un saluto a tutti

ATTENZIONE
CONTENUTO EROTICO E SESSALE
QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA

Ed ecco anche la quarta parte
Scusate molto l'attesa...

Prima parte: https://gayboysreloaded.forumcommunity.net/?t=52794342
Seconda parte: https://gayboysreloaded.forumcommunity.net/?t=52817634
Terza parte: https://gayboysreloaded.forumcommunity.net/?t=52864386



Il mio cazzo era duro, durissimo. Nella mia testa solo lui, Domenico. Decido di farmi una sega e incomincio a fare su e giù, molto lentamente. Mi eccito sempre di più e aumento il ritmo fino a farlo diventare frenetico. All'improvviso, senza rendermene pienamente conto, vengo con qualche schizzo e nel frattempo sento sulle dita un po' di sperma che mi cola lentamente sulla mano.
Mi do un'ultima sciacquata per ripulirmi dallo sperma e poi esco dalla doccia per rifugiarmi nell'accapatoglio. Mi metto un paio di boxer e poi mi butto sul letto e in men che non si dica mi addormento.

Mi svegliai in tarda mattinata, come ogni mattina. Mi alzai dal letto e andai in cucina; accendo la macchinetta del caffè e nel frattempo torno in camera mia per vestirmi. Infine vado in bagni, mi lavo il viso e torno in cucina per bere il mio caffè.
Si preannunciava un giorno perfetto, il giorno perfetto. Avrei passato tutto il pomeriggio con Domenico.
Dopo il caffè esco di casa per andare a comprare qualche bibita e qualcosa da sgranocchiare durante il film. Uscito di casa mi accendo una sigaretta: che vizio di merda mi sono preso.
Andando alla bottaga poco lontano da casa mia incontro due mie amiche che erano uscite a fare colazione insieme. Mi fermo a parlarci un po' ma poi...
''Che fai oggi pomeriggio Fabio? Facciamo un giro in bici per le colline?''
Cosa posso rispondere?? ''No scusate sono impegnato a guardare un film con un ragazzo che ho conosciuto due giorni fa per puro caso e mi ha rapito il cuore''. NO NO NO... Mi serve una scusa credibile perchè le conosco: non si sarebbero mai staccante a meno che non mi pongano davanti ad un interrogatorio prima. Cosa fare? Ma certo basta riirare la domanda e poi scappo!

''Voi cosa fate oggi?''
''Non lo sappiamo ancora ma ci sarebbe piaciuto fare un giro in bici, come ti ho detto due secondi fa. Ma mi ascolti quando ti parlo?''
''Si si certo che ti ascolto. Comunque non lo so, non ho tutta sta voglia di pedalare. Poi ti scrivo un messaggio ok? Ora scusa ma devo andare. Ciaoo'' e già mi stavo incamminando con passo veloce.
''Ok ciao''
Olé! Pericolo scampato, per ora: il mio programmino pomeridiano in paradiso e ancora confermato.
Arrivo alla bottega: un veloce giro per gli scaffali e sono già alla cassa. Pago e esco. Mi incammino per fare un giro al bar, già che sono uscito almeno mi faccio una giro e nel frattempo fumo un'altra sigaretta.
Al bar prendo un estatè e la stampa, a scuola rompono tutti i giorni perchè dobbiamo essere costantemente aggiornati , e mi metto a leggerla.
Mentre leggo noto che non riesco a rimanere concentrato ma dopo poco focalizo il mio pensiero su un'unica cosa: DOMENICO.
Perchè penso costantemente a lui? Perchè non riesco a togliermelo dalla testa? E poi ieri sera, perchè ero così eccitato al pensiero di Domenico? Sono GAY? Nno non era così, lui era solo un mio amico, era solo un ragazzino che mi ha sciolto il cuore perchè triste e sconsolato. No, non lo ero posso essrne sicuro
In pochi secondi mi ritrovai da felice a scandalizzato. Non so se ero più spaventato o più schifato a quel pensiero. Non potevo esserlo veramente. Non ero così, mi piacevano le ragazze non i maschi. Non puo' essere.
E le mie precendenti fidanzate? Cos'erano? E gli altri cosa avrebbero pensato di me ora? Il mondo si stava lentamente sgretolando sotto i miei piedi; il mondo che conoscevo stava velocemente mutando. Mi sentii solo e sconsolato, perso in mille domande, ero sovrastato da domande; continuamente ne sorgevano di nuove e a nessuna riuscivo a dare una risposta.
Guardai gli altri al bar. Sembrava avessero tutti gli occhi fissi su di me, come se avessero percepito già, prima di me, il mio cambiamento. Mi sentii ancora più solo, escluso, diverso.
Pagai velocemente e me tornai a casa per poter stare tranquillo e riflettere ma, l'unica cosa che continuavo a fare, era tentare di autoconvincermi che Domenico era solo un amico, nulla più.

Arivai a casa, mi buttai sul letto e tentai di rimettere in ordine i miei pensieri ma più ci pensavo e più mi rendevo conto che Domenico non era solo un amico come pensavo io, come volevo pensare fosse.
All'improvvisso i miei pensieri furono interrotti dal suono di un campanello. Riordinai i pensieri, per quanto ci potessi riuscire. Scesi giù e aprii la porta.

TO BE CONTINUED...