Messaggino 2

Racconto inventato

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Like  
     
    .
    Avatar

    LEGGENDA GAY

    Group
    Member
    Posts
    12,017
    Reputation
    +13

    Status
    Offline
    ATTENZIONE

    CONTENUTO EROTICO E SESSALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA



    ========================================================



    William e Simone sono seduti uno affianco all’altro in un tavolo della pizzeria “Boccaccio”, il primo con una camicia bianca e il secondo con una t-shirt blu elettrico. Non si vede altro ma possiamo dare finalmente un volto al giovane e minuto Simone che ha i capelli neri e ricci, occhi marroni, grandi orecchi e ha una voce leggera.
    “Boccaccio” un ambiente abbastanza passabile, con parecchie colonne di cartongesso coperte da finte pietre di plastica e dei murales che rappresentano paesaggi della zona: molo principe Aurelio (veduta dall'alto, di profilo, dettaglio della base del faro), spiaggia stellare (veduta dall’alto), Panorama della città,ecc. . Per dividere i vari murales altre finte pietre in plastica, soffitto e il resto dei muri sono coperti da pittura con un effetto cemento grezzo molto grossolano. Il pregio dell arredamento di quel locale sono i tavoli ampi per stare comodi anche in quattro, coperti da una lunga tovaglia in stoffa e messo sopra un coprimacchia usa e getta come i tovaglioli.
    La pizzeria è molto grande e sempre piena di gente, dalle comitive di amici alle famiglie, che come neo danno un chiasso fastidioso ma dopo averlo superato sembra che il mondo all'infuori del proprio tavolo sia sfumato e insistente; come se si fosse isolati dal resto del mondo. L’altra pecca del locale e la burbera e scocciatissima cameriera e proprietaria Alberta, brusca nei modi e alquanto poco cortese con i clienti, nota dolente da sopportare per poter gustare una buona pizza che non ha il difetto di essere digerita tre giorni dopo. Alberta è una donna di mezza età, che sembra molto più anziana, la sua stazza è abbondante. Il volto sembra gentile, una maschera che nasconde il suo vero essere. Truccata pesantemente e con lunghi capelli biondi per la maggior parte palesemente artificiali; come le lunghe e folte ciglia. La “dolce” signora s’occupa degli ordini e quindi è proprio l’ottimo benvenuto offerto ai commensali, non da meno lo poteva essere con William e Simone:

    Cosa volete? (Alberta)

    Lo chiede buttando sul tavolo salviette e posate, tempo impiegato 2-3 secondi ma forse anche troppo bonaria come stima di rapidità. Spazientita nel non aver ricevuto risposta quando ha terminato chiede:

    All’ora?! Non ho tempo da perdere. (Alberta)
    Se ci porta la lista. (Simone)
    Ah! Perditempo. Sta...(Alberta)

    Il resto delle parole e coperto dalla confusione, la sua grossa figura di spalle va verso un mobile dal quale ripiano prende due menù che poco dopo getta sul tavolo mentre sparta va dritta su una tavolata a prendere l’ordinazione.

    Sempre molto cortese. Nemmeno un buona sera questa volta. (Wil)
    Oh, uno zuccherino! Con i bambini però è molto dolce, guarda li sta regalando un lecca lecca e fa anche la stupida. (Simo)
    Se noi non ci sbrighiamo è capace che ci frusti. (wil)
    Da certe persone può essere piacevole, dipende anche da cosa usano per frusta bananone. (Simo)

    Con tono e modi provocanti rivolgendosi a William.

    Meglio che troviamo cosa prendere. (Wil)

    Liquidando freddamente Simone, i due abbassano lo sguardo sul menu e tra le molteplici proposte in poco tempo trovano cosa prendere, solo che ora Alberta si fa desiderare andando da altri clienti e lasciandoli macerare in attesa. I due ragazzi la fissano spazientiti saltare da un tavolo all’altro per cinque volte prima di raggiungerli, lasciandosi andare a qualche malevolo commendo che è meglio non ripetere. Giunta da loro esordisce con:

    Allora vi siete decise femminucce?! (Alb)
    Senta! Moderi i termini non è per niente simpatica. (Wil)

    Il ragazzo stringe i pugni e li batte sul tavolo in modo provocatorio.

    Hai problemi? Libera il tavolo che c’è la fila. (Alb)
    Dai William, ordiniamo che ho fame. (Simo)
    Ok. (Will)

    Lo disse stendendo le mani e facendole strascinare sul tavolo fino al bordo, dove inizia a tamburellare con le dita nervoso.

    Che perdi tempo! (Alb)
    Una birra dei antichi e la pizza mari e monti. (Simo)
    Una birra dei antichi pure per me e la pizza gnam gnam. (Wil)
    Ci voleva tanto! Ah, ste prime… (Al)

    La donna parla mentre lascia il tavolo e va verso il forno; qualche tavolo dietro a William.

    Allora dai dimmi un po' chi ti ha parlato di me? (Wil)
    No, non serve. Dai siamo qui godiamoci la serata. (Simo)
    Dai che ti costa. (Wil)
    No, ho promesso il silenzio al nostro amico. (Simo)
    Quindi deve essere uno che ha paura non li parli più. (Wil)
    Dai non ci pensare troppo, non mi hai nemmeno detto se ti sono piaciute le foto e il video che ti ho mandato. (Simo)

    Il ragazzo, prova nuovamente a usare un tono sensuale e questa volta osa di più. Sotto il tavolo il ragazzo si è sfilato la infradito dal piede sinistro e inizia ad accarezzare con le dita le gambe di William.
    Will, guarda il ragazzo che fa un sorrisetto mentre attende ancora una risposta. La bananona, reagisce allo stimolo destandosi dal sonno e dando un lieve colpetto induce William a rispondere.

    Sì. (Will)
    Oh, sono contento che le hai apprezzate. Cerco sempre di farne alcune per divertirmi durante la giornata se vuoi te le mando. (Simo)

    Dalle parte basse di William parte un nuovo impulso:

    Sì. (Will)
    Bene, te ne potrei inviare una ora. (Simo)

    Il piede di Simone ha raggiunto le cosce del ragazzo, quasi sfiora il borzato membro, dal quale arriva un nuovo fremito. William a quel punto cerca di trattenersi ma un impulso più forte si fa sentire e da nuovamente il suo assenso. Qualche secondo dopo sul cellulare di William è arrivato il messaggio di Simone, nella foto scatta probabilmente da un altro si vede il ragazzo nudo di profilo seduto su un corrimano circolare che finisce tra le sue chiappe, mentre con le mani si regge su di esso.

    Ancora una? (Simo)

    Guardando voglioso William, mentre con il piede non finisce di accarezzarlo. L’altro e percorso dal piacere il cazzone ormai e una sagoma unica sui pantaloni e viene solleticato di tanto in tanto dalle dita del piede di Simo. La bananone si immagina di scorre tra le chiappe come il corrimano nella foto.

    No! (Will, con tono sofferente e poco percettibile)
    Cosa?! (Simo)
    No, grazie. (Will)

    William in un barlume di luce nel recupera controllo sui suoi impulsi si sposta più verso destra, lanciando un messaggio che significava smettila. Simo ci rimane male sia per il no e per il dover infilare nuovamente la infradito.
    C’è gente e per le pizze tocca attendere, i due scambiano qualche chiacchiera per conoscersi un po', William prova a piazzare delle domande per capire chi possa essere l’amico comune avendo un’idea ma Simo non si lascia infinocchiare. Anzi Simone cerca ancora di stimolare William leccandosi delicatamente le labbra per pulire dalla schiuma della birra, solleticando con la lingua l’orlo del bicchiere e arrivando addirittura a mimare qualche pompino con la bocca. William ne è imbarazzato, nessuno però fa caso a loro due e il bananone è piacevolmente elettrizzato dalla situazione; interrotta dall'arrivo della pizza. Singolare il tentativo di Simone di mangiarsi uno spicchio arrotolato aprendo la bocca a dismisura per poterla contenere, forse un bizzarro tentativo per far notare l’ampiezza della sua vogliosa bocca.
    Finita la pizza i due, prendono un caffè e al termine William si congeda da Simone che ha conosciuto meglio ma non è riuscito nello scopo stante il loro amico comune.
    Simone però è riuscito a strappare un nuovo appuntamento domani nel tardo pomeriggio per una corsetta, il ragazzo però non esce subito dal locale come William e attende un pò, la pizzeria inizia a svuotarsi e arriva pochissima gente. Dal bancone del forno esce un ragazzo, vestito con pantalone maglietta bianca e una bandana nera in testa. I vestiti non sono proprio lindi, tra fuliggine, pomodoro e farina si può dire che sia uno dei pizzaioli, giunto ormai alla fine del turno e si avvicina a Simone sedendosi al tavolo.

    Ciao. (?)
    Ciao bello, come va? (Simo)
    Bene per oggi ho finito di lavorare. Te? (?)
    Bene. (Simo)
    Anche se quel ragazzo ti ha lasciato solo? Spero abbia avuto un impegno per abbandonarti. (?)
    No, nessun impegno. Fa il difficile, però sono sicuro che tu non lo sei. Hai apprezzato i miei segnali? (Simo)


    Era lui l vero destinatario dei ammiccamenti, come se sapesse già che avrebbe potuto finire in bianco e si era manovrato un piano B.
     
    .
0 replies since 17/9/2021, 16:03   816 views
  Share  
.