LA MIA DOPPIA VITA

Storie di sesso orale tra uomini

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  1. janus
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    ATTENZIONE
    CONTENUTO EROTICO E SESSUALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA



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    PREMESSA

    E' la riscrittura, riveduta e corretta, del racconto già pubblicato col titolo “ECCITAZIONE”.
    Ho voluto pubblicare questa nuova versione che rispetto alla precedente offre una lettura più scorrevole, l'eliminazione di alcuni passi non necessari e l'aggiunta di alcuni particolari piccanti.
    Buona lettura.

    LA MIA DOPPIA VITA

    Ho sempre avuto una predilezione per il sesso orale. La mia prima moglie era bloccata per queste pratiche, le piaceva farsi leccare la figa ma faceva la preziosa se le chiedevo un pompino.
    Con la seconda moglie le cose andavano meglio, le piaceva fare sesso in tutti i modi immaginabili. Una delle cose che più ci avevano eccitato, era quando le avevo infilato l'uccello in bocca mentre lei aveva la testa bloccata da due cuscini appoggiati contro la testiera del letto. Conducevo il gioco e questo mi dava un esaltante senso di potere. La guardavo in viso mentre le appoggiavo il pene sulle sue labbra morbide, per poi penetrarla in profondità. Ero eccitatissimo e lei aveva commentato che è bello avere un cazzo in bocca.
    Incuriosito da quella affermazione, mi era venuta voglia di provare, così un giorno, forse aiutato da un paio di whisky, misi un annuncio su un sito per incontri gay. Era una inserzione abbastanza semplice, del tipo: "Maturo, serio, pulito, ospitale, solo per giochini di mano o di bocca. Astenersi mercenari o perditempo."
    Non avevo messo il numero di telefono, per non farmi riconoscere, ma mi si poteva contattare via e-mail.
    Ricevetti alcune risposte, la maggior parte erano curiosi che non concludevano. Fra gli altri mi rispose un certo Peter, di un paese vicino, e fissammo un incontro per il giorno dopo.
    Arrivò a casa mia puntuale. Era un uomo maturo, un po' tarchiato, con due bei baffetti.
    Ero imbarazzato, non sapevo rompere il ghiaccio. Parlammo del più e del meno, poi fu lui a chiedermi di venire ai fatti. Fingendo una disinvoltura, che in realtà non provavo, gli chiesi cosa preferisse, se era attivo-passivo, solo passivo o solo attivo. Mi rispose categorico: - Solo attivo! -
    Il cuore mi fece un balzo, Peter con due sole parole aveva stabilito per me il ruolo passivo e per la mia prima esperienza omosessuale avrei preferito qualcosa di reciproco. Dovevo soddisfare quello sconosciuto senza esserne ricambiato, non mi sembrava un rapporto alla pari fra uomini ma al punto in cui eravamo non volevo più tirarmi indietro.
    Ci spogliammo e lo portai in camera da letto. Per l'occasione avevo steso un copriletto pulito, che poi avrei rilavato.
    - Beh, allora fai qualcosa? - mi chiese impaziente.
    Mi sedetti sul letto e glielo presi in mano. Aveva un uccello tozzo, molto largo al centro e sottile in punta. Lo massaggiai un po', quando gli venne duro mi feci coraggio e per la prima volta in vita mia, lo presi in bocca e cominciai a pompare. Il ghiaccio era rotto, mi stavo eccitando. Volevo riprovare la posizione che tanto mi piaceva fare con mia moglie, così mi distesi sul letto, ma lui non capiva come fare, ero io a dover muovere la testa su e giù. A un certo punto mi chiese di leccargli il culo. La cosa mi disgustava, ma avevo la testa tra le sue gambe, gli leccai i coglioni poi spinsi la lingua nel buco, mentre lui si masturbava.
    Dalla mia posizione disteso vedevo il suo buco del culo, le sue palle, la sua mano che si muoveva frenetica e il mio pene perfettamente rasato, eretto e del tutto inutile. Pensai che la vista del mio corpo nudo, abbandonato sotto di lui, doveva avere un effetto molto eccitante. Alla fine mi sborrò addosso. Lasciò andare l'uccello che gli penzolò tra le gambe ed io lo ripresi in bocca regalandogli ancora qualche brivido di piacere.
    Andammo assieme in bagno, lui si lavò l'uccello, io feci una rapida doccia per togliermi di dosso il suo sperma. Avevo ancora l'uccello durissimo, ma non gli badai. Preparai il caffè che sorbimmo in cucina ancora nudi, poi lui si rivestì ed io lo accompagnai sulle scale, nudo e in erezione, fortunatamente nella mia casa vivo solo. Sulla porta, al momento di salutarci mi promise che sarebbe ritornato.
    Quello stesso pomeriggio ricevetti la mail di un certo Paolo, gli lasciai il mio numero e il mattino dopo mi richiamò.
    Era una voce giovane, si sentiva che era emozionato, sicuramente era alla sua prima esperienza. Sulla mail aveva scritto che voleva un pompino. Lo capivo, anch'io desideravo tanto un pompino all'epoca del mio primo matrimonio, quando mia moglie non mi accontentava ma a quei tempi non esistevano i siti per incontri ed il mio era rimasto a lungo un desiderio insoddisfatto.
    Fissammo l'appuntamento per il pomeriggio. Durante il giorno mi richiamò altre tre o quattro volte, voleva essere rassicurato e certamente era passato molte volte dalla strada dove abitavo. Arrivò con mezz'ora di anticipo e mi trovò ancora sotto la doccia che mi stavo preparando a riceverlo. Era giovane e tremava per l'emozione. Senza esserne richiesto, mise subito in chiaro di essere solo attivo.
    Quel ragazzo non mi piaceva, ma ormai era li così mi tolsi l'accappatoio, e gli dissi di spogliarsi. Lo invitai ad andare in bagno per darsi una rinfrescata all'uccello, poi lo feci sedere sul letto, mi accovacciai tra le sue gambe e mi diedi a massaggiargli il cazzo per farlo venire duro. Dopo pochi secondi che lo toccavo, si mise a gemere e venne.
    Gli presi in bocca la punta, tanto per fargli provare il piacere delle labbra calde sul pene. Lui si alzò di scatto e si rivestì in tutta fretta, profondendosi in mille scuse. Fuggì via e non l'ho più rivisto, ma non ne sento la mancanza. Quella esperienza non è stata molto piacevole.
    La sera stessa misi un altro annuncio, cominciavo a divertirmi stavo scoprendo il piacere perverso di rivestire il ruolo passivo.
    Molte risposte, alcuni volevano conoscere particolari scabrosi tipo se mi facevo pisciare addosso, se davo un regalino, se poteva sborrarmi in bocca e se la ingoiavo, se poteva filmarmi mentre gli succhiavo il cazzo, cose del genere.
    Rispondevo a tutti. “No, non voglio farmi pisciare addosso”, “se ti fa piacere puoi venirmi in bocca”, “ti faccio un pompino gratis ma non sono disposto a pagarti”, “non voglio essere filmato, i film prima o poi vanno a finire su internet”, ecc. Comunque nessuno di questi ha dato seguito alla cosa.
    Finalmente ricevetti una mail seria, di un certo Gianni, che senza perdere tempo, venne a casa mia. Era maturo e ben piazzato.
    I soliti discorsi per conoscersi un po', era un tipo simpatico e chiacchierone. Ci spogliammo e andammo a letto. Si sdraiò comodo aspettando incuriosito le mie mosse. Mi distesi vicino a lui e presi a masturbarlo. Anche lui cominciò a toccarmi il pene che mi rizzò subito. Mi spostai tra le sue gambe e lo presi in bocca. Questo per me è un momento particolare, quando la mia bocca entra in contatto con il pene del partner, è come varcare un punto di non ritorno, non so se mi spiego, anche se ho già ricevuto in bocca molti cazzi è sempre come se fosse la prima volta. Gianni aveva l'uccello grosso e lungo, non riuscivo a farcelo stare tutto, così mi lavorai di bocca la punta, mentre con la mano gli massaggiavo la radice. Era lento a venire, lo pompai per molto tempo e mi facevano male le mascelle. Per riposarmi la bocca gli leccai l'asta e i testicoli, intanto lui prese a masturbarsi rapidamente. Per vedere se si eccitava di più, gli raccontai dell'uomo che aveva preteso che gli leccassi il culo.
    Si eccitò come una bestia e venne. Gli diedi una leccatina di circostanza alla cappella bagnata di sperma, poi andai a sciacquarmi la bocca, mentre lui si lavava l'uccello.
    Notai la stranezza della cosa, dopo un rapporto a me toccava lavarmi la bocca mentre l'altro si lavava il cazzo, come a mettere in risalto i rispettivi ruoli.
    Andammo in cucina e misi su il caffè. Intanto, seduti nudi al tavolo, parlavamo delle solite cose, la crisi economica, la mancanza di lavoro, la riforma pensioni, i cinesi e quant'altro. Bevuto il caffè e fumate un paio di sigarette, pensai che stesse per andare via, ma inaspettatamente mi disse:
    - C'è ancora tempo, facciamone un'altra. - e si avviò deciso verso la camera da letto.
    Mi cascarono le braccia: ero stanco del primo rapporto, le mascelle mi facevano ancora male e poi stavo cercando di riguadagnare la mia dignità verso quell'uomo al quale avevo appena succhiato il cazzo. Ora lui mi assegnava di prepotenza un ruolo subordinato al suo desiderio, disponendo di me a suo piacimento. Non seppi opporre un rifiuto. Tornammo sul letto e anche questa volta si distese come un pascià aspettando che mi dessi da fare.
    Tornai ad accovacciarmi tra le sue gambe e ripresi in bocca quel grosso cazzo. Feci qualche variante, provando ad ingoiarlo per intero, ma mi soffocavo e poi non volevo fargli male con i denti. Per riposare la bocca, ogni tanto glielo massaggiavo e glielo leccavo.
    Quando vidi la sua mano scattare sul pene, gli dissi: - Questo è compito mio. - e lo ripresi in bocca pompando con più lena. Ansimando mi disse: - Sto per venire! - Non mi allontanai, ma continuai a pompare fino a quando mi sentii inondare la bocca del suo liquido caldo. Gli strinsi leggermente la cappella con le labbra, quattro cinque volte, per fargli durare l'orgasmo più a lungo, un trucco che avevo imparato da mia moglie. Poi andai in bagno a sputare e lavarmi la bocca.
    Finalmente Gianni andò via, lasciandomi frustrato psicologicamente, ma anche in uno stato di grande esaltazione sessuale. Gianni è tornato spessissimo a trovarmi, minimo due volte la settimana, sempre con un breve preavviso, senza preoccuparsi di chiedermi se ne ho voglia o no. E' l'uomo al quale ho fatto più pompini in assoluto, ho perso il conto. Lo so, mi usa ogni qualvolta ha voglia di farselo succhiare, cosa che capita spesso, ma a me va bene così.
    La storia sta venendo troppo lunga, per pubblicarla dovrò tagliare qualcosa, ma non posso chiudere senza raccontare dell'altro incontro avuto sempre grazie all'annuncio sul sito gay.
    Venne a trovarmi Aldo, un altro uomo maturo, come gli altri sposato e ufficialmente etero. Anche in questo caso superato il primo imbarazzo, ci spogliammo e ci mettemmo sul letto. Cominciammo a masturbarci reciprocamente, poi lui mi avvicinò il cazzo alle labbra e mi chiese di baciarglielo. Con la lingua saggiai la punta, il frenulo, l'asta, i testicoli, poi gli feci sentire il calore delle labbra sul glande. Infine lo presi in bocca e cominciai a pompare. Non veniva mai. Avrebbe voluto baciarmi, infilarmi un dito nel culo, incularmi, ma nessuna di queste cose mi piace, e fui intransigente nel rifiutare.
    Cambiammo più volte posizione, infine si alzò in piedi costringendomi di conseguenza ad inginocchiarmi davanti a lui. Era la prima volta che mi inginocchiavo davanti ad un uomo, a sottolineare la mia sottomissione. Lui eccitatissimo mi guardava dall'alto con le labbra increspate da un sorriso malandrino. Mi infilò la cappella fra le labbra, poi con un colpo di reni me lo spinse tutto in bocca, soffocandomi. Mi staccai e girai la testa per respirare, Aldo con una mano mi riportò la testa in posizione, mentre con l'altra mano guidò nuovamente il cazzo nella mia bocca. Ero completamente succube, assecondavo i movimenti del suo bacino, mentre lui imprimeva il ritmo che più gli piaceva. Lo estraeva strofinandomi il glande sulla faccia e attorno alle labbra, poi lo rituffava dentro fino alla gola. Andò avanti così non so quanto tempo. Le mascelle mi dolevano ma dovevo resistere, non volevo interromperlo quando sentiva montare l'orgasmo, trasmettendomi le sue sensazioni con il movimento incessante e sempre più svelto e con i suoi rantoli di piacere. Finalmente me lo tolse di bocca, si masturbò brevemente e venne.
    Gli incontri successivi sono andati più o meno allo stesso modo, dopo i preliminari con le mani, si alzava e io dovevo inginocchiarmi. Mi piaceva guardarlo dal basso, troneggiare sopra di me, col suo bel palo duro puntato contro la mia faccia. Cominciavo col leccargli i testicoli, poi risalivo lungo l'asta e finalmente raggiungevo la cappella. Lui lo guidava con la mano nella mia bocca, faceva avanti e indietro e lo spingeva sempre più in fondo, facendomi mancare il respiro. La novità consisteva nel fatto che aveva smesso di tirarlo fuori e mi veniva direttamente in bocca. Era sempre una sborrata lunga e molto abbondante. Dopo la sputavo in un fazzoletto oppure andavo in bagno a sciacquarmi la bocca.
    Non mi piace ingoiare lo sperma, mi fa schifo, ma in fondo desidero che prima o poi mi costringa a mandarla giù, per provare anche questa esperienza. Dovrebbe pretenderlo in maniera decisa, magari nel momento in cui mi ha sottomesso, inginocchiato ai suoi piedi mentre ricevo la sua sborrata in bocca, come per volermi umiliare ancora di più facendomela bere e dopo forse potrebbe ordinarmi di pulirgli il cazzo con la lingua. Credo che, vinta la mia repulsione iniziale, questo sarebbe un fortissimo coinvolgimento erotico per entrambi.
    Questi uomini sono tornati molte altre volte evidentemente sono rimasti soddisfatti delle mie prestazioni orali, io ci metto tutta la buona volontà. Cerco solo sesso, non amore, quello è riservato alla mia sposa, con la quale ho rapporti molto soddisfacenti ma, con l'avanzare degli anni, ho difficoltà erettili e per questo motivo pratico sesso orale con gli uomini, perché è una delle poche cose ancora in grado di eccitarmi. Quando faccio l'amore con mia moglie, mi concentro su questi ricordi e riesco a mantenere a lungo una bella erezione, per il momento faccio a meno del Viagra.
    Per concludere devo riconoscere che mia moglie aveva come sempre ragione: avere un cazzo in bocca è bello!
    Mi piacerebbe leggere le vostre osservazioni, le vostre esperienze e perché no, anche le vostre critiche. A presto con altri racconti sulla mia doppia vita.




    Nota

    Nell'intento di rendere più eccitante questa narrazione, ho voluto evidenziare il rapporto di sottomissione/dominazione che si instaura tra di fa e chi riceve una fellatio. Devo precisare che dalle mie esperienze ho tratto una conclusione diversa: si tratta di una pratica fortemente erotica e coinvolgente per entrambi i soggetti, e questo li pone su un piano decisamente alla pari.
     
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    stefanoroma

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    gran bel racconto
     
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