Il fratello del mio ragazzo

Decidete voi se è vera oppure no :P

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  1. chiavettiere
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    ATTENZIONE
    CONTENUTO EROTICO E SESSUALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA



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    Erano settimane che il mio ragazzo mi chiedeva di andare a Milano a trovare suo fratello che si era trasferito lì per lavoro. Io però avevo sempre fatto muro perché non mi andava particolarmente, soprattutto perché sapevo che viveva in casa con altre persone in un eterno viavai di gente. Certo, la cosa stuzzicava un po’ la mia fantasia: con il mio ragazzo insieme a suo fratello, forse un po’ di tempo per fare la troietta in giro per la città più gay-friendly d’Italia lo avrei trovato. Poi però ritornavo con i piedi per terra, e mi rendevo conto che la cosa non era fattibile. Fatto sta che comunque una sera, proprio mentre io e Roberto (il mio ragazzo) stiamo andando al cinema, lui riceve una telefonata dal fratello, che gli fa una proposta inaspettata.
    “Oh fra’, vedi che ‘sto fine settimana c’ho la casa libera perché i miei coinquilini tornano ai loro paesi e quindi ho pensato di fare un bel weekend a quattro. Io, Valentina (la sua ragazza) e voi due checche. Ci state?”.
    Sapendo però anche che io tifavo Milan, per convincermi mi propose di andare soli io e lui allo stadio a vedere il derby. A quel “da soli” scattò in me qualcosa, e dissi di sì.

    Partimmo da Catanzaro il venerdì intorno a mezzogiorno, ma visto lo stato pietoso di certe linee ferroviarie nella mia zona ci volle quasi più tempo per arrivare a Napoli (dove avremmo fatto il cambio) che non per andare da Napoli a Milano. Comunque, quando arrivammo la sera, eravamo stremati. Arrivammo a casa di Filippo intorno alle 8 di sera, e l’impatto fu di quelli forti.
    Venne ad aprirci lui la porta e… mamma mia! Stavo per avere un infarto quando lo vidi lì, davanti a noi, in mutande, col cazzo ancora mezzo gonfio nelle mutande. Non si fece problemi a dirci che aveva da poco finito di “unirsi carnalmente” con la ragazza, che infatti poco dopo uscì da una stanza un po’ più coperta. Ci fece sistemare nella nostra camera, ma io ormai ero rapito dalla visione che avevo avuto. Non era bellissimo, per carità, ma dotato di quell’aria da ragazzo ribelle e anti-convenzionale che a me eccitava da morire. E poi quel bel fisichetto non palestrato, ma comunque tonico, non era affatto male. Senza dimenticare quel cazzo che lasciava ben sperare in quanto a larghezza… sì, ormai era chiaro, se proprio dovevo troieggiare lì a Milano, era con il fratello del mio ragazzo che dovevo farlo! Dovevo solo fargli capire – senza rischiare troppo – di essere disposto a prendere il suo uccello. D’altra parte, io e il mio ragazzo sospettavamo da tempo che lui non fosse proprio fedele alla fidanzata, ma non avevamo motivi fondati per pensarlo. Mentre ragionavo di queste cose e tiravo fuori le cose dalla valigia, ecco arrivare il primo imprevisto: “Fatevi una doccia veloce, andiamo a mangiare fuori”.

    Andammo in un pub molto carino e accogliente, nonostante l’inevitabile folla del venerdì sera. A tavola il clima è piacevole, ma tra una chiacchiera e un’altra si scivola sul gossip. Si parla proprio di tradimenti, ma io e Filippo restiamo zitti gran parte del tempo. Ogni tanto interveniamo, ma senza dire niente di che. Il mio silenzio, però, evidentemente deve essere stato notato in qualche modo, perché ad un tratto mi sento dare un pizzicotto sulla coscia proprio da Filippo! Poco dopo il telefono vibra e leggo nell’anteprima:
    “Quanti cazzi hai preso oltre a quello di mio fratello?” con tanto di faccina diabolica.
    Cazzo, Filippo mi aveva scoperto. All’improvviso il mio umore cambiò, e mi precipitai immediatamente nei bagni. Non sapendo che fare, risposi a quel messaggio negando, poi entrai in un bagno senza chiudere la porta e mi sedetti sulla tazza a fissare il telefono. Filippo aveva visualizzato senza rispondere, stavo quasi avendo le palpitazioni. Passano interminabili secondi quando sento bussare alla porta. Io rispondo che è occupato, ma proprio in quel momento entra lui. Filippo, il fratello del mio ragazzo, era lì nel bagno con me! Appena entrato, chiude bene la porta e mi fa segno di stare zitto. Ha già la patta abbassata, quando si avvicina a me e mi fa sentire il cazzo durissimo sul mio volto. Senza provare ad oppormi, libero la bestia da quella gabbia e la tengo in mano. Inizio a segarlo lentamente, ma lui subito me lo spinge in bocca. Puzza leggermente di sudore, ma me lo ciuccio comunque volentieri. In quel ruolo di troia cornificatrice ci sto benissimo e lui lo sa, è evidente che apparteniamo alla stessa specie. Vado avanti per qualche secondo, giusto il tempo di giocare un po’ con la lingua sulla sua cappella. Forse avrei anche continuato se lui non mi avesse fermato sollevandomi. Io capisco che vuole il mio culo e istintivamente mi giro per darglielo, ma lui si alza mutande e pantaloni e mi spinge delicatamente verso il muro. Si appoggia alla mia schiena facendomi sentire perfettamente una certa presenza tra le chiappe, poi si avvicina all’orecchio e mi sussurra: “Io sono un puttaniere e tu sei una troietta. Siamo due bastardi che se la spassano in giro. Teniamoci questo segreto e domani la palla allo stadio non sarà l’unica che vedrai”. Incredulo e arrapato, gli tocco il cazzo con un’avidità che lo sorprende. Gli leggo negli occhi che si farebbe fare un pompino subito, ma ci fermiamo per non destare sospetti nelle nostre dolci metà. Ci ricomponiamo e a distanza di un paio minuti l’uno dall’altro ritorniamo al tavolo e la serata scorre via tranquilla.

    Arriviamo a casa e ci prepariamo per andare a letto, quando ricevo un altro messaggio da Filippo sul telefono: “Vuoi vedere come ti faccio arrapare davanti a mio fratello senza toccarti?”. Alla mia (scontata) risposta positiva, si presenta in mutande in camera. Dice che purtroppo i biglietti per la partita sono già esauriti e che quindi dovremo vedere la partita a casa, “ma Roberto e Valentina se ne possono andare in giro a fare shopping e poi andiamo a mangiare di nuovo fuori”. Accettiamo la proposta quando Filippo, rivolgendosi al fratello, se ne esce con un inaspettato “Bravo Fra, togliti di mezzo così domani posso scoparmi il tuo fidanzato”, accompagnandolo con una risata da vero attore. Non potevo crederci, Filippo stava dicendo al fratello tutta la verità facendogli pure credere che fosse uno scherzo! Un grande!

    Comunque poi la notte passò, e così pure la mattinata. Arrivate le 18, l’ora della partita, come previsto Roberto e Valentina erano ormai pronti a scendere. Quando io e Filippo restammo soli e la partita iniziò, non scattò subito la passione come si potrebbe credere. Anzi, pur avendogli messo una mano sulla coscia come segno della mia voglia, ci chiediamo se sia davvero la cosa giusta da fare.
    “Forse non dovremmo, ma abbiamo già tradito tutti e due altre volte. Stavolta capirai, almeno resta tutto in famiglia” disse lui per sdrammatizzare.
    “Già… e poi mi hai già messo il cazzo in bocca ieri sera, ormai è fatta” gli feci io portando la mano verso l’interno coscia.
    “Sei proprio una zoccola, e a me le zoccole fanno arrapare. Le devo sfondare”
    Non finì neanche di dirlo che subito m afferrò la testa e me la spinse tra le sue gambe. Mi inginocchiai mentre lui continuava a premere la mia testa sui suoi pantaloni. Se li eri già slacciati senza che me ne accorgessi e poi mi portò una mano sul suo cazzo. Era caldo e ruvido al tatto, ma soprattutto già duro. Mentre pian piano liberavo il suo arnese per gustarmelo meglio, lui si china un attimo per liberare il mio! Lui dovette notare il mio stupore perché poi disse “Sei una troia, ma voglio vederti godere. Se non godi pure tu, non c’è sfizio”. Me lo toccò per un secondo, giusto per rendersi delle dimensioni, poi si trasformò nel padrone etero su cui tanto avevo fantasticato per anni. Calati pantaloni e mutande, non era lui a scopare la mia bocca ma la sua mano sulla mia testa mi costringeva a fare su e giù lungo quella bellissima asta. Era un cazzo bellissimo, molto di più di quello del fratello. Lungo nella media, ma molto grosso, di quelli che ti soddisfano a pieno. Succhiavo e sentivo quell’odore da macho, con la partita in sottofondo, sul divano su cui di solito lo faceva con la ragazza. Mi sentivo così troia, e questo mi eccitava da morire. Lo guardai per un attimo e lo vidi godere con gli occhi chiusi, sentii una grande soddisfazione. Leccavo ogni centimetro, ma amavo soprattutto segarlo mentre gli leccavo le palle. I suoi gemiti, alternati a frasi come “ma io voglio scoparti altre cento volte”, mi facevano godere. Ad un tratto, sentii che stava per venire e preparai la bocca per accogliere una sborrata che si annunciava copiosa. Invece no, avvertii la sua mano introdursi scivolare lungo la schiena verso il culo, penetrato bruscamente da un dito. All’inizio sentii dolore e bruciore, era entrato forte e senza preavviso. Poi le dita divennero due, e anche il dolore pian piano diventava piacere. Mi alzai, ero pronto per l’inculata. Ma ecco all’improvviso suonare il campanello: erano Valentina e Roberto! Presi alla sprovvista, io corsi subito in bagno mentre Filippo si rivestì e andò ad aprire. In quel momento, il timore di essere scoperti era altissimo, anche perché Roberto chiese di me e Valentina chiese perché tutto quel tempo per aprire la porta. Filippo se la cavò alla grande con le risposte, diede alla ragazza il suo telefono (ecco perché erano tornati) e poi, appena chiuse la porta, venne a prendermi dal bagno. Con la forza mi tirò per un braccio e mi portò fino alla stanza dove dormivo con Roberto: “Devo sfondarti il culo nello stesso letto dove farai l’amore con mio fratello”. Quella profanazione era tremendamente eccitante che nemmeno l’urlo del telecronista ci fermò. Eravamo entrambi infoiati. Al diavolo Inter e Milan, in quel momento per me esisteva solo il suo cazzo e per lui solo il mio culo. Mi girai a pancia in giù, mi sentii allargare le chiappe con le mani e dopo un istante avvertii la sua lingua sul mio buchetto. Sentii il suo cazzo entrare tra le mie chiappe come fosse in ferro rovente, con la sue palle che subito iniziarono a sbattere sulle mie. Mi bloccò le mani con i fianchi per controllarmi e usarmi a suo piacimento. Le spinte si fecero subito più decise, tanto che iniziai a urlare come mai avevo fatto con Roberto.
    “Filì, rallenta o sborro subito”
    “Permettiti pure, brutta troia, e ti rompo il culo ancora più forte”
    Volevo rispondere, ma mi tappò la bocca con una mano. Dovevo godere e soffrire in silenzio, lui era il padrone e aveva deciso così. Più andava forte, più io ansimavo, ma lui cercava di coprire anche quello. Allentò un po’ la presa quando anche lui iniziò ad ansimare, sferrando dei colpi così potenti da farmi sentire il suo glande nell’intestino. All’improvviso, persi del tutto il controllo e venni, urlando di piacere e stimolando Filippo, che soddisfatto della sua opera urlò a sua volta e mi riversò dentro una quantità di sperma enorme. Sentii un calore bellissimo, e mentre me lo godevo presi il suo cazzo per ripulirlo.

    Poi ci pulimmo e ci ricomponemmo. Ritornammo in salotto per vedere la partita. All’intervallo la sua Inter vinceva 1-0 contro il mio Milan.
    “Visto? Ho fatto bene a scoparti, grazie al tuo Milan avresti dovuto comunque pagare pegno” disse lui.
    “Dillo che volevi il mio culo a prescindere”.
    “Zitta troia pompinara, che dopo ti concedo il bis anche se vincete voi”.
    Sguardo d’intesa, brindisi con la birra e rutto libero. Ero ufficialmente diventato la troia del fratello del mio fidanzato.
     
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    VERY MA VERY IMPORTANT GAY

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    Molto bello :)
     
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  3. andrewrm
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    decisamente arrapante :f: :f: :f:
     
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    SPLENDORE GAY

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    Secondo me è la realtà 😜
     
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  5. stefanorom
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    copiato da "Racconti erotici Gay & Bisex - Annunci69.it" non hai modificato nemmeno una virgola copiato in toto bocciato !!!!!
     
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4 replies since 30/5/2019, 11:56   9942 views
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