Another World

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  1. WhatEverOnMy
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    Hey, ciao ragazzi, grazie mille a tutti per avere apprezzato questo lavoro, ho letto le proposte e, come promesso, ci sto lavorando, ma non fermatevi qui! Infatti chiunque voglia dire la sua o dare il proprio contributo a questa storia è il benvenuto!

    Ecco quindi il terzo episodio e scusatemi per l'attesa e gli eventuali errori e ancora grazie anche solo per avere dato un'occhiata al racconto!

    (Come sempre in fondo troverete le foto dei personaggi!)

    Buona lettura! ;) :P :D :lol: :)

    1x03 – By the pool… (Part 2)

    …e si trovò davanti ad una scena eccitante che faceva da perfetto contraltare a quello che stava succedendo, in quel momento, tra i due ragazzi. La proprietà di Daren confinava, sul retro, dove si trovava la piscina, con quella di Sean Faris, il quale aveva una villa più piccola poiché era sempre in giro per il mondo, un po’ per lavoro e un po’ per piacere. Ma quando tornava da quelle parti, più che pretendere tutte le comodità di una casa gigantesca, voleva divertirsi in maniera che si potrebbe considerare epica. Infatti all’interno del suo terreno aveva fatto realizzare un sistema di piscine imponente che comprendeva scivoli, rocce finte e vere, isole-bar, vasche idromassaggio e spiagge di sabbia. Inoltre il giardino si presentava diviso in zone dedicato, in parte ai vari sport che praticava e, ma soprattutto, all’organizzazione di feste. Il grande prato, al centro della sua tenuta, ospitava annualmente il più importante e scatenato party della città, in cui succedeva di tutto e di più e questo spazio era attaccato al confine della proprietà del ragazzo, che, in questo momento fissava al di là della siepe, lo spettacolo che gli si poneva dinnanzi. Infatti, al centro, illuminato dalla luce del Sole e altrettanto bello, si ergeva proprio il proprietario di quel prato curato all’inglese e dell’intorno, ovvero Sean stesso, nudo, leggermente bagnato dalla testa ai piedi, proprio come dopo un rapido tuffo in acqua. Minuscole gocce si raccoglievano piano lungo le curve del suo corpo magnifico e i raggi del tramonto ricamavano le ombre che gli facevano risaltare i muscoli delle braccia, delle gambe, del petto e dell’addome. La sua faccia, ora seria, poi maliziosa e sexy, risplendeva nel crepuscolo e il suo modo di muoversi e fermarsi era eccitante e perfetto, con il suo andamento mascolino e quel pene eretto.
    L’attenzione del suo sguardo non era rivolta ai due ragazzi che si davano da fare nel giardino accanto, bensì all’obiettivo di una macchina fotografica che lo ritraeva da tutti i lati e in tutte le pose più eccitanti possibili. Così egli si rivolgeva al fotografo dapprima ammiccante, poi voglioso, mordicchiandosi il labbro inferiore, e ancora serio fino ad aprirsi in un sorriso meraviglioso. Ma la camera non era rivolta solo verso la sua faccia, ma anche al suo corpo tornito, ai suoi glutei sodi, alle sue pose plastiche e, naturalmente, al suo membro, che egli muoveva in continuazione, smorzando l’eccitazione, ogni tanto, con qualche colpo di mano, e puntandolo verso il ragazzo delle foto.
    Intorno a quei due era sparsi tutti gli attrezzi del mestiere: cavalletti, riflettori, pannelli e anche teli di diversi colori e vari vestiti, appoggiati su una cassa, nonché sedie pieghevoli, tavolini su cui erano appoggiati vari strumenti e una radio che trasmetteva musica elettronica sommessamente. Non erano poi così lontani, ma non si riusciva a distinguere le loro voci, ne, tantomeno, cosa si dicessero, ma si poteva intuire che il ragazzo con la camicia a quadri blu e neri, che deteneva la Reflex stava suggerendo le pose delle fotografie. Nascosto dietro all’apparecchio, che manovrava con sicurezza, non si riusciva a distinguere chi fosse, ma quando lo posò un attimo per riposarsi e guardare al computer, posto li vicino, il risultato del loro lavoro, spuntarono gli inconfondibili occhi azzurri di Zac Efron.
    Brando dovette aguzzare bene la vista e si stropicciò gli occhi due volte per vedere meglio, ma alla fine non ebbe alcun dubbio su quello che stava accadendo al di là del basso fogliame. Conosceva bene entrambi, sapeva che Sean aveva un ego smisurato e stava preparando il tema della prossima festa stratosferica ed e, inoltre, sapeva, così come tutti i frequentatori del Club, che la nuova passione di Zac era la fotografia. Era molto probabile che quei due stessero organizzando il servizio fotografico che, come ogni anno, veniva presentato al party e veniva ripetuto in loop, scatto dopo scatto, su tutti i megaschermi che venivano montati in giardino proprio per quell’occasione. Era tradizione che il padrone di casa scegliesse un tema a cui i partecipanti avrebbero dovuto attenersi scrupolosamente per partecipare a quella folle serata, pena l’esclusione. In un luogo dove farsi vedere era tutto non essere presenti equivaleva ad una regressione della scala sociale imperdonabile. Anche se l’importante di quell’evento era scatenarsi e dare prova della propria voglia di divertirsi, il tutto era mascherato da party elegante, che finiva, inesorabilmente per trasformarsi in un’orgia inebriante, condita con alcool e fumo. Ad ogni modo costituiva uno degli appuntamenti più divertenti e immancabili e, al quale, anche Brando stesso non vedeva l’ora di partecipare, anche se la mancata comunicazione del tema, quest’anno, aveva fatto disperare un po’ tutti. La scelta veniva comunicata a tutti gli invitati con parecchio tempo d’anticipo, in modo che tutti riuscissero ad essere presenti e che tutti fossero vestiti adeguatamente per l’occasione. Il ritardo di quest’anno aveva lasciato parecchi dubbi tra i frequentatori delle mondanità, visto che si vociferava di un possibile annullamento dell’evento tradizionale. Nessuno sapeva quando sarebbe tornato Sean e cosa avrebbe proposto, ma era evidente che egli non si era scordato, ma ci stava lavorando tutt’ora, o almeno stava soddisfacendo il suo desiderio di apparire in tutte le sue forme e grandezze, replicato cento o mille volte, per fare si che tutti possano godere della sua vista.
    Con questo panorama davanti a loro, Daren e il suo biondo amico non avevano smesso di fare sesso, ma anzi, eccitati da ciò che stavano guardando, andarono avanti con più foga di prima. Brando aveva ripreso a penetrarlo con velocità raddoppiata e si stava aiutando, al fine di entrare dentro egli più in profondità, prendendo tra le sue mani la vita dell’altro. La sua forte presa gli faceva tendere i muscoli, mentre il suo bacino si muoveva avanti e indietro. Nel mentre il suo amico, si teneva su con il braccio sinistro, mettendo in mostra i suoi dorsali e i suoi bicipiti, imperlati di gocce di sudore, al fine di lasciare il destro libero di smorzare la sua erezione con colpi cadenzati e veloci. Ad un certo punto entrambi presero lo stesso ritmo e i loro battiti pulsarono all’unisono, in un’unica onda vibrante di erotismo e passione. I loro gemiti, dapprima sommessi, salirono sempre più di tono fino a diventare percepibili da più lontano, ma ormai l’atto primordiale li aveva travolti ed essi si stavano unendo, incuranti di ciò che li circondava.
    Brando sentiva di essere arrivato al culmine dell’atto e i suoi gemiti divennero più intensi e acuti, così uscì dal suo amico e continuò la sua scalata al piacere con l’ausilio della mano. Nel momento dell’orgasmo chiuse gli occhi e lasciò che la vampata permeasse dal suo corpo, scosso dagli spasmi, verso il suo membro e, da lì, fluisse attraverso getti copiosi sulla schiena dell’altro. Lo sperma si depositò lungo tutto il suo dorso, raggiungendo anche le scapole, ma raggruppandosi principalmente nell’incavo della spina dorsale, cosicché, quando riaprì le palpebre poté ammirare soddisfatto e compiaciuto il frutto del suo lavoro.
    Man mano che riprendeva i sensi si accorse che Daren non si era voltato verso egli, ne, tantomeno aveva raggiunto, a sua volta, il massimo piacere sessuali, in quanto stava ancora lavorando il suo pene. Si poteva vedere bene il movimento di avambraccio anche se non risultava veloce e intenso come prima. Si sarebbe potuto dire che, per lui, non fosse ancora arrivato il momento. Infatti, senza dire una parola, egli si alzò, sollevò l’asciugamano posto li a fianco, ma buttato per terra e si asciugò, con calma. Se lo passò dietro le spalle e scese fino al sedere, con cura, ma senza fretta, come se aspettasse il momento giusto per dire o fare qualcosa. Infatti, non appena ebbe finito, rivolse il suo sguardo verso il ragazzone biondo e, con fare ammiccante gli disse: “Ora tocca a te!”.
    Era dunque arrivato il momento che era rimasto in sospeso dall’inizio del loro divertimento, ovvero quel cambiamento che desiderava tanto. Brando sulle prime fu sorpreso e si convinse di aver capito male, del resto quelli erano sempre stati i loro ruoli, quelli che avevano sempre adottato quando stavano insieme, ma in fondo se lo sarebbe potuto anche aspettare, quindi cercò di non sembrare turbato dalla richiesta dell’altro. Nonostante i primi secondi di incertezza e di esitazione si costrinse a seguire le indicazione del suo amico e pensò che, in fondo, poteva esaudire questa richiesta, visti i bei momenti passati. Così si mise sul lettino a sua volta, piegato, con le ginocchia su di esso, il sedere rivolto al ragazzo castano e la faccia rivolta verso la siepe, dove constatò, con sorpresa, che i due dall’altra parte non c’erano più…

    Brando Eaton:

    Brando Eaton 48

    Daren Kagasoff:

    Daren Kagasoff 63

    Sean Faris:

    Sean Faris 33

    Zac Efron:

    Zac Efron 01
     
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11 replies since 24/7/2013, 21:53   2888 views
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