Il camaleonte

Parte sesta

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  1. squaloblu87
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    CAPITOLO SEI

    Queste furono le uniche esperienze “extraconiugali” che maturai poiché quando il mio primo amico ritornò ristabilito, ripresi ad avere regolarmente dei rapporti sessuali con lui.
    Il primo rimane sempre il migliore e poi in tutta onestà non conobbi mai un altro uomo dotato delle sue misure che a me hanno dato sempre la massima goduria.
    E’ anche vero però che le mie nuove esperienze mi erano piaciute e poiché il mio primo amico non usciva mai, i rapporti con lui avvenivano come sempre a casa sua, raramente da me, mentre riuscii a stabilire una serie d’appuntamenti con i miei due nuovi amici che incontravo uno il sabato e l’altro la domenica sera e scopavamo nei loro tranquilli rifugi.
    Se desideravo fare qualche extra, mi recavo al cinema qualche sera della settimana e trovavo sempre qualche cazzo disponibile a farsi fare una lenta e lunga sega.
    Poiché avevo tre cazzi che m’inculavano regolarmente, durante la settimana non andavo oltre qualche sega e rifiutavo educatamente inviti a pompini e a scopate di culo: i miei tre amici mi bastavano.
    Questa era la situazione che venne a crearsi dopo il diploma e quando cominciai a frequentare l’università.
    In tutta onestà gli studi universitari mi lasciavano più tempo da dedicare ai miei passatempi preferiti che erano a base di sesso sicuro, non m’interessai mai ai miei compagni di corso e agli altri studenti e non feci mai proposte ad alcuno, non guardai nessuno negli occhi, non cercai mai di scoprire se qualcuno fosse disponibile per me e per le mie” proposte indecenti”.
    Passarono così gli anni universitari, mi applicai nello studio per finire nel più breve tempo possibile ed in cinque anni riuscii finalmente a laurearmi.
    In tutti questi anni ero stato fedele compagno dei miei amanti con i quali m’intrattenevo nei giorni prestabiliti, mentre col mio primo amico avevo incontri ogniqualvolta era possibile.
    Giunse finalmente il tanto sospirato giorno della laurea, in verità avrei desiderato festeggiarla a base di cazzi invitando tutti i miei amanti, ciò non era nemmeno pensabile e dovetti accontentarmi dei miei familiari e di qualche amico e compagno di corso.
    L’indomani, recuperai alla grande incontrando i miei amanti in orari diversi, festeggiai con loro il mio titolo di dottore facendomi inculare e sfondare da ben tre cazzi che adoravo.
    Devo affermare che superata la laurea, tutti i familiari chiedevano con insistenza la stessa cosa: che sarebbe stata la fortunata che m’avrebbe fatto accasare.
    Io riuscii sempre a glissare la domanda, non feci mai trasparire la mia vera natura ed indole; mi circondavo d’amiche, con le quali intrattenevo un cordiale rapporto d’amicizia, non osavo spingermi oltre.
    I miei, in verità, non mi rompevano i coglioni su quest’argomento, pensavano che desiderassi divertirmi prima di pensare seriamente ad accasarmi, fui sempre bravo a non farmi mai scoprire da nessuno e a non fare trasparire i miei desideri.
    Non fui mai agli occhi degli altri come una persona psicologicamente labile o complessata, prendevo la vita alla giornata, mi accontentavo di ciò che passava il convento, non mi lamentavo mai di niente.
    Il problema post-lauream fu invece il lavoro che per me era fondamentale giacché mi avrebbe assicurato l’indipendenza economica per la vita.
    L’occasione si presentò superando brillantemente un concorso per un istituto di credito; non iniziai subito a lavorare perché dovetti svolgere il servizio militare.
    Inizia da qui la seconda parte delle mie vicende che mi accingerò a raccontare.

    (...continua...) Clicca qui per vedere la quinta parte: Quinta parte
     
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0 replies since 21/1/2009, 08:42   1210 views
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