologo e fisico Stanton Friedman a riportare alla ribalta mondiale quel caso frettolosamente archiviato. Grazie alle confidenze di uno dei protagonisti del "cover up" e alle ammissioni di alcuni testimoni oculari, nel suo libro The Roswell Incident sosteneva l’ipotesi dello schianto di un Ufo subito coperto dalle autorità. Le fonti erano ben informate, le notizie molto circostanziate: il vaso di Pandora era stato scoperchiato. Le ulteriori indagini di altri ricercatori indipendenti hanno poi costretto il Governo ad aprire- ad oltre 30 anni dal fatto- un’inchiesta ufficiale.

    Due rapporti, pubblicati nel 1995 e nel 1997, hanno così concluso che a Roswell precipitò un modulo sperimentale supersegreto, denominato “Mogul 4”, lanciato dalla base di Alamagordo, al cui interno si trovavano manichini antropomorfi. Ecco spiegati i rottami e i corpi visti dai testimoni…

    Tutto chiarito? Decisamente no. Alla sua morte, avvenuta nel 2005, Walter Haut- nel 1947, addetto alle pubbliche relazioni della base militare di Roswell- ha lasciato una sua memoria sull’accaduto. E nel suo "affidavit" ha messo nero su bianco che tutte le spiegazioni fornite dalle autorità civili e militari erano solo delle montature. Lui aveva visto i resti di quel velivolo, subito nascosto in un hangar, e anche quei corpi- assolutamente non umani.

    Haut rivelava anche l’esistenza di un secondo luogo di impatto, oltre al podere di Mac Brazel, dove erano stati recuperati quasi tutti i rottami dell’incidente e spiegava la pulizia capillare compiuta dai militari per mesi, allo scopo di far sparire la pur minima traccia del crash.

    Convinto che 66 anni fa, in quell’angolo di America, sia davvero successo qualcosa di incredibile è anche Edgar Mitchell, uno dei 12 uomini ad aver messo piede sulla Luna, cresciuto vicino alla cittadina del New Mexico. "All’epoca ero molto giovane, andavo al college. Mi ricordo che un giorno sui giornali c’era scritto che era precipitata un’astronave aliena e il giorno dopo i militari negavano tutto", mi ha raccontato in una lunga intervista telefonica.

    Una volta famoso, grazie alla sua impresa con Apollo 14, nei primi anni ’70 Mitchell andò a Roswell, accolto come una star, e molti cittadini lo avvicinarono per condividere con lui il loro segreto. “Molti erano solo dei bambini quando ci fu il crash, come ad esempio i figli dell’impresario delle pompe funebri: mi dissero che era tutto vero, il padre aveva fornito le bare per gli alieni morti, ma avevano sempre taciuto.”

    In seguito, Edgar Mitchell- forte di queste e di altre confidenze, spesso di seconda mano (racconti di racconti, insomma) si è persuaso che il 2 luglio del ’47 si realizzò un vero contatto, per quanto tragico, tra noi e creature provenienti da un altro mondo. Da allora, è stato scaricato dall’establishment scientifico.

    Perché un astronauta, recordman di permanenza sul suolo lunare, è un eroe nazionale finchè si limita a ripetere le dichiarazioni condivise dalla Nasa, ma diventa subito un povero vecchio un po’ rimbambito dal bombardamento dei raggi cosmici appena si addentra in simili ipotesi.

    Esattamente un anno fa, in occasione del 65° anniversario di Roswell, si è poi fatto avanti un altro testimone eccellente, Chase Brandon, ex agente della Cia. La spia in pensione ha ammesso di aver visto, con i suoi occhi, documenti top secret sull’incidente Ufo del 1947 ancora conservati in una cassaforte all’interno di una stanza riservatissima di Langley- il quartier generale dei servizi segreti statunitensi in Virginia.

    “Quello che è caduto era un mezzo volante che non veniva da questo pianeta, i testimoni hanno ragione. Ho visto i testi e le foto del dossier. Ho pensato: Mio Dio, allora è successo davvero! Ma è tutto quello che posso rivelare, non aggiungerò altro”, ha detto sibillino nella sua intervista all’Huffington Post. Verità o cover-up? Quando a parlare è un uomo della Cia, sospettare il doppiogioco è quasi d’obbligo.

    Insomma, tutto e il contrario di tutto: forse è proprio per questo che Roswell, dopo quasi 7 decenni, resta uno dei casi più intriganti e più studiati. Una pietra miliare della moderna ufologia, non perché sia stato il primo caso registrato nell’epoca moderna, ma perché è stato il primo, clamoroso esempio di depistaggio ed insabbiamento portato avanti dai vertici militari e dal Governo, in perfetta simbiosi. Una strategia comunque vincente, considerando che ancora oggi- nonostante decine di testimonianze coerenti ed univoche- molti sono certi che quella notte, a Roswell, non sia successo nulla di interessante.

    LA SERIE DI CUI PARLEREMO


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    Alzi la mano chi di voi abbia mai visto la serie che prende spunto da tutto questo :lol: E soprattutto chi non si è innamorato dell'allora giovane Jason Behr??? :lol: Ebbene la serie chiamata appunto "Roswell", di cui furono prodotte tre stagioni, per un totale di 61 episodi da 45 minuti ciascuno; divenne un cult tra la generazione dei teenager di allora, ma non solo! Prodotta negli USA tra il 1999 e il 2002, fu mandata in onda per la prima volta in Italia su Rai2, dal 2000 al 2004.

    Nel famigerato e (sperduto) New Mexico, negli Stati Uniti, nella cittadina di Roswell, in mezzo ai "normali" cittadini ci sono tre personaggi, fulcro della serie. Max Evans, Isabel Evans e Michael Guerin sono esseri umani adolescenti con doni straordinari: regali che sono "non di questa terra". Entrambi sono ibridi umani/alieni, inviati sulla Terra, per completare il loro destino, dato loro dei membri della loro razza morente. Le loro "controparti" sono già morte in una guerra, così un giorno, torneranno al loro pianeta e salvaranno la loro razza. Prima di un fatidico giorno avvenuto nel 1999, i ragazzi nascondevano i loro doni. L'evento che ha cambiato per sempre la loro vita, è stato quando Max ha guarito Liz Parker (una compagna di classe), dopo essere stata colpita mortalmente allo stomaco, in una controversia tra due clienti al ristorante dove lei lavorava come cameriera. Una stretta relazione si svilupperà tra Max e Liz. "Roswell" è decisamente in linea generale uno spettacolo di fantascienza costruita sui rapporti (amorosi e non) tra umani e alieni.

    Ma non vogliamo anticipare altro per chi non l'avesse mai visto! :P
    Video

    Ecco un pezzo del vecchio settimanale tv


    cioe1104-jbehr


    E qui una galleria di Jason Behr (com'era e com'è)


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    Alla prossima! :lol:

     
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  2. lespaul85
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    Powerino, io ho seguito più volte l'intera serie e amavo assai Jason Behr :Q___
    Ma forse pure di più il capo degli Skins, gli alieni malvagi, che se non sbaglio si chiamava Nicholas... Questo qui:
    11368115_ori
    Ancorapiù :Q______
     
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  3. Me8800
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    Bisogna dire che Jason si tiene molto bene.... Ho amato questa serie e l'ho vista più volte. Difficilmente seguo dei telefilm ma questo è uno dei pochi che mi ha preso davvero. Ovviamente i telefilm belli durano sempre poco -.-"
     
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2 replies since 9/7/2013, 13:22   40 views
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