L'APPARENZA INGANNA

Il viaggio

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    L'Amore con la A maiuscola, non guarda al sesso dell'amato, ma negli occhi per perdersi nella sua anima, fondendosi in un universo perfetto ed armonico, attraverso la donazione di sè

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    ATTENZIONE
    CONTENUTO EROTICO E SESSALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA



    ======================================================

    Vi posto la prima parte del prossimo racconto. Spero possa essere di Vostro gradimento. :);)

    Saverio era agitatissimo. Si guardò allo specchio per vedere se il suo abbigliamento fosse consono alla serata. Non voleva esagerare.
    Va bene che sarebbe stata la sua prima serata in una discoteca gay, ma non voleva essere troppo vistoso, ne tantomeno troppo anonimo.
    Bel dilemma.
    Osservò il jeans slavato che indossava e la candida maglietta in cotone accuratamente sistemata all’interno del pantalone. La cintura, nuova di zecca, era sì borchiata, ma non eccessivamente, giusto per non apparire pacchiano.
    Sistemò, infine una camicia a mezze maniche in fantasia colorata e lasciata aperta e fluida.
    I capelli, in cui aveva accuratamente distribuito cera, erano accuratamente spettinati nel taglio corto e sfilato.
    Ma c’era ancora qualcosa che non lo convinceva.
    Era la sua figura mingherlina, le braccia delicate e dai muscoli non definiti, e quel viso, allungato e terminante in un mento a punta che lo irritava in modo quasi palpabile.
    Quell’aria da eterno bambino che, nonostante i suoi 18 anni, ancora gli rimaneva incollata addosso.
    E poi i suoi occhi, chiari e inespressivi.
    No, nessuno avrebbe mai badato uno così, per quanto tentasse di apparire seducente.
    Alzò le spalle e si diresse verso la porta. Guido, il suo migliore amico, lo stava aspettando per andare assieme alla stazione dei treni. Se solo sua madre avesse saputo che era in procinto di prendere il treno per finire fino a Padova, mai e poi mai l’avrebbe fatto uscire di casa. Invece lei, con un sorriso ignaro, saluto calorosamente il figlio augurandogli un buon divertimento.
    Guido e Saverio percorsero i 22 km che separavano Sovramonte da Feltre in silenzio. Guido avvertiva chiaramente l’agitazione di Saverio e sapeva che, se solo avesse cercato di tranquillizzarlo, avrebbe ottenuto l’effetto opposto.
    Arrivarono a Feltre giusto in tempo per sentire che il treno, in arrivo da Belluno e diretto a Venezia, era in arrivo alla stazione. Si affrettarono, quindi a fare il biglietto e si precipitarono al binario. Salirono sul treno quasi al volo e si sedettero abbandonandosi sulla poltroncina. Guido era euforico, mentre Saverio, con tutta quella confusione di pensieri che si alternavano nella sua testa, era come svuotato.
    - Dai, coraggio. Ormai il dado e tratto – disse Guido. – Ora hai l’obbligo di tentare di divertirti, se non vuoi che tutto questo sia stato inutile.
    - Lo so, hai ragione. E’ che so già come andrà a finire. Tu rimorchierai il più bel ragazzo della discoteca, ti apparterai con lui ed io rimarrò, come un coglione, a guardarmi intorno per tutta la sera.
    - Ma dai, che di sicuro troverai anche tu un bel ragazzo.
    - Sì, come no. Ma mi vedi…
    - Beh, che c’è. Sei un bel ragazzo. E finiscila di dire il contrario. Quindi non avrai alcuna difficoltà ad abbordare.
    - Facile per te dirlo. Tu non hai problemi. Chiunque ti incontra per strada si gira a guardarti. Hai una bella statura, non i miei 166 cm. Hai dei bei capelli ricci e scuri. E per di più un paio di occhi verdi che… Io invece sono inespressivo.
    - Ma se hai degli occhi azzurri che sembrano due laghi cristallini.
    - Ma lascia perdere. Non li sopporto. Punto. E poi lascia stare gli occhi. Tu hai un gran bel fisico, scolpito dalle arti marziali. Io con tutta la palestra che ho tentato di fare, non sono riuscito a mettere su nemmeno mezzo grammo di muscolatura.
    - Beh, se non fossimo così amici, io ci proverei con te.
    - Ecco, ci mancavano le solite frasi fatte…
    - Ragazzi, posso sedermi con voi?
    Chi aveva parlato era un bel ragazzo, sui venticinque, che, molto probabilmente, era salito nella stazione in cui il treno aveva appena fatto sosta. Samuele guardò fuori e vide che, tra una discussione e l’altra, erano già arrivati a Mogliano Veneto. La prossima stazione sarebbe stata quella di Mestre. Poi Venezia e, da lì, il cambio per Padova.
    - Piacere, io mi chiamo Fausto.
    - Piacere mio – disse Guido, con un entusiasmo che lasciava intuire la sua attrazione per il nuovo arrivato. – io mi chiamo Guido, e questo è il mio amico Saverio.
    - Ciao Saverio – fece Fausto allungando la mano.
    Saverio abbozzò un sorriso e stese, a sua volta, la mano verso il ragazzo. Non era difficile capire perché Guido ne fosse rimasto folgorato. Due occhi verdi smeraldo che brillavano di luce propria sembravano quasi incastonati in quel viso sorridente e abbronzato. I denti, bianchissimi e perfetti, esaltavano ancor di più il magnetismo del suo sorriso.
    Guardò il fisico, slanciato e definito, anche e nonostante indossasse dei jeans aderenti (e non fasciati) e una maglietta nera morbida sul tronco.
    Il ciuffo di capelli neri, poi, ricadeva sulla fronte in modo così sensuale che ci si sarebbe persi per ore a guardare quel viso.
    Arrivati alla stazione di Venezia S. Lucia, scendemmo tutti dal treno e scoprirono che, anche Fausto, era diretto alla loro stessa discoteca. Decisero, quindi, di proseguire il viaggio assieme.
    Salirono sul treno e Fausto si sedette accanto a Guido che cominciò a ubriacarlo con la sua parlantina spigliata ed allegra.
    Saverio guardava fuori del finestrino ma, di tanto in tanto, scheggiava qualche occhiata verso Fausto. Aveva, infatti, la strana sensazione di essere osservato. Ed ebbe come l’impressione, in un paio di occasioni, che i loro sguardi si fossero incrociati. No, non era possibile. Era di certo frutto della sua fantasia.
    PADOVA! STAZIONE DI PADOVA! Sentenziò la voce metallica della stazione

    Quì potete trovare la seconda parte. Spero si di vostro gradimento. :)


    Edited by Elchicoloco - 19/6/2014, 18:24
     
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    DOLCE GAY

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    Bell'inizio, promette bene. Continua così :D
     
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  3. alexander905
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    Interessante davvero ...
     
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    Ok, lo so, sto correndo il rischio di essere autoreverenziale, ma, credetemi, li sto riscoprendo dopo anni e mi stupisco di essere riuscito a scrivere dei racconti che, tutto sommato, posso definire carini :)
     
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  5. ragazzino92
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    Infatti è carino ;)
     
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4 replies since 19/7/2013, 16:33   3192 views
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