Finalmente vivo

Riccardo... Parte 2

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    ATTENZIONE
    CONTENUTO EROTICO E SESSALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA



    ========================================================

    Questo racconto è il seguito di questo:
    https://gayboysreloaded.forumcommunity.net/?t=53781622

    PARTE 2
    In quei giorni il tempo era strano: nella stessa giornata si alternavano il sole e una pioggia incessante. Quella notte pioveva a dirotto e il rumore veloce dei passi di Niccolò sulla strada bagnata risuonava nell'aria come il ticchettio di un orologio. Il suo ciuffo biondo di capelli gli era ormai ricaduto sulla fronte e lui aveva uno sguardo strano, quasi spaesato. L'uggioso tempo e la pioggia di certo non lo aiutavano e la sua felpa grigia di cotone stava diventando sempre più scura a causa della pioggia.
    Rimase fermo per un po' a fissare la propria immagine riflessa sul vetro della porta del pub di fronte a lui e dopo una decina di secondi, per evitare di stare sotto il temporale e bagnarsi completamente, decise di entrarci.
    Niccolò entrò e il pub era pieno, c'era poco chiasso e il proprietario, con un accento insopportabile e parlando in modo altezzoso, disse: - Ma sei fradicio! -
    Niccolò era in evidente imbarazzo e chiese timidamente : - Posso entrare? -
    - Entra pure -
    Entrò. Dentro il pub c'ero io, in attesa di Carlotta, un'amica che avrei dovuto vedere per andare a bere qualcosa e poi raggiungere gli altri nostri amici, ma non sapevo quando sarebbe arrivata. Conoscevo Niccolò perché era stato in college con me e Carlotta per due volte: due estati fa e tre estati fa. Erano passati due anni dall'ultima volta che l'avevo visto e ci eravamo sentiti solo qualche volta in chat su Facebook. È sempre stato un ragazzo carino, ma ormai era un ragazzo di diciannove anni veramente bello, abbastanza alto, dai capelli biondo scuro e con degli occhi stupendi. Rimasi talmente stupito dalla sua bellezza che non nego che nel salutarlo provai un po' di imbarazzo. Lui invece non era imbarazzato e notai che era abbastanza felice di incontrarmi.

    - Ti sei preso un bel po' d'acqua là fuori, hai fatto bene ad entrare dal momento che non hai nemmeno un ombrello. Dove eri diretto? - gli chiesi con fare impacciato
    - Non lo so nemmeno io. Mi stavo facendo una passeggiata da solo e quando sono uscito ho ignorato il grigiore del cielo -
    - Sai che sto aspettando proprio Carlotta? Siediti con me, così la incontri e ci facciamo una chiacchierata -
    - Volentieri! -
    rispose.
    - Come mai sei da queste parti? -
    - Vivo a Parigi da quasi due anni. Ero stanco di stare lì e ho deciso di farmi una vacanza di un mese in questa città. Sai, dopo aver lavorato un po' e aver imparato la lingua ho deciso di iscrivermi all'università, ma mi pare che nessuno sia interessato a conoscermi. Ci sono solo 30 persone nel mio corso e secondo me mi odiano tutti. Non lo hanno mai detto, ma mi ignorano o mi salutano a malapena... Io cerco di conversarci e loro non sono sicuramente felici della mia presenza. Forse quando non ci sono ridono addirittura di me.
    La mia vita lì a Parigi sta iniziando a fare schifo, ma loro non lo capiscono e non capiscono come mi senta ogni mattina appena mi sveglio. Perciò ho deciso di farmi un viaggio da solo qui. Magari ritroverò me stesso e la mia serenità per un po'. So che suona strano, ma penso che sia proprio ciò di cui ho bisogno: ritrovare me stesso –

    Nei suoi occhi potevo veramente vedere quanto fosse diverso ed sembrava triste. Non lo vedevo da tanto tempo e non lo conoscevo bene, eppure era stato subito molto sincero. Come mai una persona che conoscevo poco si rivelava così facilmente a me? Io non avrei mai fatto lo stesso.
    Aveva sicuramente bisogno di conforto e di qualcuno che lo aiutasse. Di certo io non ero il più indicato a farlo...Erano passati parecchi mesi dal giorno in cui avevo baciato Riccardo, ma la situazione in casa non era affatto migliorata e non riuscivo a togliermi quel bacio dalla testa, nonostante ormai lui stesse frequentando una nuova ragazza con la quale sembrava che stesse per nascere qualcosa. Quando Riccardo era con me mi lanciava solo qualche sguardo ed era abbastanza affettuoso, ma sembrava che avesse dimenticato tutto. Ero innamorato di Riccardo? Non credo, però non riuscivo a non pensare a lui quotidianamente e la mia fantasia superava ogni limite.
    Forse ne avrei potuto parlare con Niccolò, ma decisi semplicemente di stargli vicino e aiutarlo... E perché no, avrei potuto persino parlare di me rimanendo un po' sul vago. Un "do ut des": io avrei aiutato lui e lui magari avrebbe potuto aiutare me, dal momento che non riuscivo a parlare di me stesso né a mia sorella né a i miei amici.

    Aveva appena finito di parlarmi e ci fu un imbarazzante momento di silenzio, ma subito dopo decisi di prendere parola anch'io:
    - A me invece piacerebbe andare via da qui perché mi sento un po' vuoto. Anch'io ho bisogno di trovare me stesso o meglio, di trovare qualcuno che mi conosca meglio. Ho la sensazione che nessuno tenga veramente a me. Non riesco nemmeno più a stare con la mia famiglia.
    Ma penso una cosa: non sempre è necessario scappare. A volte possiamo riuscire a cambiare il posto in cui viviamo. Ci vuole solo impegno e coraggio. Sono sicuro che i tuoi colleghi, dopo averti veramente conosciuto e aver parlato con te, magari ti capiranno e potranno diventare davvero tuoi amici -

    Ci fu un altro momento di silenzio e poi continuai:
    - Per il resto la mia vita va bene, o meglio così pensano quasi tutti. Comunque, conosci qualcuno qui? -
    - No, ma per fortuna ho trovato te -

    Una telefonata interruppe la nostra conversazione. Era Carlotta. Mi disse che non sarebbe potuta venire e che non sapeva nemmeno se sarebbe potuta uscire con gli altri nostri amici. Le dissi che c'era Niccolò, ma rimase un po' fredda e mi chiese semplicemente di salutarglielo.
    Finita la telefonata Niccolò disse:
    - Ed ora? Che ne dici se ci facciamo un giro noi due, memori dei vecchi tempi del college? -
    - Perché no? Volentieri! Questo pub è parecchio brutto. Andiamo da qualche altra parte. Ora sono le 22 e ci sono tanti altri pub aperti. In più non sta nemmeno piovendo. Altrimenti, se non ci sono i miei genitori, possiamo passare a casa mia -

    Una volta usciti dal pub Niccolò mi abbracciò forte e mi ringraziò. I suoi occhi e la sua attenzione erano rivolti solo su di me e non più su tutto ciò che lo circondava come quando era entrato nel pub. Ci stavamo incamminando verso la piazza vicina e nel frattempo eravamo silenziosi. Lo stavo guardando di sbieco, mentre lui mi stava perforando con lo sguardo. La situazione era un po' imbarazzante. Dopo un po' mi chiese:
    - Che ti hanno fatto i tuoi genitori? Dimmi tutto, mi farebbe piacere aiutarti! -
    - Bhe, mio padre pensa che io sia gay e mi tratta male -
    - Anche i miei genitori sono un po' omofobi, ma è meglio che lasci stare. Comunque non sei gay secondo me -
    - Lo sono! -
    dissi con un volume un po' alto, quasi inadeguato.
    - Io non lo sono nel senso stretto del termine, ma anche a me piacciono i maschi -
    - E io ti piaccio? -
    - Non lo so... e io ti piaccio? -

    Ero stupito e non sapevo che dire, né come reagire. Perciò deviai il discorso e gli raccontai tutto, incluso il mio momento con Riccardo. Lui mi consigliò di lasciarlo perdere. Non andammo in nessun pub, ma ci congedammo e poi decidemmo di vederci il giorno successivo anche con Carlotta.

    Il giorno successivo non ci incontrammo perché io non potevo. Allora Niccolò incontrò Carlotta e si presero un caffè.
    Dopo quel giorno non sentii Niccolò per parecchi giorni.
    Ero così felice di averlo rivisto e poi avevo finalmente trovato un ragazzo che mi piaceva tantissimo a cui piacevano i ragazzi. Volevo rivederlo e stavo iniziando a dimenticare Riccardo, che però continuava ad essere parte dei miei pensieri quotidiani. Ma ero pessimista: se anche fossi stato ricambiato da Niccolò non sarebbe potuta durare perché sarebbe rimasto in città solo per poco più di un mese. Perciò non volevo rischiare e passai il mio tempo a studiare, fino a quando ricevetti una chiamata al mio cellulare. Niccolò mi propose di uscire da solo con lui la sera stessa. Accettai l'invito e decidemmo di andare veramente in un pub. Lui non conosceva la città e perciò andai sotto l'hotel dove soggiornava per poi andare a piedi verso il centro della città. Parlammo del più e del meno: musica, concerti, videogiochi, film e di Carlotta.

    Ormai erano le 23 e continuavamo a camminare per le strade della città, fino a quando incontrai Riccardo.
    Riccardo aveva un'aria strana e nel salutarmi mi diede un bacio sulla guancia. Gli presentai Niccolò e Riccardo mi spiazzò con questa frase:
    - Li scegli più belli di me? -
    - No. -
    fu la semplice risposta secca che ne seguì.
    - Voi due non siete… -
    Lo interruppi con un altro “No” secco e si mise a ridere. Lui mi propose di raggiungere gli altri miei amici con lui e con Niccolò. Nonostante il mio tentativo di rimanere distaccato, accettai la sua proposta in maniera entusiastica.
    Eravamo lontani dal punto di ritrovo del nostro gruppo di amici e iniziammo ad incamminarci verso lì. Durante il tragitto io parlai poco, mentre Riccardo chiacchierava con Niccolò, spesso escludendomi dalle loro conversazioni. Parlavano a voce bassa e non capivo nemmeno ciò che dicevano in quanto il suono del traffico copriva le loro basse voci.
    Ad un certo punto capii cosa Riccardo disse a Niccolò:
    - Una volta un ragazzo fantastico mi ha permesso solo di farsi assaggiare e ci sono rimasto un po' male. Mi piacerebbe andare oltre un giorno -
    Il tono era un po' ironico e finsi di non aver sentito...Quella frase mi rese molto più teso e molto più ansioso. Ero anche imbarazzato; per un attimo avrei voluto andarmene.
    Poco dopo passammo vicino a casa di Riccardo, che ci chiese di entrare perché voleva cambiarsi e non voleva farci aspettare fuori.
    A casa sua c'eravamo solo noi tre e Riccardo tirò fuori gli alcolici e bevemmo un po' di vodka. Alla fine eravamo tutti un po' brilli e pronti per uscire. Riccardo si mise una camicia ed uscimmo da casa sua... Chiuse la porta di casa sua e mandai un messaggio ai nostri amici con scritto che saremmo arrivati in dieci minuti.
    Non appena entrammo in ascensore e si chiusero le porte scorrevoli Riccardo lo fermò tra un piano e l'altro e poco dopo mi bloccò contro la parete, baciandomi e scontrando con forza il suo bacino con il mio.
    - Forse è la volta buona che riesco a prenderti, o magari riesco a prendere due piccioni con una fava -
    Poco dopo continuò a stringermi e baciò anche Niccolò. Il mio cuore batteva a mille. Mi sembrava che stesse per scoppiare. Ansimavo.
    Nel frattempo premette un pulsante dell'ascensore e ci ritrovammo sul corridoio del suo piano. Uscimmo dall'ascensore ed entrammo in casa sua. Nel frattempo che Riccardo stava aprendo la porta di casa sua Niccolò mi aveva già tolto la giacca e leccato la pancia. Poi Riccardo ci spinse dentro casa e ci portò al piano di sopra spingendoci entrambi sul suo letto matrimoniale. Insinuò con forza la sua lingua nella mia bocca e Niccolò tolse la cintura ad entrambi. Allora Riccardo mise le sue mani dentro le mie mutande stringendomi con forza entrambe le natiche. Allo stesso tempo Niccolò mi tolse la maglietta e cominciarono entrambi a baciarmi nel collo e nella bocca. Ansimavo ancora di più e loro mi toglievano ancor più il respiro. Ero in estasi e desideravo ardentemente il corpo di Riccardo. Così, mentre Niccolò mi baciava sul petto, spogliai Riccardo e spinsi il mio viso sul suo pacco.
    Poco dopo io e Niccolò eravamo nudi, mentre Riccardo era ancora in mutande. I nostri corpi erano in totale fusione e armonia.
    Niccolò mi mostrò il suo pene venoso e dalle generose dimensioni dando alla mia bocca un piccolo assaggio e poco dopo iniziò ad affondarlo dentro di me... Dopo un minuto aumentò tantissimo il ritmo. Era bellissimo e sentivo tantissime sensazioni magnifiche. Respiravo affannosamente e gemevo. Nel frattempo Riccardo continuava a baciarmi e dopo ri-iniziai a spingere la mia bocca sul suo pacco e le sue gambe muscolosissime e con peli neri accorciati mi stringevano fortissimo i fianchi. Questo continuò fino a quando la sua fantastica lunghezza venne accolta dalla mia bocca. Pensavo: “non sono mai stato così bene prima d'ora. Vorrei che durasse per sempre”. Questo momento fantastico continuava e sentivo le urla di piacere anche di Riccardo e Niccolò. La mia bocca continuava a procurar piacere a Riccardo e dopo un po' Niccolò venne su di me riempendomi di sperma dalla pancia al collo. E poco dopo si fece penetrare da me stando lui sopra e decidendo lui il ritmo, mentre continuavo a concedere la mia bocca alla mazza fantastica di Riccardo... Ma non durò per sempre … Riccardo iniziò a tenermi per i capelli e iniziò a stabilire lui il ritmo, aumentandolo tantissimo fino a quando mi venne in bocca. E dopo pochissimi secondi feci lo stesso con Niccolò.
    Una volta raggiunto il piacere, rimanemmo distesi e abbracciati sul letto.
    - Non sono mai stato così soddisfatto – disse Riccardo. E poco dopo lui e Niccolò mi abbracciarono fortissimo come se non mi volessero mai più lasciare. Ci addormentammo.
    Il mattino dopo mi svegliai da solo nel letto, con due biglietti. Li lessi immediatamente e con un po' di paura: nel primo c'era scritto:
    “Ti voglio bene Lore. Prometto che non ti dimentico più!
    Riccardo”

    Nel secondo: “ Non ho mai trovato persone buone e brave come te. Ieri è stato bellissimo. Sto considerando l'idea di restare qui. La situazione è strana, ma non so se troverò mai altri come te.
    Comunque vieni in cucina, ti stiamo aspettando!”
    .
    Feci colazione con loro e mi sentii veramente felice. Dovevamo andarcene perché sarebbero arrivati i fratelli di Riccardo e io dovevo tornare a casa. Ma stavolta vedere il volto amorevole di Riccardo e lo sguardo penetrante e carismatico di Niccolò mi faceva sentire sicuro e speranzoso per il futuro.
    Non sapevo che cosa sarebbe successo, ma in quel momento ero felice, non pensavo più a nient'altro e mi sentivo pieno e finalmente vivo.

    Edited by Elchicoloco - 16/6/2014, 19:32
     
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  2. Richa
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    Bravissimo. Questa seconda parte era addirittura migliore della prima. Complimenti!
     
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  3. Richa
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    Queste storie comunque sono inventate, giusto?
     
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    Wow...coinvolgente...e....non so...è bellissimo...
     
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    Bellissimo, come sempre ;) Pieno di particolari, intrigante e anche molto dolce. Non vedo l'ora che pubblichi il seguito, devi continuare per forza è troppo bello :P
     
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    Mi fa piacere che abbiate gradito il racconto. :D
    Comunque non so se scriverò un seguito, anche perché a scrivere questo ci ho messo più di un'ora :lol:

    CITAZIONE (Richa @ 4/4/2013, 00:40)
    Queste storie comunque sono inventate, giusto?

    Right ;) Scrivo in prima persona per immedesimarmi di più nel protagonista e perché faccia lo stesso chi legge.
     
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    Veramente bel raconto e sono concorde anmche io migliore della prima continua non lasciarci così
     
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    Spero che deciderai di continuarlo ^_^ . Come già detto è troppo bello e intrigante, non puoi lasciarci così col dubbio :D
     
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    Ne scriverò un altro, ma sarà l'ultimo. Dopo che i personaggi hanno fatto sesso, ho voglia di cambiarli e passare ad un nuovo racconto XD
     
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    DOLCE GAY

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    Sei bravo! E' un peccato che tu non voglia dedicare troppo tempo alla scrittura! :)
     
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  11. Richa
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    Oggi ho letto di nuovo i tuoi due racconti insieme e devo dire che sei tanto tanto tanto bravo: scrivi benissimo e hai un ottimo stile , i personaggi li descrivi bene e i racconti hanno storie originali , ben scritte ( e poi c'è una buona dose di erotismo , ma giustamente moderata , specialmente nel primo) e prendono chi legge anche perché il ritmo è perfetto.
    sono tra i migliori racconti che ho letto e spero davvero che ci faccia il regalo di scriverne altri :) :) :) :) :) :)
    Puoi anche passare direttamente ad un nuovo racconto , anche con lo stesso personaggio... Questo qui può finire anche così!
     
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    Ciao, sono Kol. Al Kol.

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    scrivi benissimo complimenti ^_^
     
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    Sono veramente felice che vi sia piaciuto il mio racconto, ma non credo di aver voglia di continuarlo. Potrebbe anche finire così.
    Ho voglia di scrivere una nuova storia con nuovi personaggi (la inizio adesso e la metto stasera) e magari, un giorno, se ne avrò voglia, continuerò questa ;)
     
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  14. giovanniponti1990
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    Ebbene, eri sincero, la storia finisce così xD anche se non mi sarebbe dispiaciuto un seguito :P
     
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    Crescere significa anche assumerci la responsabilità delle nostre scelte e dei nostri errori. Ma crescere significa anche puntare a migliorare ogni giorno, fosse anche di poco...

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    Molto bello, complimenti!! :lol:
     
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