Seduzioni

Pima parte

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  1. aramis1
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    ATTENZIONE
    CONTENUTO EROTICO E SESSALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA



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    Mi piace succhiare il cazzo. Circonciso o intonso; corto o lungo; grosso e massiccio o piccolo e sottile; curvo o diritto, non si importa, mi piacciono tutti, tuttavia il mio cazzo ideale è uno grosso super dotato da diciotto centimetri. Non c’è niente di meglio di un attraente cazzo, ma la mia passione è sedurre e fare servizi orali a ragazzi etero.
    Ho solo 30 anni e sebbene non abbia mai fatto il conto, penso di aver spompinato almeno 1000 ragazzi diversi; più della metà erano etero. Dannazione, avevo solo 11 anni quando ho sedotto il mio primo marinaio, un ragazzo di diciannove anni. Il mio sport favorito sta nel selezionare fusti eterosessuali e procedere poi a sedurli. Alcune volte è stato necessario un anno per riuscirci ma, con sole due eccezioni, sono sempre riuscito; questo vuol dire circa 498 seduzione etero.
    Prendo questo "sport" molto seriamente, ci lavoro sodo. Talvolta ho avuto in linea contemporaneamente 6 o 7 ragazzi, ognuno ad un livello diverso di seduzione. Mi occupa la maggior parte del mio tempo libero e si può dire che la caccia ai cazzi sia un hobby che occupa veramente. Spiego il perché, sebbene mi senta perfettamente a mio agio con l'essere gay, lo nascondo agli altri. Ho provato ambedue le maniere ma posso dire che è più facile convincere un tizio a darti la sua manopola da levigare se lui pensa che tu sei eterosessuale. Fidatevi, è vero. Permettetemi di darvi un paio di esempi così vi convincerete.
    Ho visto Davide per la prima volta quando lui era in prima media ed io in quarta elementare, avevo solo 9 anni e anche se giocavo al dottore con gli altri bambini, non avevo ancora la malizia e quindi non era desiderio ma solo adorazione di quello che era il mio eroe. Viveva a soli cinquecento metri da me ma le nostre strade non si sono mai incrociate se non quando ho frequentato la prima media, poi non l’ho più visto per gli otto anni seguenti.
    L'estate che ho compiuto i diciotto anni avevo trovato lavoro come allenatore junior in un locale club molto esclusivo. Io ero un ottimo nuotatore, un discreto tennista ed un buon marinaio. Con mia delizia l’allenatore senior a cui fui assegnato, perché mi facesse da maestro, era proprio il mio vecchio idolo, Davide. Si era trasformato in un diciannovenne semidio, di poco meno di un metro e novanta con una figura ben modellata. I capelli biondi erano corti ed i suoi occhi blu ghiaccio erano il massimo su un perfetto viso maschile. Il suo atteggiamento era uguale al suo aspetto; un quieto ragazzo amichevole che trasudava fiducia virile in ogni sua azione. Sono bastati cinque minuti con lui per decidere che avrei dovuto averlo prima che l'estate fosse finita.
    Per ottenere il suo favore divenni l’allenatore junior ideale. Mentre i giorni passavano, Davide ed io diventavamo sempre più intimi, dopo due settimane avevamo stabilito un rapporto di fratello maggiore e fratello minore. Il terzo fine settimana lui mi ha invitato a passarlo a casa dei suoi e chiaramente ho accettato.
    So che alcuni puntano subito al bersaglio grosso, ma non io. In quel fine settimana niente di simile a qualcosa che si avvicinasse al sesso è uscito dalla mia bocca, mi sono concentrato nell’essere l'amico integerrimo, il compagno indispensabile. È stato lui a sollevare l’argomento sesso, io ascoltavo con attenzione rapita, senza dire niente, ma esortandolo a vantarsi delle sue prodezze. In risposta ad una sua domanda sono arrossito ammettendo di essere vergine. Lui ha riso dicendo che dovevamo porvi rimedio al più presto. Io gli ho risposto che sarei stato più che felice di avere il suo aiuto.
    Abbiamo passato insieme tutti i fine settimana dopo quello, o a casa sua o nella mia; ad un cero punto lui sollevava il soggetto sesso ed ad ogni settimana che passava io diventavo sempre più attivo nella conversazione, ma lasciandogli assumere sempre la direzione delle chiacchierate. Io domandavo e lui rispondeva, dettagliatamente, come un paziente maestro. Alla fine, quando ho ritenuto fosse giunto il momento, in un modo apparentemente naturale, ho fatto la grande domanda.
    "Ti hanno mai fatto un pompino?"
    "Alcuni" ha ammesso ghignando "è grande. Tutto quello che devi fare è stare sdraiato e lasciare che la ragazza faccia tutto il lavoro, non tutte lo fanno bene ed alcune ti raschiano tutto il cazzo, ma quando lo fanno bene, è grandioso."
    "Non te lo sei mai fatto fare da un ragazzo?" Ho chiesto cercando di sembrare noncurante.
    Lui mi ha guardato, per la prima volta con uno sguardo dubbioso. Mi ero spinto troppo oltre? Poi la sua faccia si è rilassata e ha sorriso.
    "Nooo. So che si dice che gli omosessuali siano i migliori pompinari, ma io non voglio prendere l’AIDS. Anche il miglior pompino non vale la malattia."
    Bene, niente omofobia. Lui non escludeva un ragazzo che si prendesse cura della sua appendice, aveva solo paura della malattia. Quello mi apriva buone prospettive.
    "Non è quello che ho letto nei libri. L'unico modo in cui puoi prendere l’AIDS da un pompino è avere dei tagli nell’uccello, e tu dovresti sapere se ne hai. È la persona che fa il pompino che potrebbe essere a rischio nel prendere lo sperma, ma solamente se la persona che sta succhiando è HIV positivo."
    "Probabile, ma come può un ragazzo chiedere ad un altro di spompinarlo? Non è una cosa che si possa chiedere ad un amico ed io sicuramente non voglio giocarmi la reputazione."
    Ce n’era abbastanza! Ho lasciato cadere l’argomento per riprenderlo a tempo debito. Avevamo solo due settimane prima che il camp finisse ma c'erano ancora quattro settimane prima che Davide andasse via per l'università, ce n’era abbastanza, non c’era senso a far precipitare le cose.
    Il fine settimana seguente era quello prima dell’inizio dell’ultima settimana del camp. Fortunatamente i miei genitori sarebbero andati a trovare i nonni. Davide ed io potevamo avere la casa tutta per noi. E' arrivato a casa mia venerdì alle 8 di sera. Abbiamo ordinato per telefono una pizza poi mi ha mostrato quello che aveva portato per assicurare il successo del nostro fine settimana. Prima è venuta fuori una bottiglia di Chivas Regal che aveva rubato nell'armadio bar di suo padre; per seconda cosa un paio di film porno della sua "raccolta privata", i titoli erano invitanti ed io non potevo resistere nell’attesa; ed alla fine la sua ultima sorpresa.
    "Io ho portato qualche cosa per le nostre teste" ha detto mostrando una piccola borsa di plastica contenente foglie verdi stropicciate. "Non hai mai provato?" Naturalmente avevo provato, ma la verità non andava d’accordo col mio piano. "No" ho mentito. "E non sono sicuro di volerlo."
    "Non hai fiducia in me?" Ha chiesto e sembrava ferito.
    "Sicuro che lo sono ma non voglio essere preso dalla droga" ho detto interpretando la parte dell'innocentino.
    "Non essere un rompi palle, si tratta solo di provare, ti prometto che se non ti piace non lo faremo mai più, non farò altre pressioni. Io proverei qualsiasi cosa se tu me lo chiedessi."
    "OK, ho fiducia in te, lo proverò".
    Le cose stavano andando come io volevo. Davide ha detto che voleva cambiarsi, così l’ho lasciato nella camera da letto e sono andato nel soggiorno che era a lato della cucina. Quindi ho apparecchiato con un paio di piatti, forchette, tovaglioli ed bicchieri pieni di ghiaccio sul tavolino davanti al sofà, oltre ad una bottiglia di 2 litri di Pepsi. Nel momento in cui Davide appariva con la bottiglia di Chivas, è suonato il campanello della porta, la nostra pizza era arrivata. Sono andato alla porta, ho pagato e ho ritirato la pizza.
    Abbiamo mangiato guardando la televisione ed alle 9:00 avevamo finito ed avevamo lavato i piatti. Poi Davide, intenzionato ad essere il mio maestro, ha preso la borsa dell’erba e ha preparato attentamente i due spinelli. Mentre asciugavano sul tavolino è andato in cucina a prendere due bicchieri, li ha riempiti di ghiaccio ed è ritornato in soggiorno; ha messo i bicchieri sul tavolo, ha versato una buona quantità di Chivas in ognuno e poi, scelto uno spinello, se l’è messo tra le labbra piene e l'ha acceso.
    Ha respirato profondamente e poi me l’ha passato; io l’ho preso e seguendo il suo esempio ho inalato cercando di non dimostrare esperienza. Ho tenuto il fumo per un momento, prima di espirare tossendo e fingendo di soffocare. Davide è esploso in una risata.
    "È meglio non che tu non aspiri troppo, fratellino." Non mi aveva mai chiamato così prima, ho capito che l'avevo in pugno. "Meglio che tu prenda un po’ di questo" ha detto prendendo i due bicchieri e dandomene uno. "Salute" ha detto portando il bicchiere alle labbra, l’ha sollevato e ha esaurito il liquido. Io ho fatto lo stesso. Quindici minuti più tardi eravamo a metà del secondo spinello, ambedue alticci e di buon umore. Quando le sigarette sono state ridotte al più piccole dei mozziconi mi ha guardato ridendo.
    "Corri in camera tua a prendere i film mentre io ne arrotolo un altro paio. Devo ammettere che stiamo andando alla grande."
    "Hai ragione" ho ammesso affrettandomi a fare come lui aveva chiesto. Era molto autocompiaciuto quando gli ho gettato uno sguardo al di sopra della mia spalla dirigendomi verso la mia stanza.
    Stava finendo il primo spinello quando sono ritornato. "Mettine uno nel videoregistratore" ha detto. Ho scelto “Il guerriero dello sperma”. La trama verteva su una guerra che devastava il mondo dove lo sperma era stato contaminato da radiazioni. I pochi uomini che ancora erano in grado di produrre la sostanza costosa e ritenuta sacra erano tenuti prigionieri e regolarmente munti in modi interessanti ed divertenti.
    Davide ed io abbiamo guardato il film con interesse mentre riprendevamo il giro dell’erba, aumentando il nostro stato d'euforia, abbassando le nostre inibizioni. Portavamo degli short larghi ed è divenuto più che evidente che il film stava producendo la sua reazione fisica. Nell'inguine di Davide si era creata una tensione, la testa del suo cazzo era chiaramente distinguibile sotto la stoffa morbida e sottile. Il mio uccello aveva creato una protuberanza uguale alla sua. Fino a quando non siamo arrivati alla fine del film di 90 minuti, ogni conversazione era cessata, una chiara aria di sesso aveva riempito la stanza. Mi sono alzato per cambiare film, la mia verga dura puntava verso l’esterno in modo evidente. Era così evidente che Davide ha cominciato a ridere.
    "Sono pronto a scommettere che hai lo stesso genere di problema che ho io" ha detto affermando una cosa ovvia.
    "Sì" ho detto "se continuiamo così avrò un brutto caso di palle blu."
    "So cosa vuoi dire" disse dandosi un colpo all’inguine intenzionalmente. "Non ti senti male quando succede?"
    "Da morire."
    "Forse" la sua voce era esitante, le parole uscivano, "Dovremmo farci qualche cosa."
    Ero tornato a sedermi e sullo schermo scorrevano i titoli del nuovo film, l’ho guardato e ho detto, "Sì, che cosa?"
    Mi ha guardato con un piccolo sorriso ammiccante. "Sai quello che voglio dire."
    "Vuoi dire adesso? Proprio qui? Noi due? Insieme?" Speravo di non accelerare troppo le cose, "Non l'ho mai fatto prima con qualcun’altro" ho mentito.
    "Neanch’io" Mi ha rassicurato rapidamente, "Ma a tutti e due manca... abbiamo bisogno di..., oltre tutto siamo amici, non è grave per degli amici farlo insieme. Un amico mi ha detto che degli amici universitari si masturbano spesso in cerchio, è solo un modo simpatico di liberarsi quando è troppo congestionato, loro scommettono su chi sborrerà per primo, chi sborrerà di più e più lontano."
    "Davvero?" E ho messo del dubbio nella voce. "Forse mi piacerebbe, ma non so."
    "Andiamo sarà bello" e senza dire altro si è tolto la camicia e ha abbassato i pantaloncini sotto le palle, liberando il suo mostro carnoso. Non ha perso tempo e ha cominciato a pompare la bestia da cui già sgorgavano fili sciropposi giù per l'asta dura. Io stavo seduto, fissando l'oggetto del mio desiderio, desiderando di tuffarmici sopra. Era perfetto, quasi venti centimetri di grosso cazzo. Prima l’avevo visto molle, ma in tutta la sua gloria era terrificante. Davide prese la mia reazione per un atteggiamento puritano.
    "Dai, fratellino, non essere timido, sai che lo vuoi. Tiralo fuori e menalo. È bello!" ed è uscito con una risata nervosa.
    Fingendo grande riluttanza mi sono tolto la camicia, ho abbassato i pantaloncini e ho preso in mano la mia carne bisognosa di affetto, pompandola lentamente. Sapevo che Davide, come me, stava camminando con passo malfermo verso l’orgasmo, volevo vederne l’effetto completo su di me e non volevo che la mia estasi prevenisse la sua.
    Ha rivolto di nuovo la sua attenzione allo schermo della televisione. "Non ti piacerebbe che lei fosse qui a farcelo?"
    Ho spostato lo sguardo dal suo cazzo al film; c’era una ragazza bionda inginocchiata mentre due ragazzi che si potevano vedere solamente dalla vita in giù, stavano in piedi ai suoi lati e la colpivano in bocca con le loro erezioni.
    Ho lanciato un 'ballon d'essai': "In questo momento accetterei che chiunque ce lo facesse."
    "Sono d’accordo, darei la palla sinistra per un bel bocchino proprio adesso."
    OK, so cosa pensate, che io abbia fatto diventare realtà il suo desiderio e sia sceso su di lui, ma quella volta non accadde. Ho pensato che fosse ancora troppo presto. Probabilmente ero troppo cauto, ma in quel momento mi accontentavo di vederlo sparare il suo carico e subito dopo venire anch’io.
    Davide ci era vicino, aveva chiuso gli occhi dandomi l'opportunità di osservarlo bene. Ha allargato le gambe, le ha distese, ha alzato le dita dei piedi, ha emesso un forte lamento e poi ha sparato un fiotto di sperma caldo e spesso ad almeno venti centimetri di altezza. Il nastro di sborra si è diviso in perle opalescenti ed è piombato giù nel momento in cui c’era un altro scoppio. Sembrava che tutto avvenisse al rallentatore ed io riuscivo a non perdere neppure un particolare. Ho guardato la sua faccia, era distorta con l’espressione di uno che non riuscisse a sopportare ulteriormente il piacere. Un terzo fiotto stava eruttando, io non potevo resistere più a lungo, sono precipitato contro il cuscino, ho chiuso gli occhi, ho aperto la bocca ed ho lasciato uscire un grugnito profondo nel momento in cui il mio carico ha cominciato a spingere su per l’asta in cerca di libertà. Deve aver descritto un arco ben alto perché un grosso grumo mi si è abbattuto proprio sulla lingua. Istintivamente l’ho assaggiato lasciandolo scivolare sulla lingua ed assaporandone il sapore muschiato.
    "È una cosa dannatamente schifosa, ragazzo."
    Il suono della sua voce mi ha fatto immediatamente uscire dalla mia fantasticheria sessuale. Era un momento vulnerabile, avevo abbassato la guardia, la cosa peggiore che si possa fare in queste circostanze è stare sulla difensiva. Ho ripreso il controllo e l’ho guardato.
    "Vuoi dire che non hai mai assaggiato il tuo sperma?"
    "No, è sorprendente?"
    "È solo una parte di te, un'importante parte. Non c’è niente di schifoso, è proteina pura, fatta dal tuo corpo. Merda, ti aspetti che la persona che ami lo beva, ma tu pensi che sia schifoso? Non è certamente un bel comportamento. Inoltre ha un sapore abbastanza buono."
    "Sì? Che gusto ha?"
    "È difficile da descrivere, è come nessun altro gusto a cui possa pensare. La prima volta si ha un po’ paura, ma poi passa. Non so, provaci, non è spiegabile."
    "Non so. . . "
    "Oh dai", l’ho esortato.
    "No, penso che soprassiederò. Forse la prossimo volta." Era sufficiente, ero riuscito a distrarlo da pensieri strani su di me.
    "Che ne pensi? Non era così male", ha detto riferendosi alla nostra sessione masturbatoria.
    "OK, devo ammetterlo, è stato fottutamente bello."
    Davide ha sorriso: "È meglio che trovi della carta asciugante prima che macchiamo qualche cosa."
    È stato tutto per quella sera; abbiamo spento il videoregistratore e siamo andati a letto. Il resto del fine settimana è passato senza altri riferimenti al sesso di alcun genere.
    L'ultimo giorno di camp Davide mi ha chiesto se mi sarebbe piaciuto passare alcuni giorni con lui al villino dei suoi sul lago. Mi è stato sufficiente un nanosecondo per accettare l'invito. Sapevo che il momento era arrivato.
    Siamo partiti il mercoledì mattina seguente. Ci sono volute tre ore per arrivare, e siamo giunti a destinazione verso mezzogiorno. Ci siamo avvicinati percorrendo un lungo, ventoso sentiero che finiva in una radura al centro della quale stava il rustico villino, circa a cinquecento metri da un azzurro lago di montagna. Lo scenario era perfetto per una seduzione. Non si vedeva alcun segno di vita intorno. La casa più vicina era a mezzo chilometro. Se non da una barca non era possibile che qualcuno potesse vedere cosa accadeva nella proprietà dei suoi genitori. Lui mi ha detto che durante la settimana non c’era mai nessuno.
    La casa era semplice ma comoda. C'era una camera da letto in mansarda con due letti doppi dove Davide ed io avremmo dormito. Oltre la mansarda ed un piccolo bagno c’era solo una stanza in cui la cucina prendeva circa un quarto dello spazio, c’era una zona divano ed un tavolo con panche che occupavano lo spazio rimanente. Non mancavano televisione e videoregistratore, ma Davide mi ha spiegato che non era possibile ricevere i programmi e che avremmo dovuto limitarci alle videocassette. La cosa mi andava bene, c’era una vera raccolta di buoni film sulla mensola ed io sospettavo che Davide avesse portato un paio di porno dalla sua collezione privata. E se lui non l’aveva fatto per ogni buon conto io ne avevo portato uno di quelli del mio papà.
    Abbiamo aperto tutte le finestre per aerare, abbiamo disfatto i bagagli, messo via il cibo ed in meno di mezz’ora eravamo sul piccolo imbarcadero che sporgeva nel lago. L'aria era calda, il cielo chiaro, Davide si è seduto vicino a me e tutti e due stavamo coi piedi a penzoloni. Davide ha tolto dalla tasca della camicia uno spinello.
    "È ora di addolcirci, ne vuoi?"
    "Sicuro", ho risposto con più entusiasmo di quanto non ne avesse lui nel chiederlo.
    "Mi sembrava che tu non volessi avere niente a che fare con questa roba."
    "Dannazione, mi hai corrotto."
    "Sì naturalmente, te l’ho spinto in bocca e te l’ho fatto succhiare!"
    Un'immagine totalmente diversa mi è comparsa improvvisamente nella mente e ho sentito che mi stavo eccitando. "Per fortuna non c'è nessuno intorno, se qualcuno sentisse quello che hai appena detto potrebbe pensare che ti io stavo facendo un pompino."
    Mi ha fissato in maniera strana per un momento e poi si è reso conto di quello che aveva detto. "Sì ne ho voglia" ha riso "ma non c'è nessuno qui intorno."
    Quel commento mi ha eccitato ancora di più, così ho suggerito. "Perché non andiamo a nuotare?"
    Mi ha guardato con malizia divertita. "Sicuro se lo vuoi. Hai mai nuotato in un lago di montagna?"
    "Perché ci sono squali?"
    "Peggio, l'acqua è così fredda che le palle ti saliranno sotto il mento."
    Non erano le mie palle che speravo di avere sotto il mento, ho pensato, ma ho detto "se lo puoi fare tu, lo posso anch’io."
    "OK grand’uomo, andiamo."
    "OK" ho detto come se mi svegliassi in quel momento e mi sono girato verso la villetta.
    "Dove vai" e stava già togliendosi le scarpe.
    Ho risposto che andavo a cercare il mio costume da bagno mentre lui alzava la camicia sopra la testa rivelando il torace scolpito. Fra non molto avrei avuto un’erezione completa.
    "Sei diventato improvvisamente timido? Ti ho detto che non c’è nessuno intorno, io ho già visto tutto quello che hai da mostrare, e anche di più. Non abbiamo bisogno di costumi, spogliati e ci tufferemo da qui." Stava già calciando via i pantaloncini. Ora era completamente nudo, si è girato e si è tuffato dalla banchina.
    Sono uscito dai miei vestiti e mi sono tuffato velocemente nella speranza di celare la mia semi erezione. Ho impattato con l’acqua e sono rimasto scioccato; era come immergersi in una piscina di cubi di ghiaccio. Il mio cazzo si è rattrappito immediatamente; le mie palle, anche se non mi sono arrivate proprio sotto il mento, si erano ritirate a sufficienza da lasciarmi con una borsa grinzosa di pelle appesa dove precedentemente c’erano i coglioni.
    Quando sono tornato fuori Davide stava ridendo istericamente. L’ho avvicinato afferrandolo per le spalle, tentando di far leva per immergerlo.
    "Ehi non vale, ti avevo avvertito."
    Ho spinto verso il basso, ma lui è stato rapido, mi ha preso per la vita tirandomi verso di sè. Avrei potuto spingerlo sotto senza attaccarmi a lui. Ho lottato per staccarmi, ma le sue mani erano troppo forti. Improvvisamente ci siamo trovati inguine contro inguine, il suo cazzo spingeva con forza contro il mio. La mia reazione è stata elettrica; nonostante l'acqua ghiacciata ho sentito il sangue che si precipitava nella mia asta, dovevo staccarmi o se ne sarebbe accorto sicuramente. L’ho spinto via e ho tuffato la testa sotto l'acqua abbastanza a lungo per riguadagnare la calma.
    Quando sono riemerso Davide non era in vista. Improvvisamente ho sentito un paio di mani intorno alle caviglie che mi trascinavano sotto. Abbiamo giocato per 20 minuti, poi, stanchi, siamo risaliti sulla banchina, e ci siamo sdraiati, nudi, lasciando che il sole scaldasse la nostra pelle. Ci siamo addormentati. Il sole già era alla linea degli alberi quando mi sono svegliato. Davide era ancora addormentato, il suo grosso cazzo pendeva tra le palle carnose. Non era proprio duro, ma era un po’ rigido. Io riuscivo appena a resistere alla tentazione di ingoiarlo, ma mi sono detto che prima che la notte fosse finita avrei bevuto tutto quello che sarei stato in grado di mungere da lui.
    Gli ho afferrato l’alluce del piede sinistro e l’ho scosso.
    "Co... cosa succede...?"
    "Niente, solo che è tardi, penso che faremmo meglio a ritornare a casa."
    "Sì, sicuro."
    Si è alzato, si è stirato ed io ho fatto lo stesso; abbiamo raccolto le nostre cose e, ancora nudi, ci siamo diretti verso casa. Una volta dentro Davide ha lanciato i vestiti su uno dei sofà ed io ho seguito il suo esempio. Non ha fatto alcun tentativo di vestirsi, e neanche io, quindi abbiamo passato l’ora seguente nudi a preparare la cena. Avevamo deciso di vivere col sole, saremmo andati a letto presto e ci saremmo alzati all’alba, così pensavamo di divertirci. La mia unica preoccupazione in quel momento era che stavo per avere un’erezione, ma è normale che i ragazzi ne abbiano ad ogni piè sospinto, per cui non sarebbe stata la fine del mondo.
    Per celebrare la nostra prima notte stavamo scaldando le lasagne che sua mamma aveva preparato per noi, inoltre c’era dell’insalata di pollo, una bottiglia di vino ed una torta (Complimenti alla mamma).
    "Allora", ho chiesto, "che cose eccitanti faremo stasera?"
    "Bene dopo cena ho pensato che avremmo potuto vedere un film e... se sei interessato ho portato un paio di film della mia collezione privata."
    "Mi suona bene. Anch’io ne ho portato uno dei miei, o meglio dovrei dire uno di mio papà, l’ho preso dal suo armadio."
    "Non se ne accorgerà?"
    "Io spero di no, ne ha un centinaio, dubito che si accorgerà della mancanza di uno."
    "Di cosa parla?"
    "Non lo so, ne ho preso uno a caso, si intitola "Nei due modi", non l'ho mai visto, penso sia uno che ha comprato da poco."
    Chiaramente io conoscevo precisamente la trama, dopo tutto mi ero masturbato spesso guardandolo. Parlava di due amici che erano innamorati della stessa ragazza; a complicare le cose lei non sapeva decidersi tra i due. Questo portava ad un paio di scene bollenti in cui ognuno dei ragazzi avevano incontri molto caldi con la ragazza, ma mai insieme. Poi lei aveva un brutto incidente automobilistico, se la cavava ma doveva stare all'ospedale per molte settimane. I due ragazzi erano molto scossi per averla persa ed anche più eccitati perché il loro partner non era disponibile. A farla breve finivano per succhiarsi e fottersi l'un l'altro e quando l'amica usciva dall'ospedale costituivano un bel triangolo.
    "Guarderemo il tuo stasera e terremo il mio per domani, ti va?"
    "Per me va bene." Stavo già esaltandomi; il cibo era eccezionale ed il vino ci rendeva brilli. Quando abbiamo finito Davide ha inserito la mia cassetta nel videoregistratore.
    Ci siamo seduti sul divano, lui alla mia sinistra, divisi da un cuscino. Davide ha acceso il nostro quinto spinello della sera, non che ne avessimo bisogno. Ambedue abbiamo sviluppato una piena ed ondeggiante erezione durante la prima sessione di sesso tra la ragazza ed il tipo biondo. A metà della seconda chiavata della ragazza col tipo rosso ci stavamo accarezzando lentamente e cominciava a sgorgare della pre eiaculazione. Poi è iniziata la terza sessione. Davide non ha reagito, era a metà di una sega e non penso che abbia capito cosa stava accadendo finché la testa rossa non si è abbassata e non ha ingoiato la verga del suo amico biondo.
    "Cosa cazzo succede?"
    Io ero un po’ in apprensione, ma ho notato che non aveva smesso di guardare lo schermo o di accarezzarsi la carne. "Deve essere un film bisex. Vuoi che lo fermi?" ho chiesto.
    "No, sono un po’ curioso, vediamo come va a finire, hai qualche problema?"
    "No, sono abbastanza duro anche senza la necessità del film."
    "Bene, mi sono sempre chiesto come avviene tra due ragazzi. È strano, ma è anche sexy."
    Abbiamo continuato a guardare ed abbiamo continuato a menarcelo. Per lo meno lui non si era ammosciato.
    Dopo un paio di minuti lui ha chiesto: "Faresti mai qualche cosa come quello?"
    "Come quello cosa?"
    "Come lasciare che un ragazzo succhi la tua carne."
    "Non so, forse, se fossi eccitato, se mi piacesse il ragazzo. Non so. Tutto dipende dalle circostanze. Non posso dire che non potrebbe succedere in certe circostanze. Per esempio se fossi in prigione. E tu, ti faresti fare un pompino da un ragazzo?"
    "Non ci ho mai pensato prima, ma credo di sì. Come dici tu, se le circostanze fossero quelle giuste. Dopo tutto un pompino è un pompino." Ha accennato col capo verso il suo cazzo. Vi ho gettato uno sguardo: era duro come la roccia e pulsante, un notevole ruscello di liquido pre seminale correva giù per l'asta e lubrificava la mano di Davide che si muoveva su e giù. "Per esempio adesso probabilmente non ne rifiuterei uno."
    "Mi stai chiedendo di farti un bocchino?" Ho chiesi con espressione umoristica nella voce per poter trasformare la conversazione in un scherzo se fosse stata necessaria una ritirata.
    Improvvisamente l'aria nella camera si era fatta greve di tensione sessuale.
    "Se ti provocassi, aiuteresti un amico?" La sua espressione era completamente seria.
    "Mi stai provocando?"
    Si è girato verso di me appoggiandosi al bracciolo del sofà. Ha alzato la gamba sinistra contro lo schienale del divano lasciando il piede destro sul pavimento. Ha afferrato la sua carne rampante e l'ha puntata verso di me. "Vieni e fallo, ti sfido."
    Nessuno di noi ora stava scherzando, ma penso che lui fosse sorpreso dalla velocità con la quale mi sono spinto in avanti. Prima che lui potesse avere un altro pensiero io stavo sdraiato sul sofà sul mio stomaco, la testa sul suo inguine ed il suo grosso membro seppellito profondamente nella mia gola.
    Ho alzato gli occhi a sufficienza per vedere sul suo viso una misto di incredulità e desiderio, ma il secondo batteva la prima. Ha gettato indietro la testa e ha cominciato a pompare le anche su e giù all’unisono coi movimenti della mia testa. Lui era completamente mio ed io gli ho dato il meglio che sapevo fare. Ho fatto l'amore col suo cazzo con tutta la passione che la mia fame repressa poteva produrre. Ho fatto correre sulla mia lingua la parte inferiore sensibile della sua carne mentre le mie labbra e la mia bocca adoravano il mio idolo fallico. Ho prestato particolare attenzione alla testa carnosa della bestia, spedendo cariche elettriche attraverso il corpo del mio splendido stallone. Lui si lamentava e gemeva pistonando dentro e fuori attraverso le mie labbra, tremando in attesa della liberazione incombente. Con tutta l'abilità che avevo acquisito l’ho portato sempre più in alto verso l’orlo, portandolo al limite del possibile, rendendolo selvaggio. Alla fine non poteva sopportare ulteriormente.
    "Fammi sborrare, per faaavoooreee, esploderò se non lo fai; mi stai uccidendo."
    Ancora una volta l’ho portato all'orlo e mi sono fermato. Lui ha aperto la bocca lasciando uscire un suono lugubre. Sono stato preso dalla piètà e sono sceso su di lui finché il mio naso non è rimasto seppellito nel suo folto cespuglio, avevo dato fondo a tutte le mie migliori tecniche. Il suo corpo si è teso irrigidendosi, ho sentito la sua carne gonfiarsi nella mia bocca, lui ha ruggito e ha sparato quattro, cinque, sei grossi fiotti del suo seme bollente. Io ho assaporato ed ingoiato ogni goccia. Lui era ridotto ad un ammasso frignante, esaurito completamente della sua essenza e della sua energia. Ho leccato lentamente la sua asta e ho pulito delicatamente la sua testa con la mia lingua, scendendo lentamente, lasciando che la sua durezza si dissolvesse finché non ho abbandonato il suo cazzo completamente molle.
    Dopo aver recuperato un po’, mi ha guardato stupito. "Wow, ragazzo, è stata una cosa magnifica. Dove hai imparato a succhiare il cazzo in quel modo?"
    "Penso sia un dono naturale."
    "Non mi aspettavo che l'avresti fatto. Mi sbagliavo... wow! Ma come era? Succhiare il cazzo voglio dire?"
    "Niente male, davvero sexy. Il tuo sperma ha un sapore diverso dal mio, ma buono. Deve essere stato il fatto di vederti mentre ti masturbavi. È difficile da spiegare. Ma ora ho troppo bisogno di sparare un carico, così se non ti dispiace..."
    Lui mi ha fissato per un momento, incerto su quello che volevo dire. Quando mi sono seduto e ho cominciato a masturbarmi è sembrato rilassarsi.
    "Pensavo che tu ti aspettassi che ti ritornassi il favore. Non penso di poterlo fare, ma... se vuoi che ti faccia una sega... è il meglio che ti posso offrire. Vuoi?"
    Chi ero io per discutere. Sarei stato stupito se si fosse “abbassato” su di me, sarebbe stato il genere di cosa che distrugge il suo essere eterosessuale. Ma un amico etero che aiuta con un lavoro di mano amichevole è una cosa lecita. Sono tornato a sedermi e lui ha iniziato la sega. Era abbastanza bravo, aveva un buon ritmo, ma mi sarebbe andato bene tutto. Ero cos’ eccitato che sono stati sufficienti un paio di colpi perché coprissi la sua mano con la mia sborra.
    I due giorni seguenti furono riempiti di nuoto, canottaggio e succhiate di cazzo. L’ho succhiato mentre prendevamo il sole sulla banchina; l’ho succhiato in ginocchio mentre lui era appoggiato ad un albero durante una gita; l’ho succhiato nella doccia; l'ultima mattina l’ho svegliato succhiandogli il cazzo e mi ha riempito con due sborrate prima che lo lasciassi uscire dal letto.
    Una settimana più tardi è partito per l’università ma, ogniqualvolta ritornava a casa sapevo che io avrei avuto la mia parte prima che ritornasse a scuola. Poi c'era l’estate, le tre estati successive. L’ho preso almeno una volta al giorno per cinque giorni la settimana durante quelle estati. Vedo ancora Davide almeno una volta l’anno, ogniqualvolta viene a visitare i suoi genitori. È sposato con tre bambini ed è un capitano di Marina. Sì, ogniqualvolta siamo insieme io gli do ancora quello che lui chiama il più bel pompino del mondo.

    Spero vi sia piaciuto, per la seconda parte attendo vostri commenti :rolleyes:

    Edited by Elchicoloco - 16/6/2014, 19:28
     
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    wow é semplicemente fantastico!
     
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  3. Faigus
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    Straordinario sotto ogni punto di vita. Con le parloe riesci a descrivere ogni azione e sembra quasi di essere in un cinema a vedere proiettato il tuo racconto.
    Bravo davvero...
     
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    Crescere significa anche assumerci la responsabilità delle nostre scelte e dei nostri errori. Ma crescere significa anche puntare a migliorare ogni giorno, fosse anche di poco...

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    CITAZIONE (Faigus @ 26/11/2013, 12:03) 
    Straordinario sotto ogni punto di vita. Con le parloe riesci a descrivere ogni azione e sembra quasi di essere in un cinema a vedere proiettato il tuo racconto.
    Bravo davvero...

    concordo pienamente, sei stato bravissimo in tutto: tempi, linguaggio, suspance, eros! perfetto direi!! :D :lol:
     
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    Ogni volta che lo rileggo, è sempre un racconto come mi eccita un casino... magari avete avuto queste fortune
     
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