| La notte fù un inferno, la sua difesa contro l’ambiente pericoloso del deserto si rivoltò contro di lui, peggio di cosi non poteva andare. A causa della sabbia che gli era finita in ogni dove, il fastidio con la pelle non gli permetteva di dormire in modo soddisfacente causandogli una notte insonne. La stanchezza si faceva sentire, gli occhi erano infastiditi dalla luce e il fisico era stanco, tanto valeva che camminasse tutta la notte fino a li senza interuzzione, almeno fino alle dieci avrebbe potuto dormire e recuperare in un posto ben più tranquillo, ma ormai era troppo tardi per piangere sul latte versato. In confronto a lui Kyu sprizzava di energie, probabilmente si era rifugiato sotto la tunica al riparo dalla valanga di sabbia o comunque i fennec sono abituati a dormire sotto di essa.
Ah tu dormi tranquillo mentre io passo la notte sveglio? Che amico, potevi svegliarti e farmi compagnia tsk!
Crr CrrrrCrrrr
E che vuol dire scusa? Aaah forse hai ragione, meglio uno stanco che due, lavorerai al mio posto contento? Ahahah
Crrr Crrr
Sogno? Ah si?! Vieni qui che ti faccio vedere io! Ahahah
E cosi partì la giornata dei due amici, doveva comunque farsi forza, per fortuna uno shinobi è addestrato per ogni genere di sforzo e dunque possiedono un fisico ben più resistente, ma ciò non toglieva il fatto che avrebbe dovuto resistere a dolori causati dal mancato riposo e dall’accumolo di fatica nei fasci muscolari. Il cammino prosegui con un ritmo deccelerato rispetto al giorno precedente ma ciò non era un problema, fortunatamente sembravano essere in orario. Man mano che si proseguiva il paessaggio iniziava a mutare, come se gli occhi dell ragazzo stessero assistendo ad un evoluzione. Inizialmente si trovava nel deserto che aveva attraversato non senza fatica per poi giungere in una zona rocciosa, sembrava che i granelli si fossero uniti in una solida alleanza. Iniziavano a vedersi maggiori forme di vita, serpenti nelle loro tane, lucertole a prendere il sole e traccie lasciate da un branco di canini, non sapeva riconoscere di che razza fossero, non era cosi esperto ma aveva riconosciuto il solco simile alle piante del piede dei cani, li notava spesso lasciati nelle zone sabbiose di Suna. Da tutta quella roccia si passò ad una pianura che man mano diventava sempre più verde dove la sabbia aveva lasciato spazio alla vita. Si vedevano i fiori sbocciati nei loro mille colori che oltre a rendere quel prato spettacolare, inebriavano il ragazzo con tutti i loro profumi, i quali aveva potuto sentire solo in serra e in quantità ben inferiore. Ecco l’evoluzione, sabbia-roccia-erba anche se sapeva che se l’avrebbe detto al contrario si sarebbe notata l’involuzione, Suna stava su un territorio involuto ma la gente che l’abitava era un evoluzione, una communità che ha saputo svilupparsi in quel territorio. Tornando all’ambiente in cui si trovavano tra i ciuffi d’erba c’era ogni forma di insetto, molti di loro non li aveva mai visti il giovane Hariken, in realtà non aveva mai visto niente del genere fino ad allora.
Tutto questo manca a Suna... che spettacolo questo verde, i fiori e la vita che gira intorno a loro... Guarda Kyu! Un nido di pulcini su quell’albero! Ooooh e di là c’è un laghetto... Ci sta anche una famiglia di... di... anatre, penso che siano loro, sfortunatamente ho potuto solo leggere di loro nei libri e le riconosco grazie ai disegni artistici a cui erano accompagnate le parole. Kyu chissà quanto non abbiamo ancora visto di questo mondo, chissà cosa la mia mente non conosce ancora... voglio imparare, conoscere e comprendere ogni legge fisica e chimica di questo mondo, ogni communità e tradizione. Kyu, diventeremo colti e inteligenti e tutto ciò per poter comprendere cos’è bene e cos’è male... per poter aiutare meglio chi ne ha bisogno in tutti i modi possibili, dobbiamo essere saggi e pazienti ma anche forti e determinati, per essere due stelle sulla terra che sanno dare la giusta direzione per chi cerca.
Lo sguardo era serio fisso nel vuoto, come se stesse cercando di vedere se stesso, come se stesse cercando di vedere lui in futuro. Kyu intanto si era fermato dalla sua caccia agli insetti per ascoltare il fido amico, anche lui aveva lo sguardo fisso ma sul ragazzo, le parole entravano nella mente della volpe grazie alle enormi orecchie sensibili e come in segno di comprensione pareva che avesse fatto un cenno di conferma con la testa. Il ragazzo ormai abituatosi a questo legame non si sorprese e con un sorriso rirpese il suo cammino verso il villaggio, ormai mancava poco e non c’era più spazio per la curiosità, era giunto il momento di tornare seri sulla missione, duri lavori o estenuanti missioni lo attendevano ma la forza d’animo del ragazzo era ammirevole, aveva le responsabilità del suo villaggio sulle spalle, non poteva deludere il suo Kazekage. Erano passate un paio di ore e finalmente sembrava essere giunto a destinazione, era in un spiazzo dove vi era un cartello che indicava la strada per Konoha.
Uuuuh finalmente, era ora che arrivassimo. Siamo in orario credo, mi chiedo se anche i nostri compagni saranno già qui o devono ancora arrivare. Kyu tu immagino che non avrai fame, con tutti gli insetti che ti sei mangiato nel prato... Va beh questa barretta allora me la mangio io che mi sta venendo fame, almeno recupero un pò di energie.
Non sono in forma e probabilmente i miei compagni lo saranno... dovrò faticare un bel pò per tenere il passo ma di certo non posso far pensare il mio lavoro a loro. Chissà che particolarità avranno loro, come si chiameranno i loro clan e che arte useranno... La curiosità mi sta martellando senza darmi pace, spero di non dover attendere ore il loro arrivo...
In quello stesso istante due figure in lontananza iniziavano a formare le loro sagome, avevano un passo lento e la figura a destra era qualche metro alle spalle dell’altra, comportamento strano pensò il ragazzo ma poi un pensiero invase la mente del genin.
Le... le due sagome... sono quelle dei mie sogni... no. Mi starò sicuramente sbagliando, non posso averli sognati perchè è totalmetne irrazionale. Anche se... ora che li vedo meglio la ragazza... ha gli occhi simili come nel... Basta! Stanno arrivando, non devo pensarci.
Quando le due figure si avvicinarono notò dai coprifronte che si trattava di due shinobi di Konoha. Tutto iniziava a farsi chiaro per Hariken, le due figure potevano essere i suoi compagni di Konoha ma, perchè sognarli? Ognuno di loro avrebbe sconvolto la sua vita? Erano cosi importanti per il suo futuro o era una coincidenza assolutamente senza senso? Anche se i puzzle iniziava a formarsi sembrava che la confusione, invece, aumentasse a dismisura e come se ciò non bastasse Kyu scatto verso di loro.
Ehi Kyu! Dove vai fermo!
Il piccolo fennec giunse vicino al ragazzo ma si fermò improvvisamente, percepiva qualcosa di sbagliato in lui anche se non sapeva bene cosa, forse era lo sguardo gelido o forse l’atteggiamento menefreghista che aveva, fatto sta che non gli piaceva e istintivamente gli scappò un leggero ringhio che cessò nell’istante in cui vide la ragazza, lei invece gli dava un senso di calma e serenità. Si presentò come una Dea timida, il passo era titubante e i suoi splendidi occhi di un lillà perlaceo appena percettibile fissavano il terreno, il viso dolce era incorniciato da dei capelli di un blu che ricordavano la notte, raccolti in parte da un paio di Chignon, inoltre non si poteva non notare il vestito azzurro di fattura particolare, non ne aveva mai visti di simili il giovane Hariken, una Dea sulle tonalità del blu. Il cucciolo si avvicinò correndo e gli saltò addosso con la coda scodinzolante, la ragazza sorpresa riuscì comunque a prenderlo al volo e Kyu per mostrare il suo affetto iniziò a leccargli il viso. Hariken rimase sorpreso da quella reazione, il piccolo gli assomigliava in quasi tutto ma non capiva quelle azioni d’affetto che non aveva fatto neanche a sua madre, con cui si era limitato a girargli intorno o a dormirgli sulle gambe mentre lei leggeva. Erano li finalmente.
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