Come pioveva

ragazzino coccoloso si fa inculare

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  1. maturoattxboypas
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    ATTENZIONE
    CONTENUTO EROTICO E SESSALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA



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    Nella mia città (Sud Italia) è davvero raro che piova, ma almeno una volta l’anno in autunno capitano di quei temporali tremendi che allagano la città e a volte ci scappa pure il morto.
    In uno di questi giorni mi stavo recando al lavoro in macchina. La pioggia era fittissima e a stento si riusciva a vedere la strada. Mentre procedevo lentamente e vicino la panchina, vidi una sagoma umana che trascinava un trolley. Non si capiva se fosse uomo o donna: dall’altezza (sul metro e sessanta) sembrava essere una donna. Pensai che fosse una vecchietta in seria difficoltà: con quella pioggia c’era davvero il rischio di essere travolti. Mi fermai ed aprii lo sportello. Si avvicinò… era un ragazzo biondino ed esile dalla apparente età di 14-15 anni. Gli feci cenno di entrare. Gli aprii lo sportello posteriore dicendogli di entrare la valigia e lo feci poi sedere accanto a me.
    “Ohh mamma mia, ma lo sai che è molto pericoloso andare a piedi con queste condizioni atmosferiche? Ohh ma sei tutto inzuppato!” dissi guardandolo in viso.
    Il ragazzo era fradicio, come se fosse caduto vestito in una piscina!
    “Mi scusi, le ho bagnato la macchina!” disse con una vocina gentile.
    “Non preoccuparti per questo. Piuttosto dimmi dove eri diretto che ti accompagno.”
    Mi rispose che stava andando alla casa dello studente (parecchio distante da quel luogo). Al che gli chiesi che età avesse e con mia sorpresa mi rispose che aveva 19 anni ed era iscritto il primo anno di Farmacia. Era il suo primo giorno in città e arrivato alla stazione dei bus stava provando a recarsi a piedi verso la casa dello studente, quando fu sorpreso da quella pioggia pazzesca.
    “Ti accompagno subito così potrai cambiarti… sei inzuppato come un pulcino!”
    Il ragazzo ringraziò, ma disse che purtroppo anche i suoi vestiti in valigia a quel punto dovevano essere inzuppati. Mi disse che li avrebbe asciugati con l’asciugacapelli.
    A quel punto dissi al ragazzino: “Se vuoi puoi venire a casa mia dove potrai asciugarti bene e poi quando smette di piovere, ti accompagno alla casa dello studente. Io abito vicino e possiamo fare presto… se resti ancora a lungo così inzuppato può venirti un accidente!”
    “Ohh la ringrazio, ma non vorrei disturbare… magari lei stava andando da un’altra aprte” disse il ragazzino.
    “No problem. Io non ho obbligo di cartellino e posso assentarmi quando mi pare dal lavoro. Sono contento di poterti aiutare… Intanto presentiamoci: io sono Arturo “
    “Piacere, Giuseppe”
    Il ragazzo mi ringraziò regalandomi un bel sorriso. Era davvero carinuccio in viso… mi piaceva occuparmi di lui e con la fantasia immaginavo di poter andare oltre. Pensavo tra di me che era una fortuna che mia moglie non era a casa e restava fuori ancora altri 4 giorni: era andata a trovare una sua sorella nel Nord Italia.
    Così arrivammo a casa. Accompagnai il ragazzo nella mia camera da letto dicendogli che gli conveniva intanto spogliarsi e fare un bel bagno caldo. Gli dissi di buttare i vestiti bagnati a terra che poi li avremmo lavati ed asciugati in lavatrice.
    Il ragazzo cominciò a spogliarsi, ma vedevo che si vergognava a togliersi le mutandine. Attraverso le mutandine inzuppate di acqua si intravvedeva il suo piccolo pisellino…
    “Dai Giuseppuccio, che fai, ti vergogni?” gli dissi avvicinandomi a lui. Togliti ste mutandine inzuppate. Gli misi le mani sulle spalle e mi avvicinai dandogli un bacino sulla guancia… “Rilassati tesoro, io sono qui per aiutarti… ti farò un bel bagnetto e vedrai che ti sentirai bene”. Non so come mi venne di dire che gli avrei fatto un bagnetto… pensai che forse avevo esagerato.
    Giuseppe arrossì e non sapeva cosa dire… balbettò: “Ohh grazie ma non occorre che si disturba tanto… posso farlo da solo il bagno”
    “Dai, cosa hai da vergognarti? Sei un bel ragazzino e per me è un piacere farti il bagnetto” Misi la mano sul suo invitante culetto e gli abbassai le mutandine.
    Che meraviglia! Un culetto sporgente, tondo, perfettamente liscio e abbastanza sodo. Mi si drizzò il cazzo a quella vista e già pregustavo di potergli separare le chiappe per vedere i segreti che nascondeva…. Mmmmmm
    Gli presi la manina e lo accompagnai nel bagno attiguo. Aprii il rubinetto per riempire la vasca e nel frattempo mi sedetti su uno sgabello mettendo sulle mie gambe un grande asciugamano. Lo invitai a sedervisi di sopra per poterlo intanto asciugare. Il piccolo, sempre imbarazzato, si sedette ed io lo asciugai con cura e cominciando dalla testolina bionda, arrivai fino ai piedini.
    “Che piccolo che sei, tesoro!… Poverino… tutto solo con quella piogga!… meno male che ti ho soccorso. Ecco, adesso la vasca è piena, facciamo questo bagnetto”
    Lo presi in braccio e lo adagiai lentamente dentro la vasca da bagno.
    Il piccolo (anche se aveva 19 anni per me era un piccolino) finalmente mi sorrise sentendosi coccolato.
    Gli diedi un bacione sulla guancia e cominciai ad insaponarlo.
    Gli feci per primo uno shampo. Poi gli insaponai il collo, le spalle, la schiena ed il petto. Lui mi guardava con sguardo soddisfatto. Poi gli chiesi di sollevare una gamba alla volta per farla uscire dal pelo dell’acqua. Gli insaponai con cura i piedini, le gambe, le cosce.
    “Tesoro mio, sei contento? Ti trovi bene con me? Ti piace come ti faccio il bagnetto?”
    “Si, grazie tante signore, mi sento come a casa mia e lei mi sta coccolando come quando ero bambino… provo una bella sensazione di sicurezza e protezione”
    “Bene tesoro, sono contento. Ma ti avevo detto di darmi del tu… chiamami Arturo. Adesso resta ancora da insaponare il pancino”
    Gli misi una mano sotto il culetto e lo sollevai per fare uscire il pancino fuori dell’acqua. Insaponai il suo delizioso pancino, poi passai ad insaponare il piselluccio e le pallucce.
    Giuseppe al tocco si eccitò ed il suo pisellino divenne presto duro.
    “Uhmm ti si è rizzato il piselluccio… segno che sei a tuo agio… sono davvero contento” dissi mentre continuavo a insaponarlo per bene. Il ragazzo arrossì e non disse nulla.
    “E adesso è rimasto da insaponare il culetto. Giuseppe, adesso girati e poggia le manine e le ginocchia sul fondo della vasca…. Ecco bravo così…. Alza ancora un poco il culetto e rilassati…”
    Misi il bagno schiuma sulle mie mani e lo passai su quel capolavoro di culetto! Il ragazzino era eccitato.. muoveva il sederino mentre lo insaponavo ed emetteva dei mugolii di soddisfazione. Passai la mano insaponata tra le chiappe…. Le scartai e vidi finalmente il suo buchino. Mai visto un buchino così! Era perfetto, non aveva peli, di colore roseo e al tocco del mio dito si contraeva per poi rilassarsi permettendo al mio dito di frugare un po’ all’interno. Avrei prolungato questa operazione a lungo ma pensai che dopo avremmo fatto sicuramente dell’altro, infatti il ragazzo si dimostrava tanto sensibile alle mie carezze intime ed era parecchio eccitato.
    Lo feci quindi mettere in piedi e gli feci una doccia veloce. Poi lo feci sedere di nuovo sulle mie gambe che avevo ricoperto con un’altra asciugamano.
    Lo asciugai accuratamente… Giuseppe mi guardava con uno sguardo maliardo che non saprei definire: era un misto di soddisfazione e di riconoscenza!
    Ci guardammo negli occhi e restammo così per un po’… poi avvicinammo istintivamente le nostre labbra e ci baciammo con tanta passione. Ficcai la mia lingua in fondo alla sua boccuccia e lui ricambiò con la sua…. Era la prima volta che baciavo alla francese un ragazzino, anche se questa era stata a lungo una mia fantasia erotica.
    “Tesoro, sei meraviglioso… adesso andiamo nella stanza da letto… che fai tremi? Rilassati tesoro mio… io ti voglio solo del bene… non avere paura”.
    Lo sdraiai sul letto e mentre lui mi guardava, cominciai a spogliarmi… “Giuseppuccio, non è giusto che stia nudo solo tu… non ti pare? Anche io voglio stare libero dagli indumenti come te.”
    Mi denudai… Il piccolo notò subito il mio grosso cazzone e nei suoi occhi si leggeva stupore misto a un pizzico di paura.
    Mi coricai accanto a lui e lo avvicinai a me, poggiando la sua dolce testolina bionda sul mio petto… lo accarezzai e lo baciai a lungo… Il ragazzo si sciolse e poggiò la sua manina sul mio cazzo.
    “Tesoro, prendilo pure il mio cazzo, è tutto a tua disposizione: toccalo, accarezzalo, annusalo, leccalo…….”
    Il piccolo non se lo fece ripetere e dopo qualche minuto aveva già la boccuccia piena della mia cappella… leccò tutta l’asta fino ai coglioni… poi riprese la cappella in bocca e cominciò a succhiare… nel mentre io gli accarezzavo il culetto e lui rispondeva muovendolo in direzione della mia mano.
    “Tesoro, è la prima volta che fai sesso con un uomo?” gli dissi ad un tratto?
    “Si, è la prima volta, ma spesso immaginavo di farlo!”
    “Me lo succhi così bene che non si direbbe la prima volta. Bravo cuccioletto mio, succhia succhia.. è tutto per te…”
    Io ero sempre più eccitato e sentivo che stavo per venire… “Giuseppe, sto per venire… vuoi bere il mio succo di amore?”
    Il ragazzino si mise a ciucciare con più lena finché non gli sborrai in gola e bevve tutto!
    “Tesoruccio mio, ora tocca a te di venire” Detto questo avvicinai la mia bocca al suo pisellino. E così per la prima volta nella mia vita misi in bocca un pisello… era così delicato… apparteneva ad un maschietto particolare… un maschietto efebico, dai tratti femminei…. Mentre lo succhiavo gli ficcai un dito in bocca per insalivarlo e poi lo ficcai lentamente nel suo buchetto voglioso. Il buchino vergine si aprì facilmente al mio dito… si capiva che il ragazzino lo desiderava e non opponeva resistenza… Era molto stretto e comunque potei ficcargliene solo metà (potete immaginare il perché).
    Il piccolo venne nella mia bocca con un fiotto di sperma che inghiottii con soddisfazione.
    Ci abbracciammo e restammo così per un po’. Poi gli dissi: “Tesoro, non vergognarti per quello che sto per dirti… è una cosa normale… certo tu non ti aspettavi oggi di incontrarmi… insomma… non ho potuto ficcare tutto il dito nel tuo buchino perché… perché ho incontrato la cacca”
    “Ohh mi dispiace… non volevo che ti sporcavi il dito per il mio piacere… non so come scusarmi”
    “Niente tesoro, ti ho già detto che è normale. Piuttosto prova a liberarti.. dai vai in bagno”
    Il ragazzo andò in bagno… Dopo un po’ tornò tutto mogio dicendo: “Sono stitico, non riesco a farla, sono desolato”
    “Non preoccuparti tesoro, ti aiuterò io!”
    “E come?”
    “Non hai mi ricevuto un clisterino?”
    “Si, ma solo quando ero molto piccolo… ricordo appena che mia mamma mi faceva la peretta. Adesso quando sono stitico metto le supposte alla glicerina… ne ho uno scatolo in valigia”
    “Ok prendi pure una supposta, ma lasciati consigliare da me. La suppostina servirà a svuotare il retto, ma poi per una accurata pulizia del tuo budellino è meglio se ti faccio un bel clistere… vedrai poi come ti sentirai bene dopo che ti sarai svuotato” Il ragazzo aprì la valigia e tra i suoi indumenti bagnati tirò fuori lo scatolo delle supposte e ne prese una. Gliela presi in mano e gli dissi di mettersi sul letto col culetto a ponte tenendosi le chiappe ben aperte con le sue manine. Il ragazzo ubbidì. Che meraviglia si offriva ai miei occhi! Teneva il culetto ben aperto e il suo buchino pulsante era in bella vista. Accarezzai il buchetto e il ragazzo rispose con un sospiro di goduria… Puntai la suppostina e spinsi introducendo mezzo dito. Poi diedi una pacca affettuosa sul culetto e gli dissi di alzarsi.
    “Metti questa vestaglia e andiamo insieme in cucina”. Io ne indossai un’altra e ci incamminammo.
    Passai dal bagno dove prelevai la sacca del clistere. Giuseppe la guardava e disse che non ne aveva mai vista una. In cucina misi il boiler su per scaldare due litri di acqua a cui aggiunsi alcune bustine di camomilla”. Quando l’acqua fu pronta, mi feci aiutare da Giuseppe per versarla nella sacca. Poi feci uscire l’aria dal tubo e passammo di nuovo dal bagno dove presi dall’armadietto un tubetto di vasellina. Nel frattempo la suppostina stava facendo effetto e Giuseppe si sedette nel water. Espulse quello che rimaneva della suppostina e un piccolo stronzetto. Quindi andammo nella stanza da letto e dissi a Giuseppe di mettersi col culetto a ponte e testa in basso. Gli dissi pure di allargare le gambe. Il suo buchetto era bene in vista… Non mi trattenni dal fargli i complimenti: “Giuseppuccio, devo dirti che hai un culetto davvero stupendo e un buchino molto sensuale”. Unsi la cannula con la vasellina ed appesi la sacca ad un chiodo. Poi unsi il buchino del ragazzo ficcandoci il dito medio. Infine gli ficcai la cannula ed aprii il rubinetto.
    Mentre il liquido penetrava nel budellino del cuccioletto, io gli accarezzavo le chiappe sode e sporgenti…. Il cazzone mio ed il pisellino di Giuseppe erano tesi al massimo!
    Dopo aver preso un litro, Giuseppe cominciò ad accusare mal di pancino e mi chiedeva di smettere. Io gli dissi che avrei sospeso ma non smesso il clistere. Così mi fermai e gli feci dei massaggi al pancino. Appena il dolore passò ripresi… e così tra una irrigazione ed una sospensione arrivai a fargli tutto il contenuto della sacca. Sembrava impossibile che due litri di liquido potessero entrare nel pancino di quel piccoletto.. eppure erano entrati.
    Dopo cinque minuti lo accompagnai in bagno e restai lì fino a che si fosse liberato del liquido e della cacca. Il ragazzo si vergognava per i rumori e le puzzette che faceva, ma io lo assistetti fino alla fine. Poi gli pulii il culetto con abbondante carta igienica e infine gli feci un bel bidet profumato.
    Lo presi in braccio e lo portai di nuovo nella stanza da letto.
    “Tesoro, te la senti di farti inculare?” dissi subito senza tante cerimonie.
    “Vorrei volentieri, ma ho paura di farmi male” disse con la voce strozzata dalla libidine.
    “Tesoro, ormai devi aver capito che io non sono il tipo che fa del male… Come potrei poi ad un ragazzino così dolce e tenero come te?...”
    Giuseppe sorrise come per dire che si sentiva tranquillo.
    “Mettiti a pancia sotto che penso io a tutto.. ti preparo il buchino piano piano e se dovessi farti male me lo dici che mi fermo”
    Il piccolo si mise prontamente a pancia sotto con le gambe un po’ divaricate. Io cominciai a lavorargli il culetto, Unsi le mie dita con tanta vasellina e piano piano gli ficcai un dito! Lo muovevo su e giù e Giuseppe apprezzava tanto, emettendo dei mugolii di goduria. Passai poi a due dita che affondai lentamente in quel meraviglioso budellino… era tanto stretto il piccolo, ma allo stesso tempo aveva tanta voglia e si abbandonava facilitando l’introduzione… Passai a 3 dita… Gli chiesi come andava e lui mi disse che andava tutto bene. Quando uscii le tre dita gli dissi “Giuseppe, ti ho già ficcato tre dita e le hai prese senza problemi… adesso proverò col cazzo… è tanto duro ed entrerà facilmente, ma io lo farò piano e mi fermerò se mi dici di fermarmi.
    Lubrificai il mio cazzone e lo puntai sul suo buchino. Il buchino al contatto si ritraeva e subito dopo si donava… sembrava volesse giocare…
    Spinsi dolcemente ma decisamente… il ragazzo mugulava e capii che non vedeva l’ora, così mi decisi e con un colpetto feci entrare tutta la mia cappellona nel suo buchetto. Sembrava un miracolo: era entrata… ben 5 cm di diametro…. Adesso il suo buchino aveva le stesse dimensione della mia cappellona. Stetti fermo prima di continuare l’introduzione. Vidi che il ragazzo non si lamentava e anzi cominciava a muovere il culetto. Così diedi l’affondo e metà del mio cazzone era dentro. Lo avertii che metà del mio cazzo era già dentro…gli chiesi come andava. “Bene… dai continua…. Lo voglio tutto nel culo!!!! Sfondami!!! Sono tuo!!!”
    A queste parole persi ogni ritegno e cominciai a fotterlo alla grande! Gli pompai il culetto con forza.. Ero come impazzito… La sola cosa che percepivo era il suo culo ed il mio cazzo che lo fotteva…. Il letto cigolava e il ragazzino emetteva gridolini di goduria… Sentii arrivare l’orgasmo… Mi misi a gridare… Gli venni a fiotti nel culo!!!
    Quando lo tirai fuori, mi accorsi che anche lui era venuto. Ci abbracciammo a lungo a ci baciammo con tanta passione.
    Passammo la serata insieme.. cenammo e poi andammo a letto. Il ragazzo fu di nuovo inculato e questa volta lo presi in varie posizioni. Cominciai col farlo mettere a pecora… Lo sfondai con forza… il mio cazzone era tutto nel sul piccolo culetto e lo stantuffai così a lungo. Poi lo misi in piedi, piegato a 90 gradi e con le braccia appoggiate sul comò. Fu una lunga inculata! Le mie cosce sbattevano sul suo culetto producendo un rumore che ci eccitava ancora di più… I miei coglioni sbattevano sul suo perineo… Io lo tenevo forte per i fianchi e lo sbattevo con tanta foga e passione.
    Infine volli incularlo alla missionaria per guardarlo nel visetto mentre me lo inculavo! Fu una inculata al tempo stesso decisa, impetuosa e tenera. Gli venni così nel culetto per la seconda volta!
    Lui era davvero felice di aver perso la sua verginità con me. Mi diceva che io ero il suo uomo ideale.
    Il ragazzino restò a casa mia ancora altri tre giorni. Poi dovetti accompagnarlo alla casa dello studente perché sarebbe arrivata mia moglie. Ancora oggi, dopo ben 3 anni, ci incontriamo tutte le volte che ho casa libera. Che fortuna averlo incontrato!

    Edited by Elchicoloco - 16/6/2014, 19:27
     
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    L'Amore con la A maiuscola, non guarda al sesso dell'amato, ma negli occhi per perdersi nella sua anima, fondendosi in un universo perfetto ed armonico, attraverso la donazione di sè

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    Il racconto sarebbe anche bello.
    Peccato per l'eccessivo uso del diminutivo.
    Rende il tutto inverosimile (credo che un 19enne che si sente trattare come un poppante, come minimo si sente offeso).
    Comunque pollice in su per l'idea!
     
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  3. Hallen
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    Carino, niente male!

    Il diminutivo però veramente stona troppo in alcune occasioni...
    e forse la parte del clistere e della pillola per la stitichezza... la si poteva evitare! ... :P
     
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  4. maturoattxboypas
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    La storia è inventata ovviamente. Ma vi assicuro che quando incontro un bel ragazzino piccolo e magro sui 18 - 20 anni uso sempre il diminuitivo e se a loro non piace li metto a pancia sotto sulle mie gambe e li sculaccio... poi viene il resto....
    A me il sesso coi maschietti piace così.. ognuno ha i suoi gusti :P
     
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    PICCOLO GAY

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    grande storia... forse è vero potevi evitare la parte dl clistere e della supposta e i diminutivi stonano un pò.
    ma rimane una bella storia :P
     
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    FIGO GAY

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    Bellissimo racconto complimenti vai con altri racconti
     
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