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thephysist.
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Io non sono nessuno, vorrei però nel mio piccolo tributare un grande uomo, degno di questo appellativo, grande genio matematico, lui della vita aveva capito tutto, ma per colpa dell'egemone ignorante decise di suicidarsi (con una mela al cianuro di potassio), perchè ebbe la sventura d'essere omosessuale, mi riferisco ad Alan Turing, spero almeno in parte di aver ripagato almeno la mia parte del gigantesco debito che l'umanità ha con lui.
L'uomo che non poteva amare
Visse un giorno l'uomo
l'uomo che non poteva amare
dura legge immemore
falsa virtù d'amore
sguardo nascosto al fato
l'ignobil suo retaggio
non capiva il tristo essere
la ragione del suo malanno
poichè fanciulla non amava
ma di virilea figura era attratto
fece un grosso sbaglio
con pueril candore
disse ciò che provava
vergogna e villependio
protese al suo volto
schernito dalle folle
triste e consunto in viso
nato in grembo alla sciagura
fin alla morte deriso
L'uom d' Achille fatuo
non era certo stolto
prode alla ragione
da maestoso ingegno colto
lui capì la vita l'armonia ne fece cuore
ma la gente non l'accettava e gli impose il dolore
Stanco ed avvilito, l'uomo che amava uomo
decise di farla finita, perse la sua battaglia
compiuto fu l'martirio con diabolico frutto
L'uomo che un giorno visse, or non vive più
ma il suo fardello ignobile
portato a grande lena
fu sigillo per chi
come l'uomo che visse ama
l'amor puro, non conosce pena.
Fiero d'essere come te, grazie per avermi insegnato cos'è la vita, tuo anonimo ammiratore
Edited by thephysist - 17/3/2012, 23:48. -
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Carino, di tono forse "epico", ma non mi sembra che sia un sonetto . -
thephysist.
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Beh, effettivamente non è nella sua forma tipica, non è formato da quattordici versi endecasillabi, le rime non ci sono, la metrica nemmeno.....hai ragione non è un sonetto, son parole messe a caso...ci rinuncio .