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PippoShock.
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Dopo la gita a Londra, con Francesco non andava bene come speravo.. Sì, ci trovavamo tutti i sabati sera o di domenica pomeriggio, e alcune volte facevamo l'amore, ma sentivo che lui non era più il ragazzo attratto sessualmente, fisicamente e caratterialmente a me come il Gennaio prima. La mia storia con lui naturalmente è stata tenuta nascosta meticolosamente per non essere presi in giro dai nostri amici, e quindi esclusi dalle compagnie.
Una domenica sera decidemmo di andare al cinema io e lui, da soli, per poter fare quello che farebbe una comunque coppietta etero, cioè sbaciucchiarsi e dirsi cose dolci. Entrati in sala, dopo che il film cominciò ci dammo un paio di baci, sia a stampo che con la lingua, ma dopo un po' basta, Francesco sembrava interessarsi di più al film che a me. Alla fine del film andammo a casa mia, e poichè i miei erano al ristorante, decisi di andare in giro per casa in mutande e così fece anche lui. A un certo punto non ce la feci più, e scoppiai in un pianto.
"Che c'è?", mi chiese lui. "Niente, non preoccuparti.", rispondetti.
"Dai dimmelo amore, sai che puoi dirmi tutto; io sono qui apposta per te."
"Sei strano, non sei più come una volta. Sembri deluso da me, sembri interessato ad altro. Non dirmi che sei interessato a qualcun altro, perchè se così fosse puoi considerare la nostra storia finita."
"No, non c'è nessun altro, io amo solo te." Dopo ciò, rassicurato e felice non resistetti, gli saltai addosso e lo baciai.
"Ma....", ed ecco che il mondo mi crolla addosso, una semplice sillaba per distruggere la mia felicità: "Ma..?" ripresi io.
"Ma mi devo trasferire."
Con quelle parole mi sentii una stretta al cuore, non avrei sopportato un avvenimento del genere, non sarei riuscito a lasciarlo andare, a vivere distante da lui.
Ci fu silenzio.
"Dove devi andare?", chiesi ansioso.
"A Milano, quindi non potremmo più vederci, almeno per un bel po'"
Ripresi a piangere.
Mi baciò, come non aveva mai fatto prima, mi face venire i brividi, e preso dalla foga, gemetti delle parole gracidanti, flebili, gli dissi: "Ti amo."
Con queste parole, quel gigante che a Gennaio mi aveva fatto vivere l'esperienza più bella della mia vita, quel gigante che mi aveva fatto perdere la verginità. crollò addosso a me, piangendo, impotente a quelle parole che uscivano dal mio cuore.
"Ti amo pure io" disse sommerso da lacrime di gioia.
Quella era la serata migliore e peggiore allo stesso tempo che avessi passato con lui.
Non facemmo sesso, ma dormimmo insieme, sul letto matrimoniale dei miei.
Passarono tre mesi, ed era arrivato il momento della partenza del mio amato Francesco.
La sera prima ci trovammo per l'ultima volta a casa sua, e, come potete immaginare, non ci fu maniera migliore di separarci che con una bella scopata.
Andammo in camera sua: mi aveva bendato, e mi accompagnò su per le scale fino ad arrivare in camera. A un certo punto mi sbendò e ciò che avevo davanti mi lasciò a bocca aperta: era buio, la camera era sparsa di centinaia di candele dalla varia grandezza e lunghezza ed erano tutte accese. Il letto era matrimoniale, con lenzuola rosse.
Lo guardai, gli sorrisi, e dalla felicità lo baciai. Dopo un paio di secondi o buttai sul letto e gli saltai sopra: ripresi a baciarlo, ma questa volta con la lingua e cominciammo a toglierci scarpe, magliette e il resto. Restammo in boxer.
Non resistetti ai suoi addominali e cominciai a baciarglieli delicatamente, risalii sul collo, e poi ripresi la mia discesa, fino a fermarmi all'ombelico e a quella linea di peli che parte da esso e termina al pene. Cavoli, quanto mi fa impazzire quella strisciolina di peli.
Scesi lentamente fino a baciargli il pene, coperto dai boxer.
Non avevo mai avuto così tanta voglia di succhiarglielo, e preso da quella pazza voglia gli abbassai lentamente i boxer, lo alzai con la mano e cominciai un lento pompino.
Andavo su e giù con la bocca, lentamente, fermandomi a volte a leccare l'asta e la cappella solo con la lingua. Sentire lui gemere mi faceva eccitare, infatti dopo pochi minuti ero in erezione.
Francesco vide che ero eccitato, allora mi girò e mi salì lui sopra.
Siccome anche lui non aveva mai avuto così tanta voglia di farlo con me, mi abbassò direttamente i boxer e cominciò a farmi quel pompino che dopo un paio di minuti mi fece schizzare 8 volte in faccia sua. Vederlo guardarmi negli occhi sorridendo con tutta la faccia sporca del mio seme era fantastico (:
Cominciammo un lungo bacio alla francese, sporcandomi la faccia col mio sperma.
A un certo punto gli sussurrai "Francesco, voglio terminare questa nostra ultima volta in bellezza, voglio che tu entri dentro me come a Londra" Detto questo lui non se lo fece ripetere due volte e, andando verso la cassettiera tirò fuori un preservativo, se lo mise, lo cosparse di lubrificante, mi lubrificò l'ano e, lentamente, entrò in me.
Andava piano, piano, e dopo un po', quando sentì che non gemevo più per il dolore ma per il piacere, cominciò ad andare sempre più velocemente.
Cominciai a gridare dall'eccitazione "Sì, sfondami", e lui, prendendomi alla lettera, mi mise a 90 e cominciò a spingere tutti i suoi 22 cm su per il mio culo.
Lo guardai con l'aria di uno che gode come un porco e lui mi sorrise.
Dopo un paio di minuti gridò "Sto per venire Luca!"
Allora mi tolse il pene dal culo, si sfilò il preservativo e cominciò a masturbarsi, ma per pochi secondi perchè 9 getti di sperma bollente mi finirono in faccia.
Ci baciammo appassionatamente come non avevamo mai fatto per un paio di minuti, e vedendo che entrambi eravamo sporchi dello sperma degli altri, tirai fuori la macchina fotografica e ci facemmo una foto.
"La terrò sempre con me" dissi.
Lui se ne andò il giorno dopo, e restai solo.
Non per lungo, però, ma questa è un'altra storia (;
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skikko.
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bellisssimo kontinua kosi . -
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Bellissimo racconto continusa così è stupendo .
Il gigante buono II parte. |
