La gita in montagna

III Episodio

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  1. Der Kleine Deutsch
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    Scusate per il ritardo ma la scuola mi impegna tantissimo....ecco comunque il terzo episodio


    La gita in montagna





    I giorni passavano in fretta e ben presto arrivò Aprile. La temperatura era così mite che decidemmo, io e i miei amici, di fare una gita in montagna. Tre giorni nella baita di Francesca. Un sogno. E poi avrei avuto tutto il tempo possibile per stare con il mio Daniele; forse sarebbe successo anche quel qualcosa di più tanto sperato. Era più di un mese che stavamo insieme ed io ero al settimo cielo; impazzivo quando mi toccava, quando mi baciava in fretta e furia per nascondersi dagli altri, però volevo anche compiere il passo successivo: fare l’amore con lui. Non riuscivamo mai a stare soli. Ma la calma e la tranquillità dei boschi mi avrebbero aiutato. Ero già partito con l’intenzione di farlo (avevo riempito la valigia di preservativi XD) e non sarei tornato a casa senza averlo fatto. Il sesso; tanto aspettato, tanto agognato… e adesso che avevo la possibilità di farlo con il ragazzo che mi voleva bene, sembrava più lontano che mai. Un colpo di clacson mi riportò alla realtà: visto che Daniele era l’unico ad avere già la patente, avevamo deciso di andare in montagna con la sua macchina! Salutai con un bacio mia madre, ascoltai le solite raccomandazioni (non fumare, non bere, non fare cose sconsiderate, torna a casa tutto intero, ecc. ecc. ), scesi a due a due le scale di casa mia e uscii dal portone. La macchina di Daniele era già ferma sotto casa. Aprii velocemente lo sportello e mi posizionai nei sedili posteriori, fra Laura e Francesca. “Buon giorno a tutti” dissi mentre mi sistemavo “e scusate per l’attesa!”. “Pronti a partire?” chiese Daniele, dopo aver ripreso la sua postazione di guida (era sceso per caricare la mia valigia). “SIIIIIII” rispondemmo in coro e partimmo alla volta della nostra meta.

    Arrivati nella baita, decidemmo in fretta di sistemarci nelle camere, per poi fare una passeggiata nel paese vicino. Per un caso fortuito (ci credo poco XD) Daniele ed io capitammo nella stessa stanza, quella con il letto matrimoniale. Purtroppo non ci fu il tempo materiale per fare niente, a causa della fretta che aveva preso i nostri amici e rimandammo tutto a quella sera.
    Durante la passeggiata in paese riuscimmo a distanziarci un po’ dal resto del gruppo. Mentre camminavamo, mi prese la mano e la strinse nella sua. Io ero diventato rossissimo, camminavamo proprio come due fidanzatini!!! Quante volte avevo immaginato questa scena, e adesso si stava avverando. All’improvviso mi posò una mano sul sedere e mi sussurro nell’orecchio: “Ho una voglia matta di te, non vedo l’ora che arrivi questa sera”. “Che fai?!” dissi io allontanandolo da me “Potrebbe vederci qualcuno!”. Alzò le spalle e continuammo a camminare come se non fosse successo niente. Da molto tempo avevo capito le sue intenzioni, ma dimostrarle così non era certamente il suo stile.

    Quella sera non riuscii a ingoiare neanche un boccone a causa dell’agitazione. Francesca e Laura cercarono di distrarmi in tutti i modi, ma neanche la passeggiata in paese e il gelato riuscirono a farmi passare l’ansia. Entrai in camera in punta di piedi; Daniele e Angelo non erano voluti uscire con noi quindi pensavo fossero già a letto a dormire. Invece mi sbagliavo: Daniele stava sì sul letto, ma sveglissimo. Appena mi vide entrare, si alzò a sedere. “Finalmente sei tornato!” mi disse sorridendo. “Si, faceva un po’ freddo e poi non c’era nessuno!” risposi togliendomi il cappotto. Andai anch’io a sedermi sul letto e mi accovacciai mentre Daniele andava a chiudere la porta a chiave. La mia ansia era arrivata a limiti storici; prima morivo di caldo e poi di freddo. Daniele tornò a sedersi sul letto e si avvicinò a me. “Vuoi..?” mi chiese ammiccando. Non me lo feci ripetere tre volte; mi fiondai letteralmente su di lui prima di cambiare idea. Rimanemmo abbracciati a pomiciare per un bel po’, poi decisi di fare la mossa azzardata: con la mano inizia a scendere sul torace scolpito fino a raggiungere il bottone dei suoi jeans. Li sbottonai e aprii la chiusura mentre lui si toglieva la t-shirt, mostrandomi finalmente il suo fisico mozzafiato. Rimasi un attimo immobile, estasiato, poi iniziai a leccare ogni centimetro di quel corpo marmoreo. L’eccitazione era palpabile e aumentava a ogni sospiro di Daniele. –Gli piace- pensai, guardando la collinetta che si ingrandiva sempre di più sotto il tessuto dei boxer. Ben presto arrivai all’elastico delle mutande; alzai un attimo il viso per ricevere la sua approvazione e la sua espressione eccitata mi convinse ad andare avanti. Sfilai i boxer e feci ergere il suo pene in tutta la sua grandezza: a colpo d’occhio una ventina di cm di lunghezza. La cappella, rosea e grande, era già bagnata di pre-sperma e mi invitava a leccarla e ciucciarla. Comincia nella mia impresa: prima mi soffermai a leccare ogni cm di cappella, scendendo lungo il tronco fino alla base, poi lo infilai in bocca. Per essere la prima pompa, non era poi così tragica: non stavo soffocando, ed era già una conquista. All’improvviso i sospiri di Daniele si fecero sempre più frequenti e lunghi; capii che era arrivato il momento però non ero ancora pronto a ingoiare. Iniziai a segarlo lentamente e a baciarlo lungo il tronco finché non venne inondando i miei capelli e il suo addome di calda sbobba bianca. Adesso però era il mio turno. Mi fece sdraiare sul letto e inizio a spogliarmi. Non avevo un fisico come il suo ma non ero neanche tanto male. Iniziò anche lui a baciarmi (soffermandosi particolarmente sui capezzoli) fino ad arrivare al mio pene già sull’attenti. Mi fece un pompino da Dio; non avevo mai goduto così e non ero mai venuto così tanto. Ancora ansimante lo squadrai da cima a fondo. Il suo pene era ancora dritto, ciò voleva dire che aveva ancora voglia di scoparmi. Si alzò dal letto e si diresse verso la sua valigia dalla quale estrasse un tubetto e un profilattico. Si avvicinò a me con aria maliziosa e salì sul letto. “Sei pronto?” mi chiese sventolando i due oggetti che aveva in mano. “Si” risposi io “però fai piano per favore!”. Annuendo mi alzò le gambe e le poggiò sulle sue spalle. Aprì il tubetto e prese un po’ di pomata. Iniziò a spalmarla sul mio buchetto, ogni tanto facendo entrare qualche dito per allargarmi un po’. Era una sensazione mai provata prima; ero al settimo cielo. E ci sapeva fare con quelle dita, non doveva essere la prima volta che lo faceva. All’improvviso mi disse “Infilami il profilattico”, dandomi la bustina. Con non poche difficoltà aprii la bustina ed estrassi il preservativo. Lo girai e rigirai, accorgendomi che non sapevo come si infilava un coso del genere. Mi prese le mani e le guidò nell’impacchettare il suo arnese. Adesso eravamo veramente pronti. Sentii la pressione della cappella sul mio buco che, ovviamente, opponeva resistenza. Ben presto però capitolò facendo sgusciare dentro quel pezzo di carne. Il dolore fu lancinante, tanto da farmi uscire le lacrime dagli occhi. “Ti sto facendo male?” chiese Daniele vedendomi. “Si” dissi annuendo “però vai avanti”. Daniele sfilò il suo pene e lo affondò di nuovo, provocandomi un’altra scarica di dolore. Iniziò a muoversi dentro di me e ben presto il dolore iniziale si trasformò in vero piacere. Un qualcosa di indescrivibile che mi portò ad ansimare come una vera puttana. La posizione assunta permetteva di guardarci in faccia: mi persi nel profondo dei suoi occhi blu mentre dentro di me stava ardendo un fuoco.
    Lui mi continuava a baciare e a fare succhiotti da tutte le parti mentre io non riuscivo a fare nient’altro che ansimare. Improvvisamente sentii l’orgasmo salire, senza nemmeno toccarmi, e dal mio pene (che nel frattempo si era alzato senza che io mi accorgessi di ciò) proruppe una quantità notevole di sperma. Anche gli affondi di Daniele si fecero più rapidi e profondi fino a quando non venne, emettendo un suono strozzato ma veramente arrapante. In quel preciso istante, con lui ancora dentro di me, capii di amarlo. Non mi interessava più niente di Angelo e di tutto il resto, avevo lui. Dopo esserci ripuliti a dovere, tornammo a letto. Sotto le coperte calde ci abbracciammo ed io mi addormentai così, tra le sue forti e calde braccia. La vacanza però non era finita e ci riservava ancora tante sorprese…
     
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    FIGO GAY

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    Stupendo bellissimo scrivi in maniera splendida è come se vedessimo le immagini reali scorrere davanti a noi,spero che ci sia un seguito appena hai tempo.Grandioso.
     
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  3. enil79
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    bellissimo....... romantico ed eccitante allo stesso tempo!!!
     
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  4. Der Kleine Deutsch
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    grazie mille
     
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  5. giaky95
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    bello!!! come fai a scrivere così?! ò.ò
     
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  6. Nate_Archibald
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  7. Der Kleine Deutsch
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    ragazzi, scusatemi....ora come ora non posso scrivere il continuo...la scuola mi sta uccidendo e sono impegnatissimo con il concorso di scrittura (che ho vinto *.*...mi sono classificato tra i primi 20 e mi pubblicheranno il racconto >.<)...molto probabilmente la prossima puntata uscirà per la metà di giugno...più o meno

    CITAZIONE (Nate_Archibald @ 19/5/2010, 19:23)
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    è la tua opinione.....
     
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    FIGO GAY

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    Tranquillo per mè uno che scrive come te meravigliosamente bene si può anche attendere !!!!
     
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  9. playstation90
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    che bella gita in montagna :D lol
     
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  10. danny57
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    Concordo pienamente, un racconto che ti riempie (in ogni senso),
    il momento della verità in un ambiente speciale con una persona speciale, un ideale di vita!!!
     
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9 replies since 26/4/2010, 16:29   2195 views
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