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SunFly.
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Enzo ed io eravamo molto amici. Allora avevamo 13 anni e un pomeriggio di fine maggio stavamo facendo una passeggiata con la mia bicicletta con lui seduto sul cannone. Era l'età delle prime seghe e molte cose del sesso si venivano a sapere dai compagni più grandi, anche se talvolta distorte. Enzo era sicuramente un ragazzino più smaliziato di me e mi fece una proposta alla quale io non avevo mai pensato. Mentre io pedalavo mi disse secco: "Ci inculiamo?". Venti minuti dopo ci siamo chiusi nel secondo bagnetto di casa mia. Allora a quell'età si portavano i calzoncini corti. Facemmo a pari o dispari e chi perdeva doveva farsi inculare per primo. A turno ci siamo messi a pecorina mentre l'altro da dietro tentava di infilarlo nel culo. Ingenuamente non pensammo che bisognava umettare la cappella e il buchetto con un po' di saliva e così ogni tentativo di penetrazione fallì miseramente. Provammo altre volte ma senza successo accontentandoci di farci una pugnetta.
Non so fino a quale punto questo primo approccio con il sesso ha influenzato le mie tendenze sta di fatto che verso i 16 anni mi eccitava infilarmi un dito nel culo mentre mi segavo. Mi piaceva e desideravo di sentire qualcosa di più lungo e grosso. Ecco che provai a infilarmi delle zucchine o delle carote via via più grandi, fantasticando di avere qualcuno dietro che mi inculava. All'età di 23 anni il mio sogno si è avverato. Allora studiavo Medicina a Bologna e in quel periodo dividevo un piccolo appartamento con Carlo, studente di Chimica. Carlo era un tipo a mio avviso un po' complessato e faceva fatica ad avere avventure con le ragazze, contrariamente a me che in quel periodo mi scopavo Laura. Non avevo però perso l'abitudine quando mi masturbavo di infilarmi qualcosa nel culo immaginando di avere un cazzo. Una sera di metà luglio stavamo festeggiando il superamento di un esame di Carlo con una bottiglia di Verdicchio fresco. C'era molta umidità ed eravamo un po' brilli quando Carlo mi propose di fare una doccia assieme per combattere la calura. Nudi e in piedi nella vasca ci stavamo insaponando quando Carlo mi chiese se volevo farmi lavare la schiena. Accettai e mi girai e lui mi insaponò. Al contatto sentii l'uccello arraparsi e temevo che se ne accorgesse pertanto rimasi a dargli le spalle.
Non so dire se è stato l'effetto del vinello o perché Carlo aveva voglia di infilarlo in un buco, sta di fatto che sentii la sua mano scendere verso le mie chiappe con la scusa di insaponarle. Io lo lasciai fare,sentivo il cuore in gola e il suo ansimare. Probabilmente incoraggiato dal mio consenso, mi fece scivolare un dito insaponato nel solco tra le chiappe e trovato il buchetto lo spinse dentro. Io non dissi niente neanche quando capii che aveva appoggiato la cappella. Dentro di me mi dissi che dovevo approfittare anche se mi vergognavo. Carlo spinse e il suo glande turgido scivolò dentro superando il mio sfintere ormai dilatato. Mi appoggiò le mani sui fianchi ed io mi inchinai un po' di più per permettergli di incularmi.
Temevo che lui si accorgesse che non ero più vergine per cui quando me ne fece entrare circa metà, mi ritrassi liberandomi del suo cazzo dicendogli che mi faceva male. Però rimasi in quella posizione capendo che Carlo era troppo eccitato e non avrebbe rinunciato al mio bel culetto.
" Va bene, va bene faccio piano" mi tranquillizzò Carlo. Dolcemente mi fece entrare la cappella e io gli dissi di non muoversi che ci avrei pensato io. Andando indietro con il culo poco alla volta me lo sono infilato sino in fondo, tanto che sentivo il suo pube appoggiato sulle mie chiappe.Aveva un cazzo di 16 cm e abbastanza grosso. Era talmente eccitato che dopo pochi minuti raggiunse l'orgasmo. Sentii la sua sborra schizzarmi in profondità nel retto.Ci rimasi male e in più mi vergognavo. In silenzio ci sciacquammo e uscimmo dalla vasca senza fare commenti di quanto avevamo fatto. Più tardi in camera mia mi feci una sega.
Al mattino Carlo non fece commenti ma due sere dopo con la scusa del caldo e del tasso di umidità decidemmo di fare ancora una doccia. Era un modo meno imbarazzante per dirci reciprocamente che ci andava di avere un rapporto.Questa volta è stato più bello. Ovviamente all'inizio gli dicevo di fare piano ma poi lasciai che me lo sbattesse tutto dentro. Per almeno un quarto d'ora sentivo la sua cappella entrare tutta, solleticarmi il fondo del retto e poi uscire.
" Che bel culo che hai Mario, ti piace il mio cazzo?" mi diceva mentre mi inculava. Io gli rispondevo di si. La differenza tra gli ortaggi e un cazzo di carne era enorme. Con il passare dei minuti il piacere aumentava ma non raggiunsi l'orgasmo, orgasmo che non avevo mai avuto neanche da solo. Mi eccitò però sentire lui che veniva e godeva grazie al mio culo. Mi schizzò tutta la sborra che appena mi sfilò l'uccello mi uscì scendendomi tra le cosce.Mi toccai il culo e mi spaventai tanto era largo.
Tacitamente avevamo scelto i ruoli, io quello passivo e lui quello attivo. Il sabato mi scopavo Laura e il martedì o il giovedì mi inculava Carlo. Non era più necessario farlo nella vasca da bagno ma comodamente nel letto. Il mio primo orgasmo nel culo l'ho raggiunto dopo parecchie volte. Fu una sensazione indimenticabile. Io ero steso a pancia in giù e Carlo sopra di me che mi inculava. Il piacere che avvertivo lungo il retto aumentava di intensità come al solito, ma questa volta diventava man mano ancor più intenso. Avevo la gola secca, il cuore in gola, avvertivo un tremolio alle gambe,quando capii che stavo provando qualcosa di nuovo. Il retto si era bagnato ed esplose l'orgasmo, lungo e intenso.
"Godoo,godoo nel culo, vengooo, non fermarti" quasi urlai.Carlo era eccitatissimo nel sentirmi godere e subito dopo raggiunse anche lui l'orgasmo inondandomi con la sua calda sborra.
In quel momento mi sono ricordato di Enzo. Grazie a lui avevo provato quanto era bello prendersi un cazzo in culo. Nella prossima ho ancora tante cose da dire della mia parte bisex.. -
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mi piace .
Il mio amico Enzo |
