Racconto di un'avventura - Parte 6

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  1. TheDreamer1989
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    "... ti amo, da sempre e per sempre..."

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    CONTENUTO EROTICO E SESSALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA



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    CITAZIONE
    Chiedo scusa a tutti per la lunga attesa. Finalmente sono riuscito a scrivere la sesta parte e spero di postare presto anche le ultime due che ancora mancano per raccontare la fine di quest'avventura... Spero che l'attesa da parte vostra sia valsa la pena.

    Buona Lettura. TD89

    << PARTE 5

    Arrivammo a Budapest all’alba, dopo aver trascorso la notte in treno. Quel viaggio da Copenaghen a Budapest non lo dimenticherò mai: fu il più scomodo di tutta la mia vita. Non riuscii a chiudere occhio e arrivai a Budapest decisamente stravolto. Felipe invece sembrava piuttosto tranquillo e rilassato. Ed era anche molto eccitato perché sebbene non avesse pianificato molto di quel viaggio, non vedeva l’ora di andare al museo della musica ungherese… Io in realtà non so bene cosa ci trovasse di così bello, ma lo accompagnai comunque e la giornata completata da un bel giro panoramico della città su un battello lungo il Danubio, risultò essere davvero una piacevole giornata. Chi è stato a Budapest però, sa che l’attrazione sicuramente più affascinante sono le immense terme dei Bagni Széchenyi e io, amante da sempre del relax, non potevo certo farmele scappare. Così convinsi Felipe, non certo a forza, ad andarci.

    Nelle varie piscine c’era, naturalmente, un sacco di gente, ma stranamente, quando andammo in sauna rimanemmo poco dopo il nostro ingresso, completamente soli e l’occasione era troppo ghiotta. Guardai Felipe dritto negli occhi e cominciai a baciarlo. L’idea di farlo in sauna mi eccitava tanto e non volevo sprecare quell'opportunità. Di li a poco poteva entrare chiunque perciò non c’era nemmeno un minuto da perdere. Presi l’iniziativa e cominciai a baciare Felipe ovunque. Poi, scesi leccando e assaporando ogni goccia che scendeva dal suo corpo e arrivai al suo magnifico cazzo che feci subito sparire nella mia bocca. Adoravo ciucciare, era forse la cosa che mi riusciva meglio e era diventata la mia droga. Le sensazioni che l’avere un cazzo in bocca mi dava erano e sono tuttora indescrivibili per me. Mi piace sentirlo crescere e indurirsi sempre di più, mi piace muovere la lingua e sentirlo pulsare tra le labbra. Mi piace lubrificarlo al massimo con la saliva e mi piace gustare tutto il suo sapore. Evidentemente il mio lavoretto fu davvero molto ben fatto perché il mio amante non resistette a lungo ed erutto copiosamente nella mia bocca. E fu giusto in tempo, perché poco dopo l’arrivo di un paio di persone ci costrinse a sospendere il tutto, col risultato che Felipe era appagato, ma io avevo un’erezione spaventosa che non accennava a scendere e che facevo davvero fatica a coprire con l’asciugamano, tra l’altro nemmeno grande. Il fatto che la sauna fosse molto offuscata dal fumo e che le altre persone si sedettero relativamente lontane da noi due ci aiutò… Felipe infatti, intuendo che avessi bisogno del suo “aiuto”, ma non potendo ricambiare il servizietto, si limitò ad infilare la sua mano sotto il mio asciugamano e a farmi una piacevolissima sega che culminò in una potente sborrata sull'asciugamano. Uscimmo dalla sauna esausti e andammo a cambiarci. Tornammo nel nostro ostello e ci cambiammo per andare a mangiare qualcosa.

    Mentre Felipe si faceva una doccia da solo io ne approfittai per controllare il blog e la posta elettronica. Avevo una decina di commenti di amici e conoscenti e quattro email da leggere: una dei miei genitori, una di una mia amica che mi minacciava per non averla portata con me perché a suo dire dal mio blog aveva capito che stavo facendo un viaggio eccezionale che sicuramente voleva fare al più presto pure lei. Poi una solita mail di spam che cestinai in due secondi e l’ultima di Marco! Si, avete capito bene, la mail proveniva dall'indirizzo email da colui che aveva detto che non mi avrebbe più rivolto la parola.

    Rimasi li impalato un tempo indefinito a leggere il nome del mittente e non avevo il coraggio di aprire quella mail. Poi mi decisi e lessi il contenuto che diceva pressappoco così:

    “E’ quasi un mese che sei partito e mi sembra un’eternità perché noi non siamo mai stati così tanto tempo lontani. Leggo il tuo blog e anche se non ho mai commentato so che stai vivendo un’esperienza unica, un esperienza che vorrei vivere con te. Quando ripenso a quello che ti ho detto mi vergogno di me stesso. Tu sei il mio migliore amico e non riesco a vivere senza di te. Pensarti in giro per l’Europa tutto da solo mi distrugge perché sarei dovuto essere li con te. Perché noi siamo fratelli e non importa se tu sia gay oppure etero. Non so trovare le parole giuste per chiederti scusa. Vorrei salire su un aereo e volare da te. Ma non so dove potrei trovarti e non so se mi vorrai ancora come amico dopo quel che ti ho fatto e ti ho detto. Se puoi perdonami, sennò odiami, non importa ma ti prego, ho bisogno del mio migliore amico!”

    Confesso che mi lasciò molto interdetto quello che lessi, da un lato la cosa mi sollevò perché c’era ancora una speranza con Marco ed ero felice che lui avesse capito e si fosse dimostrato quindi la bella persona che conoscevo io, ma dall'altro non so perché, ma non avevo nessuna intenzione di sfruttare quella possibilità di riappacificarmi. Marco mi aveva tanto fatto soffrire che credevo di non riprendermi più. Mi aveva costretto a partire per scappare da tutto e da tutti e adesso che ero riuscito ad essere finalmente felice in un mondo che poco o niente aveva a che fare con quello che io chiamavo casa, non avevo più voglia di tornare sui miei passi. Risposi alla mail con una sola parola: NO! Una sola parola che però deve essere stata molto efficace perché anche dopo essere ritornato in Italia rividi Marco solo 7 anni più tardi.

    Non ebbi molto tempo di riflettere sulla decisione istintiva che avevo preso perché Felipe usci dalla doccia e le sue intenzioni erano bellicose. Nudo e bagnato era uno splendore. Si affacciò sulla porta del bagno e con uno sguardo molto ma molto malizioso, passandosi la lingua sulle labbra mi disse che era rimasto con la gola secca e aveva tanta sete… Io naturalmente lo invitai a bere direttamente dalla sorgente che svettava dritta più che mai…

    Sentire la sua lingua sul mio corpo e poi sul mio cazzo mi eccitava così tanto che non potevo resistere a lungo. Ma Felipe mi sorprese, scese a leccare le mie palle e poi passò al sottile lembo di pelle che porta a raggiungere il punto più nascosto di tutto il corpo umano. Mi tirò a se e visto che ero sdraiato di schiena sul letto, mi fece mettere le mie gambe sulle sue spalle. Poi, si abbassò su di me a far coincidere i nostri corpi, mi baciò e mi sussurrò qualcosa all'orecchio e che non capii ma che intuii molto bene. A qual punto chiusi gli occhi. Lo sentii rialzarsi e poco dopo appoggiare la sua cappella sul mio buchino. Poi pian piano cominciò a farsi strada in modo molto dolce: era la mia prima volta.

    Ero preoccupato ma non avevo nessuna intenzione di fermarlo… e così lui mi fece suo. Da quel momento per sempre!

    Il nostro passaggio a Budapest terminò pochi giorni dopo e noi ci avviammo per quella che per me sarebbe stata l’ultima tappa. Destinazione Vienna, la patria di Mozart e della musica classica…

    PARTE 7 >>

    Edited by Elchicoloco - 19/6/2014, 18:56
     
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4 replies since 13/2/2013, 18:04   1026 views
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