Un ferragosto indimenticabile

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    SPLENDORE GAY

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    ATTENZIONE
    CONTENUTO EROTICO E SESSUALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA



    ========================================================

    Era estate, il ponte di ferragosto. I miei amici ed io, dopo un anno sparso in varie città d’Italia e d’Europa, decidevamo sempre di vederci e dedicare solo a noi una settimana. Eravamo quattro amici, di cui due gay. Tutti single, per scelta o da poco. Io avvocato ventisettenne, uno dei più giovani (e fortunati) d’Italia, Giuseppe un ballerino dal corpo perfetto, Davide un calciatore mulatto di serie C, e Francesco un cubista da sballo.
    Eravamo amici da anni, ormai, e visto che i nostri lavori ci portavano sempre fuori Milano, ogni anno ci vedevamo e decidevamo di passare una settimana insieme con i nostri rispettivi partner, se ce ne fossero stati. Quell’anno eravamo tutti single, e decidemmo una meta più o meno esotica. Trovammo una villetta con piscina in Sicilia, a pochi chilometri da Palermo: era circondata da palme ed aveva un prato all’inglese e delle siepi che evitavano che qualsiasi cosa si vedesse dall’esterno. La villetta era a due piani, con il piano di sotto con cucina, salotto ed un bagno, e poi le scale portavano ad un secondo piano, con due camere da letto, un bagnettino piccolo ed una jacuzzi. 400 euro per una settimana in quel piccolo paradiso ci parse regalato.
    Il primo giorno passammo praticamente tutto il giorno in piscina, con i costumi e certe pose che lasciavano ben poco all’immaginazione.
    “Giuseppe, la smetti di farti quelle cazzo di foto?”
    “Marco finiscila vah. Fatti un appello!”
    Giuseppe era l’unico gay oltre me nel gruppo, e ci conoscevamo da sempre.
    Il secondo giorno, forse per il caldo e per la pressione, iniziavo ad avere strane allucinazioni. Infatti dopo mezz’ora di piscina, presi il mio portatile ed andai nel soggiorno a lavorare. Volevo nascondere la mia erezione, che non passava anche solo sentendoli. Quella sera, per il caldo e le situazioni che c’erano state, rimasi alzato ed andai avanti a scrivere e bere. I pensieri mi turbavano, mi tormentavano. I tre giorni successivi passarono così, con le temperature che salivano e con me che andavo avanti così. I pensieri che facevo mi rendevano impossibile avvicinarmi ai ragazzi. Me li sarei fatti tutti, uno per uno. E dormivamo tra l’altro tutti nella stessa stanza, e la cosa mi rendeva difficile anche solo avvicinarmi al mio letto.
    Il sesto giorno era ferragosto, ed era l’ultima notte che avremmo trascorso insieme là. Ero deciso a godermi almeno quella nottata e quei due giorni a bordo piscina. La mattina, Giuseppe e Francesco andarono a fare un giro, mentre Davide restò a letto e io rimasi in piscina. Ero là a rilassarmi con il mio whisky accanto, quasi mi stavo addormentando, ma un rumore sordo mi fece trasalire. C’era Davide che si era svegliato e si era tuffato in acqua appena sveglio, tutto nudo. Ancora aveva visibile l’erezione mattutina: una cosa immensa! Saranno stati 19-20 centimetri, e non era del tutto eretto. Io arrossii a vedere quella barretta di cioccolato al latte. Lui uscì dall’acqua, si mise nella sedia sdraia accanto alla mia come nulla fosse e prese un sorso di whisky.
    “Allora, Marco, hai finito coi compiti estivi?”
    “Mah… si… direi di si” dissi io imbarazzato.
    “Beato te che non hai pressioni oltre a quelle lavorative. Io al di là del lavoro, mi sono lasciato da un mese e non mi sfogo da quando Gloria mi ha piantato”.
    “Capita, purtroppo. Ti sembra che io mi sfoghi spesso?”
    “Ti ho visto in questi giorni. Sei eccitato ed imbarazzato pure in questo momento. Ma non lo dici”
    Tacqui per la vergogna.
    “Ti vergogni? Io ho bisogno di una bella sfogata e tu fai la fichetta santa?”
    “Davide! Ma sei impazzito? Sei etero e sei mio amico”.
    “Sotto le docce non hai idea di quanti culi ho sverginato”.
    Non sapevo che dire. Intanto il mio cazzo pulsante faceva capolino dallo slip,
    “Marco, non sono gay. Però ad un bel ragazzo non dico mai di no”.
    Si alzo, mi prese di peso e mi scaraventò in piscina, poi si tuffò anche lui.
    “Avanti, non rompere le scatole, non scopo da un mese”.
    Il pudore ben presto cedette posto all’eccitazione. Lui si strusciava sul mio sedere, che ormai era scoperto, con lui che mi teneva contro un lato della piscina. Ad un certo punto mi sussurrò “Usciamo, voglio farti assaggiare il cioccolato”. Mi venne un urlo godereccio “Siiiiii!”.
    Usciti dalla piscina, si distese sul prato e, allargando le gambe, disse sontuosamente “Fammi vedere perché Giuseppe dice che fai pompini divini”. Mi chinai ed iniziai a spompinarlo pian piano, poi sempre più forte. “Figa fai piano, così mi fai sborrare subito, e voglio ancora il tuo culo”. Ma ebbe appena il tempo di dirmelo che mi inondò bocca e faccia di sborra. Proprio in quel momento stavano entrando i ragazzi.
    “Davide! Marco! Che cazzo fate?!” irruppe Francesco.
    “Vieni a provare la boccuccia di questa troietta, è fantastica l’avvocatessa”, rispose Davide che poi, rivolgendosi a me, disse “Dai, che oggi il cioccolatino ti farà divertire”.
    Neanche il tempo di finire la frase e Giuseppe, vedendoci nudi e vedendomi ricoperto di sperma, soggiunse “Se volevi un po’ di cazzo, bastava dirlo amore”.
    Vidi Giuseppe spogliarsi del tutto col cazzo già in tiro, con Davide che era andato a spogliare Francesco ancora incredulo. Iniziai nel frattempo a limonare con Giuseppe sussurrandogli “Ho sempre sognato un momento come questo”. Nel frattempo anche Francesco iniziava a smollarsi, dietro gli incitamenti di Davide che diceva “Vai tranqui, questo qua ti farà godere più di quella troia della tua ex, parola mia”. Così mi ritrovai, ancora bianco della sborra secca in viso di Davide, a succhiare altri due cazzi, mentre Davide stava lì a guardare la scena ed a menarsi. Dopo che mi inondarono entrambi la gola di sborra che sistematicamente ingoiai, mi fecero mettere a pecorina. Ormai ero in balia loro, parlavo come se fosse una scolaretta in un porno etero con Rocco Siffredi. Appena Davide mi chiese “Sei pronta per prendere tre trapani?” io dissi senza controllo “Siii, sfondatemi, scopatemi in tutti i modi, voglio essere vostro fino a che non partiamo da qui!”
    Davide non aspettò due volte e mi inculò senza preavviso, strozzandomi un urlo in gola. Sentire i sui 23 centimetri nelle viscere mi mandava in paradiso. Col suo stantuffare mi stava facendo godere come mai prima. Nel frattempo succhiavo gli altri due siluri a Giuseppe e Francesco, coi loro cazzi che erano diventati nuovamente marmorei. Ad un certo punto vidi solo Francesco davanti a me. Mancò poco perché capissi cosa stesse per fare Giuseppe: sentii un calore ed urlai come mai prima d’ora. “Aaaaaaaaaaaaah Dio siiiiiii! Daiiiiii!”. Ne avevo due dietro, mai fatto prima. Cazzo, due ragazzi dentro di me che mi stavano sbattendo come mai prima. Ad un certo punto uscirono, Davide si mise sotto di me e mi baciò, poi vidi passare dietro Francesco. Ma non avevo idea ancora. Bastò un commento di Davide per farmi presagire il peggio: “Non c’è due senza tre, cara la nostra troietta”. Sentii tre cappelle pressare e forzarmi. Ormai ero spanato, e prima che urlassi, Davide mise una mano dietro la mia nuca e mi baciò. Avevo i miei tre amici dietro.
    Mi stantuffarono per mezz’ora così, dopo di che uscirono. Io ero sfinito, ma mi misi in ginocchio per ricevere il loro seme. E così fu: tre cazzi pieni di sborra puntati sulla mia faccia che mi inondarono. Sembravo babbo natale, ero ricoperto dalla sborra degli amici che ho sempre adorato. Giuseppe nel frattempo prese a spompinarmi per sdebitarsi, e anche lui si riempì la faccia della mia sborra, per chiudere con un bacio.
    Ero ancora estasiato, e ci tuffammo tutti nudi in acqua.
    “Brava, sarai la nostra troietta estiva d’ora in poi”, disse Davide.
    Io mi ero appena ripreso, e bracciata dopo bracciata, mi avvicinai a Davide.
    “Va benissimo, ma ora tocca a te”, gli sussurrai alle spalle prima di sbatterlo all’angolo. Il mio cazzo era appena tornato in tiro e senza farmelo ripetere due volte lo infilai dentro il buchetto di Davide, che pensavo vergine. Entrò come burro, con mia somma sorpresa!
    “Non eri etero?” gli dissi mentre me lo scopavo
    “Sotto leeee… docce capi…capita di farsi scopare… non è maaaaa…oooh…. Male”. Replicò.
    Francesco era dall’altro lato ancora shoccato ed eccitato, e Giuseppe lo vide.
    “Ora tocca a te!” Urlò Giuseppe dirigendosi su Francesco che, malgrado si dimenasse, si lasciò penetrare. Li scopammo per un po’, poi uscendo dall’acqua, li ricoprimmo della nostra sborra, per poi inginocchiarmi e sborrare loro su di noi.
    Da allora, Francesco e Davide rimasero single e ci vedemmo ogni volta che fosse possibile. Ma quella settimana divenne il nostro punto di sfogo: ogni settimana estiva programmata doveva essere solo per noi, per divertirci ed essere ognuno la troia degli altri.
     
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    stivali, leather, rubber, sono un master 46 di piede

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    Nel racconto l'unica çosa che mi lascia perplesso è la possibilità di infilare tre cazzi in un culo. Di sicuro devono avere almeno un 24 e comunque mi lascia perplesso. N.B io fisto e ho una mano grande è una 9.
     
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    SPLENDORE GAY

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    CITAZIONE (Leatherboots46 @ 13/9/2017, 09:03) 
    Nel racconto l'unica çosa che mi lascia perplesso è la possibilità di infilare tre cazzi in un culo. Di sicuro devono avere almeno un 24 e comunque mi lascia perplesso. N.B io fisto e ho una mano grande è una 9.

    è possibilissimo. Io ne ho presi tre. E' anche verissimo che fa un male cane se non usi un lubrificante anestetico antidolorifico o se non metti un paio di supposte di Topster prima (è una supposta di glicerolo e cortisone che seda gli sfinteri striato e liscio). Quando poi ci fai l'abitudine, dopo un paio di volte, poi ti viene naturale, lo sfintere cede subito.
     
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  4. 19mark95
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    addirittura tre? sticazzi!!!
     
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