The Greatest Gay Erotic Story

Racconto a puntate di respiro universale! ;)

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. GayPornLover
        Like  
     
    .

    User deleted


    ATTENZIONE
    CONTENUTO EROTICO E SESSALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA



    ========================================================

    Ciao a tutti, ragazzi, sono qui a pubblicare il mio nuovo racconto erotico a puntate.

    Non sono nuovo del forum, ma dopo una lunga assenza sono ritornato, con un nuovo nick, con quello precedente: WhatEverOnMy avevo postato altri due racconti a puntate, che spero di poter riprendere al più presto! :)

    Il titolo di questa narrazione non vuole essere pomposo, ma solo abbracciare, attraverso vari personaggi e varie storie intrecciate, diversi aspetti diversi, ma complementari dell'erotismo gay.

    Adesso, bando alle ciance, ed ecco il primo capitolo, sperando che vi possa piacere per potere dare un seguito al racconto, scusandomi da subito per possibili errori grammaticali o per una narrazione troppo frammentata e lunga. Vorrei ugualmente ringraziare chiunque spenda anche solo pochissimo tempo a leggere quello che ho scritto!

    Buona lettura! ;)

    MILANOAlessandro e Federico

    Il ritratto della perfetta storia d’amore.
    Conosciutisi da bambini, i due ragazzi divennero ben presto migliori amici. Iniziarono a frequentare lo stesso liceo, la stessa compagnia, uscivano negli stessi posti e avevano tutti i loro amici in comune. Con il passare degli anni il loro rapporto mutò, verso una nuova consapevolezza, diventando inseparabili.
    La loro relazione iniziò dopo la fine delle scuole superiori e funzionò anche quando decisero di prendere strade diverse durante il loro percorso di vita, scegliendo il lavoro il primo e l’università il secondo.
    La reciproca stima e fiducia li spronò, nonostante una relativa differenza di età, a crescere insieme e affrontare il mondo esterno e il cambiamento interno uniti da un legame più forte addirittura di quello tra due fratelli.
    L’attimo che li legò per sempre avvenne in una giornata qualunque nella palestra che frequentavano entrambi, ovviamente negli stessi momenti, all’interno dello spogliatoio di essa. Entrambi, esausti per l’intenso allenamento, ma ancora carichi di adrenalina, si iniziarono a spogliare simultaneamente, quando, rimasti solo con pantaloncini e scarpe da ginnastica ai piedi, non incrociarono lo sguardo per un solo fatale istante.
    Da quel momento in poi non si tolsero più gli occhi di dosso, era scattata quella scintilla di estrema consapevolezza che avrebbe cambiato la loro vita per sempre. Mentre, leggermente distanti tra loro, avvertirono quel tremito, cominciarono a scrutarsi vicendevolmente quei corpi atletici che stavano scolpendo. Fu così che lo sguardo del primo indagò la perfezione della definizione degli addominali del secondo, mentre questo si soffermava sulla potenza dei pettorali dell’altro, chiedendosi, guardandogli i capezzoli, che sapore potessero avere.
    Quando si avvicinarono, senza parlare, lo spogliatoio svanì mentre il tempo si dilatava a dismisura. Il loro bacio fu passionale e crudo. Intriso di tante sensazioni, forte come un colpo allo stomaco e infarcito dall’erezione istantanea di entrambi.
    La presa di coscienza di questa nuova condizione non fu priva di incomprensioni, difficoltà, ma supportata da una rete relazionale più fitta della paura, tanto che ha retto per diversi anni, fino ad oggi. Tra alti e bassi una cosa che, tra loro, non mancò mai fu la passione, l’attrazione intensa, forte come il primo giorno, come in quell’attimo.
    Non v’era dubbio che quello spogliatoio, che ogni giorno condividevano, da amici e amanti, significasse qualcosa di più importante per i due ragazzi, rispetto a qualunque altra persona che ci avesse messo piede. Quei pochi metri quadrati ricoperti di piastrelle smaltate bianche erano, in verità, il punto di non ritorno di due vite, rappresentavano quel non-luogo in cui due anime erranti avevano condiviso un’esperienza più forte dell’amore stesso.
    Oggi, con l’adolescenza abbandonata da tempo e la vigorosità dei 26 e dei 25 anni di questi ragazzi, quel tempio dedicato alla loro unione è il covo della loro passione. Così quando all’interno di esso non si trovi nessuno a parte loro si possa scatenare la tempesta ormonale celata durante il giorno, ma più viva che mai. Così, in quella piccola palestra di periferia, riuscendo ad entrare nel suo spogliatoio maschile, superando lo sbarramento che i due mettevano ogni volta per non rischiare di essere interrotti, svoltando l’angolo e superando gli armadietti si sarebbe potuto assistere ad uno spettacolo, bastava aspettare l’ora più propizia, nel primo pomeriggio, dopo la pausa pranzo.
    I loro gemiti sommessi riempivano l’ambiente, ma rimanevano rinchiusi in quell’ambiente, in modo da non farsi udire all’esterno. Federico, diversi centimetri più alto del fidanzato, ma di un anno più piccolo, appoggiava i palmi delle mani e gli avambracci contro la parete, leggermente piegato in avanti, con la testa attaccata ad essi e il sedere sporgente verso indietro, nudo, a parte le Nike ai piedi, con il corpo slanciato e madido di sudore fletteva la sua fisicità in un’estasi di piacere. Dietro di lui, Alessandro, più muscoloso, afferrava con entrambe le mani i fianchi dell’altro, mentre lo penetrava a fondo, godendo con lui di quell’unione carnale. I suoi pettorali si alzavano e abbassavano al ritmo estenuante del suo respiro affannoso, i pantaloncini corti della tuta svolazzavano attorno alle sue grosse gambe, mentre le sue sneakers, piantate a terra, facevano da perno per quel movimento continuativo.
    Man mano che la tensione erotica aumentava, le spinte di Alessandro divennero sempre più veloci e passionali, mentre i gemiti di Federico aumentavano di volume. Ad un certo punto, l’attivo si sporse in avanti verso il passivo, baciandogli dolcemente il collo. Questo si mordicchiò leggermente il labbro inferiore e si girò a guardare il suo ragazzo negli occhi, prima di baciarlo appassionatamente. Dopo che le loro bocche si furono staccate gli sussurrò: “Ti amo Alex!”, allora l’altro ragazzo ebbe un potente orgasmo, eiaculando all’interno del suo compagno e rispondendogli affannosamente: “Ti amo anche io, Fede!”
     
    .
  2. GayPornLover
        Like  
     
    .

    User deleted


    Eh, niente ragazzi, sono comunque a proporvi il secondo capitolo di questa storia, sperando vi convinca più del primo! ;)

    BOLOGNALuca e Luca

    Luca sapeva quanto profondamente sbagliato fosse il pensiero che gli stava attraversando la mente in quel momento, ma, proprio per questo, non riusciva a toglierselo dalla testa.
    Non avrebbe saputo indicare quale fosse stato il momento esatto, ma probabilmente non v’è ne era uno in particolare, in cui le sue fantasticherie si siano posate su di lui. Probabilmente sin da quando lo vide per la prima volta qualcosa scatto nel suo cervello e crebbe sempre di più fino a diventare un sottofondo costante nel suo flusso mentale.
    La sua apparizione, la prima volta che si incontrarono, non fu come un fulmine a ciel sereno, ma la costanza con cui erano si vedevano, fece si che si venisse a creare quella attrazione che divenne vera e propria ossessione. Infatti mentre sua sorella gli presentò, per la prima volta il suo ragazzo, Luca pensò a quanto fosse carino e iniziò a spaventarsi per quei pensieri che non aveva avuto prima d’ora.
    Quel periodo coincise con la rottura burrascosa che avvenne con la sua fidanzata di allora. E’ sempre più complicato il passaggio che segna la fine di una relazione quando si è adolescenti, tanto più se, da un lato sembra di allontanarsi velocissimamente dalla persona con cui si sono passati tanti bei momenti e, dall’altro lato, si formano nella testa immagini, sempre più insistenti, riguardanti un’altra persona, per giunta del proprio sesso.
    In uno dei periodi più confusionari della sua vita Luca, a 18 anni, si trovava a dover passare ore a discutere al telefono con la sua futura ex ragazza e, subito dopo, a masturbarsi pensando al compagno di sua sorella maggiore che, peraltro, si chiamava proprio come lui: Luca.
    Sua sorella aveva solo due anni più di lui e il suo ragazzo un anno in meno di lei, quindi, i due Luca, potevano considerarsi coetanei, ma tra di loro si estendeva un abisso esistenziale infinito. Infatti entrambi erano taciturni, si aprivano poco con le persone che non conoscevano, tant’è che per diverso tempo le uniche parole che si scambiarono furono dei semplici saluti e domande di circostanza.
    Man mano che la relazione di sua sorella andava avanti le visite di Luca nella loro casa divennero sempre più frequenti, anche se cadenzate dal fatto che lui vivesse a Milano e potesse venire a Bologna solo nei fine settimana. Quando, invece, era lei ad andarlo a trovare, suo fratello sentiva come la mancanza di una ricorrenza golosa. Quasi che gli avessero promesso di potersi gustare un cioccolatino ogni settimana, ma quando questo mancava, inevitabilmente rimaneva l’acquolina in bocca.
    Luca M., il più piccolo, non poteva fare a meno di scrutare Luca S. tutte le volte che riusciva, di sottecchi, cercando di percepire le forme di quel corpo atletico, fasciato sempre da magliette aderenti. Cercava di sbirciare dalla sua camera l’altro spogliarsi e sperava di riuscire ad imbattersi in lui, “casualmente”, mentre fosse in bagno, ma l’unica cosa che ottenne fu, solamente, un paio dei suoi boxer dimenticati sul bordo della vasca.
    Con circospezione li prese e li portò nella sua camera, chiudendo dietro di se la porta a chiave. Si distese, nudo, con il suo bel corpo, alto, slanciato, ma un po’ magro, sul letto. Il suo pene ebbe una forte erezione pensando al proprietario di quell’indumento intimo, quindi, mentre con una mano teneva i boxer vicino al suo viso, per carpirne l’odore mascolino, con l’altra scese a smorzare quella eccitazione a con colpi di mano decisi.
    Ad un certo punto, prossimo all’orgasmo, decise di appoggiare le mutande sul suo petto senza peli, bagnarsi la punta dell’indice succhiandosela con la bocca e scendere, con la mano non impegnata con il suo membro, oltre la sacca scrotale.
    Non aveva mai avuto l’occasione di stimolarsi l’ano prima d’ora, ma, colto da irrefrenabile frenesia, non aveva resistito, e si infilò il dito tra le natiche. La penetrazione fu, sorprendentemente agevole, nonostante il dolore del primo impatto e triplicò il suo piacere.
    La sua eiaculazione fu violenta, come non mai, gli schizzi arrivarono fino al suo collo e il sperma si raggrumò, principalmente, tra le pieghe dei suoi addominali accennati. Non riuscì a trattenere un forte gemito, ma riuscì a non urlare di piacere.
    Quando la vampata di calore passò e il godimento si dissipò lungo tutto il suo corpo, fino tutte le sue estremità, si accorse, con sorpresa di avere ancora il suo dito all’interno del suo buco e rise al vedere che, oltre che su stesso, il suo seme era sparso anche sui boxer di Luca.
     
    .
  3. ragazzino92
        Like  
     
    .

    User deleted


    Davvero eccitante... :P :P :P
     
    .
  4. GayPornLover
        Like  
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (ragazzino92 @ 30/12/2015, 19:57) 
    Davvero eccitante... :P :P :P

    Grazie! ;)

    NAPOLIGianluca

    Gianluca sapeva di piacere, il suo stile di vita si basava interamente su come apparire ogni giorno più bello e desiderabile.
    Andava in palestra ogni volta che poteva, possedeva il giusto taglio di capelli, i giusti piercing e i giusti tatuaggi. Si depilava regolarmente, andava dall’estetista e a fare shopping. Il suo abbigliamento era studiato per colpire, ma senza uscire dalle mode del momento. Il suo stile era unico e conformabile, i suoi lineamenti marcati, il suo sguardo glaciale fiero e il suo cipiglio dimostrava di sapere il fatto suo.
    Aveva l’atteggiamento da duro, il look da tamarro, studiato al fine di risultare tale e, contemporaneamente non tale, girava con il suo gruppo di amici che tendeva a comandare, usciva solo nei locali che conosceva e li, le persone conoscevano lui, in quanto aveva fatto il p.r. per loro.
    Il classico bulletto di periferia, che del delinquente non aveva nulla, ma voleva farlo credere e che si dava importanza circondandosi di persone alla ricerca di una guida per la loro mediocrità, raccontando in giro di quanto sia potente.
    Il belloccio dietro cui sbavavano tutte le ragazze al liceo e dietro cui andavano quelle donne il cui unico scopo fosse trovare il compagno esteticamente perfetto da esibire. Il ragazzo capace di riuscire a conquistare almeno una ragazza a serata, in grado, non appena fosse entrato in discoteca di farsi notare, sceglierne una e portarsela a casa senza avere accennato nemmeno un passo di danza sulla pista.
    Il sogno proibito di ogni adolescente gay non dichiarato e l’incarnazione della morbosa fantasia di etero dominante da riuscire a convertire almeno per una notte di sfrenata passione.
    Gianluca era tutto questo, stereotipo di misogina, omofoba matrice maschilista, emblema di virilità, votata all’estrema rappresentazione di se stesso, tanto da dover montare un costrutto attorno a se, tanto falso, quanto fragile e superficiale, ma non solo.
    Dietro alla maschera nascondeva la sua doppia vita, divisa tra Napoli e Bologna, egli era sia sogno proibito che sogno possibile, riuscendo a sentirsi vivo solo attraverso le due facce della propria persona.
    A Napoli godeva della sua fama all’interno della mediocrità, ma a Bologna, dove non era conosciuto manteneva un profilo molto più basso e molto più eccitante, almeno era quanto pensasse lui.
    Sul suo profilo Grindr e su quello di Romeo si potevano vedere solo poche foto, tutte riguardanti il suo fisico perfetto, inquadranti dal collo fino alla vita, squarci dettagliati dei possenti pettorali, degli addominali scolpiti e dei grossi bicipiti.
    Al momento vagava tra le strade della città partenopea, nella sua auto, ascoltando rap italiano, mimando con la bocca le parole e buttando un occhio sul suo cellulare alla ricerca della prossima avventura da vivere al nord.
    La serata si stava scaldando e i messaggi sulle applicazioni fioccavano come Gianluca si sarebbe aspettato, così ad un certo punto scelse la proposta più interessante e organizzò un incontro per la settimana successiva.
     
    .
3 replies since 8/12/2015, 18:52   1248 views
  Share  
.