La vacanza in montagna

Capitolo 6 La doccia

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    LEGGENDA GAY

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    ATTENZIONE
    CONTENUTO EROTICO E SESSUALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA



    ========================================================

    Capitolo 5


    Racconto inventato





    Ero in cucina, mi facevo qualche scatto con il mio cellulare alla sborra che avevo addosso.

    Terminai“il servizio fotografico”, poi presi della carata da cucina. La usai per togliermi dal corpo il seme mio e dei miei amici.
    Feci uso di quattro pezzi di quella sotto specie di carta vetrata, ogni passaggio mi sembrava di grattarmi via l’addome. Finito di raccogliere il liquido, notai che la pelle era rossastra.

    “Quella carta grattava veramente!”

    Per fortuna era solo un po’ di rossore e nessun graffio; possibile però che sia stato anche troppo energico ma non credo.

    Ora che non avevo più la sborra addosso, non correvo più il rischi di seminarla per strada,potevo salire e andare in camera.
    Raccolsi velocemente le mie cose da terra e corsi nudo verso la mia stanza.
    Gettai sul letto i miei indumenti e presi la valigia, da lì estrassi: il mio kit per il bagno...

    "In pratica era un vecchio astuccio delle superiori riciclato a porta tutto, ci avevo buttato il bagnoschiuma,il deodorante,il dentifricio,lo spazzolino e per poco non riuscii a metterci pure la schiuma da barba e il rasoio quelli li dovetti metter in un sacchetto e li misi in una delle tasche della valigia"

    ..., l’accappatoio, le ciabatte alte color blu elettrico e misi sul letto il cambio d’ abito.
    Richiusi la zip della valigia in tela nera e la riposi ai piedi del letto.
    Indossai le ciabatte di gomma, presi in mano il resto e mi diressi in bagno.

    Il locale del primo piano rispetto a quello che si trovava nel piano terra era squallido.
    Alle pareti, le piastrelle erano dei rettangoli azzurrini, il lato più lungo era quasi uguale a quello corto; lo definirei un quadrato mal riuscito. La fuga bianca risaltava tra una piastrella e l’altra.
    Un semplice lavabo in ceramica bianca, con un comune miscelatore e una specchiera con tre lampadine a bulbo stavano alla sinistra della porta d’ingresso; alla destra si trovava il bidè e il water anche essi con un’aria da grande affare in un negozio di bricolage.
    Il pavimento era piastrellato di blu con delle piastrelle a forma di grandi quadratoni.

    " Indovinate un po’ come erano disposte ????

    Complimenti, avete indovinato!

    In riga! Almeno potevano metterle diagonali, per ravvivare l’ambiente."

    Una stanza lunga e stretta, pareva un loculo.

    "A inluminare l’ambiante?"

    Una plafoniera in plastica, presa in sthok con il resto del bagno mi sa. C’era una nota positiva, almeno illuminava decentemente quell’angusto spazio.

    Quanta differenza con l’elegante bagno al piano terra. Non ero venuto lì per fare il critico e nemmeno per una consulenza d’arredamento, dovevo farmi un bagno.

    Era triste pure la doccia, se si poteva chiamare cosi.
    In fondo alla stanza, sul angolo destro, si notava: una griglia metallica circondare, quattro piastrelle messa sul cantone, sul soffitto stava un grande soffione rotondo di medie dimensioni, sulla parete destra in una posizione quasi centrale la manopola della doccia e sul angolo era posizionata una mensola in plastica per posare lo shampoo. C’era la corsia per la tenda ma senza la tenda sopra.

    Dimenticavo il bagno era ceco .

    Entrai nella stanza, inorridito da tanto cattivo gusto. Almeno era perfettamente pulito e mi senti risollevare un po’. Come accesi la luce si avviò anche il sistema di ventilazione.
    Chiusi la porta alle mie spalle, posai l’astuccio sul lavandino; presi il bagnoschiuma che riposi sul porta shampoo. L’accappatoio trovò spazio sul gancio posto alla sinistra della doccia.

    Allungai la mano e apri l’acqua, posizionai la manopola il più possibile sulla parte rossa, cosi da riscaldare l’acqua il più in fretta possibile. Le poche gocce che mi bagnarono la mano e il braccio mi raggelarono, con un brivido mi percorse tutta la schiena.
    Poco dopo controllai la temperatura, era ok. Regolai l’ erogazione e mi misi sotto il getto d’acqua tiepida.

    Il calore era rilassante, per la muscolatura che sentivo distendersi e anche per la mia mente. Il scroscio dell’acqua era una leggiadra melodia, mi sentivo in pace con me stesso, quasi cullato, cosi mi persi in breve tempo nei miei pensieri ….

    Wow che emozione è stato usare lo snowboarder; non riuscivo quasi a crederci che ce la avessi fatta.
    È stato bello anche aver stupito Luigi, il quale non credeva ci sarei riuscito.

    Un cago pazzesco nel vedere il percorso dall’alto, con la discesa però il terrore si trasformò in una scarica che percorreva tutto il corpo "ragazzi adesso dovrei prendermi del tempo, cosi potrei cimentarmi nel uso di qualche parolone in modo tale da spiegarvi la reazione chimica che sta dietro, però primo non sono un professore secondo non vorrei annoiarvi più del necessario, cosi userò la versione breve" in poche parole una scarica di adrenalina.

    Fantastico wow ,wow, wow assolutamente da ripetere.

    Che incontro bizzarro, in quel delizioso punto ristoro.

    Il cibo non era nulla di che ma il personale cordiale; credo che l’indomani si poteva pranzare di nuovo lì senza troppe difficoltà.

    Però quel personaggio, rivederlo mi terrorizzava.

    Come disse che si chiamava, Andrea no , Davide no , Paolo no.
    Aspetta Luca, cosa hai detto adesso? Paolo ,Paolo ,Paolo ma si certo, inizia per P il nome di quel ragazzo.
    Che grande indizio, come ci fosse un solo nome con quella iniziale.

    Mi tornavano in mente i suoi occhioni castani, mi fissavano pieni di rancore. Ma più ci pensavo e più mi sembrava che l’unico particolare di lui che mi aveva colpito in quei momenti concitati, fosse solo frutto della mia mente. Cercando di ricordarli a momenti erano castano scuro altri chiaro ma anche azzurri e soprattutto verdi.

    Potevo essermi sbagliato cosi tanto, veramente la mia mente mia a giocato uno scherzo simile ?

    Pietro,Piero,Paul,P… no non mi viene proprio il nome .

    I capelli castani? No, non lo erano.

    Stavo cercando di ricordare, una chiamo Mossa e bionda .No non era lui . Sono sicuro, almeno i capelli erano castani e mossi, forse con qualche riflesso biondo.

    Non mi potevo sbagliare anche su quello.

    Forse la mia mente cercava di proteggermi, eliminando il più possibile quel trauma. Dovevo darle retta e cercare di dimenticare l’accaduto?
    No! Dovevo ricordare, quel volto mi infastidiva. Non dovevo consentirli di ripetere quella terribile esperienza.
    Per mia fortuna furono dei brevi attimi, quel tipo venne interrotto da qualcuno.

    Chi sa chi era quest’altra figura.

    Un uomo era di sicuro, la voce era chiaramente maschile.

    Anche se la mia mente cercava di darmi protezione, non riusciva a rimuovere dai mie ricordi l’essere stato in angolato e usato in quel bagno, come se fossi un oggetto.
    Questo mi fece ricordare una frase che disse P.

    - Si vede che ti piace.

    Mi piaceva veramente, essere usato in quel modo ?

    Il mio cervello esprimeva disgusto ma il mio corpo dava tutti altri segnali.

    Pino! ecco come si chiamava il mio aguzzino dalla faccia angelica e dai modi bruschi.

    Carino!

    Ecco di nuovo segnali ambigui. Mi piace o mi terrorizzava?

    Per ora di lui ricordavo oltre al nome, che faceva sia l’addetto allo skilift e l’insegnante di sci; forse era il caso di stare alla larga.

    Rinunciando cosi alla mia vacanza!

    Niente più snowboard!

    O qualsiasi altra cosa, solo per stare lontano a quel tizio.
    Bastava che rimanessi in compagnia dei miei amici e non sarebbe successo nulla.

    Luca, dai vedi di pensare ad altro.

    Rilassati !

    I miei pensieri continuavano a vagare liberi, in modo confusionato .

    Filippo è stato dolce con me e mi a scopato per bene.
    Marco il suo “assistente” per cosi dire è stato sorprendente. Quest’ultimo era come un ombra del suo padrone.
    Anche se il loro rapporto era di sola amicizia Marco sembrava volere di più che essere una pedina.
    Filippo però aveva un piano ben preciso, cercava di farsi vedere per un toro da monta, cosi Matteo sarebbe caduto hai suoi piedi.
    Matteo però non era interessato a legarsi a un tipo in particolare, preferiva saltare da un ramo al altro senza complicazioni. Stranamente però non salto mai sul ramo del ragazzo che lo bramava tanto.

    Che anche lui ne sia innamorato ?
    E gli sta alla larga per evitare complicazioni sentimentali?
    O più semplicemente non lo ha ancora notato?

    Non sono affari mie di sicuro; Matteo sarà simpatico ma non lo vedo come dolce fidanzatino per nessuno.
    Personalmente credo che Filippo sprechi il suo tempo. Peccato è un bel ragazzo alto, che se si guardasse in giro troverebbe di sicuro di meglio.

    Che amico terribile, riesco a pensare cosi male di Matteo, il mio migliore amico.
    Luca, non è pensare male ma solo delle considerazioni .
    Non so perché, ma mi pareva che la mia mente mi prendesse per il culo.
    Ma che, sono solo impressioni,non mi prendere mai tanto disturbo. Sembrò anche che mi facesse le linguacce.

    Manicomio sto arrivando!

    Filippo: alto, biondo, denti bianchi , incorniciati tra due labbra color salmone e si proprio carino e ci sa pure fare mi ha fatto proprio divertire: baci, leccate , succhiate e qualche inculata e stato una bella dolce scopata.
    Forse troppo dolce per i gusti selvaggi di Matteo.
    Anche se va precisata una cosa, gran parte del lavoro è stato merito di Marco .

    Mmmmmmmmmmmmmmmm

    Forse i due, dovrebbero far divertire Matteo tutti e tre insieme?
    Anche se, non era quello che voleva Filippo.

    Certo mi son divertito ma non ho apprezzato che ci siamo divisi, soprattutto perché non abbiamo festeggiato tutti e tre insieme; il fatto che sono riuscito ad usare lo snowboard.
    Non ho ben capito se anche Luigi lo abbia apprezzato, sono sicuro che volesse ci divertissimo tutti e tre insieme.
    Axel prima era restio, nel scendere con gli altri ragazzi, voleva che ci divertissimo in privato in camera sua. Però dopo ha assecondato l’idea mia e di Luigi ma dividendoci nei due gruppetti.

    Chi sa perché ha voluto separarci?
    Forse era un modo per punirci ?
    Perché dovevamo andare con lui?

    Luigi, sembrava volesse raccontarmi altro, oltre a quello che gli era accaduto alla sera.

    Cosa mi voleva dire ?



    Indietreggiai la testa, lascia cadere una pioggia d’acqua tiepida sul mio volto.
    Cercando cosi di allontanare i miei pensieri, stavano solo appesantendo quel momento di relax.

    Una leggera prezza gelida mi percosse la schiena.
    Mi raddrizzai, spensi l’acqua e con le mani mi levai quella che avevo sugli occhi. Mi voltai nella direzione della quale proveniva il freddo venticello, mi trovai di fronte un ragazzo.

    Come poteva esserci qualcuno, con me dentro la stanza, avevo chiuso la porta a chiave entrando nel bagno.
    Dentro al bagno non c’era nessuno prima che entrassi e tantomeno poteva nascondersi da qualche parte, non c’era lo spazio.Purtroppo devo essermi distratto e cosi non ho chiuso la porta con la chiave. Questa era l’ unica spiegazione plausibile.

    - Come mai hai quella faccia Luca? Non mi dirai che non hai mai visto un uomo nudo, ero con te poco fa in sala da pranzo.
    - Axelll?
    - Sì è il mio nome
    - Che ci fai qui?
    - Luca è un bagno cosa ci posso fare ?
    - Non lo s? Ma come sei entrato ?
    - Ho aperto la porta e sono entrato, non mi pare tanto difficile. Se volevi stare solo chiudi a chiave, la prossima volta.
    - Sono scemo.
    - Sì, lo sei!
    - Hahahhahahhah

    Ridemmo entrambi; io mi sentivo veramente scemo.

    Axel era di fronte a me completamente nudo. Non riuscivo a togliere lo sguardo dal suo corpo, non serve molto per descriverlo. Il ragazzo aveva un fisico asciutto e la sua muscolatura timidamente si fava vedere. Il mio amico faceva impressione , era bianco come un cadavere, se non di più. Il tatuaggio che aveva sul braccio destro che proseguiva fino al pettorale ( quello che sarà , ci vogliono ancora parecchi esercizi per definirlo) lambendo il capezzolo , risaltava come la luce di un faro nel buio. Quel tatuaggio aveva un effetto magnetico, con forme strane difficile da descrivere.

    - Cosa hai da fissare ?
    - Il …
    - Ah, il mio cazzo ti piace

    Il suo cazzo, crede che sia uno fissato. Non sono mica Matteo.
    Comunque come parlò del suo membro, il mio occhio cadde su di esso. Era glabro, come tutto il corpo del ragazzo. Il cazzo di Axel era addormentato e spiaccicato sulle palle, quest’ ultime erano due piccole sfere penzolanti nel vuoto. Il pene in quello stato, aveva una lunghezza di otto centimetri circa e molto stretto.
    Io, in tiro non ero riuscito ad osservarlo prima.

    - No, guardavo il tuo tatuaggio.
    - Non buttare la scuse, guardavi il mio bel gingillo. Osserva bene!

    Axel mise pollice,indice e medio sul suo cazzo e spostò l’abbondante pelle che lo ricopriva, uscì cosi la cappella. La forma era oblunga , e il ragazzo la reggeva in aria con le tre dita.

    - Ora lo guardi però!
    - Me lo hai detto di farlo.
    - Non fare il pignolo.

    Al improvviso, sentii sulla mia coscia destra una leggera pressione. Caldo su tutta la gamba; un odore inconfondibile si respirava nel aria.

    - Coglione , che cazzo combini?
    - Piscio Luca; sono venuto in bagno per pisciare e adesso faccio i miei bisgni.
    - Ma non su di me.
    - Perché no
    - È una cosa schifosa
    - Non dire cosi , lascia che ti delizi con questa pratica .
    - Stammi lontano
    - Dai non fare il difficile

    Axel non pisciava più; si avvicino a me e mi prese per i capelli , li stava tirando.

    - Luca, le cose prima si provano, poi si decide. Come con lo snowboarder questa mattina.
    - Quello è diverso.
    - No mio discepolo, ti spagli e ora lasciami fare.

    Mi parlava con tranquillità, tipo maestro zen. Anche se sembrava volesse intimorirmi. Tirandomi i capelli, che tra l’altro faceva pure male. Il suo calmo discorso, lo fecce fissandomi nei occhio; io mi rivedevo terrorizzato nei suoi occhi verde pisello.

    - Oh guarda un po’ . Buona a sapersi questa. Osserva o meglio senti chi si è svegliato.

    Lo sentivo già da un po’, era il mio cazzo che dava segni di vita.

    "Come faceva ad avere già voglia di nuovo? Perché poi ad eccitarlo era una situazione simile?"

    - Luca, ora ne so una nuova su di te .Ti piacciono le cosa spinte.
    - No, non mi piacciono.
    - Non mentirmi , il tuo cazzo perla per te.

    Axel mi sbatte sulla parete, ci fini contro con la schiena. Le piastrelle azzurre che la ricoprivano erano umide, bagnata dall’acqua che schizzava mentre mi facevo la doccia. Gomiti contro le piastrelle e braccia all’aria ; testa contro il muro.
    Axel riprese in mano il suo pene scappellandolo. Dal suo cazzo parti un getto giallognolo che si infranse sul mio addome. Sul mio ventre, si venne a creare un archetto di pipi , sopra il punto in cuoi si infrangeva. Da qui poi scivolava verso il basso, scendendo sul mio glabro pene; che eretto sembrava prendersi gioco dei mie gusti. Il ragazzo spostava il getto sul mio corpo, ora solleticava il mio capezzolo sinistro.
    Mi risaliva su per il naso, un forte odore di piscio che mi prese la gola.
    Il liquido dorato di Axel passava da un capezzolo all’altro. Con un colpetto di mano, che dava rapidamente al cazzo, il getto poi mi bagnava le spalle. Sentivo cosi il piscio scendere sulla schiena e da lì scivolare lentamente sino le natiche, goccia a goccia .
    Ero fradicio del piscio di Axel, il caldo liquido continuava a infrangersi sul mio corpo e scivolare sino ai piedi; l’odore era forte.
    Non mi ribellavo anzi ero immobile e lo lasciavo fare, l’unico modo sarebbe stato andarli addosso.

    E se mi obbligava a fare altro? Meglio stare fermi e subire in silenzio, il mio cazzo però parlava eccome se parlava. Traditore!

    Il liquido dorato sembrava non finire mai. Axel osservava il suo prodotto di scarto scivolare sul mio corpo quasi estasiato. Non disse nulla, si sentiva solo il ticchettio delle gocce che scendendo dal mio corpo e poi...

    - Ma che cazzo Luca!

    Il ragazzo che mi stava bagnando si voltò io guardi dietro di lui; da chi poteva venire quella voce?
    Una semplice messa a fuoco e 3,2,1 Luigi.

    - Sai che era quello che volevo farti da tempo? (Luigi)
    - Non prenderla con lui, lo ho in angolato (Axel)

    Ma hanno tutti il vizio di entrare in bagno senza bussare.

    - Chiudi la porta ed entra, possiamo proseguire assieme.

    Disse Axel, voltandosi e continuando il servizietto

    - No. (Luigi)
    - Dai, non farti pregare. (Axel)
    - Ma se la finissimo qui? E mi lascaste fare la doccia in pace ? (Io)
    - E dai che ti piace! Non fare il guasta feste, adesso ti convinco pure Luigi.(Axel)
    - Non mi va di farlo cosi. (Luigi)
    - E come ti và? (Axel)
    - Non sono affari tuoi Axel, quando lo vorrò e Luca lo vorrà ci si divertirà. (Luigi)
    - Allora ringraziami, ho affrettato i tempi. (Axel)
    - Va a fan culo (Luigi)
    - Dai qui ho finito, adesso vi lascio soli, ma prima...(Axel)

    Il ragazzo mi si avvento addosso e mi diete un bacio, definirlo appassionato e riduttivo, si stacco poco dopo.

    - Amore mio (Axel)
    - Cosa ? (Io)
    - Chiamo cosi i miei amici intimi, per te è un problema? Noi tre dobbiamo ancora festeggiare.

    Cosi dicendo Axel ci indico con un dito, prima me e poi Luigi; inseguito lasciò la stanza.

    - Tipo strano quello!

    Esordi Luigi

    - Già. Ma sei venuto a pisciare pure tu?
    - No Luca non ti preoccupare. Speravo ti trovarti qui per parlare.
    - Ok. Cosa vuoi dirmi?
    - Aspetterò
    - Non ho problemi ti ascolto volentieri?
    - Dopo cena, nella libreria. Adesso finisci di lavarti ?
    - Mi aiuti?
    - No, devo fare una telefonata importante in azienda.
    - Ok a dopo.

    Rimasi solo, cosi potetti terminare il bagno.



    Capitolo 7

    Edited by Jak-91 - 25/9/2019, 15:58
     
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    I commenti son sempre ben accetti, grazie della lettura.
     
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    Bello. Però correggerei tutti gli errori di grammatica...
     
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    Grazie.
    Evidentemente la revisione non fa per me. Errori c'erano e ci sono ancora. Scusate, cerco di fare meglio che posso, per una lettura più piacevole.


    Matita91 Grazie, per aver lasciato un commento.
     
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    Tranquillo. Bei racconti a prescindere ;)
     
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    Una cosa del genere più articolata nella terza parte dell'episodio che stai scrivendo ci starebbe a meraviglia😇😍
     
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