Caro Diario, mi chiamo Marco. Parti 1,2,3

Estratti da un diario di un quindicenne

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  1. Tauros1990
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    Premessa: Ho riunito le vecchie parti in questo post, ma continuerò a postare le altre parti (dalla 4 in poi) in altri post. Riassumendo, questo è un post riassuntivo. Toh, che gioco di parole idiota :D Inoltre questa versione contiene degli errori corretti :)

    Questa non è una autobiografia e le vicende qui raccontate sono puramente frutto della mia perversa fantasia. Il racconto intervalla stralci di diario a racconti in terza persona "scritti" da un narratore onnisciente. Spero che abbiate capito cosa intendo.
    Praticamente ci saranno sia parti del diario che pezzi semplicemente narrati, così è più facile riportare i pensieri del protagonista tramite il diario ed è più facile riportare i fatti con la parte semplicemente narrata.
    Dovrebbe essere un racconto a più capitoli, spero vi piaccia l'introduzione. Lasciatemi un comento, sia positivo che negativo: tengo molto alla vostra opinione. Con questo sottintendo il fatto che se la storia non piace non credo di continuarla, ma sarà sicuramente stata importante per me.

    Buona lettura.

    Estratti da un diario di un quindicenne.

    Parte 1

    Caro Diario,

    Oddio, ho sempre voluto scrivere “caro diario”, ma fa un pò strano eh. Cioè, mi sento mezzo cretino a scrivere su un foglio bianco chiamandolo anche con un nome proprio. Dah, io sono Marco. Ho 15 anni e vivo a Milano, la città più bella che io conosca. Mi correggo, la città più gay che io conosca. Ma gay significa “gaio”, quindi la mia prima definizione ci poteva pure stare.
    Ho due genitori (ma dai) che si chiamano Filippo e Rosaria. Mio padre è il titolare di una azienda di pasta, mia madre è un’insegnate e lavora alla Scuola Superiore Privata Sant’Anna.
    Io sono gay. Beh, lo sono praticamente da sempre. Nonostante questo non sono molto effeminato e mi vesto in modo abbastanza etero. Okay no, non mi vesto da eterosessuale ma comunque diciamo che non vado in giro con i lustrini attaccati sulla punta del mio pisello, ecco.
    Sono un ragazzo relativamente solare ed estroverso dall’esterno, studio diligentemente, scrivo nel giornale scolastico e sono molto intelligente. E modesto. Toh, anche simpatico. Ciò che tutti non sanno è che mi sento a volte talmente solo (sia fisicamente che emotivamente) che accendo la televisione anche solo per farmi compagnia mentre leggo, studio o faccio la doccia.
    Amo leggere, di tutto. Ora sto leggendo “Il segno dei quattro” di Conan Doyle. E’ incredibile come una sola persona riesca a captare talmente tanti dettagli in un’altra da riuscire a ricostruirne il passato.
    Adoro la musica, ma solo quella pop o comunque non metal e ascolto raramente musica classica, solo quella che mi interessa.
    Mi definisco una persona decisamente indipendente: non mi lascio influenzare dal mondo che mi circonda come i miei (deficienti) “amici”.
    Essendo gay, sì sono una di quelle persone che sono destinate a marcire all’inferno sodomizzate da mille demoni (mi chiedo, è così brutto essere sodomizzati dai demoni? lo avranno grande? saranno carini? Tecnicamente loro sono l’incarnazione della perdizione, della lussuria e delle tentazioni, quindi dovranno per forza essere meglio dei modelli dell’Abercrombie). Ma che mi frega di ciò che pensa un manipolo di idioti che credono che una ragazza sia rimasta incinta senza sesso? Tse, tanto vale metterci tutto a ballare la danza della pioggia nel deserto.
    In ogni caso, c’è un ragazzo che a me piace tantissimo. Ma proprio tanto. Il problema? E’ etero ed è uno stronzo. Meglio dire un idiota. Un emerito imbecille. Ma quant’è carino...
    Poi ci sono tantissimi ragazzi decisamente appetibili, ma sono tutti etero, fidanzati oppure etero e anche fidanzati. Cioè della serie “botte di culo, mai”. In tutti i sensi. Anche quelli non proprio casti, eh. Sai Diario, questo esperimento del cavolo del provare a scrivere i miei pensieri non funziona. Sei prettamente inutile.
    Comunque, tutto è cominciato il primo giorno di scuola del mio terzo anno al liceo. Stessi compagni, stessi professori, stessa scuola. Tutto esattamente identico e detestabile.
    Alla terza ora la nostra “amata” preside bussa. In classe c’era la professoressa di inglese, ergo nessuno prestava attenzione. Arrivata lei, tutti sul “chivalà”, alzati e stampata sul viso la migliore faccia da angeli che potevano indossare in quel momento. Risatine sparse si spengono, ma immediatamente si apre sulla bocca di tutti una simpatica smorfia a forma di “O” quando entra Lui. Cioè non un lui qualsiasi, ma Lui. Proprio Lui. Il principe azzurro. Mi chiedo dove abbia parcheggiato il cavallo bianco.
    La preside ce lo presenta, si chiama Andrea Milto. Viene da Rovigo ed è stato trasferito in questa scuola perché la madre ha trovato una cattedra in Bocconi. Quando la preside lo invita a prendere posto, mi maledico mentalmente per non aver preso il banco singolo, cosicché si sarebbe dovuto sedere vicino a me. Lo vedo allontanarsi e sedersi al primo banco centrale con la ragazza più sgualdrina della classe, Alice. Alice nel paese delle puttane stronze, non delle meraviglie.
    Lui, occhi azzurri, capelli biondi mossi e bocca da succhiare come un Cazlippo. Lei, più svestita che vestita. Il mio viso si colora di un rosso livido mentre mi siedo. Almeno era seduto di fronte a me. Forse se mi allungo riesco a vedergli le mutande... Okay, ci provo.
    Tentativo fallito, è uno di quelli che capisce che il pantalone deve essere portato sopra le mutande per la pubblica decenza. Merda! Proprio uno educato doveva sedersi davanti a me.
    Intanto passo tutto il tempo a fantasticare sulla mia mano che accarezza i suoi capelli così morbidi... Così sensuali, ma al contempo casti...
    Driiiiiiiin. Alleluia, la ricreazione. Preparo i miei occhioni da cerbiatto in calore e mi avvicino alla preda, quando Alice si gira e gli tocca i capelli. Cioè neanche si sono presentati e fa ciò che ho sognato per tipo venti minuti. Lui ha la decenza di scostarla. Sembra una vacca in un recinto di tori da monta. La odio.
    Lui è così puro, incontaminato. Lo voglio contaminare io, diavolo.
    Devo escogitare una dannatissima tattica.

    Diario devo andare ora, ho meglio da fare e questo esperimento è stato lievemente inconcludente. Ci si rivede quando avrò voglia. Pace e amore.
    Con indifferenza,
    Marco




    Parte 2

    Caro, carissimo, odioso Diario,

    Depressione. Sono in depressione. Nella più pura e distruttiva depressione della mia esistenza.
    Perché? Perché la scuola è chiusa oggi, ecco perché?!
    In due anni che la frequento, mai è stata chiusa il secondo giorno di scuola. Il motivo, scritto a lettere cubitali su un foglio anonimo appeso fuori sul cancello, era la “impossibilità dello svolgersi delle lezioni nel regolare orario a causa di una fuoriuscita di acqua dal bagno femminile del terzo piano, con conseguente allagamento dell’ala ovest”.
    Sapete, il Liceo Scientifico che frequento è uno dei più rinomati di Milano. Ovviamente è privato. Essendo quindi privato è frequentato da ricchi figli di papà che studiano e da ricchi figli di papà che non studiano. Il rapporto tra gli studiosi ed i fannulloni è tipo 1:40. Per chi non è un cavo in matematica, significa che ad uno studioso corrispondono quaranta idioti, o giù di lì.
    Gli idioti quindi fanno di tutto per non andare a scuola, anche allagare i bagni. Sono molto intelligenti, come avrete avuto modo di notare.
    In ogni caso, sarebbe stata una cosa positiva, se non avessi avuto Andrea in classe quel giorno. Diavolo.
    Avevo preparato tre fantastiche tattiche, una più infallibile dell’altra.
    La prima la ho chiamata “Cerbiatto educato”, la seconda “Vacca in calore” e la terza “Toro da monta nella stagione degli amori”. Sì, lo so, i nomi dei piani malefici sono una mia specialità.
    Il primo piano consisteva nell’interpretare la persona più dolce che potevo essere: occhi dolci, bocca sempre lievemente schiusa e gambe perennemente caste. Mi sarei avvicinato a lui per fare amicizia, magari facendogli cadere (di proposito) qualcosa e poi raccogliendolo, chiedendogli scusa e poi cominciando a fare amicizia. Dopo due settimane sarei andato a casa sua e mi avrebbe presentato la madre, mentre dopo il liceo saremmo andati a vivere da soli a Londra. Molto improbabile ma non per questo inattuabile.
    Il secondo, detto Piano B, sarebbe subentrato solo nel caso in cui il Piano A non fosse andato a buon fine. Consisteva nell’offrirmi a lui come totale schiavo e cercare, come i cani, di farlo attizzare spupazzandogli il mio sedere sul viso, in tutti i modi possibili.
    Il terzo piano, invece, era quello più diabolico. Il secondo nome è Piano C, o anche “Con le buone o con le cattive”. Se nessuno dei precedenti piani fosse andato a buon fine, lo avrei rapito e portato in una località sconosciuta ai più per stuprarlo ripetutamente, abusarlo mentalmente e renderlo mio giocattolo sessuale. Okay, mi vergogno un pò di questo piano, ma a estremi mali, estremi rimedi, no?

    Il punto è che quella cagna della Preside oggi ha chiuso la scuola. Devo annotarmi mentalmente di farle una standing ovation uno di questi giorni.
    Sono insieme ad una mia amica davanti al “Succo”, il bar del liceo, bevendo un thè quando lo vedo passare davanti a me ma sul marciapiede opposto. Forse torna a casa.
    Potrei seguirlo ed attuare il terzo piano diabolico. Nahh, preferisco il primo.
    Cavolo, è vestito benissimo. Pantaloni corti a quadri, camicia bianca dell’Abercrombie (dio, l’Abercrombie) e Vans nere ai piedi. Quant’è carino quando controlla i nuovi messaggi sul telefono. E diavolo i Wayfarer gli stanno divinamente.

    Diario, ora farò una cosa che si chiama come la sorella della nuova Principessa Reale dell’Inghilterra. Ti scriverò dopo, quando avrò deciso cosa fare con lui, se avvicinarmi o no.

    Per sempre non tuo,
    Marco



    Parte 3


    Caruccio Diario,

    Cacca.
    Sì, cacca.
    Grande cacca. Gigante cacca. Gigantorme cacca. Cacca colossale.
    So cosa stai pensando e no, non ho calpestato una cacca. Magari avessi calpestato una cacca, sarebbe stato molto meglio della colossale figura di m**** che ho fatto ieri.
    Ti ricordi che ero davanti al Succo quando ho visto Andrea camminare di fronte?
    Beh, ad un certo punto si gira e comincia a salutare contento verso la mia direzione. Io? Felicissimo cavolo. Avevamo parlato per molto tempo solo durante l’ora di chimica, ma non di cose personali, bensì della spiegazione di quella Ciofeca Vivente (anche conosciuta come Carla Valenti, ma amo storpiare i nomi in base alle loro iniziali; prova vivente è Eiaculazione Immediata della 4E, noto ai più come Enrico Ispino).
    Comunque, dicevamo... Vedi?! mi fai sempre perdere il filo del discorso! Sei dispersivo, stupido Diario.
    Andrea saluta verso di me, ed io tutti eccitato lo saluto di rimando sorridendo talmente tanto che temevo di non riuscire più a chiudere la bocca dallo sforzo immane che stavo compiendo.
    Lui si avvicina a me, attraversando la strada, quando mi accorgo che il suo viso non era rivolto esattamente a me, ma guardava Mattia, il nostro compagno di classe.
    Parentesi: Mattia è un ragazzo carinissimo. Pelle bianchissima, capelli neri e occhi tanto neri quanto i capelli. Non molto alto ma decisamente molto magro, è sempre stato nella mia Gay-List, ovvero la lista delle persone che considero gay. Ovviamente ci vogliono moltissimi mesi per entrare in quella lista, quindi ecco perché ero terrorizzato dalla loro amicizia. Potevamo mica stare insieme? Forse stavano romanticamente flirtando?
    In ogni caso, appena mi sono accorto che non ero io l’oggetto delle attenzioni di Andrea, ho abbassato la mano e mi sono nascosto dietro un cartello pubblicitario posto fortunatamente proprio vicino il bar.
    Che figura di cacca. Sì, di grande cacca. Una figura di cacca colossale.
    Rosso come un peperone, sono andato verso la mia amica Gaia per andarmene con lei a casa. Dovevamo lavorare insieme su un progetto di Storia, quindi avevamo deciso di vederci il prima possibile. Nel nostro gruppo c’era anche Mattia, ma dopo averlo visto con Andrea, col cazzovolo che sarebbe venuto.
    Diario, conosci il detto "Un fulmine non cade mai due volte nello stesso punto"? E vaffa tutti i proverbi. Broom, il secondo fulmine: Gaia si stava avvicinando a me mentre nota Mattia e lo saluta. Sono costretto ad andare a salutarlo anche io.
    Saluto entrambi, Mattia con una puntina acida, Andrea con un vago rossore sulle guance (ovviamente Diario il rossore era derivato dalla figuraccia di prima, non dal fatto che dovevo salutare Andrea... forse un pò...).
    Broom, il terzo fulmine: Gaia invita Mattia a casa mia per lavorare con noi al progetto. Un momento, ma non era casa mia? Non dovevo invitarlo io? In quel momento la mia "non più" amica mi fa l'occhiolino.
    - DEFICIENTE, cosa mi fai l'occhiolino?! Dio santo sei una stronza, sai che mi piace Andrea e inviti quello che ci prova con noi a casa mia? Ma io ti strozzo! - Le ho detto poi.
    Beh, non glielo ho tecnicamente detto, ma se lo meritava comunque.
    Broom, il quarto fulmine: Mattia dice a Andrea che se vuole può venire anche lui per darci una mano. Sapete, Andrea è molto bravo in Storia. Ma proprio bravo. Io invece faccio schifo in storia. Idea: gli chiederò ripetizioni prima o poi. Sono un genio del male cavolo.
    Comunque, è mai possibile che vengano invitate due persone a casa di un'altra nonostante queste non fossero state invitate dal proprietario? Prima o poi dovrò fare un discorsetto a Gaia su cosa è opportuno e cosa non è opportuno fare con il ragazzo che piace al tuo migliore amico.
    Intanto mi prendo la libertà di modificare il proverbio sui fulmini: "Un fulmine non cade mani due volte nello stesso posto a meno che tu non sia uno sfigato del cavolo".

    Diario, ora sono stanchissimo. Domattina mi sveglio e ti racconto cosa è successo a casa mia.

    Sprezzante di odio e colmo di risentimento verso di te,
    mai stato tuo,
    Marco

    Edited by Tauros1990 - 28/9/2011, 20:12
     
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  2. Mr. Fucker
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    Inizia ad essere interessante :D
     
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    FIGO GAY

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    Interessante ora non puoi fare a meno di andare avanti coraggio non tenerci troppo con il fiato sospeso.Fantastico Grandioso sei forte!!!!
     
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  4. Tauros1990
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    Grazie mille :)
    Appena pronto, pubblicherò il seguito!
     
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  5. JOSSY-ROBY
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    ma scusa la mia ignoranza, ma questi "brevi racconti li hai scritti tu o cosa? se non li hai scritti tu li hai trovati su un libro?

    SE LI HAI TROVATI SU UN LIBRO MI POTRESTI DARE TITOLO E CASA EDITRICE PLEASE?
     
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  6. Tauros1990
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    Li ho scritti io ahah xD
     
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  7. JOSSY-ROBY
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    Cazzo O.O BRAVISSIMO!!!!
     
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  8. Tauros1990
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    Beh grazie mille :)
     
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  9. JOSSY-ROBY
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    Ma non continui a pubblicare?
     
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  10. problematicamentedepresso
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    Ti prego continua a scrivere è esattamente ciò che sono io, il tuo personaggio è uguale a me, tranne che è molto più coraggioso...mi fa sentire meglio leggere questo racconto, ti prego continualo

    Ti prego continua a scrivere, il tuo personaggio è uguale a me tranne che è molto più coraggioso e leggere la sua storia mi fa sentire evaso dalla vita di merda e noiosa che mi ritrovo
    Continua ti supplico🙏🏼
     
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9 replies since 13/8/2011, 18:37   3057 views
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