I Promessi Sposi

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  1. Clod94
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    I Promessi Sposi


    Alessandro Manzoni



    promessi



    I Promessi Sposi è un libro che la maggior parte dei ragazzi odia poichè è strumento di violenza da parte dei professori u.u Tuttavia io sono riuscita a scampare a un simile destino, visto che me lo sono letta per conto mio senza lasciare che la voce monotona e apatica della professoressa rovinasse l'ironia che si trova (e vi giuro che a volte ho riso davvero :huhl.png: ) nel libro di Manzoni.

    Immagino sia scontato che mettere la trama ma... non si sa mai

    La storia prende avvio la sera del 7 novembre 1628, quando Don Abbondio, parroco di un paesino sulle colline presso Lecco, viene minacciato dai bravi di Don Rodrigo, signorotto locale, che gli intimano di non celebrare il matrimonio tra Renzo e Lucia. Impaurito, convince lo sposo a rimandare la cerimonia. I due giovani chiedono aiuto all'avvocato Azzecca - Garbugli e confidano nell'intervento di padre Cristoforo, un religioso che non teme Don Rodrigo, che si rivela irremovibile e progetta, pertanto, il rapimento di Lucia. I due giovani si vedono costretti a fuggire e decidono di dividere le loro strade. Mentre Lucia trova, infatti, protezione presso un convento in cui incontra la monaca di Monza, Renzo giunge a Milano dove si fa coinvolgere nelle rivolte causate dalla scarsità del pane; a stento riesce a sfuggire alla polizia che lo crede un sobillatore dei disordini e trova ospitalità presso il cugino bergamasco che, sotto falso nome, gli offre anche un lavoro. Nel frattempo Lucia viene rapita dal convento con la complicità della monaca di Monza e viene portata in un castello. In questa occasione Lucia fa un voto alla Madonna: rinunciare a Renzo in cambio della salvezza e della libertà. Il castello è di proprietà dell'Innominato, un potente malfattore a cui don Rodrigo chiede aiuto; l'incontro con Lucia lo porta a provare rimorso per tutti i delitti e le violenze commesse in passato: si converte e fa il proposito di vivere onestamente gli ultimi anni della sua vita. La ragazza, liberata, trova ospitalità presso una nobile famiglia milanese. Siamo nel 1630, quando infuria la guerra dei trent'anni che vede coinvolti molti stati europei e le truppe imperiali dei lanzichenecchi scendono in Italia diffondendo la peste che falcia migliaia di vite umane. Renzo si ammala ma riesce a guarire e si mette nuovamente in cerca di Lucia. La trova convalescente al lazzaretto (luogo dove vengono portati i malati di peste), dove incontra anche don Rodrigo in punto di morte. In questo luogo di sofferenza ha la possibilità di incontrare Fra Cristoforo da cui apprende che il voto di Lucia non è valido poiché espresso in una situazione di pericolo. Così i due giovani si congiungono e una volta celebrato il matrimonio si trasferiscono a Bergamo.
    (multimania.it)


    Qualcuno di voi l'ha mai letto senza essere stato obbligato??

    Edited by EricNorth - 5/11/2015, 10:44
     
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    Senza dubbio è un gran bel libro, però la morale che c'è dietro non mi convince per niente. I personaggi certe volte si comportano in modo estremamente banale e scontato
     
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  3. Clod94
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    Bè, il racconto rispecchia il modo di pensare del tempo quindi è ovvio che le azioni siano banali e quindi più reali e vicine alla popolazione del 1600.. In fondo Manzoni scrisse il libro perché venisse capito dal ceto sociale medio.. Riguardo la morale io non l'ho proprio trovata a parte le piccole cose che impara Renzo.

    Insomma, a me non intrigano i personaggi in se stessi, quanto la visione che ci da lo scrittore su quel periodo storico
     
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    No mai letto spontaneamente ma solo sotto obbligo scolastico sinceramente mi ero ripromesso di rileggerlo ma sai com è preferisco leggere libri ignoti di cui non ho conoscenza per ampliare la mia! comprendi?
     
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  5. Clod94
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    Comprendo, Capitan Sparrow! XD
     
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  6. Mr. Smith
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    Lo lessi l'anno scorso (ovviamente per ragioni di scuola) ma devo dire che nel complesso la storia é carina, sono gli approfondimenti scolastici che rovinano tutto
     
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    CITAZIONE (Clod94 @ 14/11/2012, 14:28) 
    Bè, il racconto rispecchia il modo di pensare del tempo quindi è ovvio che le azioni siano banali e quindi più reali e vicine alla popolazione del 1600.. In fondo Manzoni scrisse il libro perché venisse capito dal ceto sociale medio.. Riguardo la morale io non l'ho proprio trovata a parte le piccole cose che impara Renzo.

    Insomma, a me non intrigano i personaggi in se stessi, quanto la visione che ci da lo scrittore su quel periodo storico

    La morale è tutta la parte che riguarda la cristianità, la provvidenza, quelle faccende lì. L'approccio che viene fatto a scuola, che è un approccio disomogeneo, che si focalizza su singole scene, anche per questioni pratiche, secondo me alla fine è il migliore per apprezzarlo, perchè l'insieme è un semplice racconto, anche piuttosto insignificante. I singoli episodi invece sono davvero notevoli per stile, ricerca storica e anche ironia certe volte
     
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  8. Clod94
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    CITAZIONE (Gersh @ 15/11/2012, 17:50) 
    CITAZIONE (Clod94 @ 14/11/2012, 14:28) 
    Bè, il racconto rispecchia il modo di pensare del tempo quindi è ovvio che le azioni siano banali e quindi più reali e vicine alla popolazione del 1600.. In fondo Manzoni scrisse il libro perché venisse capito dal ceto sociale medio.. Riguardo la morale io non l'ho proprio trovata a parte le piccole cose che impara Renzo.

    Insomma, a me non intrigano i personaggi in se stessi, quanto la visione che ci da lo scrittore su quel periodo storico

    La morale è tutta la parte che riguarda la cristianità, la provvidenza, quelle faccende lì. L'approccio che viene fatto a scuola, che è un approccio disomogeneo, che si focalizza su singole scene, anche per questioni pratiche, secondo me alla fine è il migliore per apprezzarlo, perchè l'insieme è un semplice racconto, anche piuttosto insignificante. I singoli episodi invece sono davvero notevoli per stile, ricerca storica e anche ironia certe volte

    Vero... la moralità cristiana.. ecco perché non me la ricordavo, aveva a che fare con la religione :P
    Sullo stile e l'ironia sono pienamente d'accordo con te :)
     
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    SinnoH

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    Naturalmente anch'io, al liceo, ho subìto la classica "tortura" dei Promessi Sposi; tuttavia, vuoi perché sono naturalmente predisposto verso i libri, vuoi perché la trama e i personaggi in sé stessi mi interessavano, alla fine mi sono letto gran parte del romanzo anche per conto mio. Sia chiaro: non è mai accaduto che io prendessi il libro con l'intenzione di leggerlo tutto pagina per pagina, capitolo per capitolo, a partire dal ramo del lago di Como :D Grazie alla analisi abbastanza approfondita che avevo fatto a scuola, mi sono semplicemente preso, in momenti diversi anche molto distanti tra loro, degli spezzoni tra quelli che più avevo trovato avvincenti, e me li sono riletti ampliandoli cospicuamente, spesso con una certa libertà d'azione all'interno del romanzo (di cui ormai, con questa mia tecnica "di composizione", ho letto davvero molto!). Le parti che preferisco sono il cap.8 (l'attentato al povero Don Abbondio xD), l'addio ai monti di Lucia e, sopra ogni altra, la parte che narra delle peregrinazioni a piedi di Renzo per la campagna lombarda. Non so, questa lettura ha tutto un ché di fantasioso e mitico! :lol:


    Ti consiglio inoltre di leggertelo affiancandogli le illustrazioni, curate da Manzoni stesso, di Francesco Gonin! Un contributo non indifferente alla storia :)

    Edited by Principe di Creta - 15/11/2012, 21:11
     
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  10. Clod94
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    La parte che mi è piaciuta di più è quella in cui Renzo viene scambiato per un untore, stavo morendo dal ridere, forse ancora di più di quando cercano di sposarsi imbrogliando don Abbondio
    "Dagli all' untore!!" XD
     
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  11. carpstar10
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    Alla fine del romanzo, se ricordo bene nella seconda edizione, Manzoni aggiunge un capitolo a sé col titolo Storia della colonna infame. In pratica è la storia della peste di Milano del 1630. Lì il moralismo cattolico di Manzoni si può dire che sparisce del tutto, la provvidenza proprio non c'è e c'è un racconto della storia della stupidità umana che è una delle cose più belle, lucide e documentate che siano mai state scritte. Non sembra neanche scrittura del'800, sembra di un secolo dopo.
    Anch'io ho letto i Promessi sposi a scuola con discreta noia, ma quando li ho riletti poi li ho trovati stupendi, soprattutto quell'ultimo capitolo.
     
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    Io amo leggere tanto che ogni obbligo datomi dall'alto l'ho sempre colto come opportunità di incontrare qualcosa di nuovo. Sarà che non è il mio genere, ma I Promessi Sposi è uno dei pochi romanzi in cui non sono riuscito ad arrivare a più di metà. Noia è la parola che racchiude ogni mio commento sull'argomento, dalla trama, al linguaggio, al resto. Ringrazio Manzoni di aver introdotto il romanzo storico, di aver usato un linguaggio vulgaris, ma più di tutto ringrazio i vari Svevo,D'Annunzio,Pirandello,Verga,Moravia e company di essere andati oltre :D. E ho messo in lista anche autori che non apprezzo più di tanto.
     
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  13. Clod94
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    Sembra il discorso degli Oscar: Ringrazio i miei genitori che hanno sempre creduto in me, il mio insegnante di recitazione, il cast ecc... XD
     
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  15. Clod94
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    Ahahahah scemo :P
     
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14 replies since 14/11/2012, 13:19   130 views
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