Buio, oscurità e pensieri. Le tenebre non dominavano in quanto alcune schegge di luce filtravano dalle persiane di legno e la porta lasciata socchiusa. Non voleva isolarsi dal mondo ma la voglia di uscire era pari a zero. Se ne stava lunga sul letto la dolce Chiaki mentre con gli occhi persi passava dal soffitto ai mobili della stanza. L'avevano lasciata sola e quella pace la faceva stare bene ma internamente era logorata. Fuyuki non tornava a casa da una moltitudine di tempo e i suoi pensieri continuavano a volgersi verso di lui. La mano stretta sulla pancia che di tanto in tanto faceva strani rumori, quasi soffrisse perennemente la fame. Si era gonfiata ancora da quando aveva passato del tempo con Ashi e Hyou o almeno così le pareva.
Forse i giorni della sua morte si stavano lentamente avvicinando, forse si preoccupava tanto di salvaguardare il suo uomo e invece sarebbe stata lei quella che lo avrebbe lasciato solo. Continuò ad accarezzarsi la pelle candida chiuse gli occhi e si tirò su le coperte. non voleva che qualcuno la guardasse mentre era ridotti in quelle pietose condizioni. Cercava d'essere un punto di rifugio per Aiko e vederla così abbattuta non lo avrebbe aiutato. Lui si che aveva perso tutto, prima un fratello, poi una madre e infine un padre, lei di cosa poteva lamentarsi? Sospirò e chiuse quelle iridi che continuavano a splendere anche tra le ombre. Avrebbe dovuto trovare prima o poi le forze di ridestarsi e mettersi al lavoro con i rotoli che le aveva lasciato Seikatsu, non poteva poltrire in quella maniera assoluta.
Aveva provato a mettere giù le gambe ma le forze sembravano abbandonarla ogni volta. Probabilmente tutto era dato dalla sua fragilità mentale ma preferiva attribuirla alla stanchezza fisica e del susseguirsi di eventi che aveva dovuto affrontare. Chissà cosa avrebbe pensato Fuyuki quando si sarebbe accorto di quel segno che adesso macchiava la sua pelle candida. Fortunatamente la carne s'era rimarginata e adesso rimaneva in ricordo una specie di marchio a fuoco. Le sembrava d'essere come quelle bestie che stanno in quelle enormi fattorie e venivano marchiate per essere riconosciute quando occorreva catalogarle e prendere loro latte o quant'altro. Nemmeno delle sue nuove arti mediche il ragazzo sapeva ma per il momento non gliene avrebbe parlato.
Almeno finché non si fosse impratichita e non avesse tradotto dettagliatamente gli appunti del suo mentore; molte cose ancora le suonavano sconosciute e strane. Persino i calcoli della probabilità non erano esattamente quello che si aspettava. Insomma, non poteva sottovalutare la prova davanti la quale l'aveva posta. Stava totalmente immersa in se stessa quando una voce riecheggiò nella sua testa facendola sobbalzare.
*
Chiaki come stai?*
*Mujinahen-sama mi ha fatto spaventare*
*
Non pensavo d'essere diventato così terrificante*
Sentì la risata del tasso riecheggiarle prepotentemente dentro la testa. Ci furono pochi attimi di silenzio e poi la creatura protettrice dell'eremo riprese la parola nella mente della Hyuga.
*
Comunque Chiaki mi sono messo in contatto con te perché ci sono alcune cose importanti di cui vorrei parlarti*
La kunoichi sbatté rapidamente le palpebre. Non era dal mustelide richiedere la sua presenza a meno che non fosse successo qualcosa di grave o importante. I suoi pensieri andarono immediatamente al suo sensei. Sapeva quanto Mujinahen potesse guardare lontano e se avesse visto qualcosa di sbagliato o terribile? Nemmeno quando era entrata nel covo delle salamandre aveva osato dirle niente. In fin dei conti erano una famiglia e si fidava di lei, aveva già dato prova di quanto tenesse ai suoi compagni anche più di se stessa. Si ricompose rapidamente, cercando di cancellare le occhiaie scure e ogni segno di trascuratezza, non che a quei piccoli animali interessasse molto.
Spalancò la porta e quando la luce del sole la colpì si sentì sciogliere, quasi come fosse una creatura della notte che risorge per volere di qualcuno. Dovette riprendere il controllo di se stessa ma quando ci riuscì s'arrampicò sull'enorme torre di granito salendo gli scalini due a due. L'intero eremo era in fermento ed occupato nelle loro attività, persino il figlio del Daimyo non si vedeva in giro, probabilmente a giocare con i suoi due fedelissimi fratelli. Quando oltrepassò l'imponente soglia, s'accorse d'avere leggermente il fiatone e che un rivolo di sudore le scendeva lungo la fronte. Da quando faceva così fatica a fare una manciata di scale? Nemmeno fosse una vecchietta.
Fece spallucce e proseguì, finché non vide l'enorme trono di pietra dove quell'essere millenario aveva visto quante più cose possibile. La paura di ricevere qualche brutta notizia le faceva martellare il cuore in petto e quasi avrebbe voluto incolpare il tasso per tutta quella suspense che le stava creando. Nonostante potessero tranquillamente conversare come faceva anche con gli altri fratelli Mujinahen preferì continuare un dialogo mentale.
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Puoi sederti Chiaki*
Il tono suonava grave ma la fanciulla non rinunciò a seguire le sue indicazioni. Si mise a sedere davanti a lui e incrociò le gambe. Sapeva che il mustelide era molto saggio e provveduto in quello che faceva, non sarebbe stata lei a disubbidire.
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C'è qualcosa di cui vorresti parlarmi o che ti turba?*
La quindicenne ci pensò un po' su. Di problemi ne aveva anche troppi ma la cosa strana era che sicuramente il tasso li sapeva. Allora perché fare una simile domanda? Che non sapesse come aprire il discorso?
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Beh non penso che siano difficili da capire. Non vedo Fuyuki da t-tantissimo tempo, ho lasciato la mia casa e ho una pessima sensazione di cosa possa fare mio padre se scoprisse che ho tradito e u-ultimamente mi sento strana e non capisco cosa mi stia succedendo... - disse tutto d'un fiato la ragazza dalla chioma blu.
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Bene, era proprio di uno di questi punti che volevo parlarti*
A Chiaki gli si accesero gli occhi, sperando che l'argomento fosse proprio dove si trovasse il soldato delle nuvole rosse ma i suoi sogni ad occhi aperti vennero immediatamente interrotti da ciò che seguì.
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So che hai passato buona parte delle notti a vomitare ai confini delle nostre terre, che continui a interrogarti sul perché la tua pancia si stia gonfiando, che ti stanchi facendo il minimo sforzo e che ultimamente il tuo stomaco brontola molto più facilmente...mi sbaglio?*
La dolce Hyuga fece un attimo di silenzio, quasi sconvolta d'udire tutte le sue vicende dalla bocca o meglio mente di qualcun altro. Aveva fatto talmente tanta attenzione per non farsi scoprire ma lui rimaneva sempre il sommo.
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Mi ha scoperta - disse ridendo imbarazzata la giovane e grattandosi la testa -
Pensa anche lei che sto per morire?Un altra sonora risata si fece largo nella sua testa ma questa volta riecheggiò anche tra le mura antiche di quel tempio sacro. Non aveva mai visto lei quella creatura così ilare anche se non immaginava quando scorrevano fiumi di sakè come potesse diventare.
*
Ma no Chiaki, cosa ti viene da pensare. Dentro di te sta sbocciando qualcosa di più grande. Una gioia inestimabile per il futuro e per le generazioni a venire. Qualcosa che unirà te e Fuyuki ancora più saldamente Dentro di te sta crescendo una vita*
Gli occhi chiari della nukenin di spalancarono in un'espressione meravigliata. Le parole le si bloccarono in gola e non riusciva a chiedere quello che voleva.
*
Come è possibile ti stai chiedendo?*
Riuscì a muovere solo la testa in un movimento meccanico, fissando il suo interlocutore silenzioso che sapeva anche quando non doveva sapere. Insomma all'eremo la privacy non esisteva ma non era una cosa che la turbasse chissà quanto. Certo passare dal vivere da sola ad essere circondata da tutta quelle creature faceva un po' strano ma le riempiva le giornate.
*
Beh, non dovrei essere io a spiegartelo ma quando fai certe cose con uno della tua specie, dovrebbe essere, come dire, scontato che possa nascere un discendente. Chiaki essere madre non è una cosa facile, non ne ho esperienza personale, certo, ma è una gioia che nel mondo di oggi pochi possono vantare. Troppo odio e una carriera da mandare avanti per pensare a qualcosa di così puro*
Non ce la faceva, non ci credeva. Sembrava quasi che quell'enorme animale peloso gli stesse facendo una battuta e da un momento all'altro si sarebbe messo a ridere come al solito nel suo strano modo. La sua espressione impassibile non era facile da leggere ma la chunin capì che la mancanza di un continuo, poteva significare solo una cosa non la stava prendendo in giro. Rimase li di sasso come una statua di marmo, pensò che avrebbe potuto stabilirsi li per ornare quella stanza. Inghiottì un mucchio di saliva che si era depositata nella bocca per lo shock e poi farfugliò qualcosa d'incomprensibile. Fece una pausa rendendosi conto che ciò che stava acciaccando non erano parole ma suoni insensati.
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Mujinahen-sama cosa posso fare? Non sono a-adatta per essere genitore e poi Fuyuki cosa ne penserà di tutta questa storia? Sono troppo giovane per prendermi una simile responsabilità, non so badare a me stessa e quando non ci sarò chi baderà a lui o lei... - disse la fanciulla quasi sull'orlo di una crisi isterica.
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Con Aiko stai facendo un ottimo lavoro e l'età non conta molto in queste cose. Non ti sei tirata indietro a tredici anni quando hai dovuto difenderci anche se non sapevi nulla di noi, adesso noi, la vostra famiglia, non ci tireremo indietro per aiutarvi. Non sei sola, l'intero eremo percorrerà questo tragitto con voi. Siete entrambi più di un eremita e una firmataria, ormai vivete qui e accettate i nostri modi e il nostro stile di vita. Calmati Chiaki e pensa a quello che realmente potresti fare per lui*
Gli occhi del tasso si posarono sulla pancia della ragazza che senza parole non aveva niente d'aggiungere. Non sapeva giustificarsi, ne trovare una soluzione. In fin dei conti se il destino aveva scelto quella strada per lei non le restava che accettarla. Pensò al rapporto tra lei ed Hazuki, a quanto poco aveva vissuto la sua presenza e il resto della sua vita piena di sofferenza. E se le fosse successo qualcosa di brutto a lei o Fuyuki? Quel piccolo esserino sarebbe cresciuto senza loro? L'eremo gli sarebbe bastato o avrebbe avuto bisogno dei suoi simili? Aiko forse lo avrebbe aiutato a crescere come un fratello maggiore. Si morse il labbro incapace di continuare quella conversazione.
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Mi scusi Mujinahen-sama ma ho b-bisogno di rimanere un po' da sola... - disse con un tono vuoto che avrebbe messo i brividi a qualunque essere umano.
Si alzò lentamente da terra, cercando di ritrovare un equilibrio stabile e poi uscì in silenzio. Sentì la voce del tasso sussurrarle piano qualche parola confortante in testa ma ormai la sua coscienza era altrove. Gli occhi rossi per il pianto, le linee nere persistenti delle occhiaie. Chiunque l'avesse vista l'avrebbe scambiata per un cadavere camminante. Iniziò a scendere traballando i gradini dell'immensa struttura e quasi a metà di essa lo vide.
Splendente più che mai come se le fosse appena apparso un Kami in persona. Fuyuki finalmente aveva fatto ritorno a casa. Avrebbe voluto buttarsi tra le sue braccia ma ripensando al discorso appena fatto con il tasso non ce la fece. Cercò solo d'allargarsi quanto più possibile il vestito, così che le sue forme rimanessero ancora più nascoste.