Terrible Things

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  1. Gantz!
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    ATTENZIONE
    CONTENUTO EROTICO E SESSUALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA



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    Terrible Things


    2/7



    Dopo il patto fatto con Michael, gli diedi il mio numero e tornai a casa a piedi. Pensai
    molto a ciò che era appena successo in quella palestra. Se ci ripensavo attentamente e
    chiudevo gli occhi potevo ancora sentire le sue labbra calde sulle mie altrettanto calde.
    Potevo sentire ancora il calore della sua erezione tra le mie mani e il sapore del suo
    seme nella mia bocca. Era una sensazione strana ma unica. Quanto avrei voluto sentire
    tutto il suo corpo sudato... Stanco... Tutto il suo corpo, sul mio. "Cazzo" pensai, mi ero
    eccitato e davanti a me avevo due ragazze sui sedici anni che mi guardavano ridendo.
    Anche se comunque si vedeva che ero eccitato si poteva anche vedere che non ero di
    sicuro ben messo. Dodici centimetri per l'esattezza, quasi tredici. Ma poco mi
    importava, passivo al 100% mi ritenevo quindi nessun problema.
    I giorni dopo quella sera trascorsero veloci. Passò una settimana senza che vidi
    nuovamente Michael. Non potevo pensare che quella fosse stata una notte occasionale!
    Proprio quando pensavo di arrendermi alle speranze che riincontrassi Michael mi arrivò
    un messaggio sul cellulare mentre stavo andando a letto.
    *Esci di casa! Ci vediamo davanti alla palestra dell'altra volta! Vestiti bene! ;)
    Non sapevo perché avrei dovuto vestirmi bene ma eseguii cio che mi aveva appena richiesto nel messaggio. Mi misi una maglietta bianca, una felpa nera con sulle maniche
    due righe orrizzontali bianche, dei jeans grigi scuri poco strappati ed un paio di scarpe Superga nere. Uscii velocemente di casa senza svegliare i miei genitori e corsi verso la palestra.
    Mentre correvo mille pensieri si fecero strada nella mia mente. "Sarà come l'altra volta? Stavolta faremo qualcosa di più? Riuscirò a soddisfarlo!?" la testa mi scoppiava per tutte queste domande. Dopo pochi minuti arrivai davanti alla palestra... Non c'era nessuno. Vidi che la porta dell'edificio era aperta ed entrai. Le luci erano spente e non riuscivo a vedere nulla. D'improvviso mi sentii prendere al polso e sbattere al muro. Chiunque fosse mi stampò immediatamente le sue labbra sulle mie. Calde, morbide.
    -Michael!- dissi -Ti sono mancato piccolo?- mi sentii rispondere per poi avanzare io col viso lasciando unire una seconda volta le nostre bocche. Era lui! Non era sparito! Mi prese per mano e mi portò fuori dalla palestra.
    Appena fummo fuori gli diedi un morso sull'incavo tra il collo e la spalla.
    Urlò e rise allo stesso tempo -Ma che hai!?- mi chiese sorridendomi e bloccandomi contro il muro, era parecchio forte.
    -Non mi hai contattato per tutta la settimana pensavo fossi soparito!- dissi io.
    -Ricordi il patto che ti ho proposto e che hai accettato?- mi chiese, annuii, -ecco allora non c'era motivo che ti preoccupassi- disse e mi stampo velocemente un bacio sulle labbra. -ora seguimi- disse infine. Mi porto davanti ad una moto, la sua moto. Era nera e c'erano due caschi appoggiatici sopra. Me ne fece mettere uno e salimmo in moto. Partimmo subito verso non so dove, ma ovunque sarei andato con quel bellissimo ragaz mi sarebbe piaciuto! Potei nel frattempo così approfittare di stringermi a lui con la scusa della paura di poter cadere dalla moto. Il suo corpo era caldo, definito e robusto al punto giusto... Mi sentivo al sicuro con lui.
    -Siamo quasi arrivati- disse Michael.
    -Dove mi stai portando?- chiesi io incuriosito.
    -Lo vedrai...- rispose lui.
    Dopo pochi minuti arrivammo davanti ad un a discoteca.
    Non ero mai entrato in una discoteca, stare appiccicato alle altre persone che non si conoscono, bere ogni minuto, urlare a squarcia gola, non era il mio genere.
    -Ti va di entrare?- mi disse, io lo guardai per qualche secondo e poi dissi -Io non ci entro lì dentro, non amo le discoteche-.
    -Non fare il bambino dai, vieni, se poi non ti diverti pazienza usciamo- mi lasciai convincere... Michael parcheggiò la moto ed insieme entrammo nell'edificio.
    Appena fummo dentro le luci di vari colori mi accecarono gli occhi per qualche secondo. Per fortuna Michael mi prese per mano è portò in una parte leggermente meno illuminata. C'era la solita musica Dubstep... Quanto odio il Dubstep, cioè a volte è carino ma difficilmente mi innamoro della sola musica dove la voce passa in secondo piano. Io però nella musica, ho dei gusti alquanto femminili: Taylor Swift, quanto ho ascoltato Blank Space non saprei dirlo; Nicki Minaj, ogni giorno impazzisco con The Night is Still Young; Ma la mie preferita in assoluto è Selena Gomez. Amo quella ragazza per me è il prototipo della perfezione femminile, l'unica in grado forse di convertirmi in etero... Nah impossibile ma sarebbe bello incontrarla.
    Mentre pensavo a tutte queste cose notai che Michael mi stava guardando come se stesse aspettando una risposta.
    -Mh?- mugugnai io, e lo vidi ridere per poi avvicinarsi con le labbra al mio orecchio sinistro.
    -Possibile che quando ti parlo pensi sempre ai cazzi tuoi?- disse lui mordendomi poi il lobo dell'orecchio trasmettendomi un leggero brivido in tutto il corpo.
    -Al massimo penso al tuo- dissi senza pensarci un attimo... No aspetta... Da quando parlo così!?
    Mi guardo negli occhi e mi diede un bacio sulle labbra. Che belle erano sempre calde ed umide visto che ci si passava sempre la lingua su come fosse un tick. Ora sembrava che fossimo soli... Non vedevo più le persone attorno a noi... Non sentivo più quella fastidiosa e ripetiva musica... Non mi sentivo più il fasridio delle luci colorate... C'eravamo solo noi due, nessun altro.
    Stemmo fermi per qualche secondo, lui con le sue labbra calda con le mie ed io estasiato con la testa alzata vista la differenza d'altezza. Tuttavia se fossimo stati ancora molto così il mio collo mi avrebbe fatto causa e spedito nel tribunale di Forum l'indomani. "Chissà se avrei vinto"... No basta! Dovevo finirla di pensare ad altro.

    -Vieni- mi disse Michael scollandosi per qualche secondo dalle mie labbra. Mi prese per mano e passo dopo passo mi portò davanti ad una tenda color borgogna, la scostò e davanti a me vidi una porta scura, un po malandata e con una scritta che per quanto era consumata non riuscì a leggere. Michael diede qualche spallata alla porta e questa si aprì per metà. Era un'uscita d'emergenza della discoteca probabilmente. Quando uscimmo sia io che il semidio accanto a me, quest'ultimo richiuse la porta dietro di se.
    -Vieni qua!- disse ridendo, mi prese per i fianchi e mi sbatté al muro, stampandomi nuovamente le sue labbra sulle mie.
    Io lo avvinghiai a circondandogli con le mie braccia il collo e lui viceversa stringendomi però il bacino.
    -Senti...- farfugliò Michael staccandosi dalle mie labbra, lo guardai confuso...
    -Ti va di venire a casa mia?- mi chiese solleticandomi il naso con la punta del suo.
    In viso dovevo essere rossissimo, riusciva ad essere in certi momenti un po aggressivo nei comportamenti ma in altri erano dolcissimo!
    Io invece dovevo sembrargli solo dolce e beh un po svampito, forse...
    -Allora?-
    -Va bene!- dissi io. Subito ricominciammo a baciarci e dopo pochi minuti partimmo con la moto verso casa di Michael.
    Dopo una decina di minuti Michael parcheggiò la sua moto davanti una casa un po distante dalle altre abitazioni.
    Era una semplice e piccola casetta dipinta esternamente di bianco. Aveva un tetto scuro di legno e un piccolo portico, dello stesso materiale, davanti all'entrata. Mentre sulla facciata destra della casa aveva una fila di finestre che facevano intravedere l'interno della casa.
    Michael mi prese per mano e portò dentro la casa. Dentro sembrava un piccolo ma bellissimo cottage di montagna. Vi era il camino, il soffitto ad incastro con travi di legno, un divano di pelle bianco, un piccolo bancone che affacciava sulla cucina ed una scalinata che portava al secondo piano.
    -Dove si trova la tua camera?- chiesi punzecchiandogli la spalla.
    -Di sopra, porta a destra...- disse lui sorridendomi. Subito mi precipitai al piano di sopra seguito di corsa da Michael come se volesse fermarmi. Ero troppo curioso di vedere com'era la sua cameretta! Aprii la porta e la vidi...
    C'era accanto alla porta una scrivania di legno con sopra un pc che sembrava esser stato appena comprato. Poi vi era un letto matrimoniale bianco sfatto con le coperte per terra che poggiavano sul piccolo tappeto di pelo sintetico, anch'esso bianco.
    Sul muro vi erano vari poster, uno di Harry Potter in cui però vi erano solo i cattivi, una sua foto mentre giocava a baseball, e poi la foto di... Me!? Cosa ci facevo io appeso su quella parete!? Ero in un parco ed ero inquadrato da capo a piedi mentre mangiavo un gelato.
    -Perché hai una mia foto!?- gli chiesi curioso e leggermente impaurito.
    -Ehi non ti allarmare, ti ho visto qualche giorno prima della partita di basket. Eri troppo tenero mentre mangiavi il gelato- mi disse per poi tirarmi a sé e cominciando a massaggiarmi la nuca. "Mi sento come fossi un gattino"... Davvero ho pensato questo!?
    -Ero tenero?- chiesi io guardandolo negli occhi ed arrossendo.
    -Eccome lo sei sempre, anche ora. Però quando leccavi quel gelato... Mi sebravi un bambino alle prese col suo primo pompino!- disse scoppiando a ridere.
    -Non è divertente!- dissi quasi scoppiando a ridere anch'io.
    -Dai, cambiamo discorso!- disse e d'improvviso mi buttò sul letto mettendosi sobra di me cominciando a baciarmi il collo fino a salire verso il mio orecchio sinistro.
    -Ti ricordi l'altra volta? Vorrei ricambiarti il piacere che mi hai dato... Ora tu rilassati...-
    mi tolse pantaloni e boxer in un attimo, mi alzò le gambe, e comincio a stamparmi dei piccoli bacetti umidi sulle coscie.
    Scese di più e cominciò a baciarmi tutto attorno il buchetto picchiettandoci a volte con la lingua. Di seguito prese a leccarmi il buchetto facendo dei piccoli movimenti circolatori e poi picchiettando come a penetrarmi con la lingua...
    Nessuno mi aveva mai fatto una cosa così... Nessuno mi aveva mai toccato lì se non con le mani! Era una sensazione stupenda! Continuò a leccarmi e dopo qualche minuto inserì un dito nella mia stretta fessura... Mi dava solo un leggero fastidio ma Michael, continuando a leccarmi dietro, fece scomparire questo fastidio trasformandolo in solo piacere. Continuò inserendo altre dita fino ad arrivare a quattro. Il fastidio c'era ma non era esagerato e quindi potei sopportarlo... Appena tirò fuori tutte le dita poi cominciò a leccarmi nuovamente l'apertura oramai più dilatata e a stantuffarmela con un solo dito. Non so cosa successe ma all'improvviso mi sentii strano. Il mio corpo si muové da solo e sentì una strana sensazione mai provata sul pene finché non venni abbondantemente come mai avevo fatto.
    -Wow... Non mi aspettavo venissi così, però... Che figo!- disse sorridendo mostrandomi i suoi perfetti denti bianchi. Si tirò via dal mio sedere e si mise su di me.
    -La prossima volta se vuoi svuotero la mia pompa nel tuo Santo Grall- disse sorridendomi in modo malizioso.
    -Strano modo di propormi la perdita della verginità con te- dissi io ridendo.
    -Questo ti sembra strano? Avrei potuto chiedertelo in vari modi tipo:
    posso approdare col mio galeone nella tua grotta oscura?
    Posso avere il buco della tua botte per riempirla di birra?

    Inutile dire che limonammo per tipo una ventina di minuti fino ad addormentarci... Amavo questo ragazzo era perfetto!



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  2. oldmanny
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    bello e tenero, mi piace la storia di questi due ragazzi che scorre tranquilla verso un approdo di felicità
     
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    stefanoroma

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