Gli occhi di Mr Fury

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  1. giova_pd
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    Philip Ridley. Gli occhi di Mr. Fury
    Federico Novaro

    Usciva in ritardo in Italia nel 1994 Gli occhi di Mr Fury per partecipare della temperie degli anni ’80; scritto alla fine di quella decade ne è uno straordinario elemento, nella disinvoltura e intelligenza con cui mescola accenni gotici e piccola società dei consumi, cultura pop con echi mitici. La grafica della collana invece ne era un tardo frutto, forse fuori tempo massimo, e fu abbandonata a metà corsa; progettata da Federico Maggioni –grafico e illustratore straordinario che meriterebbe plausi quotidiani e che ha silentemente educato al gusto grafico almeno due generazioni di lettori e lettrici de Il Corriere dei ragazzi e de Il Corriere dei piccoli- era molto libera nell’utilizzare materiali iconografici di provenienze disparate e dai legami col testo spericolati; caratterizzata dal taglio diagonale che percorre l’intera copertina passando per il dorso, segnava lo statuto dei testi e del pubblico al quale si rivolgeva come elementi in bilico, divisi fra due nature, come è degli e delle adolescenti cui la collana era dedicata –la seconda veste grafica, dove Gli occhi uscì in una nuova edizione, nel 1997, era più banale, elegante, un po’ algida-. Vi fu poi una terza edizione, negli “Oscar Piccola Biblioteca” nel 2004, graficamente dimenticabile, poi più. E invece resta un libro necessario, e un capolavoro. È un libro straordinariamente semplice, alla lettura, ma complesso nell’articolazione del narrato, con continui rispecchiamenti fra tempi e memorie diverse, fra personaggi, narratori, narrati.

    È una storia d’amore a lieto fine, dove il lieto fine è raggiunto in virtù della capacità di fare i conti con la memoria, i propri desideri, le proprie paure. Il passato e il presente si confrontano continuamente lottando per influenzarsi, gli errori del passato sembrano vincere, ma –ecco il lieto fine- possono non essere ripetuti. L’amore fra Concord Webster, il narratore, e Cromwell Martin – ‘l’amore “diverso”’, come viene ancora scritto nel risvolto di copertina della 1.a edizione- riesce ad essere al contempo magico e estremamente realista, sia nell’inanellarsi degli eventi sia nel formarsi del sentimento amoroso. È un libro che ogni ragazzino dovrebbe leggere, e così ogni adulto, per imparare a lenire le ferite che, da piccolo, il perbenismo gli ha inferto.

    Edited by EricNorth - 4/11/2015, 22:36
     
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