Quel che resta - postfazione di Massimo Carlotto

Rachid O.

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  1. SunFly
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    Traduzione: Matteo Colombo
    Pagine: 96

    Trama:

    “Straordinariamente potente in Quel che resta è la pratica del ricordo e dell’immaginazione, esercizio preferito dell’io narrante nel raccontarci questa storia di adorazione, fin dall’infanzia, nei confronti del padre e dello zio. Pratica del diritto di amare senza misura che sottolinea da sempre il narrare di Rachid O.”
    Massimo Carlotto

    “Ci sono individui che da soli giustificano l’esistenza dell’umanità intera.”
    In questa ottimistica considerazione di Rachid O. si trova forse lo spirito e la fonte dei tanti incontri che compongono Quel che resta. Una galleria di personaggi, anime, volti, che permette di affinare e aggiornare il ritratto degli amatissimi padre e zio – già protagonisti dei precedenti libri di Rachid O. -, ma anche di emozionarsi per esistenze nuove, come quella del giovane Nouâmane, in viaggio di nozze in Francia con una ricca ragazza marocchina, ma pronto a fuggire in una notte gelida alla ricerca di un amore francese mai dimenticato.

    Rachid O. racconta Roma
    Protagonisti sono gli individui, ma anche i luoghi: il Marocco dove “giocare ‘a guardie e ladri’ e mai a nascondino perché i boschi fitti da noi non ci sono”; oppure l’agognata Francia dove scoprire per la prima volta la neve.
    E infine Roma, dove Rachid trascorre un anno, come borsista dell’Accademia di Francia. Proprio a Roma, nella frequentata Piazza della Repubblica, avverrà l’incontro più sorprendente dello scrittore marocchino, quello con un prostituto dell’est europeo. Uno scambio toccante, ironico, spaesante che conferma l’abilità di Rachid O. nel capovolgere i luoghi comuni, senza ricorrere alla retorica della denuncia politica, ma con la forza di un’attenzione e di un rispetto “naturalmente poetici”.

    “La dolce brutalità, l’intelligenza, la sensibilità di Rachid O. hanno consentito alla letteratura di impadronirsi con calma e precisione di realtà sessuali e sociali grazie al filtro di un individuo lucido, sentimentale che ha un rapporto naturalmente poetico con il mondo e che lavora sulla scrittura con una libertà che tuttavia non sopprime il rigore del pensiero”.
    Le Monde
     
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0 replies since 19/12/2009, 11:55   48 views
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