Non voglio dormire da solo 2

È di notte che si percepisce meglio il frastuono del cuore

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    Gay Boy Teller

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    ATTENZIONE
    CONTENUTO EROTICO E SESSUALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA



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    Beh, si parte da 4 anni e mezzo fa. Più o meno quando ho avuto le prime incertezze sul mio orientamento sessuale. Ero convinto mi piacessero le ragazze. Ammiravo i loro volti, la pelle liscia e morbida, le curve e i movimenti lenti e delicati. Erano davvero un bel vedere per me, ma non ho mai riflettuto su cosa realmente mi eccitasse. Era veramente difficile capire se le desiderassi sessualmente o se fosse solo invidia per la cura che riservavano per il loro corpo.
    Cacchio! Mi viene da ridere se ripenso alla prima ragazza che ho avuto. Era bellissima, la più bella della classe! Era bionda, pienamente sviluppata anche se precocemente. Lei aveva davvero un fantastico viso, quel tipo di viso che ti sussurra agli occhi “guarda quanto mi illumino, questa è la mia innocenza”. Vogliamo parlare del suo modo di parlare? Era fantastica, pura come un fiore appena sbocciato, ancora non notato dalle api. Con lei sono stato per 4 mesi, senza mai dubitare del nostro “amore”. Ci tenevamo per mano, ci baciavamo in pubblico, uscivamo spesso da soli. Non c’era niente fra noi due che facesse credere che fosse solo una cotta momentanea.
    Tutto cambiò al cinema, una sera di febbraio. Avevo 16 anni e mezzo, ero un cretino e pieno di ormoni che mi pregavano di sfogare le mie pulsioni sessuali! Ma per qualche motivo, anche se lei mi piaceva, non ho mai teso un solo dito alle sue parti più intime. Certo, le occasioni non sono mancate, ma non sentivo la pulsione che mi dicesse “Fallo ora! Non ti vergognare e non esitare!”. Lei si che ci provava a volte, ma ogni volta la bloccavo con un bacio e mi mettevo seduto sopra di lei senza concludere niente. Davvero ridicolo, non credi? Smetti di ridere, mi metti in imbarazzo! Che stronzo! Però fa ridere anche me a ripensarci.
    In quella notte di febbraio, durante il film, un film rosa con alcune scene un po’ spinte per dei sedicenni, avevo bisogno di andare in bagno con una certa urgenza. Dissi alla mia ragazza che sarei tornato subito e lei, ovviamente presa dal film, mi ha chiesto di accompagnarmi. Io le risposi di non sprecare il biglietto e di godersi il film, ci avrei messo 2 minuti al massimo. In bagno ci arrivai di corsa. I WC erano tutti guasti, c’era solo il pisciatoio, quello al muro. Io odiavo quelli, mi vergognavo a tirarlo fuori in pubblico. Quella sera ne funzionavano solo 2, uno accanto all’altro. Andai al primo, attaccato al muro. Ero leggermente girato verso il muro, per non far vedere nulla a nessuno, nel caso in cui qualcuno entrasse. Il caso volle che un ragazzo più grande entrò poco dopo. Mi gelò il sangue a sapere che non avevo finito e che lui sarebbe venuto a quello accanto a me a pisciare. Mi disse “Mi fai un po’ di spazio? Così ne occupi 2”. Mi sentii talmente in colpa da girarmi di colpo spaventato e pisciare un po’ di fuori per un attimo. Lui mi guardò e cominciò a pisciare. Mi disse “come mai così nervoso? Ti faccio paura?”. Io mi inventai qualcosa del tipo “No, è solo che non sono abituato a pisciare in pubblico! Scusami!”. Lui mi sorrise e mi disse “senti, perché non mi guardi nemmeno quando parli? Mi metti a disagio…”. Io mi giro per scusarmi e, per istinto, la prima cosa che guardo è la sua verga in tutta la sua erezione. Mi bloccai per qualche secondo con lo sguardo fisso verso il suo enorme pisello. Quando mi ripresi, accorgendomi che mi stava guardando, dissi “Scusami tanto!”, presi il mio pisello e lo rimisi apposto.
    Per qualche motivo, si stava allungando. Lui, prima che lo rimisi nelle mutande, lo guardò crescere quel poco per capire che era un’erezione. Mi guardò negli occhi e mi si avvicino con il pisello ancora fuori, ormai finito di pisciare. Mi arrivò ad un centimetro di distanza, il mio pisello stava premendo contro i pantaloni, nel tentativo di trovare una fuga verso la libertà. Lui mi era arrivato col viso a una distanza tale da dubitare che non mi stesse già toccando. Mi sussurrò “ora ti abbassi i pantaloni e mi fai vedere cosa nascondi”. Io, scioccato, feci finta di non capire. Lui mi abbassò a forza i pantaloni, strappando il bottone dei miei jeans. Le mutande non riuscivano a nascondere tutto il mio tesoro. Spuntava sulla destra la punta del mio pisello, ovviamente al massimo della sua erezione. Lui lo osservò per qualche secondo, senza dire nulla. Mi teneva con una mano attaccato con le spalle al muro. Si abbassò per osservarlo meglio, senza toccarlo. Si rialzò piano piano e mi disse “Ti vergogni perché sei circonciso? È per questo che hai paura a farlo vedere?” Io, imbarazzato come mai, lo spinsi con forza. Gli risposi “Ti piace così tanto guardarmi il cazzo? Eccolo!” Mi abbassai le mutande e il mio pisello si librò verso l’alto, rimbalzando sul mio addome. Lui, a bocca aperta, mi rispose “Non devi vergognarti di una opera d’arte come questa!” Io, a quel punto eccitato come uno che non avesse scopato da una vita e che stesse scoppiando di voglia, gli saltai addosso. Lo buttai a terra con uno sgambetto e gli misi il mio pisello sulla faccia. Lui, bloccato alle braccia e alle gambe, avvicinò la bocca e allungò la lingua. Io, non sapendo cosa stessi facendo rimasi fermo finché un gemito non uscì dalla mia stessa bocca, senza neanche esserne cosciente. Mi alzai di colpo, con uno scatto rapido e mi rivestii subito. Scappai di corsa dal bagno e tornai alla sala dove c’era la mia bellissima ragazza. Era lei Quella che io volevo, non uno sconosciuto succhia cazzi. La mia ragazza, venendomi incontro con un’aria strana, mi tirò uno schiaffo e disse “Che cazzo hai fatto per tutto il film? Ormai è finito e tu non sei ancora tornato! Con chi te la spassavi?”. Io provai a pensare a cosa dire, non sapendo nemmeno io che cazzo fosse successo! Provai a dire “Non ho fatto null…” “Stai zitto! Non ti voglio più vedere! Mi hai tradito, ci scommetto! Sei come tutti gli altri! Sei uno stronzo!”. Io rimasi come un ebete davanti a tutti gli spettatori del nostro film rosa e la lasciai andare via. Per tutta la notte non feci altro che pensare a quel bagno, con un’erezione perenne che non aveva intenzione di darmi tregua. Non stavo affatto pensando alla mia ex, che diceva che l’avevo tradita. Stavo pensando al ragazzo del bagno, a quando si avvicino, a quando mi ruppe il bottone e soprattutto a quella sensazione strana sul mio cazzo. È proprio vero quello che disse Fabrizio Caramagna: “E’ di notte che si percepisce meglio il frastuono del cuore, il ticchettio dell’ansia, il brusio dell’impossibile e il silenzio del mondo.”
    Ma ti rendi conto? Da lì è partito il mio primo dubbio su cosa mi piacesse, anche se l’idea mi schifasse. Aspetta di sentire la seconda storia, non hai idea delle esperienze che ho passato in questi anni!
     
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