Another World

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  1. WhatEverOnMy
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    ATTENZIONE
    CONTENUTO EROTICO E SESSALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA



    ========================================================

    Ciao a tutti ragazzi, tra i vari racconti a puntate che sto scrivendo, ho deciso di farvi leggere questo.

    Si tratta di una cosa particolare, un po' sperimentale, infatti è ambientato in un mondo uguale al nostro, ma, nel quale, i personaggi famosi che tutti conosciamo, gli attori, i cantanti, gli sportivi e altri diventano i protagonisti di questa serie di racconti erotici.

    Rispetto a quello che scrivo di solito questa serie sembrerà meno particolareggiata poiché i personaggi e le loro descrizioni sono superflue visto che sono persone che realmente esistono e che potremmo avere visto in televisione, al cinema o sui giornali.

    E' un sogno erotico ricorrente quello di potere sbirciare nella vita privata dei personaggi famosi e questi testi servono, in parte, a soddisfare quelle fantasie.

    Prima di lasciarvi al racconto vi chiedo di dirmi che ne pensiate, scusandomi preventivamente per gli errori vari, contribuendo a rendere migliore il racconto e, cosa importante, a renderlo interattivo, perché potreste suggerirmi i personaggi che vorreste vedere voi e le situazioni che vorreste leggere e in cui vorreste che le vostre scelte affrontino.

    (P.s. in fondo al racconto troverete le foto dei personaggi famosi menzionati, così, nel caso non li conosceste, potrete farci una idea di come siano fatti.)

    Buona lettura!

    ANOTHER WORLD

    1x01 – Welcome to the hottest guy capital! (Pilot)

    Brando Eaton camminava lentamente lungo il marciapiede fatto di lastroni, sotto un fitto intrico di foglie di palma che schermavano i forti raggi solari del primo pomeriggio che si stagliavano contro un cielo terso, azzurrissimo e senza nemmeno l’ombra di una nuvola. Era accaldato e assetato per la lunga corsa che aveva appena fatto, così aprì la bottiglietta d’acqua che aveva appositamente portato per questa evenienza e iniziò a bere avidamente da essa. Svuotò quasi tutto il contenuto il poche sorsate e decise che il resto se lo sarebbe versato addosso per rinfrescarsi un po’, del resto era sudato e le gocce al sapore di sale gli si stavano addensando sulla fronte e stavano scendendo sul collo. Di solito manteneva un contegno, a suo dire, dignitoso, ma quel giorno faceva troppo caldo, quindi decise di togliersi la maglietta senza maniche firmata Hollister, con cui era solito fare jogging, che ormai gli si era appiccicata addosso. Constatò come il misto tra acqua e sudore gli si fosse addensato sullo sterno, tra i possenti pettorale e lungo le linee degli addominali ben definiti, così fece un sorriso di autocompiacimento e si diresse soddisfatto fino al primo bidone dove gettò l’involucro di plastica che conteneva la sua acqua, ormai ridotto ad un grumo informe. Decise di continuare il giro che si era prefissato di effettuare, che lo avrebbe ricondotto nella sua abitazione, a passo lento, inspirando ed espirando lentamente, concedendosi quei minuti di pausa solo per se stesso. Aveva dovuto spostare l’abituale corsa mattutina a causa di un piacevole impegno inaspettato, costringendolo a cambiare l’ordine degli esercizi quotidiani per rimanere in forma e a posticipare una delle cose che più amava fare durante il giorno. Correre lo faceva stare bene, era un modo per isolarsi dal mondo circostante; accompagnato solo dalla musica del suo iPod, poteva liberare la mente e concentrarsi solo su se stesso, ripercorreva le scelte fatte nella sua vita oppure pensava a cosa avrebbe dovuto fare nel futuro prossimo o lontano. Non importava quanto fossero profondi i suoi ragionamenti, l’unica cosa che contava era sentire il vento sulla faccia; lo sforzo che compiva per mantenere la concentrazione e il dolore quando si affaticava troppo erano sopportabili al confronto con la sensazione di vedere il mondo scorrere intorno a se, libero da tutto e accompagnato dalla soddisfazione di vedere il suo corpo teso al massimo e avere la consapevolezza che tutto questo sarebbe servito a renderlo perfetto.
    Amava questi momenti di forzata solitudine; la maggior parte delle persone che conosceva e frequentava tendeva ad ostentare il fatto di fare esercizio fisico, ma a lui non interessava mostrare a tutti che lo stava effettuando, preferiva godere dei risultati dei suoi sforzi. Faceva buona parte dell’allenamento nella stanza adibita a palestra del suo seminterrato e andava al club per usare gli attrezzi che lui non possedeva in orari non troppo affollati e cercava di fare si che le sue attività all’aperto si svolgessero in luoghi poco frequentati. Aveva studiato un bel percorso per le sue sedute di corsa, si dipanava attraverso alcune strade residenziali che salivano su per una collina, poi passava per un parco poco frequentato, ma da cui si poteva godere di una vista mozzafiato della città sottostante e, infine, ritornava al punto di partenza usando vie secondarie e in cui non avrebbe incontrato i suoi conoscenti e i suoi vicini.
    Quel giorno con tutto il movimento, inaspettato, e lo sforzo fisico effettuato la mattina, e avendo consumato la sua riserva d’acqua, decise che, nonostante fosse solo a metà percorso, la seduta quotidiana di jogging sarebbe anche potuta finire lì. Nonostante il caldo e il Sole battente continuò a camminare per raggiungere il parco, crogiolarsi nell’ombra degli alberi e godere della vista della metropoli frenetica. Appena raggiunse il limitare dell’oasi verde controllò il suo cellulare e constatò con soddisfazione che non vi era campo, ne riusciva a prendere il segnale internet. Non che si aspettasse di ricevere nulla, a quell’ora tutti i suoi amici erano sicuramente nella piscina del circolo oppure a fare a gara di chi riuscisse a sollevare più pesi grazie ai bilancieri della palestra. Era giunto l’agognato momento di sedersi su una panchina e di pensare ai fatti suoi prima di re-immergersi nella sua vita fitta di impegni e vita mondana. Quando fu in vista dei paletti che delimitavano il sentiero di accesso alla selva, corredati dal cartello che descriveva i vari obblighi e divieti a cui bisognava attenersi nel rispetto della comunità locale e non, notò in lontananza una sagoma che si avviava a passo spedito nella sua direzione. Pensò subito che si trattasse di un altro corridore e dall’andamento sicuro e veloce dell’altro non si sbagliò, ma non riconobbe subito chi fosse, poiché era sicuro del fatto che nessuno venisse li, per lo meno a quell’ora. Man mano che la figura si avvicinava riuscì a distinguere i particolari di quel uomo dalla carnagione molto abbronzata, dal fisico ben tornito e tonico e dalle gambe atletiche e scattanti. Notò che anch’egli non portava la maglietta, ma non per una questione relativa al sudore, doveva essere uscito di casa con solo dei pantaloncini blu e delle Nike Shox NZ di una sfumatura azzurra in tinta con il resto dell’abbigliamento sportivo. Non appena capì chi fosse cercò di distogliere lo sguardo e di cambiare direzione, ma era troppo tardi, ormai anche l’altro l’aveva visto e, a quest’ora doveva avere capito di chi si trattasse a sua volta.
    Cristiano Ronaldo gli si avvicinò sempre a passo sostenuto, era davvero bello, quasi scintillante sotto la luce diurna, anch’egli andava in giro con gli auricolari alle orecchie e non appena fu a portata di saluto gli fece un cenno con la testa e gli rivolse un sorriso ammiccante, seducente e a tratti malizioso. Uno di quelli che solo chi è così bello è in grado di fare, capace di fare innamorare, ma anche ammutolire le persone, proprio come accadde a Brando che non fu in grado di dire nulla se non fare un segno con la mano, mentre l’altro, girando il capo, tornava alla sua corsa e si allontanava nella direzione da cui era venuto lui. Così come era arrivata quell’apparizione celestiale era svanita, allontanandosi a passo di corsa, sostenuta da quelle bellissime gambe allenate dal calcio.
    Non poté smettere di guardarlo sparire dietro la curva della strada in discesa e pensò a quanto dovesse essere sembrato stupido, imbambolato a guardarlo con la bava alla bocca. Decise di non pensarci più e di rimettersi in modo, ma non riuscì a scacciare quel pensiero e quando fu arrivato al panorama che tanto desiderava vedere non lo ammirò tanto era preso dalle sue elucubrazioni mentali. Il bel portoghese si era trasferito da poco nel quartiere, in una villa non lontano dalla sua, ma si era fatto vedere poco in giro, così Brando aveva pensato che fosse costantemente a feste e chissà in quale parte del mondo. Era uno molto famoso, nessuno avrebbe potuto immaginare che facesse la sua corsetta quotidiana seguendo il percorso di Brando, quello creato apposta per non essere disturbato, quello che faceva scivolare via i pensieri. Egli aveva sempre creduto che un ragazzo come quello sarebbe stato la star del club, che uno come quello avrebbe amato avere tutti gli occhi puntati su di lui. Del resto era in quel modo che funzionavano le cose in quel posto, non c’era spazio per la solitudine, ma ogni cosa doveva essere esposta, in modo che tutti sapessero che la si stava effettivamente facendo, altrimenti non valeva la pena di farla.
    Quando tornò a casa sua vide che qualcuno aveva provato a contattarlo sul cellulare, ma lui non ci aveva fatto caso fino a che non ebbe varcato il portone di casa sua. Controllò chi fosse e seppe che aveva mancato una chiamata di Daren, così si affrettò a chiamarlo a sua volta. Era da quando avevano lavorato assieme che tra i due era nata una certa sintonia e, dopo che le riprese furono terminate, decisero di sentirsi e vedersi anche al di fuori del set. Così si erano fatti vedere al club, secondo la tradizione consolidata, erano andati insieme a ballare e si erano ubriacati pesantemente da farsi cacciare fuori dal locale. Erano una coppia rodata, stavano bene in compagnia uno dell’altro o insieme ad altri amici, anche se ultimamente non erano così affiatati come all’inizio, ma una chiamata da parte di uno o dell’altro voleva dire che il divertimento era a portata di mano, così, senza complicazioni, senza inibizioni e senza complimenti.
    Brando arrivò davanti al cancello della proprietà di Daren Kagasoff e, alla vista, da parte delle telecamere di sorveglianza, della sua BMW decapottabile, questo si spalancò con la velocità data dai martinetti idraulici che lo muovevano. Parcheggiò davanti all’ingresso dell’abitazione, a lato della rotonda con al centro una fontana di dubbio gusto, in modo da essere visibile dal giardino confinante con il prato all’inglese del suo amico. Infatti proprio in quel momento Ashton Kutcher, il vicino di casa di Daren, era uscito dall’edificio realizzato in chiave minimal nel quale viveva e aveva rivolto uno sguardo all’auto sportiva nera, così Brando lo salutò con un cenno della mano e del capo e l’altro rispose in egual modo. I due si conoscevano perché frequentavano gli stessi posti, ma non le stesse persone, per cui avevano scambiato solo poche parole. Prima di varcare la soglia dell’abitazione, da sotto il portico di questa, egli non resistette e guardò un’altra volta in direzione dell’altra proprietà, giusto in tempo per vedere il vicino che si toglieva la maglietta, pronto per distendersi su una sdraio a prendere il sole. Si appagò della vista di quel corpo atletico e fantasticò su cosa avrebbe potuto farne se si fosse trovato da solo con lui.
    Dopo aver attraversato la villa in direzione della piscina, ecco che si trovò davanti un altro corpo niente male, anche questo disteso al sole, sul bordo della vasca d’acqua. Lo osservò un attimo da lontano, gli occhi che seguivano le linee sinuose dei suoi addominali e dei tatuaggi posti subito sopra di essi e poco prima del petto, così raggiunse il proprietario di quel corpo in maniera silenziosa, i suoi passi attutiti dal suono scrosciante della cascata artificiale. Quatto, in modo da non farsi scoprire, andò dietro la sdraio e, notando che egli aveva gli occhi chiusi, controllò che avesse riposto ogni suo oggetto sul tavolino di vimini li a fianco, così, in un unico gesto, veloce e preciso, sollevò la sedia a sdraio e gettò Daren in acqua.
    Brando tese una mano verso di egli in modo da aiutarlo a tirarsi su, tutto questo mentre, con ancora un ghigno divertito dipinto sul volto, rimasuglio della sonora risata che si era fatto a sue spese, con l’altra si teneva alla scaletta di bordo, per evitare di essere trascinato a sua volta nell’acqua per ripicca. Dopo il primo attimo di spaesamento dovuto al colpo, Daren si era ritrovato in acqua e ne fu totalmente circondato, così si riprese e, uscendo dal liquido trasparente, nuotò fino al limitare della vasca, quando vide il suo amico e gli urlò una serie di improperi, ma dopo essere uscito fuori, si calmò e decise di prenderla sul ridere, del resto lo scherzo era stato divertente e lui era effettivamente accaldato, un bagno l’avrebbe fatto volentieri, ad ogni modo, dietro la maschera dalla faccia allegra covava vendetta. Infatti avanzò verso l’altro, che si era appena tolto le scarpe, dopo aver lasciato i suoi averi sul suo stesso tavolino, e lo abbracciò ancora fradicio d’acqua, in modo da bagnargli tutti i vestiti. Brando non si accorse dell’agguato, convinto che Daren l’avesse presa sul ridere e che, per una volta, non avesse fatto storie sul fatto di avergli scompigliato i capelli, così si ritrovò stretto nella morsa del suo amico e, in men che non si dica, si trovò inzuppato, facendo fatica a divincolarsi. Così, circondato dalle braccia dell’altro a sua volta lo circondò con le sue, in modo che i suoi poderosi bicipiti non lo lasciassero scappare da se e quando si ritrovò faccia a faccia con questo lo baciò.
    Daren non se l’aspettava, ma non rifiutò le labbra dell’altro, ma, anzi, intrecciò la sua lingua con quella di Brando, senza mollare la presa che aveva su di lui. Continuarono a baciarsi, guardandosi negli occhi, oppure, chiudendo le palpebre e lasciando che le rispettive lingue strisciassero nella bocca dell’altro per scambiare saliva e creare un legame erotico. Così, senza staccarsi, il primo, che non aveva finito di vendicarsi e che conosceva molto bene la sua abitazione, fece un passo di lato, trascinando anche l’altro ragazzo, in modo che entrambi cadessero in piscina. Quando emersero Daren guardò con aria di sfida il suo amico biondo e decretò la parità tra di loro in quanto a scherzi, questo, con sguardo malizioso e con una punta di eccitazione nella voce disse: “Ora basta scherzare!” E, in men che non si dica, prese la sua testa con una mano e la spinse verso la sua prima di baciarlo, lasciandolo senza fiato.

    Brando Eaton:

    Brando Eaton 58

    Daren Kagasoff:

    Daren Kagasoff 64

    Cristiano Ronaldo:

    Cristiano Ronaldo 09

    Ashton Kutcher:

    Ashton Kutcher 21

    Edited by Elchicoloco - 16/6/2014, 19:43
     
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  2. WhatEverOnMy
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    Hey guys, i need you...scherzi a parte...vorrei lasciarvi anche la seconda parte del racconto per sperare che vi invogli a seguirlo... ;) :P :D

    Fatemi un po' di proposte, chi vorreste vedere in questa storia...

    (Come sempre, in fondo, sono presenti le foto dei personaggi.)

    1x02 – By the pool… (Part 1)

    Daren vide il braccio muscoloso di Brando prendere la sua testa ed avvicinarla alla sua e, lasciandoglielo fare, avvicinò le sue labbra a quelle dell’altro facendo in modo che loro lingue scivolassero nelle rispettive bocche. Fortunatamente erano nella parte della piscina in cui si poteva toccare il pavimento con i piedi altrimenti non avrebbe resistito a quello scambio ormonale così intenso e sarebbe andato a fondo. Posò le sue mani sul petto dell’altro, lasciandosi stringere nella morsa ferrea e facendo entrare in contatto i due peni che, da sotto i rispettivi indumenti, avevano preso vita grazie ad una forte erezione di entrambi.
    Terminato il lungo bacio i due si guardarono fisso nei rispettivi occhi finchè Brando non si avvicinò al collo di Daren e iniziò a baciarlo, dapprima dolcemente e poi più intensamente, fino a percorrerlo con la sua lingua fintanto che i gemiti dell’altro, dapprima sommessi, divennero più intensi. Nel mentre si era slegato dall’abbraccio e aveva fatto scivolare le mani lungo la schiena sinuosa del suo amico, arrivando alle natiche che aveva stretto appassionatamente, ma con dolcezza. Poi aveva scostato, sempre dentro l’acqua, il suo costume bermuda firmato e vi aveva infilato la destra che, delicatamente, aveva percorso la linea di separazione del sedere, ma si era fatta più insidiosa. Infatti con l’indice si era infilato tra le natiche dell’altro, andando a stuzzicare il suo buchetto e il suo intorno.
    Daren, ancora stretto nella morsa dell’altro e, percepito dove il suo amico sarebbe arrivato, gemette di piacere e affondò la sua faccia contro la sua spalla schioccando intensi baci sul suo collo e lasciandogli anche un alone di succhiotto. Alchè suggerì di uscire dall’acqua per continuare fuori dalla vasca quello che avevano appena incominciato e che, lui, non aveva alcuna intenzione di far smettere, anche se, quella volta, rispetto alle altre, avrebbe proposto a Brando qualche novità per rendere diverso il consueto andamento dei loro giochi.
    Brando salendo sulla scaletta, dietro al suo amico, non resisteva più, la sua erezione si era fatta più forte e premeva contro i vestiti fradici che, uscendo dall’acqua gli si erano appiccicati addosso. Appena fu a bordo vasca si tolse la maglietta leggera con il profondo scollo a v e, quasi in un unico gesto, pantaloni e intimo firmato, ormai completamente zuppi. Daren si era diretto verso la sedia a sdraio e si era slacciato il costume, lasciandolo cadere a terra, dopodiché si era chinato su di questa, aveva messo le ginocchia su di essa e si era girato a guardarlo. Da quella posizione invitante, nudo e con il sole accecante, ma romantico, del tardo pomeriggio, pareva quasi una visione erotica, tant’è che lanciò al suo amico uno sguardo ammiccante e seducente mentre si mordicchiava il labbro con fare voluttuoso.
    Egli partì all’attacco, quasi come una furia, tanto fu rapido ad accucciarsi davanti alla sdraio e a portare la sua bocca all’altezza del sedere di Daren, che prese con entrambe le mani per allargare le due natiche. Dopodiché vi ci si buttò, letteralmente, a capofitto, leccandogli il buchetto e inumidendolo per bene. Brando lasciò scivolare la sua lingua quasi a volerlo penetrare con l’ausilio solo di questa, mentre poteva udire come i gemiti più acuti del suo amico indicassero quanto la cosa potesse fargli piacere ed erano, a suo modo di vedere, un’incitazione ad andare avanti. Così, abilmente, sostituì alla lingua un suo dito, avendo avuto ben cura di lubrificare l’ano dell’altro, e iniziò a giocare con questo, facendolo entrare ed uscire a piacimento ed alternandolo ad altre sedute di bocca. Dopo un po’, per dilatarlo meglio, le dita divennero due, alchè i gemiti divennero forti e rumorosi, così egli si allungò verso il ragazzo castano, si chinò e arrivò vicino alla sua faccia. Alchè lo baciò e vi fu un altro intreccio di lingue e sapori, sempre mentre il ragazzone biondo non smetteva di divertirsi con il sedere dell’altro.
    I due corpi erano adesi l’uno sull’altro, Daren poteva quasi percepire l’andamento dei pettorali e degli addominali dell’altro appoggiati sulla sua schiena e i sudori di entrambi che si confondevano in un’unica poltiglia erotica. Infatti, dopo aver riempito il suo buco con le dita, Brando aveva deciso di toglierle per sostituirle con un’altra parte del suo corpo posta più in basso, che aveva raggiunto la massima dimensione e pulsava proprio come il desiderio sessuale del suo padrone. Egli l’aveva intuito e l’aveva provocato ancora di più mettendosi a quattro zampe sulla sedia a sdraio ed era proprio in quella posizione che il suo amico l’aveva penetrato, entrando piano, ma in maniera decisa dentro di lui. Aveva avvertito, con un misto di dolore che, man mano, lasciava il posto al piacere, la presenza dell’altro dentro di se che si faceva strada, centimetro dopo centimetro, fino in fondo. Aveva urlato di piacere ed emesso gemiti di dolore, mentre tutto questo avveniva, ma la sua erezione non si era smorzata, anzi era al suo massimo ed egli non poté far altro che smorzarla a colpi di mano, mentre il ragazzo biondo usciva ed entrava dal suo buchetto. La sua mano aveva preso lo stesso ritmo martellante di quell’andirivieni che, man mano che passava il tempo, diventava più veloce, fintanto che non lo costrinse a gridare. Alchè l’altro gli si era adagiato sopra di lui e, con una mano gli aveva preso il mento e l’aveva baciato con forza, ma trasmettendogli le sue rassicurazioni, infatti, in quella posizione il suo ritmo era rimasto regolare, ma era rallentato di molto.
    Brando si era rimesso in posizione eretta e aveva preso saldamente i fianchi di Daren continuando a spingere il suo membro dentro di lui ottenendo, in risposta, gemiti più o meno sommessi di piacere e la qual cosa non poteva che renderlo felice, ma anche molto più eccitato e con una voglia ancora più grande di possederlo. Mentre continuava a penetrarlo, con la mano salì ad accarezzargli la schiena, seguì, con un dito, le linee flessuose della sua schiena inarcata per lo sforzo e portò il suo braccio in avanti in modo da riuscire a stuzzicargli il capezzolo. Facendolo si rese conto che la faccia del suo amico era rivolta ad un punto imprecisato del giardino, così seguì il suo sguardo…

    Brando Eaton:

    Brando Eaton 53

    Daren Kagasoff:

    Daren Kagasoff 65
     
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  3. gambit
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    veramente bello,continua :)
     
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    SPLENDORE GAY

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    ciao scrivi molto bene e mi eccitano molto le tue storie.
    mi piacerebbe che aggiungessi anche altri personaggi come zac efron,taylor lautner,tom daley o jeff seid
     
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  5. WhatEverOnMy
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    Hey, ciao ragazzi, grazie mille a tutti per avere apprezzato questo lavoro, ho letto le proposte e, come promesso, ci sto lavorando, ma non fermatevi qui! Infatti chiunque voglia dire la sua o dare il proprio contributo a questa storia è il benvenuto!

    Ecco quindi il terzo episodio e scusatemi per l'attesa e gli eventuali errori e ancora grazie anche solo per avere dato un'occhiata al racconto!

    (Come sempre in fondo troverete le foto dei personaggi!)

    Buona lettura! ;) :P :D :lol: :)

    1x03 – By the pool… (Part 2)

    …e si trovò davanti ad una scena eccitante che faceva da perfetto contraltare a quello che stava succedendo, in quel momento, tra i due ragazzi. La proprietà di Daren confinava, sul retro, dove si trovava la piscina, con quella di Sean Faris, il quale aveva una villa più piccola poiché era sempre in giro per il mondo, un po’ per lavoro e un po’ per piacere. Ma quando tornava da quelle parti, più che pretendere tutte le comodità di una casa gigantesca, voleva divertirsi in maniera che si potrebbe considerare epica. Infatti all’interno del suo terreno aveva fatto realizzare un sistema di piscine imponente che comprendeva scivoli, rocce finte e vere, isole-bar, vasche idromassaggio e spiagge di sabbia. Inoltre il giardino si presentava diviso in zone dedicato, in parte ai vari sport che praticava e, ma soprattutto, all’organizzazione di feste. Il grande prato, al centro della sua tenuta, ospitava annualmente il più importante e scatenato party della città, in cui succedeva di tutto e di più e questo spazio era attaccato al confine della proprietà del ragazzo, che, in questo momento fissava al di là della siepe, lo spettacolo che gli si poneva dinnanzi. Infatti, al centro, illuminato dalla luce del Sole e altrettanto bello, si ergeva proprio il proprietario di quel prato curato all’inglese e dell’intorno, ovvero Sean stesso, nudo, leggermente bagnato dalla testa ai piedi, proprio come dopo un rapido tuffo in acqua. Minuscole gocce si raccoglievano piano lungo le curve del suo corpo magnifico e i raggi del tramonto ricamavano le ombre che gli facevano risaltare i muscoli delle braccia, delle gambe, del petto e dell’addome. La sua faccia, ora seria, poi maliziosa e sexy, risplendeva nel crepuscolo e il suo modo di muoversi e fermarsi era eccitante e perfetto, con il suo andamento mascolino e quel pene eretto.
    L’attenzione del suo sguardo non era rivolta ai due ragazzi che si davano da fare nel giardino accanto, bensì all’obiettivo di una macchina fotografica che lo ritraeva da tutti i lati e in tutte le pose più eccitanti possibili. Così egli si rivolgeva al fotografo dapprima ammiccante, poi voglioso, mordicchiandosi il labbro inferiore, e ancora serio fino ad aprirsi in un sorriso meraviglioso. Ma la camera non era rivolta solo verso la sua faccia, ma anche al suo corpo tornito, ai suoi glutei sodi, alle sue pose plastiche e, naturalmente, al suo membro, che egli muoveva in continuazione, smorzando l’eccitazione, ogni tanto, con qualche colpo di mano, e puntandolo verso il ragazzo delle foto.
    Intorno a quei due era sparsi tutti gli attrezzi del mestiere: cavalletti, riflettori, pannelli e anche teli di diversi colori e vari vestiti, appoggiati su una cassa, nonché sedie pieghevoli, tavolini su cui erano appoggiati vari strumenti e una radio che trasmetteva musica elettronica sommessamente. Non erano poi così lontani, ma non si riusciva a distinguere le loro voci, ne, tantomeno, cosa si dicessero, ma si poteva intuire che il ragazzo con la camicia a quadri blu e neri, che deteneva la Reflex stava suggerendo le pose delle fotografie. Nascosto dietro all’apparecchio, che manovrava con sicurezza, non si riusciva a distinguere chi fosse, ma quando lo posò un attimo per riposarsi e guardare al computer, posto li vicino, il risultato del loro lavoro, spuntarono gli inconfondibili occhi azzurri di Zac Efron.
    Brando dovette aguzzare bene la vista e si stropicciò gli occhi due volte per vedere meglio, ma alla fine non ebbe alcun dubbio su quello che stava accadendo al di là del basso fogliame. Conosceva bene entrambi, sapeva che Sean aveva un ego smisurato e stava preparando il tema della prossima festa stratosferica ed e, inoltre, sapeva, così come tutti i frequentatori del Club, che la nuova passione di Zac era la fotografia. Era molto probabile che quei due stessero organizzando il servizio fotografico che, come ogni anno, veniva presentato al party e veniva ripetuto in loop, scatto dopo scatto, su tutti i megaschermi che venivano montati in giardino proprio per quell’occasione. Era tradizione che il padrone di casa scegliesse un tema a cui i partecipanti avrebbero dovuto attenersi scrupolosamente per partecipare a quella folle serata, pena l’esclusione. In un luogo dove farsi vedere era tutto non essere presenti equivaleva ad una regressione della scala sociale imperdonabile. Anche se l’importante di quell’evento era scatenarsi e dare prova della propria voglia di divertirsi, il tutto era mascherato da party elegante, che finiva, inesorabilmente per trasformarsi in un’orgia inebriante, condita con alcool e fumo. Ad ogni modo costituiva uno degli appuntamenti più divertenti e immancabili e, al quale, anche Brando stesso non vedeva l’ora di partecipare, anche se la mancata comunicazione del tema, quest’anno, aveva fatto disperare un po’ tutti. La scelta veniva comunicata a tutti gli invitati con parecchio tempo d’anticipo, in modo che tutti riuscissero ad essere presenti e che tutti fossero vestiti adeguatamente per l’occasione. Il ritardo di quest’anno aveva lasciato parecchi dubbi tra i frequentatori delle mondanità, visto che si vociferava di un possibile annullamento dell’evento tradizionale. Nessuno sapeva quando sarebbe tornato Sean e cosa avrebbe proposto, ma era evidente che egli non si era scordato, ma ci stava lavorando tutt’ora, o almeno stava soddisfacendo il suo desiderio di apparire in tutte le sue forme e grandezze, replicato cento o mille volte, per fare si che tutti possano godere della sua vista.
    Con questo panorama davanti a loro, Daren e il suo biondo amico non avevano smesso di fare sesso, ma anzi, eccitati da ciò che stavano guardando, andarono avanti con più foga di prima. Brando aveva ripreso a penetrarlo con velocità raddoppiata e si stava aiutando, al fine di entrare dentro egli più in profondità, prendendo tra le sue mani la vita dell’altro. La sua forte presa gli faceva tendere i muscoli, mentre il suo bacino si muoveva avanti e indietro. Nel mentre il suo amico, si teneva su con il braccio sinistro, mettendo in mostra i suoi dorsali e i suoi bicipiti, imperlati di gocce di sudore, al fine di lasciare il destro libero di smorzare la sua erezione con colpi cadenzati e veloci. Ad un certo punto entrambi presero lo stesso ritmo e i loro battiti pulsarono all’unisono, in un’unica onda vibrante di erotismo e passione. I loro gemiti, dapprima sommessi, salirono sempre più di tono fino a diventare percepibili da più lontano, ma ormai l’atto primordiale li aveva travolti ed essi si stavano unendo, incuranti di ciò che li circondava.
    Brando sentiva di essere arrivato al culmine dell’atto e i suoi gemiti divennero più intensi e acuti, così uscì dal suo amico e continuò la sua scalata al piacere con l’ausilio della mano. Nel momento dell’orgasmo chiuse gli occhi e lasciò che la vampata permeasse dal suo corpo, scosso dagli spasmi, verso il suo membro e, da lì, fluisse attraverso getti copiosi sulla schiena dell’altro. Lo sperma si depositò lungo tutto il suo dorso, raggiungendo anche le scapole, ma raggruppandosi principalmente nell’incavo della spina dorsale, cosicché, quando riaprì le palpebre poté ammirare soddisfatto e compiaciuto il frutto del suo lavoro.
    Man mano che riprendeva i sensi si accorse che Daren non si era voltato verso egli, ne, tantomeno aveva raggiunto, a sua volta, il massimo piacere sessuali, in quanto stava ancora lavorando il suo pene. Si poteva vedere bene il movimento di avambraccio anche se non risultava veloce e intenso come prima. Si sarebbe potuto dire che, per lui, non fosse ancora arrivato il momento. Infatti, senza dire una parola, egli si alzò, sollevò l’asciugamano posto li a fianco, ma buttato per terra e si asciugò, con calma. Se lo passò dietro le spalle e scese fino al sedere, con cura, ma senza fretta, come se aspettasse il momento giusto per dire o fare qualcosa. Infatti, non appena ebbe finito, rivolse il suo sguardo verso il ragazzone biondo e, con fare ammiccante gli disse: “Ora tocca a te!”.
    Era dunque arrivato il momento che era rimasto in sospeso dall’inizio del loro divertimento, ovvero quel cambiamento che desiderava tanto. Brando sulle prime fu sorpreso e si convinse di aver capito male, del resto quelli erano sempre stati i loro ruoli, quelli che avevano sempre adottato quando stavano insieme, ma in fondo se lo sarebbe potuto anche aspettare, quindi cercò di non sembrare turbato dalla richiesta dell’altro. Nonostante i primi secondi di incertezza e di esitazione si costrinse a seguire le indicazione del suo amico e pensò che, in fondo, poteva esaudire questa richiesta, visti i bei momenti passati. Così si mise sul lettino a sua volta, piegato, con le ginocchia su di esso, il sedere rivolto al ragazzo castano e la faccia rivolta verso la siepe, dove constatò, con sorpresa, che i due dall’altra parte non c’erano più…

    Brando Eaton:

    Brando Eaton 48

    Daren Kagasoff:

    Daren Kagasoff 63

    Sean Faris:

    Sean Faris 33

    Zac Efron:

    Zac Efron 01
     
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    Eccoci giunti al quarto episodio della serie, se ancora sarete interessati a leggerla. Naturalmente ringraziandovi anche solo per averci dato un'occhiata, vi ricordo che il racconto vuole essere interattivo e quindi potrete propormi situazioni e personaggi che vedrò di integrare nella narrazione, come ho iniziato a fare d questo capitolo.

    (Ormai lo sapete, in fondo troverete le foto dei vari personaggi, nel caso non li conosciate!)

    Buona lettura! ^_^ ;) :P :D :B): :)

    1x04 – By the pool… (Part 3)

    …anche se avevano abbandonato l’attrezzatura lì dov’era e com’era, incuranti del valore di quel set fotografico. Brando non ebbe tempo di pensarci troppo poiché, ad un tratto la lingua penetrante del suo amico si era fatta strada dentro il suo buco. Sentiva le mani dell’altro tenere le sue natiche e, cercando di allargarle il più possibile, fare spazio per la sua faccia. La sensazione fu subito piacevole e, nonostante tutto, il pene gli tornò eretto all’istante, mentre la sua mente si faceva avvolgere dalla libido. Ad un certo punto, quando pareva che il tutto fosse lubrificato a dovere, Daren si staccò da lui e gli disse di girarsi, mettendosi in posizione supina, ma avendo cura di lasciare le gambe aperte. Egli eseguì l’ordine e non appena si fu riposizionato, notò, con piacevole sorpresa, che il piacere orale non sarebbe finito tanto presto, in quanto il ragazzo che aveva la testa quasi affondata tra le sue gambe ricominciò a lavorare di lingua.
    Doveva proprio piacergli darsi da fare in quel modo ed egli non si sarebbe certo lamentato di ciò, fino a quando alla lingua non venne sostituito un dito. Era da diverso tempo che non faceva da passivo, quindi il primo impatto con l’indice che si insinuava dentro lui fu leggermente traumatico. Superato lo shock iniziale e abituandosi a quella situazione, i primi gemiti di dolore avevano lasciato posto a quelli di piacere, man mano che il movimento del dito diventava più veloce e intenso. Dopo poco i corpi estranei dentro il suo sedere divennero due e infine tre, mentre la mano si faceva più abile e il suo sfintere si abituava a quella dilatazione. Il ragazzo biondo notò che l’altro ci sapeva fare e che la sua eccitazione si era fatta più evidente e la sua voglia era montata dentro come un fiume in piena e non vedeva l’ora di essere penetrato, tant’è che non smetteva di guardarlo con fare ammiccante. Doveva averlo notato perché ora le occhiate di desiderio scaturivano anche dai suoi occhi, così, non appena decise che fosse pronto, tolse le estremità delle mani e, per un breve istante, Brando si sentì svuotato, ma la sensazione svanì in breve tempo.
    Il pene di Daren si addentrò piano dentro egli e, centimetro dopo centimetro, riempì tutta la sua cavità. Anche in questo caso il primo impatto non fu dei migliori, ma si abituò più in fretta, questa volta, al corpo estraneo che era entrato dentro lui. Il movimento del suo bacino fu dapprima lento e poi aumentò in velocità e in forza, quasi a voler trasmettere la grande voglia che aveva di possederlo. I colpi divennero serrati e il ragazzo castano dovette prendere le sue gambe muscolose e piantarsele sul petto al fine di riuscire a fare più presa, cingendole con le braccia. Erano entrambi soprafatti dall’atto e cinti l’uno con l’altro per accorgersi dei loro gemiti che erano talmente aumentati di volume da poter essere avvertiti dagli altri giardini.
    Brando era così preso che il dolore aveva ben presto lasciato posto al piacere, mentre il suo pensiero vagava indisturbato per le lande dell’estasi sessuale e il suo membro si ergeva pulsante, tant’è che dovette smorzare questa eccitazione a colpi di mano. Il sentirsi penetrato gli aveva tolto ogni inibizione e in quel momento si sarebbe fatto fare di tutto e l’altro l’aveva capito perché continuava a guidare il gioco, a spostargli le gambe in continuazione per riuscire a trovare l’angolazione migliore con cui continuare il loro divertimento. Infatti, stanco di tenere le gambe del ragazzo adese al suo corpo le spostò, facendole divaricare e lasciando che i suoi piedi si posassero sul lettino. In questo modo si sporse in avanti, sempre continuando con il movimento pelvico, si appoggiò alle ginocchia dell’altro e arrivò a posare il suo viso di fronte a quello del ragazzo che stava possedendo.
    I loro sguardi, mentre erano incastrati l’uno nell’altro, non esprimevano altra emozione se non la passione e il bacio che si diedero in quel momento fu più passionale del sesso stesso. Le loro lingue si intrecciavano, mentre le loro labbra rimanevano incollate l’una sull’altra, spostate solo dal continuo dondolio dei due corpi. Così avvinghiati e con le palpebre chiuse non udirono i passi che conducevano nella loro direzione. Due diverse paia di calzature ai piedi di altrettante persone erano rivolti verso la brandina posta nelle vicinanze della piscina. I loro passi risultavano silenziosi nel prato avvolto dai gemiti e dalle grida dei due che si stavano divertendo lì davanti.
    Il ragazzo alto, nudo, che indossava solo un paio di infradito, che producevano un rumore morbido a contatto con i fili d’erba, si girò a guardare quello che indossava delle semplici Converse All Star, sotto jeans stretti. Dopo una rapida occhiata seppe cosa dire, quindi, rivolto verso l’intreccio di corpi davanti a lui, disse: “Mi sembra che il mio party non abbia ancora avuto luogo, infatti le lamentele per schiamazzi arrivano al mio indirizzo, ma quest’anno, magari arriveranno a voi!” Il tono era scherzoso, anche se tradiva un leggero fastidio, ma bastò per fare cessare il rumore. Sia Daren che Brando voltarono le loro teste all’unisono e smisero di muoversi all’istante. Come colpiti da un’improvvisa vergogna si staccarono l’uno dall’altro in maniera fulminea, il primo alzandosi in piedi e il secondo mettendosi a sedere dritto sulla sdraio.
    Entrambi si sentirono avvolgere dal rossore provocato dall’imbarazzo, ma prima di riuscire a proferire parola per spiegare la situazione avrebbero dovuto riprendersi dall’estasi che li aveva coinvolti poco prima. Erano entrambi consapevoli di essere osservati o, almeno, del fatto che quello che stavano facendo potesse essere di dominio pubblico, in quanto non vi era stato nessun tentativo per nasconderlo. In effetti, a livello inconscio volevano essere beccati sul fatto, o almeno rispettare l’assioma del posto, ovvero quello di farsi vedere ad ogni costo, poiché se non vi fosse nessuno ad osservare quello che si stava facendo, allora non valeva la pena di farlo. Non a caso, la vergogna lasciò subito il posto ad un sentimento diverso, ovvero la sorpresa di trovarseli lì davanti senza averli visti e sentiti, ma l’improvvisa apparizione dei due era voluta e più che benvenuta.
    Daren cambiò espressione in pochissimo tempo, passando da quella esterrefatta a quella maliziosa, in un battito di ciglia. Però non fu abbastanza veloce a rispondere a tono, in quanto il ragazzo con la camicia e che, poco prima, stava scattando delle foto a quello nudo, disse, con un’espressione indecifrabile, ma un sorrisetto impertinente sul volto: “Comunque non vorremmo mai che vi fermaste per noi, non dovremmo avervi disturbato troppo!” Fu Brando, che, questa volta, tempestivamente, prese l’iniziativa e, in un momento, si alzò a sua volta in piedi, e, precedendo l’amico, aprì la bocca per parlare: “Ma figuratevi, nessun disturbo, anzi, se voleste unirvi a noi, per un pre-party privato, sareste i benvenuti!” E concluse mordicchiandosi il labbro, mentre si avvicinava sempre di più al nuovo arrivato più vicino a lui.
    Sean Faris, vedendo che il ragazzo biondo si stava accostando ad egli, fece un gesto col viso al suo fotografo e disse: “Perché no!” In un attimo superò la distanza che li separava e appoggiò le su mani sui fianchi dell’altro, attirando a se il suo bacino. Le braccia forti di Brando si appoggiarono sulle sue, stringendolo in una morsa carica di passione, al fine di trovarsi faccia a faccia. Gli occhi dei due si guardarono intensamente poco prima di chiudersi e far combaciare le rispettive bocche e perdersi in un bacio carico di eccitazione. Nel frattempo anche Daren si era avvicinato all’altro ragazzo, con l’erezione in bella vista e notò come Zac Efron guardasse verso quella direzione, così prese la mano dell’altro e se l’appoggiò sul membro, poco prima di prendere il suo mento, da sotto, e appoggiare il viso del ragazzo dagli occhi azzurri contro il suo.
    Ci fu un fluire di lingue tra i componenti delle due coppie, ma, contemporaneamente, mentre i primi, sciolti dall’abbraccio iniziale, si stavano accarezzando i rispettivi fianchi, le rispettive spalle e le rispettive natiche, i secondi lo stavano facendo con i rispettivi peni. Zac stava apertamente smorzando l’eccitazione dell’altro attraverso colpi ben precisi dati su quel membro, mentre Daren aveva infilato la propria mano sotto gli indumenti dell’altro, facendosi largo tra i pantaloni e l’intimo e andando ad incontrare la sua potente erezione. Quindi chiuse le sue dita intorno a quel fallo e fece la stessa cosa che il possessore di quel corpo cavernoso stava facendo a lui. Mentre chiudeva gli occhi per farsi trasportare dall’attimo, vide, di sfuggita, che gli altri due si erano spostati sul lettino e colse l’ultimo sguardo, rivolto verso di lui, dei bellissimi occhi blu che aveva davanti.

    Brando Eaton:

    Brando Eaton 56

    Daren Kagasoff:

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    Sean Faris:

    Sean Faris 29

    Zac Efron:

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    Ragazzi, siamo giunti dunque al quinto episodio della serie.
    Naturalmente ringraziandovi per averla letta, per averla apprezzata o anche solo per averci dato un'occhiata, vi ricordo che il racconto vuole essere interattivo e quindi potrete propormi situazioni e personaggi che vedrò di integrare nella narrazione, come ho iniziato a fare d questo capitolo.

    (Ormai lo sapete, in fondo troverete le foto dei vari personaggi, nel caso non li conosciate!)

    Buona lettura e ancora grazie! ;) :P :D :lol: :B): :)

    1x05 – It is a party after all! (Part 1)

    Una delle proprietà che confinava con quella di Daren era composta da un grande parco, lasciato in parte alberato e in parte a prato; la villa che si trovava al suo centro era di gusto contemporaneo, con grandi pareti vetrate e nessun fronzolo. Ma la costruzione era ruotata rispetto all’asse stradale, in modo da essere orientata verso i punti cardinali, così la piscina di pertinenza e la relativa area verde confinavano integralmente sia con il davanti che con il retro della casa del ragazzo. Il proprietario di quell’appezzamento di terreno era in costume e si stava godendo gli ultimi raggi di Sole, disteso su una sedia a sdraio di legno, mascherato dagli occhiali scuri di tipo Wyfarer, marchiati Ray-Ban.
    Da quando Brando gli era passato davanti ed era entrato nella villa confinante, si era messo comodo, aveva preso una birra dal frigo-bar che si trovava li di fianco, l’aveva aperta e, grazie al caldo torrido, la finì in poche sorsate, dopodiché si era disteso per riuscire ad abbronzarsi un po’. Accese lo stereo, grazie ad un telecomando, sempre posto lì vicino, e un suono ritmico di chitarra e batteria si diffuse nell’aria, fintanto che il campanello della sua abitazione non gli ricordò che stava aspettando delle visite. Aveva deciso, in questi giorni di pausa dal lavoro, di godersi un po’ di pace e di darsi ad un po’ di sano divertimento, così aveva organizzato delle piccole feste, da lui, ogni sera con una compagnia di amici diversa ogni volta. Era anche una scusa per poter vedere tutte quelle persone che, durante il restante periodo dell’anno, gli era impossibile incontrare.
    Così Ashton Kutcher, si alzò, anche se un po’ di malavoglia e andò ad aprire la porta alla folla festante, che, in realtà, si trattava solo di un gruppetto di poche persone, ma con cui fare baldoria alla grande. La maggior parte dei ragazzi, che si erano presentati quel giorno, era inglese, la restante parte statunitense, ma la caratteristica che li contraddistingueva davvero era la loro età. Il padrone di casa era avvezzo ad avere ogni tipo di amico e, in questo caso, si era circondato di un gruppo di giovanissimi, i quali erano la miglior compagnia nel caso di serate ed eventi particolarmente scatenati e, grazie alla loro energia e vitalità, i più indicati come compagni di bevute e come personaggi con cui aspettare l’alba del giorno dopo.
    I britannici erano arrivati negli Stati Uniti e, dopo avere fatto varie tappe, in varie città, concedendosi una vacanza di gruppo, erano, finalmente, giunti lì e Ashton, con quella scusa, li aveva invitati a festeggiare a casa sua. Del resto non avrebbe potuto perdere l’occasione di ospitare dei bei ragazzi e si sarebbe fatto notare agli occhi di tutti i suoi vicini e avrebbe fatto in modo che la voce sui suoi party internazionali venisse sparsa, in modo da avere i riflettori puntati su di se. Così entrarono dentro la sua abitazione e, subito dopo, uscirono in giardino, tutti queste persone dall’accento particolare, che al possessore della villa faceva impazzire, seguiti dal gruppo di autoctoni, la cui maggior parte abitava nelle vicinanze. Lui accolse tutti con enfasi e si sbrigò a consegnare nelle mani di ogni invitato una birra, facendo notare che i vari frigo-bar, sparsi tra le sdraio, fossero colme di qualsivoglia tipo di bevanda e, specialmente, di ogni tipologia di alcolico.
    Man mano che la coda di persone si disperdeva nel giardino l’atmosfera cominciò a surriscaldarsi, bottiglie vennero stappate, la musica si confuse con i discorsi e le risate e quasi tutti i partecipanti si tolsero magliette e pantaloni, rimanendo solo con il costume addosso. Del resto la temperatura era gradevole e quella era una festa in piscina, senza scordarsi che anche il proprietario di casa non aveva imposto un codice di abbigliamento e girava tra la folla, parlando e bevendo con tutti, lasciando in bella vista il suo corpo tonico. Tra i nuovi arrivati si potevano scorgere abbronzature e pelli bianche, ma non mancavano pettorali e bicipiti ben sviluppati, così come addominali scolpiti e fisici atletici.
    Un gruppetto di giovani inglesi si era accomodato su due sedie a sdraio e tutti i componenti erano intenti a guardare le abili mosse che le mani di quel ragazzo, con una croce tatuata sul fianco e due maschere sulla spalla, stavano eseguendo nel tritare dell’erba presa da un sacchettino di plastica, mescolarla con del tabacco di una sigaretta mezza aperta, lasciata sopra il pacchetto lì di fianco, e, infine, nel inserire il tutto dentro una cartina lunga, farsi passare un filtro, fatto con del cartone arrotolato, da un suo amico, e arrotolarla, chiudendola, in modo che fosse pronta per essere fumata. Quando ebbe terminato il suo compito Jack O’Connell si mise la canna tra le labbra e chiese ad una delle persone sedute intorno a lui di passargli un accendino; in quel momento si stava avvicinando a loro Ashton, con un bicchiere di plastica rossa in mano, e venne salutato convivialmente dal ragazzo con un: “Hey mate!” Alchè egli si accomodò tra di loro mentre lo spinello veniva passato di mano in mano e si fece preparare un drink da uno dei britannici, quando venne il suo turno di fumare fece qualche tiro e lo passò al suo vicino con cui stava amabilmente chiacchierando.
    Tom Daley accettò la canna che il padrone di casa gli stava porgendo e fumò un po’ senza distogliere gli occhi da lui, evidentemente preso dal discorso, ma ancora più preso dalla persona che aveva davanti. Era nota a tutti i suoi amici e compagni di viaggio la cotta che il giovane tuffatore aveva nei confronti dell’attore e quando gli venne proposta quella serata non si fece ripetere l’invito più di una volta e accettò senza esitazione di recarsi nella sua villa. Nonostante tutta la sua timidezza, data dal trovarsi davanti Ashton e nel potergli parlare, riuscì a racimolare tutto il suo coraggio e tentò di flirtare con lui, senza sapere, per altro, di averlo già conquistato; del resto la sua tenerezza era disarmante. Così, quando ebbe passato lo spinello al suo vicino, si sentì la voce di quest’ultimo, resa acuta dall’alcool che cominciava a fare effetto, che apostrofò i due, sempre con i modi bruschi, ma divertenti che solo Jack riusciva a fare con un: “E dai! Prendetevi una stanza!” La battuta provocò l’ilarità generale e fece comparire un sorriso sghembo sulla faccia del ragazzo più vecchio, ma provocò un forte imbarazzo in quello più giovane, che arrossì all’istante e cercò di nascondere lo sguardo.
    Alchè Ashton prese la sua mano e gli propose di fare una passeggiata lì intorno, contemporaneamente si alzò e accentuò la proposta con un gesto del capo. Tom si alzò a sua volta e si lasciò guidare da quella stretta fuori dal gruppetto di ragazzi, i quali accompagnarono la partenza dei due con un’ultima risata. Il proprietario della tenuta, condusse l’altro fino ai confini di questa, accompagnati dai colori caldi del Sole al tramonto, finché non raggiunsero il boschetto di siepi che rappresentava il limite estremo dei suoi possedimenti e il confine con quello dei vicini. Senza dire nulla si girò verso il giovane ragazzo e, guardandolo fisso negli occhi, con la leggera brezza estiva che turbinava intorno a loro, che acuiva i sensi e i profumi, lo baciò teneramente.
    L’unione delle loro labbra fu intensa e sembrò interminabile, così gli occhi di entrambi si chiusero e le loro lingue si intrecciarono. Il loro volere entrare in contatto l’uno con l’altro si tramutò in un caldo abbraccio che comprendeva i loro fisici a contatto l’uno con l’altro e che si esplicava nelle mani di Ashton che cinsero la vita dell’altro e in quelle di Tom che erano poggiate sul petto possente del primo. Si staccarono per un attimo, i loro sguardi che si incrociarono un’altra volta, con il ragazzo più vecchio che torreggiava su quello più giovane e lo superava in altezza, ma con tutta la tenerezza negli occhi, rivolta a quelli di lui.
    La seconda volte che i loro visi si avvicinarono, facendo in modo di unire le rispettive bocche, la tensione che si percepì nell’aria fu più intensa e la passione dilagò tra i due che ebbero, quasi all’unisono, una forte reazione nel basso ventre. Visti i pochi strati di costume che separavano i loro membri, la loro erezione fu percepibile da entrambi che, mentre si scambiavano umori con le rispettive lingue e labbra, provvidero a strusciarseli per bene, uno contro l’altro. Ma questo sembrava non bastare, infatti Tom, rinvigorito da quel caldo scambio erotico, scacciò tutte le sue remore e inibizioni e scese con una mano a massaggiare, da sopra il tessuto, il pene dell’altro. Così Ashton imitò le mosse dell’altro e portò anche le sue dita verso il basso, ma non si limitò al contatto con il costume bermuda del ragazzo, ma lo sollevò leggermente fino ad infilarci il polso e strinse la sua erezione palpitante.
    Alchè i due si staccarono una seconda volta e respirarono una boccata d’aria fresca, sempre guardandosi vicendevolmente, anche se questa volta Tom poté percepire un lampo di eccitazione negli occhi dell’altro e la cosa non poté che fargli piacere. Sentì il contatto della sua mano sul suo membro che con gesti precisi stava smorzando la sua erezione, così decise di imitarlo a sua volta, infilando anche le sue dita dentro il costume dell’altro. Ashton, dunque, decise di baciarlo sul collo, cominciando con dei leggeri schiocchi di labbra sulle sue guancie, poi passò al collo, leccando i suoi lineamenti e soffermandosi un po’ troppo sull’attaccatura alla spalla, procurandogli un succhiotto, anche se non troppo esteso o duraturo.
    Erano così avvinghiati, persi nella loro estasi personale, quando sentirono, o almeno si accorsero, dei rumori provenienti dall’altro lato della siepe. Potevano esserci sempre stati tutti quei gemiti e quei mugolii che provenivano dalla piscina di Daren Kagasoff, ma loro se ne accorsero solo in quel momento e come svegliati da una trance ipnotica, si voltarono all’unisono verso quella direzione, sbirciando nell’altra proprietà. Quello che si trovarono davanti lì stupì, così come uno spettacolo magnifico tonifichi la vista di chiunque lo guardi, loro rimasero affascinati dallo scorgere quell’incastro di corpi composti dal padrone di casa, da Brando Eaton, nonché da Zac Efron e Sean Faris.
    La loro eccitazione nel vedere gli altri quattro si fece più forte e continuarono a smorzarsela a vicenda, ma i loro occhi non erano più concentrati verso loro stessi ben si verso il gruppetto di bellissimi ragazzi nudi dall’altro lato della siepe. Così il loro sguardo si posò su una delle sedie a sdraio che circondavano la piscina, in cui Brando era disteso, il viso leggermente alzato, rivolto dinnanzi a se, con le gambe appoggiate sul lettino, piegate e aperte, mentre Sean aveva affondato la testa tra di esse e con rapidi movimenti della lingua stava esplorando il suo buco. Sull’altra seduta si era accomodato Daren, il quale stava tenendo con la mano destra il pene eretto di Zac, che si trovava in piedi davanti a lui, mentre tentava di ingoiarlo tutto e, dal momento in cui non ci riuscì, continuò ritmicamente a far avanzare e arretrare la proprio testa per riuscire a dare il massimo piacere orale al suo amico…

    Ashton Kutcher:

    Ashton Kutcher 24

    Jack O'Connell:

    Jack O'Connell 06

    Tom Daley:

    Tom Daley 16

    Brando Eaton:

    Brando Eaton 65

    Daren Kagasoff:

    Daren Kagasoff 66

    Sean Faris:

    Sean Faris 76

    Zac Efron:

    Zac Efron 120
     
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    So che è passato un po' di tempo e magari vi sarete dimenticati di questo racconto a puntate oppure non vi interesserà più, ad ogni modo vi vado a proporre la sesta puntata, scusandomi per l'attesa e per gli errori vari!

    Ringraziando chiunque l'abbia commentato, letto o anche semplicemente sia passato per caso da questo post, vi auguro buona lettura! ;) :P :D :lol: :B): :)

    (Va da se che in fondo al racconto siano poste le foto dei vari personaggi, per chi ancora non li conoscesse! ^_^ )

    1x06 – It is a party after all! (Part 2)

    …Dopo un po’ gli equilibri fra i quattro mutarono, infatti Sean si alzò in piedi e sostituì il suo indice alla sua lingua, in modo da penetrare con il dito il sedere di Brando, al fine di dilatarlo, nonostante non ce ne fosse un reale bisogno, considerando che poco prima un altro pene aveva riempito quel buchetto. Contemporaneamente, dopo essersi massaggiato il suo membro, si mise un preservativo con la mano libera, avendone rotto, con i denti, la confezione che lo conteneva. Di fianco a loro, Daren aveva smesso di lavorare sull’erezione di Zac con la bocca e si era disteso, con la schiena rivolta verso il basso, sulla sedia a sdraio, incrociando le sue mani dietro la testa, in una posizione molto rilassata. Del resto il suo corpo era adagiato su un piano mentre l’altro ragazzo aveva cominciato a dare piccoli colpi di lingua sul suo ano, sensazione che, a lui,provocava guizzi di piacere.
    Dall’altro lato degli arbusti, a poca distanza da questi, gli altri due ragazzi si stavano godendo la scena, sempre smorzandosi vicendevolmente le rispettive erezioni a colpi di mano, ormai senza più i costumi addosso, nudi nel prato, rapiti dalla vista, noncuranti d’altro. Il ritmo delle loro braccia era cadenzato, ma non troppo veloce, in modo tale da mantenere viva l’eccitazione e, contemporaneamente, in modo da non fare terminare il tutto in fretta. Quando girarono, all’unisono, le loro teste, l’uno verso l’altro, si poteva scorgere negli occhi di entrambi una luce diversa, più maliziosa, più erotica e vogliosa. L’atto di voyeurismo che stavano perpetrando ai danni dei loro vicini, aveva spinto entrambi verso la strada di una passione travolgente che, di lì a poco, si sarebbe consumata.
    Tom poteva sentire il cuore battere forte nel suo petto, mentre Ashton lo cingeva forte con la mano libera, mentre l’altra afferrava ancora saldamente il suo pene. Nonostante le sue iniziali goffaggini, ormai poteva dirsi più disinibito e decise che fosse venuto il momento per liberare le sue voglie più segrete. Quindi allontanò l’altro dal suo membro eretto e vi si inginocchiò davanti, noncurante dell’erba che andava a toccare con le cosce. Con pochi fluidi movimenti si impossesso del sesso che aveva di fronte e iniziò a baciarlo dolcemente per tutta la lunghezza, fintanto che non decise di ingoiarlo e riuscì, come per magia, a farne sparire più della metà dentro la sua cavità orale.
    Da quella posizione poteva udire i gemiti sommessi che provenivano dall’altre parte della siepe e quelli più intensi provenire dal suo amico. Così alzò gli occhi, sperando di trovare quelli dell’altro rivolti verso di lui, ma così non accadde, infatti Ashton era intento ad osservare con attenzione quello che stava accadendo di fronte a lui. Tom, allora, non si diede per vinto e volle ottenere l’attenzione del ragazzo tutta per se, così cominciò a fare avanti e indietro con la sua testa, avendo avuto cura di serrare le sue labbra intorno al pene dell’altro e, contemporaneamente, riuscendo a muovere la lingua intorno a questo, provocandogli un doppio piacere. In questo modo, dopo avere emesso mugolii di piacere a voce più alta, si rivolse verso di egli e lo incitò a continuare attraverso il movimento della sua mano, la quale, nel mentre, si era attestata sul retro della nuca, quasi a voler serrare la faccia del giovane ragazzo al suo basso ventre.
    Nel giardino dell’altra proprietà, gli altri ragazzi, erano passati ad una fase successiva, infatti Brando era con le gambe aperte, rivolte verso l’alto e tenute, all’altezza delle caviglie da Sean, il quale lo stava penetrando con forza, avendo cura di guardarlo negli occhi e riuscendo a leggervi ogni riflesso di piacere, per ogni colpo che gli stava dando. Intanto Zac stava posizionando il proprio membro sull’imboccatura dell’ano di Daren, e lo stava spingendo all’interno piano, lasciando che il sedere di questo si abituasse alla sua presenza. Il ragazzo era piegato in avanti, con le ginocchia e le mani sulla sedia a sdraio, mentre l’altro si trovava dietro di egli, aggrappandosi ai suoi fianchi, mentre cominciava a fare dondolare il suo bacino avanti e indietro, lentamente, ottenendo, in risposta gemiti sempre più forti dal primo.
    Ashton era combattuto su quale delle due scene, che si trovava a dover contemplare contemporaneamente, guardandone prima una e poi l’altra, fosse la più bella. Tom, ai suoi piedi, bramava per avere la sua attenzione e stava svolgendo un magnifico lavoro sul suo pene eretto, ma il sesso di gruppo, dall’altra parte delle piante, era così magneticamente erotico da eccitarlo sempre di più, ogni volta che vi porgeva lo sguardo. Così decise che anche l’altro ragazzo dovesse vedere quello spettacolo, quindi fermò il movimento del suo capo con entrambe le mani e lo fece alzare, prendendolo da sotto il mento e facendo pressione affinché si mettesse in piedi. Quando fu completamente dritto, fu lui che si inginocchiò e iniziò a fare quello che, fino a pochi istanti fa, si era fatto fare dall’altro, ma prima di iniziare a lavorare con la bocca sul membro del ragazzo inglese, gli intimò di guardare davanti a se e godersi la vista.
    Naturalmente il panorama osservato dal ragazzo era dei migliori e sempre in continua mutazione, infatti, mentre gli occhi del ragazzo si volgevano verso la piscina del vicino, Sean si era completamente abbandonato su Brando, sempre continuando a penetrarlo, ma lasciando che le gambe dell’altro si attorcigliassero ai suoi fianchi e adagiando il suo corpo muscoloso a quello altrettanto prestante del ragazzo sdraiato, andandolo a baciare con gli occhi chiusi. Lì di fianco, contemporaneamente, Daren aveva ceduto, sotto i colpi intensi di Zac, e si era accovacciato, con faccia e avambracci, sul lettino, mentre l’altro aveva appoggiato i piedi su quest’ultimo e si stagliava sopra di lui e sopra il suo sedere, piegando le ginocchia e possedendolo da quella posizione.
    Proprio in quel modo l’attore dagli occhi azzurri, dall’alto della sua postazione avvantaggiata, scorse Tom. Dapprincipio fu un attimo, un movimento con la testa mentre stava andando su e giù, ma non se ne accorse subito, impegnato com’era a riempire con il suo membro il sedere del suo amico. Quindi tornò a concentrarsi su quello che stava facendo, cingendo con le sue mani i fianchi di Daren, ma poi qualcosa lo riportò a pensare a quegli sguardi incrociati di poco prima. Infatti, con un movimento del collo, forse un po’ troppo brusco, girò il capo fissando il ragazzo inglese, ma nei suoi occhi non si leggeva un’espressione ostile, anzi, vi era sorpresa, non a caso non disse nulla, non fece nessun gesto che rivelasse la sua presenza.
    Zac Efron continuò, energicamente, a penetrare Daren Kagasoff, ma in quel momento la sua attenzione non era verso il suo amico, ma per quel giovane ragazzo oltre i cespugli, con il quale aveva stretto un contatto visivo più intenso del sesso stesso. In quel momento quello che succedeva oltre loro due non aveva poi così importanza e il loro legame divenne più forte man mano che i loro sguardi si sostenevano a vicenda. Tom Daley si sentì avvampare tramite quello scambio erotico, frutto del reciproco voyeurismo, e non resistette più all’ondata di piacere che, convogliandosi dal basso ventre, salì fino al suo cervello. E, così, improvvisamente, ebbe uno degli orgasmi più potenti delle sua vita, tanto che il suo pene schizzò caldo e bianco sperma dappertutto, attraverso getti imponenti.
    Per un periodo indeterminato di tempo il ragazzo distolse lo sguardo complice da quel canale del piacere che aveva formato con gli occhi azzurri dall’altro lato della siepe e aveva lasciato che la mente vagasse verso destinazioni libidinose mai esplorate prima. Avendo raggiunto il nirvana dei sensi non si accorse di non avere avvertito il ragazzo più grande inginocchiato ai suoi piedi, cospargendolo dall’alto in basso di liquido seminale. Il quale si era raccolto in rivoli lungo le pieghe dei pettorali, sulle linee curve degli addominali, ma, soprattutto, sui lineamenti marcati del viso di Ashton Kutcher. Il quale, risentito, gli aveva lanciato un’occhiataccia, ma non aveva ricevuto risposta, in quanto aveva incontrato le sue palpebre socchiuse. Così si pulì con il dorso della mano la bocca e, con un rapido movimento, la passò sulla faccia del ragazzo inglese ancora intontito. Ridendo mentre si alzava e apostrofandolo sostenendo che se la fosse meritata.
    Tom risvegliatosi dal torpore, provocatogli dalla grande eccitazione, si leccò, fin dove riuscì ad arrivare con la lingua, lo sperma spalmatogli sulla faccia e rise a sua volta. Contemporaneamente prese con le sue braccia la testa dell’altro e la spinse contro la sua, lasciandosi andare ad un bacio intenso, fortemente erotico, impregnato dallo scambio dei più diversi fluidi corporei. Quando si staccarono il padrone di casa gli chiese se avesse finalmente apprezzato la vista e lui rispose: “Tantissimo, ma credo che il panorama abbia apprezzato la visione di noi a sua volta!” Così facendo gli indicò di guardare nell’altra proprietà, dove quattro volti li stavano scrutando con malizia…

    Ashton Kutcher:

    Ashton Kutcher 14

    Tom Daley:

    Tom Daley 10

    Brando Eaton:

    Brando Eaton 50

    Daren Kagasoff:

    Daren Kagasoff 61

    Sean Faris:

    Sean Faris 12

    Zac Efron:

    Zac Efron 38
     
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    SPLENDORE GAY

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    complimenti spero che continui anche l'altro racconto "Craig Wells Studio"
     
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  11. WhatEverOnMy
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    CITAZIONE (Crazyswimmer93 @ 23/10/2013, 17:38) 
    complimenti spero che continui anche l'altro racconto "Craig Wells Studio"

    Grazie mille! :D

    Hai assolutamente ragione, infatti ci stavo lavorando! ^_^

    A prestissimo con tutti e due i racconti! :B):

    Edited by WhatEverOnMy - 25/10/2013, 12:52
     
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  12. problematicamentedepresso
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    L'idea dei vip è veramente geniale, per non parlare del fatto che scrivi divinamente!
    Mi piacerebbe se inserissi anche Cody Christian e Logan Lerman...
     
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11 replies since 24/7/2013, 21:53   2887 views
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