Diego e Manuel - 3

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  1. and82
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    Terza parte di questa storia d'amore ed erotismo tra i giovani Diego e Manuel, amici d'infanzia ed ora adolescenti in preda ai sentimenti.

    Trovate la parte precedente qui: http://gayboysover17reloaded.forumcommunity.net/?t=38624497

    Buona lettura, e come al solito fatemi sapere cosa ne pensate e se vi piace come sta procedendo la storia!

    A.






    Un giorno qualunque nell’eternità della mia esistenza.


    Mentre indosso la maglietta cerco di cogliere ogni istante del contatto tra la mia pelle ed il cotone. Il sole mi ha scottato le braccia, e lo sfiorare lento della polo mi procura un leggero bruciore che però mi sembra tanto piacevole da non volerlo perdere.
    Lo spogliatoio è praticamente vuoto, ci sono solo un paio di ragazzi che si cambiano in un angolo. Li guardo mentre lentamente si sfilano il costume bagnato, lasciandolo scorrere lungo le cosce. Osservo le loro natiche sode, sorrido tra me e me nell’osservare la differenza di colore tra le loro schiene e i loro culi. Quando si voltano per dirigersi verso le docce, con l’asciugamano legato in vita a coprire la loro intimità, abbasso lo sguardo improvvisamente come per timore che possano scoprire questo mio interesse così morboso e tenero. Penso a Manuel, ancora. Tratteggio nella mente il suo corpo perfetto e abbronzato, dal colore omogeneo persino sul sedere, grazie a tutte quelle volte che all’orario di chiusura si metteva a prendere il sole a pancia in sotto con il calzoncino calato. Io ridevo e lo prendevo in giro, ma restavo a guardarlo nascosto dagli occhiali da sole che gli impedivano di scorgere la mia curiosità innocente. Guardavo le sue forme e desideravo toccarle, passare la mia mano sulla sua pelle per dare sollievo al tatto, annusarlo centimetro dopo centimetro per fare felice l’odorato. Volevo appagare tutti i miei cinque sensi, ma mi accontentavo della vista, l’unica che potesse trovare sollievo senza destare sconvenienti sospetti.
    Esco dall’impianto sportivo con il mio zaino in spalla. Il sole è calato e si sta bene. Cammino lentamente verso casa, immerso nei miei pensieri che un po’ mi fanno stare male perché non riescono ad approdare a nulla di concreto.
    Entro in casa e saluto i miei genitori. Papà è in salotto, seduto sul divano. Sta leggendo un giornale, solleva leggermente lo sguardo come per verificare che sia veramente io quello di cui ha appena avvertito la voce. Mia madre è in cucina che sta preparando la cena; la sento rispondere ad alta voce al mio saluto, senza però mostrarsi alla porta. Mi dirigo in camera. È chiusa, avverto che dall’interno proviene un frastuono che assomiglia vagamente ad una canzone metal. Spalanco la porta senza bussare, mio fratello Paolo è sdraiato sul letto e d’improvviso scatta in piedi, come se stesse facendo qualcosa che io non dovrei sapere.
    «Che cazzo stavi facendo?» lo interrogo.
    «Niente!»
    Mi risponde come un ladro colto sul fatto da un poliziotto abile e arguto. Sospetto fosse lì lì per farsi una sega o chessò io, ma preferisco non indagare per evitare l’imbarazzo.
    Mi avvicino allo stereo ed abbasso la musica di botto, portandola ad un volume minimo.
    «No, dai! Non abbassare!» mi dice lui, provando ad avvicinarsi a sua volta.
    Lo fulmino con lo sguardo. Si ferma e desiste dal suo intento, buttandosi nuovamente sul letto come un animale ferito e rassegnato alla resa.
    Svuoto lo zaino appoggiando tutto il suo contenuto sul mio lenzuolo. Paolo non la smette di controllare tutte le mie mosse, probabilmente aspettando che liberi la stanza per permettergli di proseguire nel suo piano segreto.
    «Com’è andata oggi in piscina? Hai salvato qualche figa dall’annegamento?» mi chiede con un ghigno da adolescente carico di ormoni.
    «Non sono affari tuoi» gli rispondo seccamente, «e poi sei troppo piccolo per parlare di fighe.»
    Mi alzo con la roba in mano, dirigendomi verso il bagno. Paolo mi segue fino alla porta della nostra stanza.
    «Ho tredici anni!» mi grida, prima di richiuderla nuovamente rintanandocisi dentro.
    Getto i vestiti sporchi ed il costume nel cesto della biancheria. Alzo la tavoletta del water e comincio a pisciare, e mentre sono lì in piedi ripenso alla giornata appena trascorsa, al suo peso, al fatto che probabilmente tra qualche tempo non diverrà altro che un giorno qualunque nell’eternità della mia esistenza. Mi sciacquo il viso con dell’acqua fresca per lavare via questi dubbi scomodi, poi raggiungo il resto della mia famiglia a tavola.
    Parliamo del più e del meno, e tra un boccone e l’altro mia madre cerca di saperne di più su quello che ho combinato nel pomeriggio. È strano come a tratti mi senta completamente assente, quasi estraneo a questo luogo e a queste persone. Mi viene da comparare le discussioni a tavola, quella che sto avendo ora e quella della mattina con la mamma di Manuel. Sento che lì c’era più partecipazione, come se le domande della madre di Manuel fossero state più pertinenti, o semplicemente più acute. A volte credo che siano poche le persone che riescono ad entrarti nella mente, a penetrare nel tuo mondo così bene da riuscire a trovare un’empatia con te, indovinando perfettamente quello a cui stai pensando e mettendoti dunque alla prova. Le domande più giuste sono quelle a cui hai più paura di rispondere, e la naturalezza con cui concedo le mie verità alla mia famiglia mi fanno sospettare che le loro domande siano quanto di più sbagliato ed inutile possa esistere sulla faccia della terra.
    Cerco di finire in fretta per alzarmi e ritornarmene in camera. Mio fratello rimarrà in soggiorno a giocare alla playstation, ed io ne potrò approfittare per avere un po’ di privacy.
    Accendo il portatile che ho sulla scrivania. Controllo la posta e ci trovo una decina di email dei ragazzi, tutte che parlano delle nostre vacanze. Michi scrive che siamo degli stronzi perché abbiamo incluso anche lui nei destinatari, pur sapendo che non sarà dei nostri. Davide gli risponde chiedendogli scusa e promettendogli di fargli un servizietto per farsi perdonare. Mi domando quanto ci sia di vero nelle sue parole, e fino a che limite potrebbe realmente spingersi per amicizia. Spesso mi trovo a pensare che toccare un altro ragazzo sia una sensazione piacevole e rivoltante allo stesso tempo. Fino a poco tempo fa non riuscivo a provare quell’interesse, poi è successo improvvisamente, senza un motivo preciso. Vorrei raccontare questi miei desideri a qualcuno, ma credo che Manuel sarebbe l’unica persona con cui potrei realmente aprirmi. Ma Manuel è anche l’unica persona che voglio realmente avere, perciò non saprei come spiegargli tutta questa mia passione segreta, e avrei una paura folle di ferirlo, o peggio di allontanarlo da me.
    Controllo l’account di youtube e mi guardo i nostri nuovi vorrei. Michi dice che vorrebbe venire in vacanza, Giorgio e Davide gli rispondono che vorrebbero che lui lo facesse veramente. Poi guardo l’ultimo video di Manuel, e il cuore si ferma all’improvviso.
    «Vorrei che tu fossi qui con me.»
    Fissa la telecamera e si rivolge ad un destinatario sconosciuto, ma io mi sento come se quei suoi occhi scuri e penetranti fossero per me.
    Desidero rispondegli, dirgli che anche io lo vorrei, lo vorrei tanto, lo vorrei come non ho mai voluto nulla prima di ora.
    Accendo la webcam e come uno stupido resto fermo ad osservarne la lucina blu per un quarto d’ora, senza pronunciare nemmeno una parola. Avrei così tante cose da gridare al mondo, e nessuna frase sarebbe sufficientemente utile allo scopo.
    Chiudo gli occhi, nella mente si accatastano pensieri contrastanti che mi martellano il cervello.
    «Vorrei che sapessi» registro infine, restando senza fiato.
    Carico il video sull’account, con la voglia prepotente di eliminarlo subito, di lasciare perdere tutto e rassegnarmi a vivere una vita di insoddisfazione. Ma la mia mente è ormai sgombra da qualsiasi proposito, perciò lascio lì quelle mie parole così sciocche e concludo in quel modo la mia giornata di sofferente desiderio.
    Spengo il pc e mi getto sul letto senza nemmeno togliere i vestiti. Serro le palpebre e focalizzo l’immagine di Manuel, immaginandolo davanti al computer che ascolta il mio messaggio e capisce all’istante che è rivolto proprio a lui. Le sue pupille scure sono sempre lì che mi fissano, entrando dentro le mie viscere per distruggerle dall’interno.
    Lascio che questa sia l’ultima immagine che mi resta impressa. Se stanotte non sognerò di lui, allora di questo suo volto inciso nella memoria non resterà altro che un frammento sfuocato al principio della notte.


    CONTINUA QUI: http://gayboysover17reloaded.forumcommunity.net/?t=40250424

    Edited by and82 - 14/11/2011, 12:28
     
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  2. manu the beast
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    Ancora congratulazioni,sei uno scrittore di classe !!!
     
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    And82 sei bravissimo! Hai davvero un talento notevole! :)

    Complimenti!!!
     
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  4. and82
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    Grazie ragazzi, sono felicissimo vi piaccia.... sono al lavoro sulla quarta parte! ;)
     
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  5. JackSkellington
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    Bellissimo, che suspance.....non vedo l'ora di leggere il seguito!
     
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    FIGO GAY

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    Fantastico stai usando una sensualità che ti pervade tutto dal cervello alla punta dei piedi fenomenale continua così.
     
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  7. Kanguro
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    votate il forum maledetti! invece di farvi tutte le pippe davanti ste zozzerie!
     
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  8. Neilcandy
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    Ke dire????
    Sono senza parole.
    Dirti che scrivi divinamente è superfluo, dirti che possidi la capacita di tenere il lettore inchiodato sulle parole che usi, scontato.
    Dirti che attendiamo con ansia il seguito è necessario per soddisfare le nostre emozioni.
    Continua così.
    Ti auguro fortuna anche fuori dal forum...
     
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  9. manu the beast
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    Ei quando arriva la quarta parte?Non riesco più ad aspettare...mi piace troppo questo racconto.
     
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  10. and82
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    grazie a tutti ragazzi, sto scrivendo la quarta parte ma sono incasinatissimo con l'università... spero di riuscire a postarla al più presto!
    intanto davvero grazie a tutti per quello che scrivete: non sapete che piacere mi fa potervi coinvolgere con le parole! :)
     
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  11. The-Q-Boy
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    Wow, ho letto tutte e tre le parti e ti faccio i più sentiti complimenti ^_^...

    Bellissimo :P
     
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  12. manu the beast
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    Solo per curiosità posso sapere a che parte sei con la quarta parte?Questo racconto mi piace un casino
     
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  13. and82
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    CITAZIONE (manu the beast @ 12/8/2010, 10:32)
    Solo per curiosità posso sapere a che parte sei con la quarta parte?Questo racconto mi piace un casino

    E' già scritto un pezzettino ma poi non ho mai tempo/voglia/concentrazione.
    Spero in pochi giorni di scrivere qualcosina ;)
     
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  14. manu the beast
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    Allora a presto
     
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  15. Neilcandy
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    Stiamo impazzendonell'attesa....
    Vogliamo il seguito....
    PEr favore
     
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17 replies since 1/7/2010, 14:08   2361 views
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