La provocazione era stata lanciata e, anche se Ryu non voleva dimostrarlo, essa aveva sortito gli effetti desiderati. Quando lo vide spendere parole in difesa della sua donna Fuyuki avrebbe desiderato ridere, ma si costrinse a trattenersi. La Pantera si credeva furba, superiore alle emozioni che i suoi ospiti avevano dimostrato di provare, ma anche lui era prima di tutto un uomo; un essere fatto di carne, capace di tutto e passibile d'errore.. e il ninja di Konoha conosceva il suo punto debole. Oh sì, se lo conosceva e lo avrebbe sfruttato contro di lui, qualora fosse stato necessario.
Disattivò il byakugan, non appena la stanza venne illuminata a giorno. I suoi occhi attenti avevano confermato i suoi sospetti. Non erano da soli, all'interno del covo: altri sette uomini si trovavano fuori dalla stanza, forse pronti ad avventarsi contro di loro qualora il loro leader l'avesse ritenuto opportuno. Questo, ahimè, l'eremita non poté che riconoscerlo. Lo Yotsuki aveva il coltello dalla parte del manico e continuava a dimostrarsi sospettoso nei loro confronti; non avrebbero avuto né informazioni, né il benvenuto, per il momento stavano soltanto rischiando di venire scremati dalla lista dei membri di Akatsuki. Non che al ventiduenne importasse molto di quel gruppo di mercenari al servizio di quel pazzo, ma di certo avere più dettagli da condividere con Akane riguardo l'organizzazione avrebbero potuto far comodo.
"Otto contro due, non propriamente corretto.. ci temi così tanto, Ryu?" pensò, ma che fosse vero o meno poco importava; erano in difficoltà e lo scontro doveva essere evitato in tutti i modi, dato che le speranze di uscirne vivi erano assai remote. Avrebbe voluto chiamare il suo nemico "codardo" quando egli disse di essere disarmato: non serviva un'arma per essere uno shinobi, ma qualche uomo in più certamente costituiva un cospicuo vantaggio.
- Più in alto di te? No, no, solo più.. intero. - commentò con il suo solito sarcasmo pungente, alludendo ovviamente al braccio che il suo avversario sembrava aver perso.
Non si mosse, mentre lo Yotsuki si aggirava intorno a loro con passi lenti e cadenzati. Rifletteva su come procedere nella farsa, adesso che sapeva di essere in cima alla lista dei sospettati di quel verme; di cosa, tuttavia, non aveva ancora modo di saperlo. Quell'uomo esigeva il rispetto che la sua posizione da leader meritava, ma soprattutto pretendeva che essi meritassero la sua fiducia. Per questo motivo, richiamando un tavolo in pietra con un comune seal, chiese loro di posare gli anelli che possedevano sopra di esso.
"Cosa speri di ottenere?"
Era una domanda lecita, del resto il comportamento tenuto da Hyou rendeva quel quesito più che normale. In quel gesto il giovane lesse un desiderio di vedere quanto i due amanti fossero disposti a sottomettersi alla sua autorità. Poteva anche assecondarlo per il bene della copertura, ma era certo che in questo modo avrebbe ottenuto il risultato opposto. Fuyuki Hyuga in quell'ambiente non era certo conosciuto come uno spirito devoto e capace di chinare il capo di fronte a qualcuno. Assecondare il capriccio di Ryu sarebbe stato troppo ostentato anche per lui e avrebbe soltanto delineato il desiderio dello shinobi della Foglia di rimanere ancorato all'organizzazione a tutti i costi. Quello sì che sarebbe stato sospetto.
Come se ciò non bastasse, il ninja delle salamandre non dimenticò di commentare la Taglia del suo avversario, apparsa al di sopra del tavolo di pietra. Per un attimo il ventiduenne credette di aver capito quale fosse il sospetto che gravava sopra le sue spalle. Quel bastardo stava mettendo in dubbio i suoi propositi di distruzione nei confronti di Konoha. Forse temeva di star ospitando una serpe in grembo e, qualora fossero stati davvero questi i suoi pensieri, non poteva non riconoscere che lo Yotsuki fosse tutt'altro che uno sprovveduto.
- Nella tua invece mi pare di aver letto.. "ha dichiarato guerra a tutti i grandi villaggi". Beh, vecchio mio, sei tu il primo della classe adesso. - prese una pausa, affinché potesse riflettere meglio su come articolare il discorso che da lì a breve avrebbe esposto. - Tu parli di fiducia, Ryu Yotsuki, con l'ingenuità di un giovane ancora inesperto. Nel nostro mondo, in questo mondo.. non esiste fiducia. Soltanto accordi fatti per convenienza, patti presi affinché tutti abbiano un guadagno. La fiducia lasciamola ai religiosi, Pantera. Do ut des.
Ricordava ancora quelle parole, pronunciate da quel bastardo poco dopo il termine della guerra. Un accordo era stato stipulato tra loro in quel momento e adesso Fuyuki era lì, pronto a fargli credere che la sua alleanza fosse ancora valida e soprattutto allettante. Il perché era scontato, ma per solerzia non avrebbe tardato a spiegarlo in ogni caso.
- Hai letto bene, prima. Rappresenta un pericolo per la diffusione di informazioni segrete. Ebbene, prima che la malattia avanzasse ho inviato i miei uomini affinché potessero accrescere e aggiornare quelle che erano le mie conoscenze del villaggio. Si da il caso che io disponga di queste informazioni, Pantera. Dettagli che possono tornarti utili nei tuoi propositi, così come i mezzi di cui io e Chiaki disponiamo. Vuoi il mio anello? Puoi anche prendertelo, non sarà quello a fare la differenza. Noi possiamo aiutarti nella guerra che hai dichiarato, in cambio mi basta solo che alla fine di questa storia io possa vedere bruciare la Foglia.
Nel pronunciare quelle ultime parole poté sentire un macigno immenso gravare sul suo cuore. Era sempre stato un abile mentitore e anche in quel caso non aveva smentito tale fama, ma quanto aveva detto aveva riportato i ricordi sulle montagne di Kumo, quando gli occhi impregnati d'ira e diffidenza di chi un tempo era un suo compagno si erano posati sulle nuvole rosse che indossava. Un sacrificio enorme, ma che era pronto a sopportare per garantire alla giustizia la testa di quel bastardo.
- Akatsuki non si era mai esposta in questo modo. Che Akane fosse stupita per questo o perché ha riso del fatto che un solo uomo avesse sfidato un intero villaggio, che differenza fa? Che non ti importi del perché sia scomparso dalla circolazione, non cambia nulla. Conosci la verità, ma non siamo qui per raccontarci delle storie. Siamo qui per affari, entrambi. Soppesa la mia proposta, Yotsuki.. - e a quel punto il suo sguardo si fece serio; dalla risposta che avrebbe ricevuto probabilmente sarebbe dipeso il loro destino. - Come prima, la scelta spetta a te. Puoi decidere di collaborare con due preziosi alleati, con informazioni e abilità che nessun altro potrà offrirti.. oppure puoi chiuderti a riccio e farti due nuovi nemici, forse più pericolosi di quelli che hai collezionato fino ad ora. Finché entrambi possiamo ottenere un guadagno, mi sta bene, ma ricorda chi hai davanti. Sono l'eremita dei mustelidi e conosco le tue colpe, così come quelle della razza che proteggi.. se rifiuterai la nostra collaborazione, temo che lo scontro sarà inevitabile.
Sapeva di rischiare con quelle parole, ma non poteva permettersi il lusso di chinare il capo di fronte a quel verme. Un predatore non attende altro che la vittima designata mostri il collo, così da poterlo stringere tra le proprie fauci, pregustando il lauto banchetto. Ebbene colui che Ryu aveva davanti era lo stesso Fuyuki Hyuga con il quale si era sempre confrontato. E alla pari di due belve feroci si guardavano. Il loro sguardo era più affilato di una lama e il loro incontro sembrava creare scintille, esattamente come il ferro che cozza contro il suo simile. Potevano esistere patti fra leoni e pantere?
Una domanda complicata, ma alla quale bisognava ricevere risposta.. e in caso di responso negativo, lui e Chiaki avrebbero fatto bene ad alzare la guardia. Sicuramente le armi che avevano portato sarebbero servite per tenersi stretta la vita. Anche se, pure in una simile evenienza, Fuyuki avrebbe fatto della sua lingua la lama più tagliente. Sapeva di avere ancora un asso nella manica, ma lo avrebbe mostrato soltanto qualora quello stolto avesse rifiutato la loro offerta.