Prima esperienza part.1

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  1. Pheboapollo
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    Era un caldo Luglio del 2007, All’epoca ventunenne, cmq prima di iniziare la mia storia penso sia giusto presentarmi, al fine che possiate capire chi sono.
    Mi chiamo Mauro, ho 31 anni sono un ragazzo alto 1.85 per 74kg di peso, castano scuro occhi neri fisico scolpito, grazie ad anni passati allenandomi in palestra.
    Come dicevo prima era l’estate del 2007, all’epoca avevo appena 21 anni, fino a quell’età sono sempre stato eterosessuale, o almeno così mi definivo, tuttavia mi incuriosiva l’idea di provare una nuova esperienza con un uomo, ma siccome la cosa mi spaventava parecchio, non feci mai nulla.
    Un pomeriggio, intorno alle 13 circa mi apprestavo a prepararmi per effettuare il mio turno di lavoro pomeridiano, indossai la mia divisa composta da pantaloni lunghi di stoffa sottile blu, scarpe anti infortunistica numero quarantacinque e maglietta polo, molto aderente, a maniche corte anch’essa di colore blu, una volta vestito mi lavai i denti, misi a posto i capelli, salii in macchina per andare a svolgere il mio lavoro, lavoravo infatti come benzinaio in Area di servizio autostradale.
    Il pomeriggio passò molto velocemente, fù una giornata di lavoro molto intensa, erano giunte infatti le sette di sera, prima di iniziare la mia pausa decisi di andare in bagno, entrando in quelli che sono i classici bagni autostradali, composti da lavandini, asciugamani elettrici, urinatoi e bagni all’interno di box parzialmente isolati l’uno dall’altro; Decisi di entrare in uno di quest’ultimi, mi incuriosivano infatti i classici annunci che camionisti vari erano soliti lasciare dietro le porte.
    Quella sera vi era un nuovo annuncio, o almeno così credevo, visto che non lo avevo mai notato prima, sull’annuncio, oltre al numero di telefono, vi era scritto:“ Bel maiale cerca cazzi da far sborrare e godere insieme, se interessato msg al numero…”
    Rimasi imbambolato leggendo quella scritta, che senza neanche accorgermene mi stavo accarezzando il membro sopra la stoffa dei miei pantaloni da lavoro, mi riportò alla realtà la consistenza che aveva preso il mio pacco, lo sentii infatti gonfio e turgido, ma mi convinsi che era per il fatto che non sborravo da un pò di giorni e che di conseguenza ero bello pieno. Mi lavai quindi le mani, ed andai a cenare.
    Mentre ero in pausa riflettevo su quell’annuncio, mi incuriosivano parecchio quelle poche righe scritte su quella parete, e non sapevo neppure io il motivo, passarono così i miei trenta minuti di pausa, tornai di conseguenza in servizio, per altre due ore e mezza, finito il turno andai a casa e mi infilai sotto la doccia.
    Mentre l’acqua scorreva sul mio corpo glabro, continuavo a pensare e pensare accarezzandomi i pettorali e sentendo i capezzoli diventare sempre più duri, iniziai a massaggiarli e pizzicarli mentre m’ insaponavo accuratamente, scendendo delicatamente l’ungo l’addome e sentirne tutti i muscoli tesi, mi chiedevo come poteva essere la persona dell’annuncio, quale fosse il suo aspetto, se fosse stata veramente maiale e che cosa avrebbe fatto per farci godere così tanto come affermava, il mio cazzo si era ingrossato, diventando duro come il marmo, iniziai ad accarezzarlo, con la mano percorrendo tutta l’asta fino ad arrivare alle palle belle gonfie e lisce massaggiandole a lungo per poi risalire sulla punta scappellandola, lentamente aumentando il ritmo di volta in volta fino a segarmi con una mano sempre più veloce, mentre con l’altra, alternavo dall’ accarezzare le palle a massaggiare il mio buchino stretto con l’indice, la mia mente, svuotata dai pensieri vagava, pensavo a questo sconosciuto, immaginavo le sue mani percorrermi il corpo accarezzarmi, massaggiarmi, il pensiero unito ai miei gesti mi faceva godere così tanto, sentivo il corpo irrigidirsi sempre di più finchè un primo schizzo di liquido partì contro il vetro della doccia, seguito da molti altri, fù una sborrata colossale, provai un orgasmo immenso, quando, terminata quell’abbondante eiaculazione, un senso di vuoto si impadronì di me lasciandomi amareggiato ed un pò triste, finito il lavaggio mi asciugai, indossai i miei boxer e mi misi a dormire.
    Il giorno successivo non accadde nulla in particolare, il mio umore andava migliorando tornando alla normalità, tuttavia non potevo parlare con nessuno, non mi fidavo di raccontare ciò che avevo provato la sera prima e non avrei saputo dare neppure una spiegazione logica. Passò così una settimana, in casa vi era un clima abbastanza pesante a causa anche dei frequenti litigi con mio padre con il quale non andavo molto d’accordo.
    Una sera dopo l’ennesima discussione, più accesa del solito andai a lavoro per svolgere il turno notturno, le prime due ore passarono lentamente, visto che non c’era nessuno a fare rifornimento; Era usanza durante il turno di notte, che l’operatore in servizio pulisse i bagni dell’area di sosta, visto che mi stavo particolarmente annoiando e il lavoro era quello che era, decisi di iniziare le pulizie, terminato di lavare i pavimenti dei bagni, mi ritrovai a leggere di nuovo quell’annuncio nella porta del bagno, quasi inconsciamente memorizzai il numero scritto nella rubrica del cellulare.
    Si era ormai fatta l’una di notte, avevo ancora altre 5 lunghissime ore davanti prima di staccare il turno, iniziai così a giocare con i tasti del telefono aprendo la rubrica e scorrendo tra i contatti mi soffermai alla voce salvata precedentemente con il nome di “sconosciuto”; la noia si stava nuovamente impadronendo di me, decisi così di mandare un messaggio all’autore dell’annuncio scrivendo il classico “ciao come va?”.
    Passarono all’incirca 15-20 minuti e non ricevetti alcuna risposta, quando ormai persi le speranze di poter fare una semplice chiacchierata via sms per ingannare un pò il tempo ricevetti un messaggio:
    “Ciao io tutto bene grazie e tu? Chi sei?”
    Mi salii subito un groppo in gola, ma poi riflettei: “Mauro ma chi vuoi che ti conosca continua a scrivere mal che vada poi lo blocchi e tanti saluti”. Decisi così di rispondere:
    “Ciao mi Chiamo Mauro ho letto il tuo annuncio sulla porta di un bagno e mi hai incuriosito”.
    E lui rispose praticamente subito chiedendomi com’ero fatto e se avevo un bel cazzo, io evitai di rispondere, quando, dopo 5 minuti mi arrivò un altro messaggio:
    “Mi chiamo Alberto, ho 34 anni e lavoro in una fabbrica. Tu che fai nella vita?”
    Risposi ed iniziammo così a conversare del più e del meno, le ore passarono velocemente tra un messaggio e l’altro quando si fecero già le cinque del mattino, salutai Alberto e cominciai a chiudere il mio turno, per poi recarmi finalmente a casa.
    Il giorno dopo e i successivi li passai a fare le solite cose di routine tra lavoro e uscite varie si erano aggiunti a anche i messaggi scambiati con Alberto, che ormai erano diventati un abitudine.
    Andammo avanti per giorni con messaggi a volte normali altre volte un pò più spinti, ed io acquisivo sempre più voglia di conoscere questo ragazzo misterioso, tra i vari sms scambiati, Alberto mi confessò di essere stato sposato per un determinato periodo di tempo, ma poi capì di essere gay e che quindi la sua relazione non poteva avere ulteriore proseguimento, un pomeriggio mi scrisse infatti:
    “Sai che mia moglie, quando scopavamo, godeva come una matta, pensa che non si staccava dal mio cazzo neppure dopo avergli sborrato in faccia”
    Ed io replicai:
    “Chissà che bei lavoretti ti faceva la zoccola, ma una curiosità lo hai tanto grosso?”
    E lui:
    “Abbastanza 23cm bello grosso, ma dimmi vorresti farci anche te qualche lavoretto?”
    Io, che quel pomeriggio ero sempre più eccitato, risposi che mi sarebbe piaciuto provare e conoscerlo un pò meglio, Alberto quindi mi invitò ad uscire per la sera stessa; accettai l’invito, avevo una gran voglia quella sera, ma dall’altra ero molto agitato, era la mia prima esperienza con uomo, ma decisi comunque di andare, l’appuntamento era in un posteggio della piazza alle ore 10.30.
    Si era fatta già sera dopo aver cenato (anche se poco e niente, in quanto avevo lo stomaco chiuso per l’agitazione dell’incontro), docciato e vestito, mi misi in macchina ed andai.
    Alle 10.20 ero già lì da un po’ di minuti, avevo già fumato una decina di sigarette, quando arrivò nel parcheggio una Fiat Punto vecchio tipo di colore blu. Dalla vettura scese un pezzo di ragazzo alto circa 1.90 fisico tonico, con occhi color nocciola, completamente rasato indossando una tuta grigia ed un cappello a visiera della Marlboro. Il ragazzo si guardò attorno, poi si diresse verso di me:
    “Mauro? Ciao io sono Alberto”
    Stupito ed agitato contraccambiai il saluto, avevo gli ormoni a mille, unito ad un senso di disagio, imbarazzo ed agitazione stessa, tutte quelle sensazioni che si provano andando ad un appuntamento al buio, mi percorrevano tutto il corpo, ci mettemmo comunque a chiacchierare un po’, e mi resi conto che oltre che ad essere un bel ragazzo, era un tipo anche molto simpatico.
    Dopo aver parlato per una quarantina di minuti buoni, proposi ad Alberto di fare un giro in macchina e magari di andare a bere qualcosa in qualche pub, come idea mi sembrava meno insolita che starsene fermi in una piazza come due allocchi.
    Decidemmo così di salire sulla mia macchina, una Ford Ka di colore nero, e iniziammo a girare in cerca di un pub; dopo diversi discorsi Alberto mi mise la mano sulla coscia destra:
    “ti dà fastidio?” – chiese-
    Io risposi di no, anche se mi venne un groppo in gola, piano piano, accarezzando la coscia, Alberto salii con la mano palpandomi la zona del basso ventre, iniziandomi a massaggiare per bene, la reazione del mio uccello non tardò ad arrivare, in quanto inizio a prendere consistenza, la risposta del mio cazzo, ad Alberto, sembrava piacere ed eccitare molto, lui era così a suo agio così disinvolto che un pò lo invidiavo. Il mio palpatore si rese conto che comunque non ero a mio agio, mi propose quindi di fermarci nel posteggio di una specie di fabbrica abbandonata che era li vicino, per fumarci una sigaretta e così feci.
    Terminata la fumata, Alberto riprese a toccarmi il pacco, subito dopo la mia eccitazione, che nel frattempo era svanita, non tardò a ritornare, questa volta il ragazzo non smise di toccarmi, anzi continuò ad accarezzarmi passando da una coscia all’altra e soffermandosi sempre più spesso ed insistentemente sul pacco, sentivo il mio uccello scoppiare dentro le mutande, la sensazione che provavo era indescrivibile, mi piaceva da morire quello che mi stava facendo, quando dopo diverse tastate Alberto mi ordinò di liberarlo dai jeans e dalla mutande che tenevano prigioniero il mio uccello, ormai divenuto duro come la roccia; Eseguii gli ordini senza ribattere, appena liberato La mano di Alby si strinse sul mio cazzo ed iniziò a segarmi con gran vigore, io godevo ad ogni movimento di quella mano estranea ormai divenuta la mia migliore amica, mi faceva impazzire il movimento che faceva, quando io chiesi di smetterla altrimenti non avrei resistito a lungo per quanto fossi eccitato.
    Alberto si fermò, poi prese la mia mano destra e se la poggiò sul suo pacco:
    “Senti che bel pezzo di carne c’è qua “-disse-
    Grazie alla tuta che indossava, potevo sentire la consistenza di quel pacco enorme, ed iniziai così a massaggiare anche io, sotto la guida esperta di Alberto:
    “Siiiii che bello! -mi disse- mi fai godere tantissimo!!”
    Detto questo si abbassò completamente i pantaloni e le mutande fino alle caviglie, mostrando un cazzo enorme, anche se era buio e non potevo vederlo, ma lo sentivo tutto nella sua potenza, era veramente un cazzone colossale. In preda all’eccitazione iniziai a segarlo, scappellandolo, massaggiandolo lungo tutta la verga fino ad arrivare alle palle, anch’esse molto grosse e gonfie, la mia voglia continuava ad aumentare, i versi di piacere che emetteva Alberto mi eccitavano sempre di più, la mia mano si muoveva sul suo cazzo sempre più veloce e vogliosa:
    “Siiiii così “ -gridò Alberto-
    Detto questo riprese a segarmi velocemente:
    “No Alberto così mi fai venire” –dissi io-
    “Si voglio vederti schizzare” -replicò prontamente lui-
    Sentivo il mio cazzo esplodere diventare sempre più duro e turgido, i muscoli delle gambe irrigidirsi sempre di più e mentre godevo segavo anche io a mia volta il cazzone di Alberto, stavamo godendo moltissimo entrambi, quando il mio orgasmo terminò con una sborrata colossale in un urlo di assoluto piacere; Nel vedermi godere anche Alberto eiaculò mezzo litro di sborra calda imbrattandoci completamente vestiti e sedili della macchina.
    Dopo la sborrata, di nuovo un senso di colpa si impadronì di me, feci tutto il viaggio di ritorno senza pronunciare una parola, dopo aver accompagnato Alberto alla macchina, feci ritorno a casa ripetendo a me stesso che mai più avrei fatto una cosa del genere.

    Continua……
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  2. Pheboapollo
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    FIGO GAY

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    Come inizio non c'è male continua
     
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  4. Unicorn_Guy
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    Sono curioso di sapere come continua, mi piace come riesci a dare più emozioni ai personaggi che semplice attrazione sessuale :)
     
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    stefanoroma

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    continua e' troppo sexy
     
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