Stuprato dopo il catering

Lavoro a Londra

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    stivali, leather, rubber, sono un master 46 di piede

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    La mia vita è stata imprevedibile, piena di sorprese.
    Il mio nome è stato scelto da mio padre: Pietro lui e Pietro io. Mia madre invece avrebbe scelto Simone. Per fortuna mio padre ebbe la meglio perché a me piace.
    Ho studiato comunicazione e sto facendo un master a Londra.
    Per arrotondare ho iniziato il tirocinio presso un'agenzia di catering.
    Tutto in tiro, capello curato come la barba fresca di barbiere camicia e abito stirato portato fresco di stiratura nel porta abito. Scarpe a specchio nel sacchetto dentro lo zainetto. Palladium ai piedi, Bermuda e camicia aperta sul petto anche se con indosso giubbino di nappa lucida. Mi preparo ad iniziare il primo giorno. Devo dire che il turno passa velocemente e bene. I piedi erano tranquilli e la muscolatura si sentiva la fatica ma in modo accettabile. Si e lavorato senza sosta. Pensavo peggio.
    -"Pietro, un nome, una garanzia." Questa fu la gratificazione che mi diede il mio capo riconvocandomi per l' indomani.
    Il secondo giorno arrivano un paio di ragazzi nuovi, convocati da un'altra agenzia per via del numero di invitati dell' evento.
    Si presentarono e uno di loro mi colpì per il cognome. Si chiama Warrior. É un ragazzo altissimo, non magro con muscoli che tendevano la pelle sotto le braccia, i capelli scuri non ricci giusto mossi. Ma quello che mi colpì era la pelle ambrata quasi scura.
    Tutto il contrario di Andrea, il mio ragazzo, l'amore della mia vita pelle bianchissima d'inverno e dorata dai peli che ne esaltano l'abbronzatura da bagnino.
    Il mio turno era 15-22 come quello di Warrior. Alle 22 spaccate lasciò la tavolata del buffet e mi salutò velocemente con una stretta di mano. Io dovevo continuare. Non so perché ma sudai freddo. Era veramente un bel manzo. Ma tutto finì lì. Il giorno dopo avevamo collocazioni diverse ma nella stessa sala. Erano le 15 quando andai in bagno prima di tornare a casa. Lui era appena arrivato anche lui smontava. Andò in bagno prima di iniziare a cambiarsi. La porta del bagno era di fronte quella dello spogliatoio. Ci incrociammo e con un leggero imbarazzo lui mi salutò con un piccolo buffetto sulla guancia. Ieri la mano,oggi questo tocco. Tremai ed ebbi paura. Cercavo di pensare al mio amore ma non ci riuscivo, pensavo a Warrior. Non sapevo nemmeno il suo nome. Mi venne da tremare.
    -Entrai nel bagno, mi lavai le mani nell'antibagno, inclinato un pò in avanti. Dopo pochi secondi uscì dal bagno lui e ci guardammo dallo specchio. Lui portava scarpe militari tirate a lucido. Notai i suoi occhi che scrutavano piano e incuranti di essere scoperti dentro la mia camicia nera, leggermente trasparente. Sollevò il mio braccio come per controllare di non avere odore di sudore Lo lasciai fare. Mi voltai, gli presi la mano. Lui ci stava e mi lasciò fare guidandolo Non esitò, gli portai la sua grande mano liscia dentro la mia camicia e gliela strinsi sul mio capezzolo. Lui sorrise e socchiuse gli occhi. Li riaprì, c' era una luce selvaggia, si staccò da me. Mi prese per i polsi e mi trascinò lentamente nel bagno . Chiuse a chiave e mi osservò per un paio di minuti senza parlare. Piano si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò -Bitch .
    Mi diede un bacio leggero e veloce sul collo facendo sentire i denti. Una sensazione animale ma piano senza stringere. Piano fece scivolare le sue mani sui miei fianchi risalendo sotto la camicia. Io ero immobile, schiacciato contro la parete. Le sue cosce, enormi schiacciavano il mio bacino.Faceva tutto lui. Le sue scarpe schiacciavano le mie sneakers.
    Si abbassò lentamente, tolse la fascia della vita e abbasso la lampo del pantalone a vita alta. Lentamente lo fece scivolare sul pavimento. Lui si era messo in ginocchio mi toccava con un tocco dolce di chi vuole una cosa per assaporarla bene, con calma. Iniziò a baciarmi, baci con labbra dure che mi sembravano morsi e ogni tanto leccate. Sentivo le cosce tremare, umide e bollenti. La sua bocca mi colpiva come forse avrebbe potuto fare una frusta usata con dolcezza. Certo il risultato era lo stesso. Ora esplorato davanti in ogni parte a cosce allargate lo sento arrivare al solco tra le natiche. Non capivo se era lui a dominarmi o a adorarmi. Le percosse sono divenute scosse che la mia pelle percepisce come un formicolio bollente. Solleva gli elastici dei miei jock strap li lascia fiondare sulla pelle nuda "MM fucking Bastard they are new !" Ma ora é nuovamente davanti. Le labbra scorrono su tutto il perimetro di retina del poch . Si aiuta con due dita per allargare le natiche e infilarmi l'indice dell'altra mano. Mi arrendo e mi volto per inclinarmi e lasciargli maggiore visuale. Piano piano iniziò a passare la lingua attorno all'ano, tutto attorno. Io ormai ero preda di un'ondata di piacere. Iniziai a gemere ma lui mi frenò. Eravamo nei bagni, qualcuno poteva sentirci. Allora cercai di trattenermi.
    Mi fece voltare. Ora ero davanti a lui, ormai tutto bagnato con il cazzo mezzo fuori. Lui era in ginocchio sui miei piedoni e mi guardava. Poi mi sfilò le mutande e rimasi nudo. Solo le sneakers ai piedi, senza calze perché me le aveva sfilate quando mi aveva tolto i pantaloni. Non mi aspettavo che me le togliesse tirandole via per la punta dei piedi con i denti Con il pollice mi aprì le chiappe e affondò il suo enorme dito medio con l'indice all'interno dell' ano.
    Provavo dolore e piacere. Mi sentivo lacerato. Sentivo il mio ano invaso, stuprato senza lubrificante, era tremendo mi dava fastidio, ero violato ma mi sentivo bollente. Era una sensazione fantastica. Con la lingua si fece spazio tra le mie palle, liscie, senza peli, le girava, le rigirava sembrava ignorare il mio cazzo svettante.In un attimo invece lo prese alla base e cominciò a dare sberlotti. Pensavo di dover svenire dal piacere.
    Si alzò, era enorme e mi sollevò con la schiena che faceva pressione sulle mattonelle della parete del bagno, misi le mie gambe attorno alla sua vita e le braccia attorno al suo collo. Sentii abbassare la zip, strusciare tra le chiappe e sentii il suo glande poggiarsi sul mio sfintere. Ma c'era del metallo dell' acciaio. Percepii il PA. Sentii che apriva un profilattico, quando aprii gli occhi mi sputò il pezzetto che aveva tra i denti in faccia.
    - Are your ready Bitch?

    Edited by Leatherboots46 - 6/7/2020, 06:00
     
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