Il camaleonte

Parte seconda

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  1. squaloblu87
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    CAPITOLO DUE

    Prima di partire per il mare lo andavo a trovare quasi tutti i giorni e quando i miei non erano in casa.
    Entravo in casa sua, chiudevo la porta, stringevo il suo cazzo attraverso i pantaloni, dopo lo mettevo fuori ancora molle, lo scalpellavo mettendo in mostra quella meravigliosa cappella, lo umettavo con la mia saliva cui lui aggiungeva la sua e cominciavo una lenta e lunga sega intramezzata dai suoi palpeggiamenti alle mie natiche.
    Ricordo, una volta che ero in pantaloncini corti, infilò il suo duro cazzo sotto la stoffa indirizzandolo verso il buchetto, non soddisfatto di ciò abbasso i pantaloncini, mi fece curvare in avanti con la schiena mettendomi “culo a ponte” e cominciò a strofinare il suo cazzo sul mio culo puntando e spingendo la cappella contro il mio buchetto, cercando di profanarlo.
    Ogni volta che l’andavo a trovare facevamo di solito le stesse cose: io gli facevo una lunga e lenta sega mentre lui ricambiava strofinandomi il suo duro cazzo contro il mio culo e cercando di mettermelo dentro, ma evidentemente non era ancora il momento, lui sapeva controllarsi e faceva le cose con calma sicuro che alla fine avrebbe raggiunto il suo obiettivo.
    Prima di partire per il mare era diventato un bravissimo segaiolo ed avevo aggiunto un’altra raffinatezza: farmi sborrare sul palmo della mano.
    Era un mio desiderio ed anche una sua richiesta e fu così che quando lui stava per venire mi avvisava, io abbandonavo il cazzo, lui continuava a farsi la sega come un forsennato, mentre io mettevo il palmo della mia mano a coppa e ricevevo quella meravigliosa e calda sborra.
    Liquido biancastro e vischioso che non sapevo che sapore potesse avere, ma, esaudii questa mia curiosità al ritorno dal mare.
    Al mare osservavo tutti i maschi in parte giovani, indirizzavo il mio sguardo sui loro pacchi ben gonfi cercando di individuare la grossezza e la lunghezza del loro cazzo, un po’ per curiosità, un po’ per fare un confronto, un po’ forse per interesse; ma non trovai nulla d’interessante, tutti erano lì per divertirsi e nessuno badava a me che tra l’altro ero sempre con i miei e non avevo possibilità alcuna di allontanarmi; pertanto misi l’animo in pace e col pensiero andavo a rivedermi tutte le seghe che avevo fatto al mio amico, volando così con la fantasia ed aspettando che le vacanze finissero presto.
    Il tempo passò e la stessa sera del rientro, mentre i miei scaricavano i bagagli e sistemavano la roba in casa, io approfittai per andare a salutare il mio amico.
    Non era ancora tardi, lo trovai alzato intento a leggere sdraiato in poltrona, chiusa la porta mi strinsi a lui cercando di sentire quel cazzo che ormai conoscevo così bene contro la mia pancia, lui mi assecondò stringendo le palme aperte delle sue mani sulle mie natiche e toccandomi il buco del culo col dito medio.
    Poiché non avevo molto tempo a disposizione, tirai fuori il cazzo divenuto semimolle, lo scalpellai, posi la mia e la sua saliva sulla cappella e cominciai a fargli una furiosa sega e ben presto lo vidi sborrare con enorme godimento.
    Soddisfatto, ritornai a casa con la mano ancora bagnata di sborra, corsi in camera mia e dopo aver chiuso a chiave la porta mi misi a leccarla.
    La sborra era diventata fredda, aveva un sapore tra il dolciastro e l’amarognolo, dalla consistenza liquida e vischiosa.
    L’assaporai, rigirandomi quelle poche gocce in bocca, mi ritenni soddisfatto per aver esaudito la mia curiosità, mi promisi di assaporare quel “nettare” direttamente alla fonte.


    (...continua...)
     
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0 replies since 21/1/2009, 08:33   3307 views
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