Bastardello

pt 2

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    PICCOLO GAY

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    ATTENZIONE
    CONTENUTO EROTICO E SESSUALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA



    ========================================================
    ciao ragazzi, ho deciso di riprendere anche questo racconto insieme alla serie Punti di sutura. Spero vi piaccia e v prego di farmi sapere il vostro parere sul racconto, lo stile ecc :)
    la prima parte la trovate a questo link: https://gayboysreloaded.forumcommunity.net/?t=58563176

    "Lascia perdere F, e smettila di rompere..."
    messaggio inviato, visualizzato e nessuna risposta. Tirai un sospiro.
    Erano le 7 e mezza di sera più o meno, ero stanco e non avevo fame; decisi che era ora di farsi un bagno, riempii la vasca mentre mi sciacquavo sotto la doccia. Per il bagno usai dei sali che il vecchio proprietario dell'appartamento, un signore di buone maniere, aveva lasciato come piccolo dono. Il vapore riempì la stanza e il profumo emanato dai sali e dal bagnoschiuma che avevo usato placarono la tensione dei miei nervi. L'acqua era bollente, tentennai a entrarci, ma quando fui dentro, dopo un piccolo brivido dato dallo sbalzo eccessivo di temperature, riuscii a rilassarmi completamente. Chiusi gli occhi e mi immersi, risalii a pelo dell'acqua e dopo quella sera sorrisi di nuovo. Ero in uno stato di calma e pace con me stesso, nulla mi toccava, ero isolato dal mondo, da solo e contento. Mi addormentai, e mi svegliai dopo un buon tre quarti d'ora. Svuotai la vasca rimanendoci all'interno e godetti del cambio di temperatura che temperò i miei muscoli facendo indurire leggermente il mio membro, lo guardavo e tentavo di capire se avessi o meno voglia di segarmi. Lo toccai un po', le natiche mi vibrarono leggermente e i muscoli dello sfintere si contrassero, gemetti: no, non ne avevo voglia.
    Uscii dalla vasca e presi un grande asciugamano di spugna e dopo essermici avvolto all'interno mi asciugai e mi misi il pigiama. Andai in camera e presi il cellulare: 3 chiamate senza risposta da mamma, un sms da papà ("probabilmente stai facendo il bagno, ma la mamma è preoccupata... dai segnali appena ritorni in vita") un buonanotte e fate i bravi fu la mia risposta, 6 messaggi di whatsapp di cui 2 di G uno dalla mia migliore amica e i restanti 3 di un gruppo. Risposi un po' a tutti e decisi di addormentarmi.
    "Ehi bastardello... svegliati stupido" aprii leggermente gli occhi e seduto accanto a me c'era F e accanto a lui G: "cazzo ci fate qui?! e come siete entrati?"
    "G lasciami solo con lui e grazie ancora per avermi accompagnato" al che G mi fa "dai amico ti restituisco la copia di chiavi che mi avevi prestato", ora ricordavo: avevo prestato a G una copia delle mie chiavi perchè gli serviva un appoggio un fine settimana che doveva fare dei lavori nel suo appartamento e io ero in vacanza in quel periodo.
    "senti sono troppo stanco pezzo di merda, se vuoi dormire qui c'è il divano in salotto, poi domani mi dici tutto quello che mi vuoi dire" F annuì, si mise in mutane e si mise sotto le mie stesse coperte e mi abbracciò... gelai e con il fiato spezzato e le lacrime agli occhi dissi: "cazzo ti prende, cosa vuoi ancora?" non so perchè ma stavo piangendo e singhiozzando come un pazzo, iniziò a baciarmi il collo e la schiena e a sussurrare "scusami, scusami", mi liberai dalla sua presa e mi alzai dal letto e ancora in lacrime, guardandolo con disprezzo, dissi: "credi che qui ci sia un cretino, un bamboccio qualsiasi, una delle tante troiette che ti fai e di cui ti vanti... non so se ricordi quello che hai, anzi mi hai fatto... io credo non lo dimenticherò facilmente... fanculo io me ne vado sul divano e non osare seguirmi. domani mattina chiariremo del tutto quello che è successo" e così fu, dormii sul divano, e realmente dormii (non credevo fosse così comodo in fin dei conti).
    La mattina dopo quando mi svegliai F era già sveglio e aveva preparato due americani e una piccola colazione, credo non avesse dormito ma continuava ad avere quello sguardo di ipocrita stampato in faccia: "ti prego di spiegarmi tutto quello che è successo l'altra sera, ho degli spezzoni in mente ma non riesco a ricollegarli".
    Raccontai tutto e lui sgranò gli occhi: "non è possibile... non credevo di aver fatto tutto ciò! ok Bastardel" battei un pugno sul tavolo e dissi "chiamami ancora così in casa ma e giuro che non ne esci vivo"... "ok scusa, comunque... sarò sincero, non so cosa mi sia preso, ma credo che mi piaccia l'idea di scoparti, Dio nemmeno l'ho detto e già ce l'ho in tiro" "mi fai schifo" replicai. il silenzio invase la cucina. "Ho troppa voglia, sarà il nostro segreto e non puoi rifiutarti, quando uno dei due starà in necessità l'altro volente o nolente ci sarà", si alzò e si avvicinò a me, ero pietrificato "... e poi i tuoi capezzoli, più belli di quelli di una donna, spogliati... ora!" lo guardavo sconvolto e disgustato, "va be' ho capito" disse e mi iniziò a sbottonare la camicia del pigiama "sarò più dolce prometto" apertami la camicia iniziò a toccare e stimolare il petto e l'addome e poi si avvicinò con la bocca ai capezzoli, sentii il suo alito caldo far dilatare la chiara e la lingua iniziare a giocare con la punta, un brivido mi percorse la schiena e una strana sensazione di godimento mi prese. I suoi denti affondarono nel mio petto e con la lingua emise uno schiocco, si staccò lasciando un segno violaceo sul mio petto "ora sei marchiato Bastardello, e non puoi dirmi nulla perchè ora sei mio" ero inerme.
    Si sfilò le mutande e decise che io sarei stato solo una marionetta nelle sue mani e così fu, soprattutto perchè mi sentivo vuoto e incapace di reazione "su mia bella troietta, dammi il tuo bel buchetto", mi alzò di forza mi girò e mi piegò sul tavolo e dopo avermi abbassato i pantaloni a molla del pigiama penetrò in un solo colpo, senza lubrificare e senza protezione. "sei proprio una troietta e sanguini come una troietta" mentre diceva questo sentivo un dolore atroce al culo e gocce di sangue denso scendere giù per lo scroto. iniziò a battere subito con forza e urlava sempre più forte io piangevo e tentavo di dire qualcosa ma lui mi schiacciava la testa sul tavolo rendendomi impossibile l'emissione di qualsiasi parola. al 12 colpo uscì dal mio sedere e disse "guarda che schifo hai combinato, direi che devi pulire, vero?" mi girò e mi fece entrare il suo cazzo in bocca, sentii un misto di sangue precum e umori anali invadermi la bocca e i conati di vomito arrivarono immediatamente: "godi piccolo, lo so che ti piace, sei un bravo succhia cazzi" e mentre diceva tutto ciò iniziava a scoparmi la bocca con aggressività e desiderio. Ci prese gusto e continuò a farlo per un buon 10 minuti, facendomi prendere ogni tanto aria, quel minimo che bastasse affinchè non soffocassi. "è ora che un vero uomo ti prenda in braccio" e così fu, mi prese in braccio e mi schiacciò contro una parete e inizio a spingere il suo cazzo dentro di me, fu molto più doloroso anche se lui era lubrificato a sufficienza, il mio sedere era ancora dolorante e tentava di rimanere stretto per paura e dolore, lui rideva e io iniziavo finalmente a godere e lo notò sfortunatamente. Rise e mi afferrò il cazzo e lo strinse forte, delle goccioline di precum uscirono dalla punta del pene e le raccolse e me le fece assaggiare, intanto continuava a scoparmi e dopo aver stretto con forza il mio cazzo inizio una sega violenta e dolorosa, venni in poco tempo e si divertì a giocare con il mio sperma e farmelo bere. erano passati un 5/10 minuti e ormai era stanco della posizione nonché pronto a esplodere, doveva decidere solo dove, e lo fece in poco tempo "bastardello prendimi un bicchiere muoviti" obbedii, camminai zoppicando fino alla credenza e presi un bicchiere e glielo portai, mi ordinò di sedermi e osservarlo senza potermi toccare, iniziò a masturbarsi, fu una delle seghe più belle che abbia mai visto (era incapace a farle agli altri, o almeno a me, ma con il suo membro ci sapeva fare) tornai in tiro in pochi secondi, il suo fiato era corto ed esplose nel bicchiere "ora alzati e vieni qui; camminai a fatica sia per l'erezione che per il dolore "non toccarti, e bevi lasciandomene un po'" eseguii i suoi comandi e dopo aver fatto quello che mi aveva detto gli ridiedi il bicchiere (il suo sperma aveva un buon sapore, non troppo forte e un po' acidulo), raccolse quello che avevo lasciato e lo mise sul mio cazzo per poi prenderlo tutto in bocca e succhiare fino a che non venni (un pompino spettacolare, sapeva giocare con la lingua negli spazi di solito coperti dal prepuzio e molto delicati), mantenne in bocca lo sperma e decise che non ero ancora degno di un bacio e sorridendo ingoiò.
     
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